Rassegna di drammaturgia italiana a confronto tra commedia e dramma
LINGUA MADRE, Il teatro italiano non fa schifo; drammaturgia italiana a confronto tra commedia e dramma – Teatro Parioli
Il Teatro Parioli con la direzione artistica di Piero Maccarinelli, presenta – dal 15 gennaio al 26 febbraio 2024 – la rassegna: LINGUA MADRE – Il teatro italiano non fa schifo; drammaturgia italiana a confronto tra commedia e dramma. Una proposta dedicate alla drammaturgia contemporanea italiana, un modo per riflettere sul tema e rimuovere quegli ostacoli che impediscono una fruizione popolare della scrittura scenica di qualità, così come accade in molti altri paesi. Un veicolo per realizzare un osservatorio attivo di pubblico partecipe, che sia da stimolo e confronto tra le diverse espressioni del fare teatro oggi.
“Nel teatro la drammaturgia è essenziale – afferma il direttore artistico Piero Maccarinelli – Scrivere nuove storie, raccontarle per il pubblico è una necessità imprescindibile. Nel Teatro Italiano contemporaneo spesso si preferisce raccontare per immagini, scelta legittima ma non dirimente. Senza nuove storie, nuovi racconti, nuovi linguaggi risulta difficile pensare alla sopravvivenza del Teatro. È vero ci si può rifugiare nella rilettura dei classici ma non si costituirà quel tessuto connettivo con il pubblico su nuove curiosità e nuove appartenenze. Il teatro francese o tedesco, il teatro anglosassone lo hanno capito e la loro forza, la loro vitalità, si basa su nuove drammaturgie e nuove scritture. Per questo riprendendo l’esperienza dei “lunedì di Artisti Riuniti” insieme ad un nutrito e prestigioso numero di interpreti-attori e attrici, registi e registe, abbiamo deciso di proporre – per adesso in lettura – quattro testi inediti di quattro importanti autori e autrici. Lo facciamo con entusiasmo e su base volontaria perché crediamo che Il Teatro Italiano esista e ha bisogno di questa linfa vitale”.
LINGUA MADRE
15 gennaio 2024
TERZO TEMPO
di Lidia Ravera, tratto dall’omonimo romanzo
regia a cura di Emanuela Giordano
personaggi e attori
Costanza – Emanuela Giordano
Dom – Enzo Decaro
Chelsie – Maria Chiara Augenti
Matteo – Francesco Brandi
Un marito e una moglie attraversano il guado della terza età. Lei sogna di trasformarlo nel tempo più prezioso della vita. Lui capisce che i colpi di testa di lei controbilanciano la paura (la paura di tutti noi) di invecchiare male, soli e senza desideri. Un’eredità inaspettata permetterà a Costanza – la moglie – di progettare un luogo dove vecchi e nuovi amici possono incontrarsi, studiare, e volersi bene. Dom – il marito – andrà in suo aiuto quando la moglie si caccerà nei guai. La famiglia non ha più spazi, tempi e motivazioni per accogliere i vecchi amici. Ma allora, perché non pensare ad un mondo che sappia fare del Terzo Tempo un’avventura esaltante?
LINGUA MADRE
29 gennaio 2024
SECONDOLUCAEMARCO
di Rosa A. Menduni, Roberto De Giorgi
regia a cura di Alvia Reale
personaggi e attori
Luca – Stefano Scandaletti
Marco – Alberto Onofrietti
Ilde – Valentina Violo
Una indagine vaticana deve fare luce sul comportamento di Luca, giovane parroco di un paesino sperduto del Nord Italia, accusato dell’abuso su un minore. A condurla è Marco, suo ex compagno di studi oggi lanciatissimo nella sua carriera romana di “moderno inquisitore”. Mentre si affrontano due modi opposti di intendere la missione ecclesiastica, l’amicizia e la vita, la verità finalmente arriva a rivoluzionare l’esistenza di tutti, aprendo anche alla speranza.
LINGUA MADRE
12 febbraio 2024
ILPREMIER
di Giuseppe Manfridi
regia a cura di Piero Maccarinelli
personaggi e attori
Gianni – Gabriele Lavia
Gaia – Federica De Martino
Martina – Mersila Sokoli
Maurizio – Stefano Santospago
Federica – Galatea Ranzi
Traglia – Duccio Camerini
Tutto si consuma in una notte attorno alla figura di un ex Premier della Repubblica Italiana inquisito per un’accusa di collusione con la mafia. Prosciolto dopo un processo la sua immagine pubblica ne esce tuttavia gravemente danneggiata. Dopo un periodo di esilio silente, lui che fu per anni il leader del partito di maggioranza, intende riorganizzare le fila dei suoi fedeli e candidarsi nuovamente. Nel breve giro di alcune ore, questioni pubbliche e private si intrecciano formando un groviglio, da cui ci si potrà sottrarre solo facendo del disordine una nuova opportunità. Il premier è un’indagine delle dinamiche sull’esercizio del potere.
LINGUA MADRE
26 febbraio 2024
L’ORA NOSTRA
di Sergio Pierattini
regia a cura di Piero Maccarinelli
personaggi e attori
Giada – Sandra Toffolatti
Mauro – Emanuele Salce
Milvia – Claudia Coli
Enrico – Francesco Bonomo
Oscar – Noli Sta Isabel
La morte improvvisa della proprietaria di un’importante azienda vinicola Toscana riunisce i due figli che da anni vivono uno, Mauro a Milano e l’altro, Giada, in Cina.
La natura dell’improvviso decesso non è chiara. Quel giorno nell’azienda era presente solo Oscar, fedele tuttofare filippino della defunta.
Costretti da una bufera di neve a una convivenza forzata, nell’attesa che si possa celebrare il funerale, figli e i loro coniugi preparano l’organizzazione delle esequie in un crescendo di tensioni che assumono, con il passare delle ore, tinte tragicomiche.
I sospetti che iniziano a gravare sul domestico troveranno conferma nella scoperta del testamento e in una sconvolgente rivelazione.
I possessori di card libera potranno scegliere il proprio posto a partire dall’12 settembre al botteghino o online nella sezione dedicata. Dopo l’emissione non sarà più possibile sostituire o annullare singoli biglietti e biglietti di card.
Per portatori di handicap che al momento dell’acquisto attestano l’invalidità, è prevista una di riduzione del 20% circa. Per i disabili in carrozzina sono previsti posti dedicati. Si consiglia la prenotazione telefonica con qualche giorno di anticipo. Il teatro non è provvisto di ascensore, l’accesso in platea per i disabili in carrozzina è fruibile tramite montascale.
RIDUZIONI Le riduzioni sono riservate agli under 26, over 65, ad esclusione del weekend e dei giorni festivi e prefestivi. Sono previste ulteriori riduzioni su abbonamenti e biglietti per Cral, Scuole, Gruppi, Associazioni convenzionate, contattando l’Ufficio Promozione del Teatro.
La direzione si riserva il diritto di sospendere le riduzioni.
COME RAGGIUNGERCI
Bus Linea 52 – 53 – 223 fermata Piazza Santiago del Cile
FRA, San Francesco, la superstar del medioevo: Giovanni Scifoni racconta il giullare di Dio
Fra’ è il nuovo spettacolo di Giovanni Scifoni, attore (e drammaturgo) poliedrico e di successo che si destreggia, con maestria e mettendo in campo ogni volta abilità differenti, tra teatro e televisione.
In scena al Sala Umberto di Roma fino al 23 dicembre, data per la quale è già stata aggiunta una replica pomeridiana a quella serale già prevista, con Fra’, Scifoni affronta la figura di San Francesco, il Santo più amato e conosciuto, pur consapevole che già tanto nei secoli è stato detto e scritto sul poverello di Assisi e che abbondante è la filmografia che lo riguarda.
Scifoni si domanda dove risieda la causa di tanto interesse nei confronti del Santo di Assisi, amato e conosciuto dai cristiani come dagli anticlericali, dagli intellettuali come dai ragazzi di strada.
Perché, si domanda Scifoni, tra tanti altri movimenti che nella stessa epoca praticavano il pauperismo, Francesco è quello che è sopravvissuto a tutti nelle memoria storica, fino a diventare il simbolo per eccellenza della vita dedicata alla povertà assoluta?
Perché, fa notare Scifoni, Francesco è stato la “superstar del medioevo”, un grande artista in grado di arrivare a tutti.
Foto di Chiara Lucarelli
Presentando al pubblico il lato artistico di Francesco, Scifoni racconta la storia del Santo da un punto di vista trasversale e inusuale.
Da grande attore e artista quale era, Francesco era capace di incantare le folle non solo con le parole, ma con la sua gestualità, mutuata dai giullari di corte e dai trovatori che aveva conosciuto tramite la mamma francese, la sua forza espressiva e il suo carisma.
Come ogni artista, però, anche lui doveva fare i conti con il proprio ego.
Essere al centro dell’attenzione di folle sempre più numerose, essere al comando di un gruppo di frati che cresceva sempre più numericamente con adesioni provenienti da tutto il continente, metteva il poverello di Assisi di fronte alle tentazioni del denaro, del potere e del successo.
Eppure, Francesco ha la forza di rinunciare a tutto questo: sposa Madonna Povertà, a cui vota tutto se stesso; rinuncia al successo, al potere e al denaro, quello del padre prima e quello che gli sarebbe potuto arrivare dalla fama.
Alla fine, rinuncia anche all’ordine da lui stesso fondato: si fa da parte e lascia che siano gli altri a continuare la propria opera.
Quale artista sarebbe capace di tanta umiltà? Sapersi fare da parte affinché siano altri a continuare nel percorso che egli ha segnato.
Foto di Chiara Lucarelli
Francesco, però, era anche un uomo allegro che invitava i suoi frati e tutti coloro che lo seguivano ad abbracciare la “perfetta letizia”, ad essere felici in ogni occasione o accidente che la vita presentasse.
Ed è con questa letizia che Scifoni tiene il pubblico incollato alle poltrone per un’ora e mezza circa, restituendo la figura di Francesco prima di tutto come uomo, afflitto dai propri pensieri e dalle proprie necessità, assalito dai dubbi, percosso, deriso ed ostacolato prima, e poi innalzato agli allori della fama mondiale quando ancora vivo.
Un uomo che ha rinunciato a tutto per portare il proprio messaggio di amore fraterno, di dedizione assoluta ai poveri, di umiltà infinita di cui è stato testimone con la propria vita.
Un uomo che ha sempre predicato il sorriso e che, giunto alla fine della propria vita sfinito, sofferente e cieco, ha saputo abbracciare la morte come una sorella, non solo accettandone l’ineluttabilità, ma anche esaltandone il valore.
Foto di Chiara Lucarelli
Giovanni Scifoni riesce con capacità, abilità e maestria non solo attoriale, ma anche drammaturgica e gestuale a portare in scena uno spettacolo coinvolgente e attuale, affrontando un personaggio impegnativo e temi di grande attualità.
Sebbene personaggio di grandissima importanza per la storia del Cristianesimo, il racconto che Scifoni fa su Francesco è un discorso sull’uomo, con le sue virtù e le sue mancanze.
Raccontare oggi il cattolicesimo è sicuramente molto difficile e scomodo per certi versi, ma Giovanni Scifoni riesce a farci fare esperienza dell’uomo prima che del Santo, attraverso uno spettacolo allegro e incalzante, in cui fa convergere una commistione di linguaggi, dal volgare all’italiano, utilizzando una serie di codici linguistici differenti, ma perfettamente amalgamati e dimostrando una grande preparazione e una piena padronanza della materia.
Scifoni attraversa il suo racconto con la passione e la naturalezza di un artista cristiano che vuole condividere con gli altri il proprio entusiasmo nei confronti non solo di un personaggio, ma di un percorso di vita.
Dietro il suo sorriso, Giovanni testimonia uno straordinario impegno che lo coinvolge tutto, intero, e la gioia di offrire a tutti la genuinità del messaggio francescano attraverso la figura del giullare di Dio, uomo e artista che ha abbracciato la povertà e l’umiltà predicando la perfetta letizia.
Foto di Chiara Lucarelli
Ad accompagnare sul palco Scifoni in questo monologo avvincente una band di tre elementi, Luciano di Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli che, vestiti da frati, suonano musiche medievali (composte da Luciano di Giandomenico) con strumenti a corda, a fiato e a percussione tra cui non mancano strumenti antichi.
La scenografia è essenziale e ridotta ai minimi termini: una pedana e degli sgabelli di legno grezzo e sullo sfondo un grande foglio di carta su cui Scifoni realizza un disegno che va componendosi di scena in scena.
Fra’è la storia di uomo che è diventato Santo, una storia che parla al cuore di ognuno di noi.
Allo spettatore non resta che lasciarsi trasportare nella vita del Santo dalle doti artistiche e interpretative di Scifoni.
Produzione Viola Produzioni – Centro di produzione teatrale
in collaborazione con Mismaonda
GIOVANNI SCIFONI
FRA’
San Francesco, la superstar del medioevo
di Giovanni Scifoni musiche di Luciano Di Giandomenico strumenti antichi LUCIANO DI GIANDOMENICO • MAURIZIO PICCHIÒ • STEFANO CARLONCELLI
direzione musicale e arrangiamenti DAVIDEMAGNABOSCO | coreografie RITAPIVANO
effetti di magia ERIX LOGAN | effetti speciali aerei MAX MARTINELLI
direttore di produzione CARLO BUTTÒ | direzione artistica ALESSANDRO LONGOBARDI
aiuto regia MANUELA SCRAVAGLIERI | assistente di produzione VALERIA SERRAINO
assistente coreografo FRANCESCO SPIZZIRRI | vocal coach/cori ALEX PROCACCI
amministratore di Compagnia IRENE ANGELOPULOS | direttore di scena ALESSANDRO CATALANO
capo macchinista CRISTIAN CARCIONE | macchinista ANDREA BECCHETTI
datore luci DIEGO BALDUZZI |elettricista SERGIO SALES
fonico di sala TOMMASO MACCHI | microfonista FABIO RIVELLI
trucco MICOL BARTOLUCCI | sartaFRANCESCA GROSSI
realizzazione Costumi SARTORIA TEATRO BRANCACCIO
realizzazione scenografia SHAPER SCENE/SCENARIO |impianto audio e luci SUONO E LUCI
realizzazione video MAATVISUAL&MAPPING | trasporti EMANUELE FRAGARIA
foto di scena MASSIMILIANO FUSCO/CHIARA LUCARELLI | foto di copertina Cuccarini CLAUDIO PORCARELLI
foto di copertina DAVIDE MUSTO | videomaker DEBORA MANZO
coordinamento comunicazione e concept grafico LIVIA CLEMENTI |grafica MARCO SPADONI
ufficio stampa SILVIA SIGNORELLI – C&S COMUNICAZIONE E SERVIZI
social media manager SILVIA SINI | digital Pr BARBARA CASTIELLO | pianificazione media MONICA CANNISTRARO
Rapunzel – dal 15 dicembre al Teatro Brancaccio
Rapunzel – dal 15 dicembre al Teatro Brancaccio
Torna in scena Rapunzel il Musical con Lorella Cuccarini, scritto e diretto da Maurizio Colombi e prodotto da Alessandro Longobardi per Viola Produzioni, dopo il grande successo della passata stagione, applaudito/acclamato da oltre 70.000 spettatori solo al Teatro Brancaccio di Roma e al Teatro Nazionale di Milano.
Rapunzel il Musical è una rielaborazione della celebre fiaba dei fratelli Grimm che vede come protagonista principale Gothel, sorella di Grethel e matrigna di Rapunzel, interpretata da Lorella Cuccarini. Una trasposizione dell’opera per la prima volta nel genere musical, di impronta tutta italiana.
Dopo il primo debutto nazionale al Teatro Brancaccio nel dicembre 2014 e due strepitose stagioni in tour nei principali teatri italiani è diventato a buon diritto un classico del musical, amato da grandi e piccini e acclamato da più di 150.000 spettatori nella prima edizione. Un family show che cattura l’attenzione degli spettatori di ogni età appaga/soddisfa il desiderio di tornare a vivere le emozioni di un grande spettacolo dal vivo, da condividere con la propria famiglia e gli amici.
Lorella Cuccarini è la protagonista assoluta nel ruolo della perfida Gothel. Artista versatile e carismatica capace di calarsi con maestria nel ruolo della scaltra e affascinante matrigna di Rapunzel.
Silvia Scartozzoni è la dolce Rapunzel, che crescendo mostrerà il suo carattere e troverà il suo amore, Phil; Silvia – già al fianco di Lorella Cuccarini ne “La Regina di Ghiaccio il musical” nel ruolo della strega Nebbia – è un soprano di grande talento.
Renato Crudo beniamino del pubblico dei musical avendo interpretato il ruolo di “Abdul” e del narratore in “Aladin il musical geniale” e di “Toto” nell’ultima edizione di “Aggiungi un posto a tavola” – tenore eccellente, sarà Phil il ladro scanzonato e giocherellone dal cuore generoso, che si innamorerà di Rapunzel.
Viola Produzioni conferma il gruppo creativo della prima edizione del 2014, che mantiene intatta la sua armonia e dà valore alla tradizione delle esperienze artistiche e artigianali nostrane.
Le musiche e i testi delle canzoni sono originali e composte da Davide Magnabosco, Alessandro Procacci e Paolo Barillari: 19 brani coinvolgenti come la “RapunzelDance”, romantici come “Dove Sarai” ed emozionanti come “Una suite a 5 stelle”.
La direzione musicale è di Davide Magnabosco.
Il progetto scenografico è di Alessandro Chiti che rilegge in chiave moderna le ambientazioni della fiaba medievale. L’impianto scenico si compone di oltre 15 quadri in continuo movimento grazie al lavoro esperto, dei tecnici. Gli effetti speciali arricchiscono di stupore l’intero spettacolo lasciando sognare gli spettatori. Dopo aver varcato la soglia del teatro si entra in un immaginario fantastico, per vivere l’avventura di Rapunzel il Musical.
La cifra stilistica che Maurizio Colombi dà ai suoi spettacoli è nota e richiama la sua passione per l’effetto “cartoon”, ripreso nei costumi, nel trucco, nelle coreografie e anche in alcuni momenti recitativi come nella mimica degli attori – caratteristi. Gran parte dei recitati sono accompagnati e ritmati da effetti sonori suonati dal vivo da tastiere e percussioni.
Francesca Grossi ha ideato e realizzato i costumi, tramite la sartoria in-house del Teatro Brancaccio, dando segno che aggiunge ai personaggi una dose di personalità.
Così come le coreografie e i movimenti corali firmati da Rita Pivano rendono lo spettacolo dinamico e divertente, determinando il successo del ensemble.
Nello spettacolo viene realizzata anche una sorta di “double fiction” in teatro, dove i personaggi reali sul palco si trasformano in disegni animati in video, in un continuo scambio tra realtà e animazioni.
Il cast artistico è formato da 19 attori performer, ballerini, acrobati, cantanti.
Maurizio Semeraro è il Re e Polifemo, il capo dei briganti, già interpretato nella prima edizione. Anche lui beniamino del pubblico del Brancaccio dopo essere stato Jafar in “Aladin il musical geniale”.
Nella rivisitazione della celebre fiaba, Colombi ha previsto l’inserimento di alcuni personaggi assolutamente inediti e creati per questa versione, tra questi la guardia reale “Segugio”, dalle fattezze canine (Mattia Inverni), che si esprime solo in Grammelot; “Rosa e Spina” (Martina Lunghi e Matilde Pellegri) i due fiori parlanti con cui Rapunzel può confidarsi quando è rinchiusa nella torre; lo specchio “Spiegel” che riflette la coscienza di Rapunzel e dà voce ai suoi desideri.
Come in tutte le fiabe non possono mancare i briganti, le guardie, i popolani e soprattutto la figura del cantastorie, interpretato da Giacomo Marcheschi.
LA TRAMA
Gothel è la principessa di un regno che, a causa di una salute compromessa, comincia a vivere nell’ombra della sorella Gretel che, bella e sana, viene designata regina al suo posto. Sentendosi rifiutata, viene dominata dall’ossessione per la bellezza e si dedica alla stregoneria e allo studio delle erbe officinali: è così che scopre un fiore dallo straordinario potere, capace di donarle nuovo splendore. Gretel, divenuta regina, non riesce ad avere figli e si ammala gravemente. Il Re chiede alla sorella un rimedio che aiuti la moglie a guarire. Gothel prepara così un filtro con il fiore, in cambio di una promessa: il figlio nato sarebbe stato allevato da lei stessa. Nasce una bimba chiamata Rapunzel, dai lunghi capelli biondi che posseggono lo stesso potere magico del fiore, fonte di giovinezza per Gothel. Rapita e richiusa in una torre da Gothel, la bambina cresce senza alcun contatto con il mondo esterno, fino al compimento del suo diciottesimo compleanno. In quel giorno Phil, un ladro scanzonato, scappato dopo un furto, entra nella torre e aiuta Rapunzel ad uscire e a scoprire la realtà circostante. La fuga diventa il momento di crescita e presa di coscienza di Rapunzel che passa tra mille vicissitudini: battaglie tra guardie e briganti, inseguimenti.
Rapunzel scopre la vita e, quando la storia sembra volgere al peggio, l’amore trionfa
NOTE DI REGIA
La storia richiama l’eterno confronto tra il bene e il male, tra la brama delle vanità delle cose fatue e il gusto per le cose semplici. Nasce così il confronto tra Rapunzel, l’eroina positiva alla ricerca della sua vera identità, e l’antagonista, Gothel (Go-to-Hell), una donna egoista, concentrata su sé stessa e sul culto della vanità e dell’eterna giovinezza, che la spingerà ad usare ogni mezzo pur di fermare lo scorrere ineluttabile del tempo. Nel brano “La mia vita è lei”, Gothel esprime il suo sentimento materno ma anche malvagio e possessivo verso la Rapunzel.
Intorno alle due eroine vivono e si muovono gli altri personaggi: un re e una regina colti nella loro umanità; un ladro astuto e simpatico che si innamora e diventa eroe; un capitano pasticcione al comando di guardie imbranate; briganti e furfanti facili da soggiogare. il popolo e la corte pronti a esultare o a condannare.
Rapunzel il Musical è una storia di amore, amicizia, potere e magia che aiuta a riflettere su tutto ciò che ci inganna come la vanità e quello che ci far stare bene come l’amore verso gli altri.
LE MUSICHE
Le musiche di Rapunzel sono state scritte da Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari. Tre autori dal gusto diverso per tre stili diversi, Magnabosco classico sinfonico, Procacci più moderno e vocalmente sempre all’avanguardia e Barillari più pop/folk.
L’unione di stili musicali diversi si amalgama perfettamente creando situazioni emozionali in simbiosi con i personaggi, le scene e i costumi.
Davide Magnabosco, che ha curato anche gli arrangiamenti, ha convocato in studio di registrazione un team di musicisti straordinari (Alex Polifrone, Eugenio Mori, Marco Brioschi) e ha curato personalmente la stesura dell’orchestrazione sinfonica, che accomuna tutti i brani del musical.
Gli arrangiamenti corali sono stati curati da Alex Procacci, il quale ha saputo spaziare da sonorità gospel con armonie ricche e mai scontate a brani più classici, valorizzando sempre appieno oltre le voci dei solisti anche le voci di tutto il cast creando momenti corali emozionanti e di forte impatto.
Lo spettacolo è accompagnato da una colonna sonora eseguita dal vivo, che segue la recitazione in modo dinamico, arricchendo con melodie ed effetti la favola narrata sul palcoscenico.
LE SCENE
L’idea di immaginare la scenografia per lo spettacolo di Rapunzel è stata un’esperienza assai particolare, esaltante e stimolante per vari motivi.
Innanzitutto, il fatto che fosse uno spettacolo destinato essenzialmente e soprattutto ai bambini, ma di conseguenza e certamente anche ai genitori, faceva sì che, oltre all’aspetto favolistico, dovesse avere anche le caratteristiche di un vero musical.
Il problema principale, a livello di ideazione, diventava quindi quello di dare, il più possibile, credibilità alla favola pur attraverso una “magica atmosfera” che avesse però uno spessore quasi realistico.
La cosa più complicata della costruzione scenica è stata quella di ricreare la Torre di Rapunzel, sia dal punto di vista strettamente architettonico che per la sua posizione in scena, rendendola agibile e ben definita sia all’interno che all’esterno, anche perché era fondamentale per lo svolgimento drammaturgico della fiaba, come anche per l’immaginario infantile. Ho voluto immaginare la torre immersa in un bosco, nel quale volevo far convivere bozzettismo e magia.
La chiave risolutiva è stata quindi quella di trovare un elemento univoco, un filtro, nel quale immergere tutti gli elementi della fiaba. L’idea dell’intreccio di rami, con i quali ho voluto rivestire la torre, è diventata poi il leitmotiv, ossia il vero motivo ricorrente di tutto lo spettacolo, attraverso il quale si è riuscita a creare, con effetti speciali di luci, quell’atmosfera fiabesca fondamentale per raccontare la favola.
Dietro una scenografia che funziona c’è un grande lavoro di squadra, una grande collaborazione e passione condivisa tra team di tecnici e team creativo, attori sul palcoscenico e pubblico che risponde tutti ingredienti importanti per decretare e raggiungere poi il successo di uno spettacolo, e in Rapunzel è successo proprio questo!
Alessandro Chiti
LE COREOGRAFIE
Come sono solita fare le mie coreografie seguono lo stile è l’impronta che il regista dà al musical; in questo caso ho lavorato sui diversi personaggi dando loro un sapore cartoon, passando dall’energia di “È nata” alla sensualità del “La mia vita è lei” strizzando l’occhio a Broadway nel brano “Se immagini tu puoi”.
Rita Pivano
IL CAST
MAURIZIO COLOMBI
Alfiere in Italia dei “family show”, opera nel panorama teatrale dal 1980 tra prosa, opera e concerti. Si conferma soprattutto nel musical ottenendo grandi successi in Italia e all’estero. Dal 2012 si afferma anche come attore comico in “Caveman”, un monologo che lo premia con oltre 150.000 spettatori solo a Milano.
Interpreta come attore/cantante oltre 70 titoli fra commedie e opere musicali. Scrive e dirige fino ad oggi 38 produzioni teatrali tra commedie, opere e musical. È stato direttore artistico di Ventaclub e del Teatro delle Erbe e del Teatro Derby di Milano. Nel 2007 scrive e dirige “Peter Pan” con le musiche di E. Bennato, con il quale conseguirà negli anni prestigiosi premi. Nel 2009 i Queen chiedono la sua firma alla regia italiana di “We Will Rock You”. Nel 2013 apre negli Stati Uniti, a Miami una casa di produzione teatrale, Miamisoldout. Nel 2014 firma la regia di un altro grande successo, “Rapunzel il Musical”. Sua la regia de “La bottega del caffè”, “Le nozze di Figaro”, “Boheme”, “La traviata”, “Appuntamento d’amore”, “Il trovatore”, “La divina commedia”, “Misterix”, “Il grande segreto di Houdini”. È autore dello spettacolo “Strade” seminario musicale e drammatico su Federico Fellini, di Beatrice e Isidoro, “Christmas Show”, “Los Gringos Saloon”, “I Gormiti”, “Heidi”, “Io odio i talent show”, “Vorrei la pelle nera”, “Cotton Club” ed è stato autore di “Pirates”. Tra i suoi ultimi lavori “Dante’s Musical”, “Gli sposi promessi show”, “La Regina di Ghiaccio” con Lorella Cuccarini, “Elvis” , “Aladin il musical geniale” e “Pinocchio Reloaded”.
LORELLA CUCCARINI
Nata a Roma il 10 Agosto 1965, inizia a frequentare corsi di danza a soli 9 anni. Dopo le medie, consegue il diploma di accompagnatrice turistica. Nel 1985 Pippo Baudo le offre il ruolo di prima ballerina per la trasmissione di RAIUNO, “Fantastico 6”. E’ subito successo, tanto che viene confermata anche per l’anno successivo. Lorella continua la collaborazione con Baudo anche alla Fininvest, con il programma “Festival” (1987). Sempre nel 1987, inizia il sodalizio pubblicitario con Scavolini, che continuerà per oltre sedici anni. Nel 1988, Antonio Ricci la chiama a “Odiens”. La “ballerina” dimostra anche una inaspettata vis-comica e si conferma star di prima grandezza nel panorama televisivo italiano. Nel 1990, a fianco di Ezio Greggio, conduce “Paperissima”, programma che vanta il record d’ascolto di quella stagione televisiva e che diventerà un immancabile appuntamento negli anni successivi. Da allora, è una delle più apprezzate conduttrici televisive e accumula successi su successi: nel 1991, con Marco Columbro, presenta la prima grande diretta di Canale 5, “Buona Domenica”, che “batte” “Domenica In”. Nel 1993, conduce, al fianco di Baudo, il “Festival di Sanremo”. E poi, fiction (“Piazza di Spagna” con la regia di Florestano Vancini), musica (partecipazione nel 1995 al Festival di Sanremo con il brano “Un altro amore no”, tratto dal suo secondo album “Voglia di fare”) e grande impegno sociale con le diverse edizioni della maratona benefica “30 ore per la vita”, in onda, a reti unificate su Canale 5, Italia 1 e Retequattro (1994, 1995, 1996, 1997 e 1998). Ma Lorella ha ancora un grandissimo desiderio: prendere parte ad un musical. Il sogno si avvera con “Grease”, in scena con enorme successo per tre anni consecutivi (debutto 6 marzo 1997). Nel 1998 è ancora la conduttrice, insieme a Columbro, della trasmissione “Paperissima”. Nel 1999 conduce “Campioni di Ballo”. Nel 2000 torna a condurre “30 ore per la vita” e “Paperissima”.
Dopo il 2001, che la vede protagonista dello show “La notte vola”, Lorella torna in Rai al fianco di Gianni Morandi nello show del sabato sera “Uno di noi” (2002). Nel 2003, è nuovamente accanto A Columbro in “Scommettiamo che” e come protagonista della fiction “Amiche”. Nel 2004, la maratona benefica “30 ore per la vita” sbarca in Rai. Lorella continua ad esserne fedele testimonial. Nel 2005, inizia a girare la fiction “Lo zio d’America 2”, accanto a Cristian De Sica. Nel 2006, Lorella torna al musical con il celebre spettacolo di Bob Fosse “Sweet Charity”. Nel 2008, diventa la nuova testimonial del marchio Garnier. Nello stesso anno, affianca Massimo Boldi nella trasmissione televisiva “La sai l’ultima?”, in onda su Canale 5. Il 2 Gennaio del 2009, esce nelle sale cinematografiche il film di animazione “Lissy – Principessa alla riscossa”, in cui Lorella presta la voce alla protagonista.
Nel 2009, conduce su Sky Uno il talent show “Vuoi ballare con me?”, mentre nel 2010 è la protagonista in teatro de “Il Pianeta Proibito”, rock musical diretto da Luca Tommassini, riscuotendo un grande successo anche oltreoceano: dopo la memorabile esibizione nella serata finale del Festival di Sanremo, viene “imitata” dalla popstar Beyoncé per i Billboard Music Awards. Nell’ottobre 2010, Lorella torna in Rai alla conduzione di “Domenica In… Onda”. Nel 2011, firma insieme alle dottoresse Pucci Romano e Gabriella Fabbricini il libro “A Tavola non s’invecchia”, ed. dalla Giunti; viene insignita del titolo di Commendatore della Repubblica; conduce per la seconda volta il programma domenicale, ma con una nuova formula. Il titolo è “Domenica in… Così è la vita”, che riscuote un notevole successo e viene riconfermato per l’anno successivo. Nel 2012, Lorella diventa anche il nuovo volto della campagna stampa di Diana Gallesi e debutta in radio con la conduzione, su RadioRai1, del programma “Citofonare Cuccarini”, in diretta tutti i giorni dall’11 settembre fino alla primavera 2014. Alla fine dello stesso anno, e per il 2015, torna in teatro con il musical Rapunzel, in cui per la prima volta interpreta una parte da antagonista.
Nel 2016 è protagonista dello show-evento Nemicamatissima in onda il 2 e 3 dicembre su Rai 1, è affiancata dalla sua storica rivale artistica, Heather Parisi; pubblica anche il suo primo libro “Ogni Giorno il Sole” (Piemme) per settimane in classifica nella top ten di “Varia”.
Nel 2017 torna di nuovo a teatro con “La Regina di ghiaccio – Il musical, tratto dal racconto della Turandot ed esce con l’album “Nemicamatissima” (Warner) con le sigle più conosciute e tre brani inediti; debutta nella prosa con la commedia “Non mi hai più detto ti amo” di Gabriele Pignotta, accanto a Giampiero Ingrassia, dopo 20 anni da Grease.
A dicembre 2017 esce nelle sale italiane My Little Pony – Il film, per il quale presta la voce a una delle protagoniste, Tempest Shadow, interpretando anche la canzone “Open Up Your Eyes”.
Riprende anche la nuova campagna di Trenta ore per la vita, per il 2017 dedicata all’epilessia infantile.
Il 2018 vede Lorella impegnata sui palcoscenici italiani, sia con il musical “La Regina di Ghiaccio”, che con la commedia “Non mi hai più detto ti amo”, ottenendo un grande successo di pubblico e di critica, ripresa anche nel 2019. Nell’estate 2019 conduce il programma “Linea Verde Gran Tour” su Rai1 e successivamente nella stagione 2019-2020 il programma giornaliero “La Vita In Diretta” sempre su Rai1. Dal 2020 prende parte come coach al programma “Amici” di Maria De Filippi, nella prima parte nel Dai Time del sabato di Canale5 e successivamente al serale sempre su Canale5 delle reti Mediaset.
SILVIA SCARTOZZONI
Studia sin da piccola danza, canto e recitazione e lavora come speaker dall’età di 8 anni per spot radiofonici e televisivi sulle reti nazionali, tra cui Gardaland, Barbie S&J, Globo giocattoli. Nel 2009 è cantante e attrice solista nel “L’Opera delle Filastrocche” al Teatro Malibran per la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia. Dal 2009 al 2016 lavora come figurante durante la stagione lirica all’Arena di Verona e al Teatro Filarmonico, diretta da registi del calibro di Gianfranco de Bosio, Franco Zeffirelli, Fura dels Baus. Nel 2013 e 2015 viene scelta come Artista del coro per i concerti diretti dal M° Ennio Morricone all’Arena di Verona e al Forum di Assago. Nel 2016 conclude brillantemente il suo percorso di studi al Conservatorio di Verona conseguendo il Diploma in canto lirico. Nel 2017 debutta nel musical “La Regina di Ghiaccio” con Lorella Cuccarini, nel ruolo della strega Nebbia, proseguendo nel 2018 con la tournée nazionale. La troviamo poi in scena con “Elvis the Musical” nella tournée italiana ed ungherese; “Gli Sposi Promessi” nel ruolo della Monaca di Monza. Nel 2019 entra nel cast di “Peter Pan il musical” nel ruolo di Giglio Tigrato e Sig.ra Darling e in “Pinocchio Reloaded” nel ruolo di Lucignolo. Nel 2021-2022 viene scelta da Red Canzian per il suo “Casanova Opera pop” nel ruolo di Elena da Padova, Colombina e cover protagonista.
RENATO CRUDO
Nato in provincia di Torino, Renato si diploma nel 2014 al corso full time della BSMT (The Bern-stein School of Musical Theatre). Si diploma andando in scena con lo spettacolo “Ragtime”, nel ruolo di Younger Brother, Prodotto dal Teatro Comunale di Bologna in collaborazione con la BSMT, per la regia di Gianni Marras. Uscito dall’accademia viene selezionato dal regista Enzo Iacchetti per prendere parte al Diversamente Musical “come Erika e Omar.. è tutto uno Show” nel ruolo del protagonista Christian. Nel 2015 Prende parte al musical “Next to normal” produzione BSTM e Compagnia della Rancia, nel ruolo di Henry, per poi interpretare Gabe nella ripresa dello spettacolo del 2017, con la Regia di Marco Iacomelli e Costanza Filaroni. Nella stagione 2015/2016 prende parte al musical “Sister Act” nel ruolo di TJ prodotto da Viola Produzioni e Compagnia della Rancia con la Saverio Marconi; “Evita” il Musical prodotto dal Teatro Comunale di Bologna in collaborazione con la BSMT, regia di Ganni Marras e “Into the Woods” prodotto dalla BSMT per le scuole della provincia di Bologna con la regia di Mauro Simone, nel doppio ruolo di Lupo e Principe Cenerentola. Nel 2016 prende parte al musical “Titanic” prodotto dal Teatro Comunale di Bologna e dalla BSMT nel ruolo di Bride. Nel 2017 prende parte al Musical “Green Day’s American Idiot” nel ruolo di Tunny prodotto dalla BSTM e Fondazione Teatro Coccia regia di Marco Iacomelli; Nel 2018 viene selezionato da Giuliano Peparini per prendere parte al Musical “Romeo e Giulietta Ama e cambia il Mondo” prodotto da David Zard nel ruolo di Romeo. Nel 2019 interpreta il ruolo di Abdul e del Cantastorie in “Aladin il musical geniale” Prodotto da Viola Produzioni, con la regia di Maurizio Colombi. Nel 2021 interpreta Toto in “Aggiungi un Posto a Tavola” con la regia di Gianluca Guidi e prodotto da Viola Produzioni.
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