Teatro Lo Spazio
14 dicembre 2023
A SCIUQUE’: dalla spensieratezza del gioco alla disperazione del vizio
A SCIUQUE’, è lo spettacolo scritto e diretto da Ivano Picciallo in scena al Teatro Lo Spazio di Roma, che affronta un tema molto delicato, un’urgenza sociale decisamente attuale e che riguarda indistintamente uomini e donne di tutte le età: la ludopatia.
Picciallo affronta l’argomento in maniera delicata, quasi poetica, per confluire nel dramma solo nel finale, in cui lo spettatore riceve un pugno nello stomaco tanto più forte quanto più abile è la capacità del testo e degli attori in scena di creare un tessuto e un ambiente narrativi emotivamente coinvolgenti.
La scena si apre subito con un clangore metallico che si ripeterà più volte nel corso dello spettacolo: è il rumore delle monete che scendono nella slot machine.
Eppure, ascoltando quel suono, la mente richiama anche un’altra immagine, quella dei cancelli di un carcere.
In effetti, la dipendenza dal gioco d’azzardo è esattamente questo: una catena che si stringe sempre più intorno al giocatore che, mano a mano, resta imprigionato in una trappola micidiale, ingabbiato nel suo stesso vizio e cieco di fronte e ciò che accade fuori, incapace di riconoscere la propria dipendenza e senza mezzi per poter spezzare da solo da quelle catene e aprire quei cancelli.
Picciallo affronta questo drammatico tema con grande sensibilità, attraverso i ricordi di Nicola (Ivano Picciallo), il protagonista.
In uno spazio vuoto, egli si racconta e rivive gli eventi della propria vita.
La messa in scena rappresenta sette quadri: l’infanzia, la maturità, il matrimonio, la famiglia, la dipendenza, gli strozzini e l’epilogo.
A dar vita ai ricordi di Nicola ci sono i suoi amici di infanzia, che lo hanno accompagnato per tutta la vita: Giacinto (Igor Petrotto), Peppe (Giuseppe Innocenti), Ciccio (Francesco Zaccaro) e Lucia (Adelaide Di Bitonto), che sposerà Nicola.
Saranno loro a dar corpo alle emozioni, alle nostalgie, ai pensieri e ai sentimenti, a quelli più dolci come a quelli più drammatici, mentre Nicola dovrà, piano piano, fare i conti con se stesso e i propri errori.
A SCIUQUE’ è un ottimo testo, la cui drammaturgia è sapientemente strutturata in un crescendo che parte dalla spensieratezza dei giochi d’infanzia, passa per le prime esperienze eccitanti e pericolose che si fanno in gruppo, per culminare nella disperazione del giocatore solitario, a indicare e sottolineare che il vero gioco, quello divertente, è solo quello che si gioca in compagnia degli altri e che il gioco è libertà, spensieratezza, svago e non ha nulla a che fare con il vizio.
La messa in scena è potente, coinvolgente ed emozionante: Adelaide Di Bitonto, Giuseppe Innocenti, Igor Petrotto, Francesco Zaccaro, Ivano Picciallo restituiscono la leggerezza dell’infanzia, la felicità della giovinezza, la sconsideratezza post adolescenziale e la gravità dell’età adulta.
Con loro e in loro la parola detona in una molteplicità di voci e suoni dialettali del sud Italia, nello specifico pugliesi. Più della parola, però, sono i suoni a vibrare, i toni; sono i gesti a disegnare una geometria di spazi; i corpi a riempire una scena vuota che si fa piccola provincia, campo da gioco, cortile abitato in cui i bambini si sbucciano le ginocchia giocando; casa su cui incombono preoccupazione, malattia, dolore e abbandono.
A SCIUQUE’ è uno spettacolo dal ritmo battente, reso vivace e fresco dal linguaggio dialettale, quello di tutti i giorni, quello più vero, più crudo, perché rappresenta la lingua delle emozioni, quella in cui si sogna e si ricorda.
Lo spettatore resta avvinto, appeso fino alla fine, che arriva inaspettata e, per questo, ancora più potente.
A SCIUQUE’
di Ivano Picciallo
Regia Ivano Picciallo
Con Adelaide Di Bitonto, Giuseppe Innocenti, Igor Petrotto, Francesco Zaccaro, Ivano Picciallo
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