
Il Musical come metafora della vita
A Chorus Line – Il Musical
Recensione, curiosità, video e foto
Teatro Nazionale CheBanca!
9 marzo 2019
E’in scena a Milano, al Teatro Nazionale CheBanca!, la nuovissima edizione di A Chorus Line, il musical dei record, titolo che può essere annoverato tra gli spettacoli d’eccellenza.
Lo spettacolo, originariamente ideato, diretto e coreografato da Michael Bennett, con testo di James Kirkwood e Nicholas Dant, musica di Marvin Hamlisch, liriche di Edward Kleban, co-coreografie di Bob Avian, torna, dopo tantissimi anni, in una nuovissima versione tradotta, adattata e diretta da Chiara Noschese, non nuova a queste mastodontiche operazioni.
A Chorus Line porta sul palco il mondo del musical visto da dietro le quinte, mettendo in luce i sogni, l’impegno, la fatica, il sacrificio, la voglia di ballare e fare teatro di tutti coloro che vogliono intraprendere questa strada.
Non si tratta certo di un musical facile o leggero; non è uno spettacolo tutto lustrini e piallettes, che compaiono solo nella scena finale, né uno spettacolo spensierato. A Chorus Line rappresenta la fatica, la precarietà, la delusione, l’amarezza e il sudore a cui inevitabilmente va incontro chi vuole fare questo lavoro (eh sì, fare musical e teatro è un lavoro) con la consapevolezza che potrebbe non durare per sempre.
In questo A Chorus Line incarna la metafora della vita: la vita è una continua audizione e a fronte di una vittoria ci sono mille sconfitte.
Lo spettacolo racconta la storia di un gruppo di ballerini che si presenta al provino per un grande spettacolo. A giudicarli e decidere chi di essi potrà entrare nella fila dello spettacolo sarà il severo regista Zach (Salvatore Palombi). Un’audizione lunga e impegnativa non solo dal punto di vista fisico, ma anche e soprattutto dal punto di vista emotivo. Zach, infatti, cerca persone strutturate e realmente motivate: per poter conoscere gli aspiranti ballerini egli li forzerà a raccontare le proprie storie, mettendosi totalmente a nudo. I giovani candidati dovranno dimostrare chi sono ed essere disposti a portare in scena se stessi.
A Chorus Line nella versione di Chiara Noschese rispetta lo spirito dello spettacolo. Già il colpo d’occhio dell’opening è decisamente d’impatto. Riempiono il palco venticinque elementi che provano una coreografia per l’audizione. Dopo una prima scrematura comincia la seconda parte delle audizioni. Zach lascia il gruppo e va a sedersi nella sua postazione in platea. Da qui parte un racconto fatto di racconti: i diciannove candidati rimasti si troveranno a dover svelare qualcosa di intimo di se stessi e delle loro storie personali.
La forza dello spettacolo sta nel carico emotivo dei personaggi, nelle bellissime coreografie e nella potenza della musica. Ciò che affascina e colpisce immediatamente sono le coreografie: chiunque faccia musical vorrebbe ballare in A Chrous Line almeno una volta. La riproduzione delle coreografie originali è curata nei minimi dettagli da Fabrizio Angelini, anche regista residente.
Fabrizio Angelini è garanzia di qualità, in particolare poi per questo spettacolo. Fabrizio ha partecipato a tutte le edizioni italiane di A Chorus Line fin dalla prima del 1990, facendo parte dell’ “Original Italian Cast”. Nel tour 1990-91, dopo tre mesi dal debutto, fu scelto da Baayork Lee e Saverio Marconi come Capo-balletto. Fabrizio Angelini può vantare un totale di 502 presenze senza saltare mai una replica e rivestendo 5 ruoli diversi (principalmente Paul, ma anche Larry, Greg, Mike e Al) nei Tour 1990-91, 1991-92, Inverno 1998 al Teatro Nazionale di Milano, Tour estivo 1998, Tour 1998-99
Nel tour 1991-92 divenne anche assistente alle coreografie e nel 1998 responsabile artistico della Compagnia in tour. In pratica dal secondo anno ha affiancato attivamente la Baayork, con cui ha ancora un ottimo rapporto, e i suoi assistenti e aveva in mano lo spettacolo. Nell’edizione 2008-09, poiché era già impegnato in scena con Gigi Proietti, è stato collaboratore artistico partecipando alle audizioni e a parte delle prove.
Come potrete leggere nella sezione Curiosità in fondo all’articolo, si può affermare che CHORUS sia nel suo DNA e il fatto che sia stato scelto per riprodurre le coreografie originali e ora sia anche il regista residente, è “un tassello che va al posto giusto”.
Questa digressione è utile per capire la portata dell’evento Chorus e per rendere chiaro di che professionalità stiamo parlando. Infatti, dal punto di vista coreografico lo spettacolo è trascinante e impeccabile. La precisione e sincronia dei movimenti, la bellezza delle linee, l’energia e la potenza fanno vibrare quel palco.
A Chorus Line è uno spettacolo molto difficile. E’ una macchina che deve funzionare a perfezione. Non si può sbagliare e non ci si può nascondere dietro la scenografia di Gabriele Moreschi che è nuda: solo specchi, che, anzi, oltre a moltiplicare le immagini, possono anche riflettere eventuali errori.
Insieme alla danza, protagonista di A Chorus Line è la musica che anche in questo allestimento fa la parte del leone grazie alla presenza in buca di una strepitosa orchestra dal vivo diretta dal M°Andrea Calandrini.
La nuova regia di Chiara Noschese è nel complesso soddisfacente, anche se ci si sarebbe atteso qualcosa di più dall’adattamento del testo. La parte testuale, infatti, per quanto buona, non è sempre incisiva e anche il recitativo necessita a volte di maggiore partecipazione. Nonostante questo alcune interpretazioni spiccano per intensità o simpatia o per quel guizzo in più che può esserci in un gesto o in uno sguardo.
Una Floriana Monici in splendida in forma offre un’interpretazione brillante e vocalmente ineccepibile e affascinante di Sheila, un personaggio tagliente, ironico, forte e complesso.
Martina Lunghi (Val) è in un momento d’oro: giusta carica e atteggiamento, bellissima voce, riesce sempre a portare qualcosa di sé nei propri personaggi dando loro un’identità definita.
Giorgio Camandona è un performer completo e il ruolo di Bobby gli dà la possibilità di dimostrarlo.
Giuseppe Verzicco è sempre un eccellente ballerino e nel ruolo di Al può giocare con la propria mimica facciale.
Molto divertente e in ruolo Giulio Benvenuti nei panni di Greg; bene Federico Colonnelli (Larry) e da tenere sott’occhio Yuri Pascale Langer, giovanissimo già notato in Rugantino.
Il personaggio di Cassie interpretato da Roberta Miolla necessita di maggiore personalità. Roberta è una brava performer; l’assolo è tecnicamente molto bello e ben realizzato, ma ancora non sufficientemente emozionante.
Salvatore Palombi (Zach) non è sotto esame, nessuna audizione per lui. Egli l’ha già vinta la sua prova. Salvatore è un bravissimo attore che qui addolcisce un po’ il suo Zach rispetto alla versione cinematografica in cui era un cinico Michael Douglas, senza però fargli perdere di personalità. Una bellissima sorpresa vederlo ballare per chi lo aveva conosciuto solo come attore.
La prova corale è eccellente e di grande effetto sia dal punto di vista vocale che coreografico. La scena finale riempie gli occhi grazie alla potenza della musica, alla bellezza dei movimenti e alle luci, molto efficaci per tutto lo spettacolo e a cura di Francesco Vignati.
L’augurio è che questo musical possa girare l’Italia ed essere ammirato e applaudito da più pubblico possibile, non necessariamente solo dagli appassionati.
CURIOSITA’SULLO SPETTACOLO E FABRIZIO ANGELINI
A Chours Line è ispirato a Baayork Lee, Connie nello spettacolo, musa di Michael Bennet e una delle poche autorizzate a riprodurre lo spettacolo in giro per il mondo. Baayork ha montato una serie infinita di edizioni, recentemente anche in Cina e prossimamente in Spagna con Antonio Banderas.
Lo spettacolo si basa tutto su storie vere di danzatori di Broadway registrate una sera sera da Michael Bennet quando erano tutti riuniti.
L’amore di Fabrizio Angelini per A Chrous Line risale a tempi lontanissimi come egli stesso ha dichiarato:
“il mio primo contatto con CHORUS è stato con il film nel 1985. Ho invece visto lo spettacolo per la prima volta in un’edizione americana in tour a Milano (in estiva al Castello Sforzesco) rimontata proprio da Baayork nel 1986, mi sembra. L’ho poi visto a Broadway nel 1988, e ricordo di aver pensato fin dalla visione del film: “Io voglio fare questo”. Certo, mai avrei pensato che avrebbe poi segnato la mia vita in questo modo (non esisteva ancora la Rancia, non esisteva il musical in Italia!). Pur non avendo fatto parte del cast originale come Baayork, per me come per lei è una sorta di “missione” portare avanti lo spettacolo, mantenerlo, spiegarlo agli interpreti con tutti i suoi significati, i rapporti tra i personaggi e tra loro e il regista Zach, e le storie che il pubblico non saprà mai, ma che loro devono sapere. In questo senso devo ringraziare la regista Chiara Noschese, che non solo mi ha voluto al suo fianco, ma mi ha permesso di sconfinare dalla coreografia alla regia per mettere al servizio dello spettacolo la mia esperienza di tante repliche e tanti allestimenti ai quali ho partecipato. E come dico sempre, io ho fatto moltissimi spettacoli, la maggior parte molto belli e sono stato molto fortunato… Ma CHORUS è un’altra cosa: è diverso da tutti gli altri lavori. E dico anche, forse con un po’ di esagerazione, che il mondo si divide tra chi ha fatto A CHORUS LINE e chi non lo ha fatto. E devo dire che tutti gli interpreti, vecchi e nuovi, sono d’accordo con me…”
Fabrizio Angelini possiede la cosiddetta “Bibbia” di A Chrous Line. Lo spettacolo, infatti, è codificato in un librone che egli possiede da 29 anni. La “Bibbia” contiene la quasi totalità delle posizioni dello spettacolo, ma anche molte indicazioni coreografiche, procedure in caso di incidenti degli elementi del cast, indicazioni relative a luci e costumi, note di regia, e così via, tutte note che Fabrizio ha appuntato negli anni tra prove e repliche alle quali ha assistito in platea quelle volte che interpretava uno dei ballerini eliminati nell’opening.
Fabrizio Angelini ha anche assistito a molte prime dello spettacolo in giro per il mondo, tra cui lo spettacolo a Broadway nel 2008, la prima del revival di Londra nel 2013 e la prima a Klagenfurt nel 2016.
A Chorus Line è un musical originariamente concepito dal regista e coreografo Michael Bennett, che lo mise in scena per la prima volta allo Shubert Theatre di Broadway il 25 luglio 1975 e dove rimase in cartellone 15 anni per un totale di 6.137 repliche. Lo show fece così tanto scalpore da essere rinominato come il “Re dei Musical”: vinse 9 Tony Award (tra cui miglior musical, miglior regista, miglior libretto, miglior attrice, migliori musiche, miglior coreografo etc..), un premio Olivier Award per il miglior musical e un Premio Pulitzer per la drammaturgia. Successivamente, nel 1985, la Columbia Pictures ne distribuì la versione cinematografica, con adattamento di Arnold Schulman e regia di Richard Attenborough e con Michael Douglas nel ruolo del regista Zach.
A CHORUS LINE, an Original Broadway production produced by the New York Shakespeare Festival, Joseph Papp, Producer, in association with Plum Productions Inc., is presented by arrangement with TAMS-WITMARK MUSIC LIBRARY, INC. 560 Lexington Avenue, New York, New York 10022.
A Chorus Line
Originariamente Ideato, Diretto e Coreografato da Michael Bennett
Testo James Kirkwood e Nicholas Dante
Musica Marvin Hamlisch
Liriche Edward Kleban
Co-coreografie Bob Avian
Regia Chiara Noschese
CREATIVI
Regia – traduzione e adattamento Chiara Noschese
Riproduzione coreografie originali Fabrizio Angelini
Direzione musicale Andrea Calandrini
Assistenza alla regia Nadia Scherani
Scene Lele Moreschi
Disegno fonico Armando Vertullo
Disegno luci Francesco Vignati
Direzione tecnica Lorenzo Telò
CAST
ZACH – SALVATORE PALOMBI / LARRY – FEDERICO COLONNELLI / AL – GIUSEPPE VERZICCO / BOBBY – GIORGIO CAMANDONA / DON – SAMUELE CAVALLO / GREG – GIULIO BENVENUTI / MARK – YURI PASCALE LANGER / MIKE – ANDREA SPATA / PAUL – RICCARDO SINISI / RICHIE – PIERLUIGI LIMA / BEBE – GIULIA GEROLA / CASSIE– ROBERTA MIOLLA / CONNIE – CLAUDIA MANGINI / DIANA – CHIARA DI LORETO / JUDY– MARGHERITA TOSO / KRISTINE – SERENA OLMI / MAGGIE – GEA ANDREOTTI / SHEILA – FLORIANA MONICI / VAL – MARTINA LUNGHI / VICKI – FEDERICA BASSO / TRICIA – IVANA MANNONE / LOIS – NOEMI MARTA NAZZECONE /FRANK – ANGELO DI FIGLIA / ROY– ILARIO CASTAGNOLA / BUTCH – GIUSEPPE GALIZIA
LE FOTO SONO DI LUCA VANTUSSO
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