Recensione di Carlo Tomeo
L’atto unico si svolge in una scena ridotta all’essenziale, costituita da un tavolo e tre sedie e, sul fondo, un carrello contenente abiti vari sia da uomo che da donna. Al tavolo sono seduti due candidati che dovranno sottoporsi a un’audizione: sono Sarah e Miguel. Il loro esaminatore è il Signor T, che dovrà interrogare i due candidati per scoprire quale dei due, è quello più adatto a sostenere il ruolo che vene richiesto da un gruppo di ricchi altolocati annoiati per come conducono la loro vita e sentono il bisogno di provare un’esperienza nuova. Sarah convive con un uomo che l’ha resa sieropositiva all’HIV. Miguel, che ha un figlio ed è stato abbandonato dalla moglie, è diventato, per sopravvivere, un escort che si concede sia alle donne che agli uomini: anch’egli è sieropositivo. Questa particolarità, che loro chiamano malattia, è l’elemento determinante perché siano candidati al lavoro che il Signor T sta offrendo loro: centomila euro per partecipare a un’orgia con i ricchi che vogliono provare il rischio di contrarre qualcosa che non sia una malattia vera e propria ma che, potrebbe diventare AIDS se non si assumono i farmaci salvavita attualmente sul mercato, gli stessi che assumono i due candidati. L’importante è che durante l’orgia non venga nominata la parola malattia tanto meno la parola “morte” che è del tutto tabù. Questo il Signor T tiene a precisarlo e, sapendo che il lavoro richiesto è in realtà una forma di reato, vuole scoprire quali dei due candidati possa essere il più cattivo per far rischiare la morte al prossimo anche se questi è a conoscenza di partecipare a un rapporto sessuale a rischio.
Il Signor T non si limita all’interrogazione capillare sulla vita condotta dai due candidati per scoprire quale dei due è il più capace di cattiveria, fino al punto di rischiare di essere portatore di morte. Vuole vederli anche nudi fisicamente per saggiarne le capacità erotiche che possano attrarre meglio i suoi clienti. Poi fa loro indossare gli abiti che gli sembrano più adatti alla serata orgiastica che si dovrà preparare. Viene, quindi, chiamato dal suo capo e lascia soli Sarah e Miguel. Questi propone un accordo a Sarah perché non crede alla sua cattiveria, ma la donna non è d’accordo e vuole essere la prescelta.
C‘è una rivelazione da parte di Miguel che non racconterò a evitare il finale sorprendente.
Il soggetto della commedia è stato scritto dall’autrice dopo che aveva appreso che una moda così insolita era in realtà nata in Gran Bretagna e realmente praticata.
La regia di Francesco Toto è coinvolgente nella nuda essenzialità del soggetto, peraltro recitato con non usuale capacità di compenetrazione nei ruoli loro affidati da parte dei tre attori. Il tutto in una sala a luci basse, quasi il simbolo della miseria dell’animo umano, che rimane oscuro di fronte a temi come l’assoluta accettazione del compromesso di chi è disposto anche a uccidere pur di ottenere una forma, anche molto particolare, di lavoro.
Gli attori Claudia Arrigoni e Andrea Ferrara, rispettivamente nelle parti di Sarah e di Miguel fanno tenerezza nel cercare di dimostrare una loro forma di cattiveria per superare l’audizione e nel finale inaspettato riescono persino a far commuovere. Massimo Leone, invece, recita con piglio volutamente sgradevole per meglio rendere la boria che il personaggio richiede.
La commedia ha riportato importanti premi e riconoscimenti. Tra questi: il Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2016, Premio della Giuria Artistica nel Novembre 2016 dalla Civica Accademia D’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine e il Premio Nazionale delle Arti 2017- Sezione Drammaturgia dall’accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’amico” di Roma.
Partecipa attualmente alla Rassegna Milanoff con ottimo successo di pubblico.
Audizione
di Chiara Arrigoni
con Massimo Leone, Andrea Ferrara e Chiara Arrigoni
regia di Francesco Toto
Spettacolo autoprodotto da Le Ore Piccole
Si ringrazia Marco Ruggeri del Teatro Spazio DiLà
In scena al Teatro Spazio DiLà di Milano fino al 18 giugno 2017.
Sempre il top!!!
Eccellente recensione, sig. Tomeo. Complimenti!