In Chicchignola, in scena al Sala Umberto di Roma, uno straordinario Massimo Venturiello fa rivivere con intensità e passione lo spirito beffardo e burlesco con cui il grande Ettore Petrolini condannava l’ipocrisia e il malcostume del tempo.
Chicchignola (Massimo Venturiello) è un uomo semplice che conduce una vita umile, in base a quello che il suo lavoro come “pallonaro”, ossia venditore ambulante di palloncini e giocattoli, gli consente.
La sua bonarietà è semplicità vengono scambiati da molti per ingenuità, a volte anche per stupidità.
Sua moglie stessa, Eugenia (Maria Letizia Gorga), lo ritiene talmente ingenuo da tradirlo sotto i suoi stessi occhi col suo migliore amico, Egisto (Franco Mannella), benestante commerciante di salumi e formaggi, convinta che il marito non potrà mai accorgersene.
Chicchignola, invece, già sa, e con intelligenza prepara una bella sorpresa per tutti, coinvolgendo Lalletta (Claudia Portale), l’amica di famiglia molto disponibile e Marcella (Carlotta Proietti), fidanzata di Egisto.
Chicchignola è considerata, a ragione, la più bella commedia di Ettore Petrolini.
In essa, Petrolini mette alla berlina, con la sua ironia e satira pungente, i vizi e i mali della società del tempo, senza distinzione tra classi sociali.
Chicchignola è un uomo di 60 anni che è stato licenziato e che per portare un po’ di soldi a casa nel tentativo di vivere dignitosamente, svolge un lavoro umile. Per la sua apparente ingenuità viene tradito dalla moglie e dal migliore amico, ma grazie alla sua acuta intelligenza, saprà rendere loro il torto.
Eugenia, la moglie, è una donna che non accetta la nuova dimensione sociale e, subdola e traditrice, cerca riscatto nel ricco Egisto, corrompendo un’amicizia che egli stesso tradisce a sua volta.
Egisto è uno che afferra tutto ciò che gli capita facilmente a tiro, ma quando si tratta di difendere ciò che ha, si tira vigliaccamente indietro.
Marcella cerca l’arrampicata sociale, ma è una donna sciocca e volubile.
Lalletta è la donna del popolo scaltra che sa approfittare delle situazioni favorevoli che le capitano a tiro.
Chicchignola è una commedia che attraversa i decenni rimanendo sempre contemporanea.
Massimo Venturiello domina il palco con una padronanza naturale che rivela anni e anni di approfondito studio, di continua e tenace messa alla prova, di mestiere consumato, ma sempre vivo, acceso come una fiamma imperitura.
Il suo è un personaggio bellissimo. Anche nel suo cinismo, nella sua bassa considerazione delle donne, nasconde un’umanità e una malinconia assolute.
Ha un timbro vocale affascinante, profondo, ma ricco di colori.
Ammirarlo in scena riporta alla mente i “vecchi” grandi attori di un tempo, quelli che veramente hanno fatto la storia del teatro e del cinema italiano e che oggi chiamiamo “vecchia scuola” come se fosse qualcosa di desueto da abbandonare e non, invece, una tradizione da preservare e da cui trarre ispirazione.
Massimo Venturiello domina il palco, ma non sporca, non esagera e non schiaccia.
Con lui, in scena, un cast di coprotagonisti di talento: Maria Letizia Gorga, Franco Mannella, Claudia Portale, Carlotta Proietti profondono tutta la propria sublime arte in un prodotto di alta tecnica e grande professionismo, un lavoro sopraffino che mancava da tanto a teatro anche in termini di interpretazione.
La regia è dello stesso Venturiello e appare praticamente perfetta nella direzione e nelle dinamiche dei personaggi accompagnati passo passo nella loro evoluzione.
Lo spettacolo, infatti, riesce a trasmettere quella malinconia del protagonista e quella sua rassegnazione nei confronti di alcuni mali della società che non gli impediscono, però, di andare avanti, sebbene disincantato (“Giro la manovella e vado avanti!”).
Le sempre bellissime scenografie di Alessandro Chiti sottolineano lo scarto tra primo e secondo atto.
Mentre nel primo atto la scena è chiusa, raccolta entro fondali alti e incombenti fatti di coperte di lana di un tempo cucite tra loro, nel secondo si apre verso l’esterno lasciando aperti scorci che consentono allo sguardo di immaginare un oltre.
Il tavolo sgombro, il povero letto singolo e la cassettiera con lo specchio del primo atto, lasciano spazio, nel secondo, a un trionfo di giochi e giocattoli, modellini e componenti di giochi da assemblare sparsi qua e là.
Su tutto domina, nello spazio centrale in fondo, il carretto carico di giochi e palloncini colorati e, su un lato, un grande ritratto controverso.
Completano l’incantevole allestimento, l’arrangiamento musicale di Mariano Bellopede dei brani iconici dello spettacolo (accompagnati sul palco da tamburelli e nacchere suonati dai protagonisti) e le luci di Alessandro Greco.
Chicchignola di Venturiello è uno spettacolo bellissimo, un piacere per i sensi, l’anima e l’intelletto.
Attenderemo con impazienza e alte aspettative il seguito della trilogia petroliniana voluta da Venturiello che lo vedrà portare nuovamente in scena “Gastone” e “Il Padiglione delle Meraviglie”.
MASSIMO VENTURIELLO
in
CHICCHIGNOLA
di Ettore Petrolini
con MARIA LETIZIA GORGA e con (in o.a.) FRANCO MANNELLA | CLAUDIA PORTALE | CARLOTTA PROIETTI Scene ALESSANDRO CHITI | arrangiamento musicale MARIANO BELLOPEDE produzione Officina Teatrale
SE TI SENTI OFFLINE SCEGLI UN OFF_ Presentata la nuova stagione 2024-2025 del TEATRO LO SPAZIO – Roma
40 SPETTACOLI IN CARTELLONE TRA PROSA, MUSICAL, DANZA, UN FESTIVAL DEDICATO AL “FEMMINILE”, UN FORMAT DEDICATO ALL’AMORE, 5 RADIODRAMMI, E UNO “SPAZIO EXTRA” PER GLI APPUNTAMENTI FUORI STAGIONE, I CONCERTI E LA STAND-UP COMEDY
Il Teatro Lo Spazio, fucina artistica del quartiere San Giovanni, è pronto a partire dal 3 ottobre con una nuova variegata stagione intitolata “Se ti senti offline scegli un OFF”. Un vero e proprio invito a disconnettersi dalla monotonia del vivere quotidiano per immergersi in un teatro “alternativo”, accattivante, al passo con i tempi, attento alle novità registiche, drammaturgiche, espressive, alle diverse forme artistiche, alle tematiche fortemente attuali, senza tuttavia abbandonare o tralasciare i “classici” che acquistano invece una inedita luce. Il Teatro Lo Spazio per questa stagione si riconferma come il nuovo tempio del teatro OFF romano. Un’ alternativa valida alla iperconnessione e ai doveri che la società ci impone, un diversivo di spessore dove poter far viaggiare la mente attraverso diverse forme artistiche apportando un importante arricchimento interiore. Un nuovo nutrimento per anima e corpo come sottolinea il direttore artisticoManuel Paruccini.
Una programmazione che alza ancora di più il livello della qualità artistica. Una vetrina della nuova scena teatrale contemporanea, romana e non solo. Un cartellone versatile, che tiene conto delle esigenze del pubblico e delle evoluzioni della scena, della drammaturgia contemporanea, di tutto quel teatro che da sempre per convenzione è stato definito “off” e che si appresta a diventare sempre più “on” e “in”, esaltandolo in un luogo moderno e polifunzionale, in cui poter esplorare proposte artistiche differenti tra loro, accomunate però dalla raffinatezza stilistica.
Un cartellone “polifonico”, dalle molteplici voci e differenti generi, con uno sguardo rivolto in particolare al teatro off, alle nuove scritture, alle nuove idee creative, ai giovani talenti e alla loro crescita e formazione, alla musica, alla danza. Una stagione in cui poter mettersi offline dalla routine e lasciarsi andare a nuove scoperte ed esperienze artistiche in base ai propri gusti e predilezioni, tra intrattenimento, riflessione, classici, musical, teatro d’innovazione, commedia, danza, formazione e tanto altro.
Novità assoluta di quest’anno la prima edizione del festival NOTTI VIOLA (dal 14 al 16 marzo) di Mujeres nel Teatro, dedicato al “femminile”. Tre giornate rivolte alla scena teatrale e performativa al femminile con la direzione artistica a cura di Marzia Ercolani e la direzione di produzione a cura di Sara Palma. Le Notti Viola sono corpo e anima di Mujeres nel Teatro, nate per raccontare il corpo dell’arte femminile contemporaneo, proprio quel corpo/complesso di organi, quel corpo/orchestra e fanfara, che verrà attraversato, scoperto, sviscerato in ogni edizione, perché il corpo delle donne, come tutti quelli non riconosciuti dai modelli culturali convenzionali, è unicità ricchissima di melodie originali irrinunciabili. Il palco sarà abitato da ventricolari visioni artistiche, dal cuore di ogni creazione, da molteplici linguaggi e variegati racconti che andranno giù, all’essenza di ogni questione, verso il pulsare battente dell’umano sentire.
Altra importante novità “Qualcosa che per comodità chiameremo amore”, un vero e proprio format dedicato al più nobile sentimento, l’amore, a cura della Compagnia Les Moustaches, una tra le più importanti realtà under 35 del panorama italiano, Premio Hystrio 2023. Il drammaturgo e regista Alberto Fumagalli e il musicista Antonio Muro, in arte Minollo, come due Cupidi in cerca di riscatto ridisegnano l’importanza della parola “amore” veicolandola in scritti crudi e musiche taglienti ( 21-22 gennaio; 4-5 febbraio; 4-5 marzo).
Tornano dopo il grande successo della scorsa stagionei cinque appuntamenti con i radiodrammi di RADIOPLAY LIVE, progetto dall’anima “innovantica” a cura di Aurora Piaggesi, che porta in scena i classici della letteratura (e non solo!) sotto forma di radiodramma, come veniva fatto una volta: con voci, suoni e rumori dal vivo di fronte al pubblico! Dopo i successi della scorsa stagione, Radio Play Live torna a presentare i suoi radiodrammi dal vivo al Teatro Lo Spazio. Cinque appuntamenti per scoprire grandi classici della letteratura e del teatro adattati nella forma del radiodramma. Tre repliche di spettacoli molto amati (Dracula 1937 il 31 ottobre, Canto di Natale il 17 dicembre e L’importanza di chiamarsi Ernest l’11 marzo) e due nuovi progetti, come sempre interattivi e sperimentali: Ascolta, Pinocchio…il 25 e 26 febbraio e Il Terrore il 13 maggio.
Ben quaranta gli spettacoli in programma, tra debutti assoluti e graditi ritorni, volti noti del panorama teatrale italiano e giovani promesse.
Tanti i nomi che si susseguiranno, tra interpreti e registi: Mario Incudine, Moni Ovadia, Caroline Pagani, Marco Simeoli, Patrizia Ciabatta, Giordana Morandini, Francesco Stella, Teo Guarini, Riccardo Mini, Angelica Cacciapaglia, Stefania lo Russo, Mario Migliucci, Ludovic Party, Ariele Vincenti, Fabio Avaro, Daniele Locci, Daniele Trombetti, Francesca Anna Bellucci, Federico Capponi, Beatrice De Luigi, Carlotta Rondana, Francesca Nunzi, Tiziana Foschi, Nina Fucci, Floriana Corlito, Alessandro Cecchini, Paolo Vanacore, Gianni De Feo, Eleonora Zacchi, Riccardo De Francesca, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Raffaele Gangale, Marta Cirello, Compagnia Romeway, Ivano Picciallo, Giuseppe Innocente, Francesco D’Alfonso, Irene Ciani, Matteo Santinelli, Livia Amatucci, Chiara Alonzo, Alberto Fumagalli, Antonio Muro, Vincenzo Longobardi, Goffredo Maria Bruno, Viola Gabriella Indolfi, Alessia Tona, Giovanni Serratore, Teresa Cecere, David Marzi, Massimo Reale, Manuela Mandracchia, Marzia Ercolani, Sara Palma, Veronica Liberale, Pietro De Silva, Patrizia Schiavo, Luca Refrigeri, Daniele D’Arcangelo, Francesco Zarzana, Carmen Di Marzo, Francesco Zaccaro, Alessandro Di Marco, Duccio Camerini, Federico Malvaldi, Veronica Rivolta, Daniele Paoloni, Massimo Odierna, Giuseppe Brancato, Attilio Fontana, Maria Grazia Fontana.
A questi si affiancherà uno Spazio extra, un fuori stagione che prevede appuntamenti speciali: un contest dedicato alla danza, “Macchinaria contemporary movement” a cura di Silvia Marti con due appuntamenti annuali; uno “Spazio Giovani e Compagnie emergenti” con LA VOZ DEL ALMA di Luigi Fiacchino (Vincitore del Premio Spazio Giovani al Concorso Idee nello Spazio 2024) in scena il 7 novembre, I GIORNI DELLA FALENA di Aurora Piaggesi in scena il 9 e 10 novembre e e WANNABE di Attilio Fontana e Maria Grazia Fontana in scena il 24 e 25 maggio; uno “Spazio Comedy”, dedicato alla comicità e alla stand –up comedy e uno “Spazio Concerti”, con TONIO’s JAM, il format nato nel 2021 da un’idea di Paolo Zou, musicista/turnista romano che organizza e promuove jam session nel territorio della capitale dal 2014. La serata ha lo scopo di unire quanti più generi musicali possibili, con i concerti di apertura (ogni lunedì una formazione e progetto diverso) che precedono la jam. Altro scopo della serata è cercare di far suonare il più possibile ragazzi alle prime armi con musicisti più navigati, e di sollecitare un melting pot musicale che crei terreno fertile anche per la creazione di nuovi progetti musicali della capitale.
Tutte le domeniche, invece, il Teatro accoglie il concorso di monologhisti “Il Grande e Piccolo Slam”, in collaborazione con il Laboratorio di Arti Sceniche di Massimiliano Bruno.
Non mancherà, anche quest’anno, Spazio alla parola, a cura della professoressa e autrice di libri per ragazzi Laura Baldazzi e del direttore artistico Manuel Paruccini: un percorso per sostenere e diffondere la passione per la letteratura classica e riscoprirne l’attualità. Il progetto avrà cadenza settimanale, ed è volto a tutti coloro che hanno voglia di scoprire la letteratura nelle sue diverse forme, le abitudini di lettura, la narrazione e il mondo digitale.
“Se ti senti offline scegli un OFF” non è semplicemente un claim, ma un imperativo! Un consiglio per scoprire una nuova esperienza teatrale.
Una valida alternativa alla noia della routine!
GLI SPETTACOLI
Apre la stagione, il 3 e 4 ottobre, “MIMI “ da sud a sud sulle note di Domenico Modugno di e con Mario Incudine e la regia di Moni Ovadia – Giuseppe Cutino. Un viaggio. Da Sud a Sud. Sulle note delle canzoni di Domenico Modugno, quelle legate alla Sicilia, a una terra che lui ha adottato. Un viaggio quotidiano verso una terra straniera chiamata palcoscenico, una terra da dovere raggiungere e conquistare.
Segue, il 9 e 10 ottobre, MOBBING DICK di e con Caroline Pagani, uno spettacolo brillante, ironico, graffiante, uno spaccato, -fra dramma, comico e tragicomico, reale e surreale-, sulla condizione delle artiste donne nel mondo dello show business.
Dal 17 al 20 ottobre è la volta di SE IO NON “ avrei “ TE di Marco di Iulio, con Patrizia Ciabatta, Giordana Morandini, Teo Guarini, Francesco Stella diretti da Marco Simeoli. Uno spettacolo comico che racconta con dinamicità ed ironia l’eterno conflitto con la nostra coscienza e la quotidiana lotta con l’altro che cerca di entrare nella nostra intimità e si mette in gioco nella relazione.
A seguire, il 29 e 30 ottobre, va in scena THE JOYCE AUDITION scritto e diretto da Riccardo Mini, con Angelica Cacciapaglia, Stefania lo Russo, Mario Migliucci. Una coppia di attori italiani emigrati a Londra in cerca di fortuna si sta preparando ad un importante provino per una produzione inglese di Exiles, l’unico testo teatrale scritto da James Joyce. Tra situazioni a tratti comiche e paradossali, momenti di riflessione e confronto suscitati dal dramma a cui stanno lavorando, sarà l’arrivo sulla scena di un misterioso personaggio a costringere i due attori ad affrontare il proprio vissuto individuale e di coppia, mettendo in discussione se stessi e i propri sogni, uscendone profondamente trasformati.
Il 2 e 3 novembre il palcoscenico accoglie le atmosfere e le coreografie di Ludovic Party e i suoi I TRE MOSCHETTIERI con Vanessa Nacci, Giulia Pirandello, Nunzia Prisco. L’opera è una reinterpretazione intensa e affascinante della storia dei moschettieri, con una particolare enfasi sulle dinamiche emotive e le relazioni tra i personaggi, arricchita da una torsione narrativa che esplora la complessità dell’amore e del tradimento.
Un viaggio che parte da un’estrema periferia di Roma dagli anni ’70 fino agi anni ’90 è lo scenario di STORIE BASTARDE ( Storie di Ostia di altri tempi ) tratto dall’omonimo libro di Davide Desario, adattato da Ariele Vincenti e Fabio Avaro, dal 13 al 17 novembre. Siamo ad Ostia dopo la morte di Pasolini, dove un adolescente diventa adulto attraverso esperienze di strada, di comitiva, di vita priva di schemi in cui i rapporti tra i protagonisti sono diretti e senza ipocrisia.
La stagione prosegue dal 19 al 24 novembre con il ritorno di QUELLO CHE RESTA di Daniele Locci e Daniele Trombetti. Quando Antonello muore, Enrico e Silvano, gli amici di sempre, cercano di esaudire le sue ultime volontà anche se ormai, non si parlano da anni: spargere le sue ceneri alla luce dell’aurora boreale. Lo spettacolo si dipana tra battute, gags, equivoci, colpi di scena, il tutto abbracciato da un’atmosfera di malinconica tenerezza, tipica delle amate commedie all’italiana.
Il 26 e 27 novembre Carlotta Rondana porta in scena FEMMINILE SINGLE(ARE) con la regia di Francesca Nunzi. Uno spettacolo che vuole essere politicamente corretto con tutti e scorretto con chiunque. Passando dalla commedia agli eccessi del cabaret, per arrivare all’ironia cruda della stand up comedy, racconta la tragicomica ed impopolare condizione dell’essere donna single(are), oggi, e del provare desiderio, anche sessuale, nei confronti di uno strano genere sconosciuto e discutibile, gli uomini.
A grande richiesta il 30 novembre e il 1 dicembre torna RIMETTI APPOSTO LA STANZA di e con Tiziana Foschi e Nina Fucci. La storia tragicomica di un nuovo distacco. Una figlia unica. Una madre divorziata. Niente di più̀ normale, niente di più̀ contemporaneo.
Dal 5 all’8 dicembre debutta “A questo poi ci pensiamo” di Mattia Torre con la regia di Alessandro Cecchini. Composto da diversi monologhi o dialoghi, del libro postumo di Mattia Torre, questo spettacolo racconta, con ironia e schiettezza, diversi aspetti della nostra esistenza come il traffico, la politica, la paura o la vita di coppia accompagnando lo spettatore in un viaggio di riflessioni. Mentre dal 12 al 15 dicembre va in scena MACBETH CIRCUS SHOW ( la rappresentazione del potere ) di Paolo Vanacore, da un’ idea di Gianni De Feo. Sullo sfondo della celebre opera di Shakespeare lo spettacolo si articola su due piani, quello della realtà e quello della rappresentazione. Due piani che spesso andranno a sovrapporsi, a dialogare, a coincidere, in modo grottesco e surreale. Il testo è l’archetipo per eccellenza dell’ambizione sfrenata, della falsità e dell’ipocrisia che spesso anima il mondo dello spettacolo, un mondo in cui l’arte e il talento perdono sempre più il loro valore a discapito della fama, della smania di apparire, più che di essere.
Dal 19 al 22 dicembre la Compagnia Romeway ci travolgerà con le luci e i colori di Rent. Giovani artisti che lottano contro il rampante rincaro degli affitti, mentre una malattia invisibile minaccia la vita di tante, troppe persone. Uno spettacolo immortale. Jonathan Larson scrive questa opera rock struggente e dalle musiche indimenticabili ravvivando lo spirito de La Bohème. La regia è di Eric Paterniani e le traduzioni di questa nuova versione Italiana sono a cura di Tiziana De Amicis. L’opera è composta da oltre 40 brani, tra cui alcuni che hanno fatto la storia del musical moderno come Seasons Of Love: la direzione musicale è affidata a Mirko Basile mentre la direzione corale e coreografica ad Irene Egidi.
L’anno finisce in musical dal 28 al 31 dicembre con ON BROADWAY- LE MIGLIORI HIT DEI MUSICAL DI SEMPRE a cura di Giuseppe Brancato e Mark Biocca. 5 musical performer si destreggeranno tra i musical più famosi di sempre come The Rocky Horror Picture Show, Mamma Mia, Chicago, Grease e molto altro! Non mancheranno le risate, l’interazione, momenti di riflessione, le coreografie…. tutto interamente LIVE!
Il nuovo anno si inaugura dal 3 al 5 gennaio con AUTODIFESA DI ISMENE ( elogio della sopravvivenza ) di Flavia Gallo ( Bottega del pane )e la regia di Cinzia Maccagnano. Una riscrittura del mito, dei luoghi della tragedia classica in cui il personaggio si manifesta nella relazione con gli altri membri della famiglia reale tebana.
In seguito, il 7 e 8 gennaio, è la volta di OMBRE di e con Giuseppe Innocente, diretto da Ivano Picciallo. Una performance estemporanea in cui l’attore immerso nel paesaggio sonoro, partendo dai suoi disegni inizia ad imbastire una narrazione creata sul momento, non lineare, esplosa, basata sulle storie raccolte ad Alicudi e che di esse ne conserva l’atmosfera onirica. Il palco così diventa isola in cui racconti, immagini e musica danno la possibilità al pubblico di affacciarsi su un mondo più largo dove finalmente tutto può essere.
Dal 10 al 12 gennaio debutta LA SCELTA ,spettacolo scritto e diretto da Francesco D’Alfonso con Irene Ciani e Matteo Santinelli. La pièce teatrale nasce da un’ulteriore rilettura di uno spaccato dell’Orestea di Eschilo, riportando ai giorni nostri Oreste e Elettra, e con loro l’eterna lotta tra bene e male, fra vita e morte, fra tradizione e modernità, fra schiavitù e libertà, tra perversione e moralità, fra guerra e pace, fra dovere e volere.
Gravidanza e crisi di coppia sono le tematiche di SOTTO QUALE STELLA ( spettacolo secondo classificato Idee nello spazio ) scritto e diretto da Luisa Amatucci, in scena il 17 e 18 gennaio. Due coppie di giovani trentenni vengono travolte dallo stesso destino: un test di gravidanza positivo. Mentre Laura e Paolo accolgono la notizia con un forte entusiasmo, Viola e Tommaso affrontano l’ennesima crisi di coppia.
Appuntamento unico, il 19 gennaio, con ERO CHIARA di e con Chiara Alonzo. ERO CHIARA attraversa tre fasi o meglio rapporti della vera vita dell’interprete e ideatrice dello spettacolo. Il rapporto di amore ed odio con suo Zio (episodio I), Nonna (episodio II) e suo Fratello (episodio III). In ognuno dei tre episodi, da ‘20 ciascuno, Chiara si metterà a confronto con questi membri della famiglia che tanto ha amato ed ama ma con i quali, per ragioni diverse, ha dovuto fare i conti.
Spazio poi dal 24 al 26 gennaio a SENZA VOCE scritto e diretto da Vincenzo Longobardi: un dramma moderno che, rievocando la tragica storia di una famiglia, vittima a distanza di anni degli strascichi lasciati dal secondo conflitto mondiale, rivive nella nostra epoca.
Dal 30 gennaio al 2 febbraio Goffredo Maria Bruno dirige IL COVO: 4 sequestratori improvvisati, squattrinati e male organizzati, decidono di mettere a segno il colpo della loro vita: sequestrare un alto funzionario iraniano con l’intento di rubargli documenti segreti di grande importanza, per poi rivenderli in una sorta di mercato nero. Una pura casualità ed un colpo di scena cambieranno, inaspettatamente, le sorti del loro piano.
Spazio alla danza dal 7 al 9 febbraio con U.H.T. DA CONSERVARE PREFERIBILMENTE ENTRO da un idea di Viola Centi e Gabriella Indolfi, regia Coreografia Teatro del Mediterraneo . In scena, la partitura sonora è composta da rumori legati ad un immaginario collettivo per rievocare ricordi, azioni quotidiane e suggestioni: dalla preparazione di pietanze all’apparecchiamento della tavola, dal ticchettio nervoso delle dita per colmare l’imbarazzo del silenzio e della solitudine all’esplosione del gioco, della festa, del canto, della preghiera, della parola, del rito. Durante la performance, il suono e la parola entrano a pieno diritto come elemento musicale sostanziale, non più accidentale.
Si continua dal 21 al 23 febbraio con A PORTE CHIUSE “ l’enfer,c’est les autres “ di Jean Paul Sartre con la regia di Alessia Tona e la Compagnia Nike Teatro. Il non luogo per eccellenza diventa lo scenario di questa pièce teatrale. Uno spaccato feroce e graffiante prende forma all’Inferno e in un inferno personale da cui noi vi è via d’uscita. Non esiste remissione dei peccati per i protagonisti di quest’opera, ma solo un lento calvario che durerà per sempre.
Debutto assoluto dal 28 febbraio al 2 marzo per UN TENTATIVO DI COMMEDIA di Giovanni Serratore. In una Casa da cui è vietato uscire vivono insieme il Papà, in passato forte e bello con la passione delle donne e del vino e ora affetto da Alzheimer; a Mamma con le sindromi della malata immaginaria e dell’abbandono, che stringe sempre tra le mani una pianta di cactus; la Figlia su una sedia a rotelle, che sbava in continuazione e non parla. Il Papà e la Mamma portano avanti i loro litigi quotidiani accusandosi della loro attuale condizione di vita ma soprattutto della morte del Figlio. E l’esistenza dei tre si consuma lentamente in questo acquario grottesco, immobile e senza tempo fino a quando, una notte, qualcuno non busserà alla porta della loro vita e, da lì in poi, le cose non cambieranno per sempre.
Dal 7 al 9 marzo va in scena INviolaTA di Teresa Cecere e David Marzi ( primo classificato idee nello spazio ). Un conflitto familiare, un’improvvisa crepa sentimentale, il tradimento, la malattia, una difficoltà economica difficile da sormontare, sono solo alcuni degli episodi di una vita che ci mettono davanti alla questione del “come” e del “cosa” lasciar trapelare all’esterno, pur di non vedere scalfita la facciata che faticosamente abbiamo costruito negli anni.
Il 12 e 13 marzo Manuela Mandracchia dirige UOMO SOTTILE di Sergio Pierattini con Massimo Reale. Una riflessione sulla menzogna e sulla colpa che Pierattini, da senese purosangue, decide di ambientare nel mondo del Palio di Siena con i suoi ambigui protagonisti, i fantini.
Dal 19 al 23 marzo il palcoscenico si illumina con SIGNORINE NEL TEMPO di Veronica Liberale e la regia di Pietro De Silva. In scena, l’epopea delle signorine Buonasera, la storia delle tre donne, signorine nel tempo, che con la loro dolcezza, la loro professionalità, la loro forza, sfidano le avversità del loro tempo, avviene su tre piani paralleli, sui quali si muove la figura di un narratore, che racconta la loro storia, entrando a farne parte e rappresentando le figure maschili che le tre protagoniste, incontrano nel loro viaggio.
Novità assoluta dal 27 al 29 marzo JOSEPHINE C’EST MOI liberamente ispirato a “La mia vita “ di J. Baker e M. Savage , con la regia e drammaturgia di Patrizia Schiavo. Un’immersione, allegra ma non troppo, per tre voci e tre corpi nello spirito e nella storia di Josephine Baker. Tre attrici, immaginando di muoversi nel Cabaret che la Baker aprì a Parigi, ripercorrono la sua vita di artista all’avanguardia, comica e rivoluzionaria: danzatrice, cantante, attrice, militante e attivista; icona della liberazione femminile, simbolo della lotta contro il razzismo, membro della resistenza contro l’occupazione nazista, la prima celebrità nera e tra le più acclamate vedette prima di Broadway, poi di Parigi e del mondo.
Altro gradito ritorno, l’1 e 2 aprile, ROGNE di Luca Refrigeri e Daniele D’arcangelo. La grossa rogna di Mario, direttore artistico di un piccolo teatro, è che il cantante che sta per esibirsi sul palco non è affatto il cantante tanto amato e voluto dal suo capo per quella serata, un pericoloso boss del quartiere proprietario del teatro e amante di musica cubana.
Si cambia registro il 3 e 4 aprile con CHARLOTTE scritto e diretto da Francesco Zarzana con Carmen di Marzo. Nella sua casa di Caen, cuore pulsante girondino, la giovane Charlotte Corday, appassionata di filosofia e studiosa delle nuove idee illuminate, improvvisamente decide che non c’è più tempo: Jean Paul Marat deve essere ucciso perché l’ami du peuple se ne è invece rivelato il nemico, la personificazione del terrore e della morte.
Il 5 e 6 aprile Ivano Picciallo dirige Francesco Zaccaro in SEMBRA AMLETO. Una sedia; una tomba; una montagnola di terra. Un testo dove tutto sta scritto: l’Amleto. Un’imperfetta ricostruzione del dramma Shakespeariano è necessaria perché l’attore arrivi a concludere il gioco, “togliersi il naso rosso”, a morire. Il personaggio muore, non l’uomo, che ha ancora qualcosa da dire alla madre defunta. È a lei, sulla sua tomba, che vomiterà addosso parole segrete, logorate dal buio, insudiciate dai troppi silenzi.
A seguire dal 10 al 13 aprile IL BACIO DELLA DONNA RAGNO diretto da Alessandro Di Marco, spettacolo che , con ritmi e toni naturalistici ed intimi, cerca di raccontare il riscatto di due vite eroiche e perseguitate e il loro anelito alla libertà, ad un mondo migliore, fatto di rispetto, accoglienza e integrazione. Valori che, ancora oggi, non hanno perso l’urgenza di essere ribaditi.
In prima assoluta dal 15 al 18 aprile Duccio Camerini dirige SEI RE. Uno spettacolo in sei stanze sul potere politico, un percorso itinerante. Il testimone a volte passa pacificamente da una mano all’altra, oppure è strappato con la forza, oppure è qualcosa che viene indotto con calcolo. Sei Re con i loro limiti, le loro domande, i timori, l’arroganza. Riccardo II, Enrico IV, Enrico V, Enrico VI, Edoardo IV, Riccardo III. Attraverso di loro scorrono nuove generazioni e il modo in cui vedono il mondo.
Dal 22 al 24 aprile appuntamento con IN UN’ALTRA VITA di Federico Malvaldi, che vuole indagare lo sgretolamento dei sentimenti. Quel processo corrosivo e silente che avviene all’interno di una coppia, causa anche una società sempre più piena di stimoli esterni, capaci di amplificare le fragilità e i dissesti emotivi di una relazione, e che mette la coppia stessa non più al centro del vivere quotidiano, ma la marginalizza, almeno idealmente parlando, a surrogato dell’Io di ogni singolo individuo.
Dopo l’eclatante successo della scorsa stagione torna in scena dal 29 aprile al 2 maggio LA FIGLIA DI KIOTO ZHANG scritto e diretto da Massimo Odierna. Thomas è un ragazzo irascibile, ha 35 anni e vive alla giornata conoscendo donne e bevendo fiumi di alcol. Una sera, durante uno dei suoi appuntamenti, vieni avvicinato da Libero, ragazzo fragile ed impaurito, suo ex compagno d’ avventure ai tempi degli scout. Libero implora Thomas di aiutarlo a ritrovare la dolce Noa, una bizzarra ragazza di origine vietnamita della quale si è invaghito ma di cui si sono perse le tracce.
Spazio alle atmosfere di Broadway dall’8 all’11 maggio con KIMBERLY, musical perfettamente riambientato in Italia e riscritto da Elisabetta Tulli. Ironico, crudo, diretto e semplice con una regia super dinamica curata da Giuseppe Brancato. Kimberly racconta di amore, genitori, di relazioni, di verità nascoste, di vita.
Dal 16 al 18 maggio Emiliano Morana dirige “Chi è stato?” una crime comedy ambientata esclusivamente in una stanza d’interrogatorio: tra strani e grotteschi personaggi, salti temporali e rotture della quarta parete, Giulio si ritroverà suo malgrado ad essere il detective di cui avevamo il bisogno, ma non quello che ci meritavamo.
Chiude la stagione il 24 e 25 maggio WANNABE di Attilio Fontana e Maria Grazia Fontana. Il concept inedito ha visto la scrittura teatrale e la regia di Attilio Fontana, la partecipazione di Emiliano Reggente, gli arrangiamenti musicali e corali realizzati da Maria Grazia Fontana e coreografie di Anna Gargiulo, e ha coinvolto circa 10 giovani artisti.
La Stap Brancaccio Accademia di recitazione, drammaturgia e regia nasce da un’idea del direttore artistico del Teatro Brancaccio e della Sala Umberto, Alessandro Longobardi, da sempre convinto dell’importanza della formazione dei giovani attori. Lorenzo Gioielli, attore, drammaturgo e regista romano, a cui è affidata la direzione artistica dell’Accademia e Rossella Marchi, organizzatrice teatrale e direttrice organizzativa della scuola, accolgono la sfida attraverso un nuovo sistema didattico che, unitamente a nozioni e pratiche drammaturgiche e registiche, ha l’obiettivo di formare attrici e attori completi, flessibili e autosufficienti, con particolare attenzione al lavoro di gruppo che esalti le qualità dei singoli. A questo scopo rilanciano ogni anno l’assetto interno dell’Accademia arricchendola di nuovi docenti e nuove collaborazioni. Inoltre, accanto al normale svolgimento del programma didattico, l’Accademia offre agli Allievi workshop e incontri formativi con personalità del panorama teatrale nazionale e internazionale come Elio De Capitani, Familie Floz, Compagnia Frosini/Timpano, Fabrizio Arcuri, Compagnia Bartolini/Baronio, Vinicio Marchioni, Quiet Ensemble, Luca Ricci, Biagio Caravano, Alessia Gatta, Carrozzeria Orfeo, Piccola Compagnia Dammacco, Fabio Banfo e molti altri. Inoltre, grazie alla precisa volontà di Alessandro Longobardi di unire il lavoro formativo all’attività pratica sul palco, Lorenzo Gioielli ha ideato il format “I classici del secolo futuro” una rassegna di spettacoli prodotti dalla Sala Umberto che si basa su un percorso di riscrittura contemporanea di classici che ha registrato il tutto esaurito nelle repliche in cartellone e ha raccolto un ottimo consenso di critica. Gli spettacoli sono interamente scritti e interpretati dagli allievi del terzo anno dell’Accademia Professionale Stap Brancaccio provocati e sostenuti dai docenti e dalle molte esperienze creative vissute nel triennio. Nell’arco degli 8 anni di programmazione, i Classici del secolo futuro si sono giovati della collaborazione di artisti quali Frosini/Timpano, Fabrizio Arcuri, Bartolini/Baronio, Marco Carniti, Fabrizio Pallara, Milena Mancini, Alberto Fumagalli. L’accademia Professionale Stap Brancaccio accoglie diciotto allievi l’anno, ha una durata triennale ed è rivolta a ragazze e ragazzi dai 18 ai 26 anni e persegue lo scopo di formare artisti utilizzando gli insegnamenti delle tre arti fondamentali del teatro: recitazione, drammaturgia e regia in una fusione senza soluzione di continuità. L’allievo viene condotto a farsi strumento e autore dell’evento teatrale: dalla lettura di un testo, alla sua interpretazione attraverso le fondamentali tecniche di recitazione e regia, comprendendo e anche creando strutture drammaturgiche e testi originali. Alla fine dell’anno ogni classe mette in scena non un saggio ma uno vero e proprio spettacolo scritto ed interpretato dagli allievi stessi. L’Accademia ha sede presso lo Spazio Impero, bellissimo edificio tra il Pigneto e Torpignattara, che mette a disposizione le sue ampie sale finemente rifinite per le attività di formazione dell’Accademia.
L’Accademia Stap Brancaccio è un Ente di Formazione legalmente riconosciuto e al compimento del percorso triennale rilascia l’attestato di qualifica professionale di attore riconosciuto dalla Regione Lazio.
I NOSTRI DOCENTI
LORENZO GIOIELLI – Direttore Artistico, docente di recitazione
ALBERTO BELLANDI – Docente di movimento scenico
ANNALISA CANFORA – Docente di dizione e uso della voce
MARCO CAVALCOLI – Docente di recitazione
VRIGINIA FRANCHI – Docente di regia
VALERIO MALORNI – Recitazione
ANDREA POCOSGNICH– Docente di storia del teatro
DANIELE PRATO – Docente di drammaturgia
GIAMPIERO RAPPA – Docente di recitazione e drammaturgia
Direzione Artistica LORENZO GIOIELLI | Direzione Didattica PIERO DI BLASIO
LA BRANCACCIO MUSICAL ACADEMY C’È!
7 ore al giorno. 5 giorni a settimana. 9 mesi l’anno. Oltre 3700 ore di corso dedicate allo studio delle materie, allo sviluppo della socialità e alla crescita personale e artistica.
Potremmo continuare parlando di alcuni dei nostri diplomati impegnati in importanti produzioni italiane e internazionali (Aggiungi un posto a tavola, Il padre della sposa, un programma con la grande star Lara Fabian con un coro tutto italiano…), degli oltre 20 docenti dediti anima e corpo alla cura delle nostre allieve e allievi, delle oltre 6 settimane di Stage intensivi multidisciplinari, della possibilità di vedere nascere uno spettacolo assistendo direttamente alle prove o provando sulle parti ancora non pubbliche, in assoluta anteprima, delle certificazioni della Regione Lazio…
Potremmo parlare di tante cose, continuando a sciorinare numeri ed eventi importanti per una giovane accademia di teatro musicale, in fondo iniziamo il nostro quinto anno di vita e, come ogni anno, abbiamo riempito le giornate e i cuori di 3 classi di ragazze e ragazzi che sognano di poter calcare presto il palcoscenico da professionisti.
Potremmo continuare a dire numeri, a dare dati, a lodarci forse… è vero… Ma non lo faremo. Quello che faremo è ringraziare le ragazze e i ragazzi che fino ad oggi hanno scelto di affidare la loro formazione, la loro crescita e il loro futuro a noi, allaBrancaccio Musical Academy.
E con loro vogliamo fin da ora dire grazie a tutte e tutti coloro che si affideranno a noi e si lasceranno prendere per mano alla scoperta dei loro mille talenti.
Per questo vogliamo dire a gran voce e con orgoglio che la Brancaccio Musical Academy c’è e grida, a testa alta, tutto il suo infinito impegno per tutte le anime artistiche che incontrerà sul proprio cammino.
Da parte del direttore artistico Lorenzo Gioielli, del direttore didattico Piero Di Blasio e della direttrice organizzativa Rossella Marchi l’augurio che il nuovo anno accademico sia florido di novità e stupore, elementi imprescindibili per questo nostro strambo teatro italiano, e che si possa insieme realizzare quello che, fin dal primo giorno, è il motto stesso dell’Accademia: “Ti insegniamo a raccontare una storia”.
Direzione Artistica LORENZO GIOIELLI
Direzione Didattica PIERO DI BLASIO
Direzione Organizzativa ROSSELLA MARCHI
INFO E PRENOTAZIONI
Brancaccio Musical Academy Via dell’Acqua Bullicante 133 – 00176 Roma RM
Un luogo di incontro, di studio e innovazione destinato ad accogliere allievi dai 6 ai 24 anni con una Scuola e un Triennio professionale con coreografi e danzatori di fama internazionale; un centro specializzato dove coltivare e trasmettere la passione per la danza e per l’arte teatrale in genere: BrancaccioDanza nasce dalla volontà di Alessandro Longobardi, direttore artistico del Teatro Brancaccio, di aprirsi alla formazione e alla ricerca della danza, dando vita a uno spazio verde al centro di Roma che sappia valorizzare il benessere dei giovani danzatori e danzatrici e la loro formazione.
La direzione artistica affidata ad Alessia Gatta, coreografa della [RITMI SOTTERRANEI] contemporary dance company e direttrice artistica di FUTURO FESTIVALFestival internazionale di danza e arte contemporanea, nonché docente internazionale, ne connota la proposta. Formare un danzatore completo, colto, versatile, che sappia muoversi in un panorama variegato di linguaggi differenziati e che, seppur specializzato nel classico o nel contemporaneo, venga fin dalla scuola abituato a studiare e a confrontarsi con diversi stili e forme di comunicazione, avendo cura del suo benessere psicofisico e sensibilizzazione alla cultura in generale.
La formazione, motore pulsante di tutta l’attività, è articolata su più livelli e diversificata nei programmi e negli intenti. La scuola, dai 6 ai 18 anni, offre un percorso di propedeutica alla danza fino ad arrivare ad un ciclo di studi accademici di otto anni di danza classica e contemporanea.
A partire dai 18 anni gli studenti possono accedere a W.O.M. – where opposites meet (dove gli opposti si incontrano) international dance training programma di formazione professionale a cura di ALESSIA GATTA con un focus sul linguaggio della compagnia di danza contemporanea [RITMI SOTTERRANEI] e la partecipazione di numerosi OSPITI INTERNAZIONALI.
BrancaccioDanza è un luogo unico nel suo genere con programmi di formazione innovativi e trasversali, docenti altamente qualificati e un respiro internazionale che guidano lo studente a scoprire una propria identità artistica che sia riconoscibile e matura, anche attraverso workshop e masterclass, laboratori coreografici, prove aperte al pubblico e la collaborazione con il Festival internazionale di danza e arte contemporaneaFUTURO FESTIVAL.
Gli allievi del BrancaccioDanza hanno inoltre accesso al palcoscenico sia per motivi di studio che in occasione di spettacoli annuali, grazie alla presenza di partner, quali Viola Produzioni srl, società che gestisce il Teatro Brancaccio, il Teatro Sala Umberto, Teatro Spazio Diamante. Al termine del progetto formativo, BrancaccioDanza si prende cura dei propri allievi, mediante l’accompagnamento e il sostegno alla produzione di spettacoli e performance, attivando network con artisti e organizzazioni affermate nel panorama nazionale e internazionale.
Il Teatro Brancaccio anche quest’anno presenta LE MATTINE DEL BRANCACCIO, il cartellone di matinée indirizzate agli studenti e docenti delle scuole materne, primarie e secondarie di primo e secondo grado, preziosa opportunità per vivere l’esperienza teatrale come momento di accrescimento culturale e personale per i bambini e i ragazzi.
Sempre di più le difficoltà del sistema scolastico hanno messo a dura prova la possibilità di offrire ai ragazzi attività extracurricolari. Tuttavia, siamo profondamente convinti che l’accesso al teatro sia una ricchezza imprescindibile, a cui le scuole non possono rinunciare. Proprio per questo, ci impegniamo a facilitare la partecipazione agli spettacoli attraverso una programmazione dedicata alle scuole, che permette agli studenti di vivere in prima persona la maestosità e spettacolarità degli allestimenti teatrali.
Le Mattine al Brancaccio, una Tradizione di Successo
Dal 2015, Le Mattine al Brancaccio sono diventate un appuntamento fisso per le scuole di Roma e delle regioni circostanti, come Umbria, Abruzzo e Campania. La nostra rassegna ha registrato la partecipazione di oltre 35.000 studenti, confermandosi un punto di riferimento per il mondo scolastico. Ogni anno, il nostro cartellone offre una programmazione che va dai musical, alle commedie musicali, ai concerti, agli spettacoli di circo contemporaneo, capaci di fondere acrobazie, musica e narrazione in un’esperienza coinvolgente e unica e di grande impatto visivo.
Un’Offerta Variegata e di Grande Qualità
Anche per la stagione 2024-2025, si sta definendo un cartellone ricco di emozioni che includerà spettacoli pensati appositamente per affascinare e ispirare studenti di ogni età e gli eventi speciali: le repliche straordinarie la mattina dei grandi musical serali come AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA e molti altri titoli.
Vi aspettiamo per una stagione che saprà ispirare e divertire i giovani spettatori, accompagnandoli in un percorso di scoperta e meraviglia!
INFO E PRENOTAZONI Ufficio Scuole Teatro Brancaccio Tel. 06 80687234 / Cell.340 6772283 / whats app 340 6772283 promozionescuole@teatrobrancaccio.it / www.teatrobrancaccio.it
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