Teatro Brancaccio
11 marzo 2022 – Prima
Tutti parlano di Jamie, il musical nato da un’idea originale di Jonathan Butterelm, con le musiche e orchestrazioni di Dan Gillespie Sells e il libretto di Tom Macrae ha finalmente debuttato al Teatro Brancaccio di Roma in una versione senza precedenti.
A differenza, infatti, delle altre produzioni in giro per il mondo, che ricalcano fedelmente l’originale inglese, la versione italiana è l’unica ad aver avuto dalla casa madre la concessione per una versione originale completamente nuova per le scenografie, i costumi, le coreografie e la regia, mantenendo intatti musica e testi.
Tutto questo è stato possibile grazie all’entusiasmo e alla forza di volontà di Piero Di Blasio, che si è preso l’onere dell’adattamento e della regia dello spettacolo e a Viola Produzioni – Oti Officine del Teatro Italiano in accordo con RGM Productions.

Tutti parlano di Jamie è la storia di un ragazzo che non vuole più chiedere il permesso di essere se stesso.
Jamie è un adolescente abbandonato dal padre che vive una vita serena e spensierata nella tranquilla Sheffield.
Foto di Massimiliano Fusco
La sua idea di libertà e di affermazione personali passano attraverso il desiderio di andare al ballo della scuola in abiti femminili. Per prepararsi a questo evento, Jamie diventerà drag queen per un giorno, incontrando sulla propria strada persone disposte ad aiutarlo.
A sostenerlo ci sarà un coro di donne, forti, protettive e coraggiose: la madre; l’amica Pritti; Ray, la migliore amica della madre. Altro aiuto arriverà dall’ex drag Hugo, in arte Loco Chanelle.
Tutti parlano di Jamie è un inno alla volontà e capacità di essere se stessi senza intaccare la libertà degli altri e uno schiaffo all’ignoranza e alla stupidità delle persone che cercano di ostacolare la libertà di espressione con atti di bullismo.

A vestire i panni del giovane Jamie New è il bravissimo attore Giancarlo Commare (vedi qui l’intervista), rivelazione delle ultime stagioni televisive e cinematografiche (un film per tutti, Maschile singolare), qui al suo primo musical.
Foto di Massimiliano Fusco
Fisicamente adatto e aderente al ruolo, attore di talento, Commare appare ancora incerto e impreciso nel canto.
Con lui, sul palco, un cast davvero variegato che proviene dal mondo del musical, della prosa e del doppiaggio.
Nel ruolo della madre di Jamie, Margaret, troviamo una splendida Barbara Cola (vedi qui l’intervista) che, col brano Lui è mio (He’s my boy), vale da sola il prezzo del biglietto.
La bravissima Lisa Angelillo veste i panni di Miss. Hedge, la professoressa che ostacola Jamie fino alla fine; l’attore e doppiatore Franco Mannella è Hugo, che fu, a suo tempo, la famosa drag queen Loco Chanel e che introdurrà Jamie nel mondo drag; Ludovica di Donato è la forte migliore amica della madre di Jamie, Ray.

Ludovica (vedi qui l’intervista), proveniente dal mondo della prosa, si rivela anche una buona cantante, sostenendo molto bene il proprio ruolo.
Foto di Massimiliano Fusco

Davvero piacevole, pulita e coinvolgente l’interpretazione di Benedetta Boschi nel ruolo di Pritty, la migliore amica di Jamie.
Foto di Massimiliano Fusco
Al bravo Flavio Marullo, invece, tocca il ruolo del bullo della scuola, Dean.

Foto di Massimiliano Fusco

Grande energia e potenza arrivano dal capace ensemble che regala momenti corali molto belli, nonostante, a volte, non sempre tutte le parole del cantato siano immediatamente comprensibili.
Sono Giovanni Abbracciavento, Elena Barani, Robert Ediogu,Giovanni Ernani Di Tizio, Erica Mariniello, Giuseppe Menozzi, Matilde Pellefri, Giovanna Tino.
Onore a Piero Di Blasio, autore, attore e regista che possiede tutti gli che strumenti per confezionare sempre spettacoli dinamici e di ottimo livello, per aver affrontato un lavoro molto complesso impegnando non solo le proprie doti artistiche, ma tutto se stesso anche a livello umano.
Tutti parlano di Jamie è uno spettacolo impegnativo in cui si deve avere il coraggio di osare, magari sbagliando e prendendosi il tempo per modulare in corsa alcuni aspetti ancora non perfettamente centrati.
Così, se il primo atto risulta poco dinamico e un po’ “seduto”, il secondo è un continuo progredire di energia e momenti intensi ed importanti che meriterebbero uno sfogo più eclatante.
La voce sempre acuta di Jamie e un eccesso di movenze effeminate esasperate (queste, però, presenti anche nella versione originale), rischiano di intrappolare il personaggio in uno stereotipo, schiacciando il reale messaggio del testo.
Tutti parlano di Jamie non è la storia di un ragazzo che vuole fare la drag queen, ma di un adolescente che vuole affermare la propria identità al di là del genere o dell’orientamento sessuale, sentendosi libero di indossare abiti che lo rappresentino, sebbene considerati femminili.
Sarebbe stato forse utile marcare maggiormente il contrasto tra Jamie, impegnato in questa ricerca e affermazione di se stesso e le drag queen, forti di un percorso già più maturo, esasperando maggiormente queste ultime.
D’altro canto, le buonissime prove attoriali di tutto il cast danno costantemente risalto al lato umano della vicenda, regalando momenti emozionanti.
La direzione musicale delle musiche originali è stata affidata al M°Dino Scuderi che le riporta sul palco con grande potenza; musiche che, se eseguite dal vivo, sarebbero ancora più dirompenti.
Le coreografie di Laccio (vedi qui l’intervista) sono caratterizzate da una gestualità contemporanea, con momenti di hip hop, vogueing e waacking, con espresso riferimento alla gestualità e ai movimenti che provengono dalla cultura LGBT+, ma ispirate anche alla Street Dance.

Per le bellissime scenografie, Alessandro Chiti ha avuto ampio margine di intervento, creando un allestimento originale e molto dinamico in cui le scene, sempre in movimento, diventano elementi principali inserendosi in un disegno di continuità con le musiche e i movimenti di attori e ballerini.
Foto di Massimiliano Fusco
Allo stesso modo per i costumi, Francesca Grossi, ha potuto e saputo staccarsi dalla versione originale facendosi guidare dalla propria fantasia e professionalità.
L’Opening Night di Tutti parlano di Jamie è stato un vero evento glam, emozionante e coinvolgente come solo il Teatro Brancaccio avrebbe saputo fare.
Una lunga fila di persone si snodava fuori del teatroin attesa di poter entrare in sala ed occupare posto in ogni ordine e fila del teatro come da tanto tempo non accadeva.
A fine spettacolo, il pubblico si è alzato in piedi per applaudire tutti gli artisti, in una lunga standing ovation a ritmo di musica.
Tra gli astanti entusiasti, da segnalare la presenza del vero Jamie Campbell, il reale personaggio la cui la storia è stata ispirazione per il musical, insieme alla sua mamma, entrambi fasciati in due bellissimi abiti “considerati femminili”.
ALESSANDRO LONGOBARDI in associazione con NICA BURNS presenta
GIANCARLO COMMARE
in
Tutti parlano di Jamie
MUSICHE E ORCHESTRAZIONI DI DAN GILLESPIE SELLS | LIBRETTO DI TOM MACRAE
DA UN’IDEA ORIGINALE DI JONATHAN BUTTERELL
con
BARBARA COLA – Margaret New
FRANCO MANNELLA – Hugo/ Loco Chanelle
LUDOVICA DI DONATO – Ray
LISA ANGELILLO – Miss Hedge
BENEDETTA BOSCHI – Pritti Pasha
FLAVIO MARULLO – Dean Paxton
UMBERTO NOTO – Drag/Padre di Jamie
MICHELE SAVOIA – Drag
SEBASTIAN GIMELLI MOROSINI – Drag
ENSEMBLE
GIOVANNI ABBRACCIAVENTO – Cy | ELENA BARANI – Bex | ROBERT EDIOGU – Levi
GIOVANNI ERNANI DI TIZIO – Mickey | ERICA MARINIELLO– Vicky | GIUSEPPE MENOZZI – Sayd
MATILDE PELLEGRI – Becca | GIOVANNA TINO – Fatimah
SCENE ALESSANDRO CHITI
COSTUMI FRANCESCA GROSSI
DIREZIONE MUSICALE DINO SCUDERI
SUPERVISIONE ARTISTICA E COREOGRAFIE LACCIO
ADATTAMENTO E REGIA
PIERO DI BLASIO
Produzione VIOLA PRODUZIONI – OTI OFFICINE DEL TEATRO ITALIANO
in accordo con RGM PRODUCTIONS
TEATRO BRANCACCIO
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