Lorenzo Balducci in Allegro non troppo – OffOff Theatre
Lorenzo Balducci, classe 1982, attore italiano che da vent’anni si destreggia con capacità tra cinema, televisione e teatro, protagonista di divertentissimi video su Facebook, porta in scena all’Off Off Theatre di Roma la sua prima stand up comedy dal titolo Allegro, non troppo.
Il titolo è un chiaro riferimento al significato della parola gay, allegro: un termine definito antico che si porrebbe in contrasto con un passato di persecuzione e umiliazione patito dalla comunità gay e un presente ancora molto difficile e doloroso, visto anche l’affossamento recente ddl Zan in Senato.
Balducci si presenta sul palco ironicamente imbarazzato per la sua prima stand up comedy, dando vita ad un intrattenimento serio e divertente, intimo e appassionato, in cui affronta in volo e in corsa, moltissimi argomenti che ruotano intorno all’essere gay, e non solo.
Dapprima, getta una luce sulla terminologia usata per riferirsi all’ambiente gaio, epiteti spesso utilizzati in modo dispregiativo, accennando a un discorso sul valore delle parole, fuori, ma anche all’interno della stessa comunità gay.
Con leggerezza, ironia e chiarezza, spiega l’ormai lunghissimo acronimo LGBTTQQIP2SAA che comprende oggi tutte quegli individui che non si sentono inclusi nella consueta (normale? orribile!) terminologia imperante, senza considerare ciò che realmente essi sono o sentono di essere.
Abbandonato il discorso della gender policy, Lorenzo passa a giocare sulla famosa app di incontri per gay, GRINDR, e sulle varie dinamiche, spesso assurde, che in essa si riscontrano.
Con video e numeri musicali, Balducci ci porta alla scoperta di vizi e virtù della comunità LGBTQ+, ma sono presenti anche momenti molto seri e interessanti, come quando riporta modelli da seguire e altri da evitare, esempi concreti con tanto di nomi e cognomi di grandi personaggi del presente e del passato omofobi, magari essi stessi gay, riportando, inoltre, frasi aberranti scritte o pronunciate da questi personaggi pubblici.
Molto interessante e importante, poi, il riferimento al movimento gay e il ricordo di Mario Mieli, scrittore italiano e attivista, teorico degli studi di genere, tra i massimi fondatori del movimento omosessuale italiano che lottò esponendosi in prima persona per la difesa dei diritti gay.
La seconda parte dello spettacolo è un momento autobiografico coraggioso in cui Balducci si racconta, parlando del proprio difficile coming out, dei sensi di colpa, della solitudine con cui ha vissuto la consapevolezza del proprio orientamento sessuale e altre testimonianze importanti di cui si assume le responsabilità.
Lorenzo Balducci è indubbiamente un attore molto versatile, affascinante, ma anche molto preparato, con un’ironia e un sarcasmo pungenti che nascono da una profonda conoscenza degli argomenti che tocca e tratta.
Allegro, non troppo, scritto da Mariano Lamberti e Riccardo Pechini, con la collaborazione dello stesso Balducci, è sicuramente una performance interessante e coinvolgente, che ha bisogno, però, di un po’ di rodaggio.
Il linguaggio e i tempi non sono ancora quelli della stand up comedy vera e propria; i temi affrontati sono tanti e necessitano di essere collocati in una dinamica più fluida e consequenziale in cui ogni elemento possa confluire in quello successivo con naturalezza.
Indubbiamente resta, fa quasi orrore doverlo dire nel 2021, una performance necessaria, con cui poter ridere sulle dinamiche della comunità gay, ma anche riflettere sulla condizione ancora oggi di persecuzione, a volte sottile, altre, spesse volte, violenta della comunità LGBTQ+.
Dispiace solo constatare che Lorenzo Balducci, all’apparenza così prestante e forte, anche nel carattere, con alle spalle una carriera significativa, dimostri come un po’ di quel dolore provato da giovane nel proprio percorso di ricerca non sia ancora del tutto superato e metabolizzato.
Dispiace non perché sia una colpa, ma perché si partecipa con empatia ai racconti più intimi e difficili della sua vita.
ALLEGRO, NON TROPPO
A Stand Up Comedy Show
Uno Spettacolo di Mariano Lamberti e Riccardo pechini
con Lorenzo Balducci
Luci di Antonio Grambone
Regia di Mariano Lamberti
un viaggio ironico tra luci e ombre della comunità LGBTQI