Alla stessa ora il prossimo anno è una commedia romantica di Bernard Slade prodotta nel 1975 e rappresentata a Broadway con enorme successo.

In Italia è stata rappresentata per la prima volta nel 1978 grazie ai mitici Garinei e Giovannini e ha inanellato una serie di successi nel tempo vedendo tra i protagonisti grandissimi nomi del panorama nazionale.

In questa edizione ritroviamo un grandissimo Marco Columbro e una esplosiva Gaia De Laurentiis nei panni di George e Doris.

George e Doris, entrambi lontani da casa, si incontrano in un ristorante ed è subito colpo di fulmine. I due finiscono a letto insieme come per caso.

Entrambi sono sposati, entrambi hanno figli, ma è come se il mondo rimanesse fuori dalla porta di quella camera di un motel californiano.

La mattina dopo, i due, già innamorati, sono colti da enormi sensi di colpa, che, però, non saranno sufficienti ad impedir loro di ritrovarsi ogni anno, lo stesso giorno, nella stessa camera di quel motel.

Passano così gli anni, passano le mode; nel mondo là fuori scorre la vita, scoppiano le guerre, suonano musiche diverse, ma loro due si ritrovano sempre lì, ogni anno, per condividere qualche ora del loro amore clandestino, in un dimensione momentanea che li porta a vivere in una bolla di sapone lo stretto tempo necessario di ritrovarsi, confrontarsi e amarsi.

Così, nel passare degli anni, George e Doris non sono sempre gli stessi: la vita li cambia, mutano le loro aspettative, accadono eventi intorno a loro che li condizionano come esseri umani, eppure ogni volta sono lì per ritrovarsi e riconciliarsi, chissà, coi propri fantasmi.

La storia parte dal 1955 e arriva fino alla fine degli anni settanta: forse per questo l’inizio è un po’ lento e soffocato. I personaggi rispecchiano il modo di essere e di pensare del tempo per ogni epoca che attraversano perciò nella prima parte si avverte un po’ di perbenismo e anche il linguaggio è un po’ distante, le frasi sono asciutte e il tempo sembra fermo.

Mentre lo scorrere del tempo viene rappresentato con immagini di repertorio proiettate su uno schermo (bellissimo inserto) che indicano di volta in volta i vari capi di stato americani, gli idoli musicali del momento, gli attori in auge in quell’epoca, le crisi e le guerre di quegli anni, i due teneri amanti si riscoprono sempre più uniti, sempre più innamorati.

Con lo scorrere del tempo e l’avanzare degli eventi sociali, culturali e politici, cambiano anche i linguaggi, i modi di porsi di fronte alle cose, anche i modi di vestirsi, e George e Doris portano in quel momentaneo pezzo di mondo solo loro anche gli effetti di questi cambiamenti, il più delle volte divertenti, qualche volta malinconici.

Alla stessa ora il prossimo anno è una commedia divertente, ironica con un risvolto sociale non ingombrante, ma presente: offre spunti di riflessione sia sul rapporto di coppia, sui compromessi, sui desideri e le aspettative individuali, sia sull’evoluzione del genere umano, sull’influenza che il mondo che è fuori di noi ha sul nostro mondo interiore che, di conseguenza, si riflette nelle nostre relazioni sociali.

Ma, nonostante lo scorrere del tempo, George e Doris restano un punto fermo l’uno per l’altro, un porto sicuro in cui approdare.

Raccontata così mi accorgo che forse l’ho fatta più seria di quello che voleva essere: in realtà  Alla stessa ora il prossimo anno resta una commedia romantica a tratti irriverente.

Marco Columbro e Gaia De Laurentiis sono indiscutibili al livello recitativo ed espressivo.

Insieme sul palco sono una bella coppia: affiatati si divertono per divertire.

Forse pesa un po’ la differenza d’età tra i due che, proprio perché la storia si dipana in 24 anni, rende tutto un po’ improbabile.

Inoltre lo spettacolo dura un po’ troppo: quasi due ore con due soli protagonisti è un rischio. Alcune scene sono ripetitive e ridondanti e potrebbero essere trasformate ed accorpate tra loro per alleggerire il tutto.

 

 

MARCO COLUMBRO GAIA DE LAURENTIIS

in

ALLA STESSA ORA

IL PROSSIMO ANNO

di BERNARD SLADE

traduzione e adattamento di NINO MARINO

regia

GIOVANNI DE FEUDIS

 

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