Teatro Vascello
26 marzo 2024 – Prima
La Sparanoia – atto unico senza feriti gravi purtroppo è il grido di ribellione che non trova voce che lo urli; è la rivoluzione senza i rivoluzionari
La Sparanoia è il nuovo spettacolo ideato e scritto da Niccolò Fettarappa, con protagonisti lo stesso Fettarappa e Lorenzo Guerrieri, che ne firmano insieme anche la regia.
Dopo il successo di Apocalisse Tascabile, che ha raccolto meritatamente grandiosi consensi da pubblico e critica e che ha vinto numerosi premi e riconoscimenti (premio In-box 2021; premio della critica al Nolo Fringe Festival; premio delle giurie riunite a Direction Under 30; premio Italia dei Visionari; candidatura al Premio Rete Critica 2022), Niccolò Fettarappa porta a teatro uno spettacolo ironico e tagliente che è molto più di uno spettacolo.
La Sparanoia è un irriverente e quanto mai attuale manifesto politico, civile e sociale, uno squarcio lucido sul presente.
La Sparanoia è l’anti manifesto della sinistra italiana, una sinistra timida, debole, una sinistra che vorrebbe osare nelle intenzioni, ma che poi non ha il coraggio dell’azione, addomesticata da una maggioranza prepotente, arrogante e violenta che la lascia annichilita.
Una sinistra che “abbaia, ma non morde” o guaisce appena, piegandosi a un potere forte e autoritario che viene esercitato attraverso la repressione, la minaccia e la violenza dirette contro chiunque si ponga all’opposizione, con particolare dedizione a tutte le minoranze.
Attraverso un ritmo incalzante e un linguaggio semplice, veloce, diretto, pungente e sarcastico, Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri rappresentano la debolezza della sinistra contemporanea inerte di fronte alla prevaricazione della maggioranza e del potere costituito, attraverso personaggi icastici a confronto.
Niccolò nello spettacolo, ma attore e personaggio qui coincidono, è un ragazzo alla soglia dei trent’anni spaventato e spaesato che non vede per sé e per quelli della propria generazione alcun futuro.
Una generazione abbandonata a se stessa, in bilico tra un passato senza sicurezze e un futuro senza prospettive.
Niccolò si sente già vecchio, disorientato in un mondo sprofondato in un continuo stato di emergenza, un mondo in cui tutto va male e in cui per i giovani non esistono prospettive, schiacciati come sono dalla mancanza di lavoro e, quindi, dall’impossibilità di crearsi un’indipendenza.
Un mondo in cui “gli giovani” di sinistra sono sempre accomunati al fancazzismo, alla droga e al degrado.
Niccolò è un giovane intelligente, impegnato, curioso, istruito, informato e la sua sofferenza per la consapevolezza del tempo presente lo porta a volersi ribellare, a fare la “rivoluzione” (ma senza fumogeni!)
Ha interiorizzato Marx e il marxismo; ha studiato Adorno (Theodor Adorno è stato oggetto della tesi di laurea in filosofia di Fettarappa); è un giovane dalla mente brillante e dal pensiero veloce che è stato in grado di creare uno spettacolo sferzante, ironico e travolgente, in cui riesce a far confluire e a rielaborare la speculazione filosofica di Adorno, Horkeimer e Marcuse contestando il capitalismo monopolistico che ha condotto, tra le varie cose, all’alienazione dell’individuo e alla disumanizzazione dei rapporti sociali.
Guerrieri interpreta con piglio e carisma tutti gli altri personaggi che vanno incontro a Niccolò o si scontrano con lui: è il giornalista sensazionalista; il manipolatore della comunicazione; è un Fidel Castro appassionato di scaldabagni più che di rivoluzione, e tanto altro.
Tutto questo trova spazio in uno spettacolo che corre via leggero e godibilissimo in settantacinque minuti circa e in cui Fettarappa e Guerrieri sono sempre al massimo, “caricati a pallettoni”.
Fettarappa e Guerrieri inanellano una serie di immagini simbolo che rappresentano lo stato di difficoltà del nostro tempo e che si susseguono con ritmo serrato dando vita a una rappresentazione tanto mordace quanto intelligente e allo stesso tempo entusiasmante.
I personaggi sono esasperati nelle loro caratteristiche, tanto da apparire buffi, curiosi, eccentrici. Portati alle estreme conseguenze rappresentano un mondo in cui gli eventi politici e sociali si susseguono tanto velocemente da non darci il tempo spesso di percepirne la gravità; un mondo in cui la comunicazione dei mass mer*a è talmente amplificata dai numerosi mezzi di diffusione, rapida, affollata di notizie e rimbombante da lasciare confusi, interdetti e creare false ideologie.
La Sparanoia è il grido di ribellione che non trova voce che lo urli; è la rivoluzione senza i rivoluzionari.
La Sparanoia è l’addomesticamento delle coscienze.
La Sparanoia è la rivoluzione fatta con le pistole ad acqua.
Ci sono spettacoli che per il loro valore educativo, sociale e civile sono particolarmente adatti anche a un pubblico in età scolastica.
Questo spettacolo, che si avvale del contributo intellettuale di Christian Raimo, non solo andrebbe fatto vedere agli studenti delle scuole superiori e agli universitari, ma sarebbe buona cosa che venisse rappresentato anche in Parlamento, per dimostrare che non tutti i giovani sono dei bamboccioni e che nel mondo, in Italia, ce ne sono moltissimi che hanno dei valori, che si informano, studiano, si confrontano, elaborano, creano, producono e diffondono cultura e che vorrebbero essere solo riconosciuti e avere delle opportunità.
LA SPARANOIA
Atto unico senza feriti gravi purtroppo
progetto ideato e scritto da NICCOLÒ FETTARAPPA
con NICCOLÒ FETTARAPPA e LORENZO GUERRIERI
contributo intellettuale di CHRISTIAN RAIMO
regia di NICCOLÒ FETTARAPPA e LORENZO GUERRIERI
co-produzione SARDEGNA TEATRO – AGIDI, Con il sostegno di Armunia Teatro, Spazio Zut, Circuito Claps, Officine della cultura
con NICCOLÒ FETTARAPPA e LORENZO GUERRIERI
progetto ideato e scritto da NICCOLÒ FETTARAPPA
collaborazione artistica CHRISTIAN RAIMO
regia NICCOLÒ FETTARAPPA e LORENZO GUERRIERI
assistente alla regia GIULIA BARTOLINI
Si ringrazia Carrozzerie n.o.t.
Foto di copertina di Antonio Ficai