Lettera all’On. Franceschini dai lavoratori dello spettacolo
L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici ha indirizzato al Presidente del Senato Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati, al Presidente della Camera On. Roberto Fico e al Ministro dei Bani e delle Attività culturali On Dario Franceschini una lettera per sensibilizzare le Istituzioni sul ruolo del Servizio Pubblico Televisivo nell’emergenza Covid-19.
COMUNICATO 30 marzo 2020
L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici ha indirizzato al Presidente del Senato Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati, al Presidente della Camera On. Roberto Fico e al Ministro dei Bani e delle Attività culturali On Dario Franceschini una lettera per sensibilizzare le Istituzioni sul ruolo del Servizio Pubblico Televisivo nell’emergenza Covid-19.
La lettera è stata ispirata dalle considerazioni di Pupi Avati sull’argomento apparse nei giorni scorsi sulle pagine dei giornali ed è stata firmata da oltre 150 professionisti del settore, tra igli altri lo stesso Pupi Avati, Paolo Taviani, Liliana Cavani, Laura Morante, Renzo Arbore, Luisa Ranieri, Pierfrancesco Favino, Carlo Verdone…
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Testo della Lettera
alla Presidente del Senato, On. Maria Elisabetta Alberti Casellati,
al Presidente della Camera dei Deputati,
al Ministro dei beni e delle attività culturali, On. Dario Franceschini,
al Presidente della Commissione cultura e istruzione della Camera, On. Luigi Gallo,
al Presidente della Commissione cultura e istruzione del Senato, On. Mario Pittoni
Nel considerare gli sforzi che tutte le Istituzioni pubbliche italiane compiono da un mese a questa parte per fare fronte alla straordinaria emergenza legata alla diffusione del Covid-19, riteniamo che il servizio pubblico televisivo, uno dei più efficaci strumenti di comunicazione nelle mani dello Stato, possa essere ancor più opportunamente utilizzato per far sentire la sua vicinanza ai cittadini in questo difficile frangente. Mai come in questo momento il servizio pubblico è chiamato a rivestire la sua funzione di collante sociale, strumento educativo e veicolo di cultura. Abbiamo tuttavia l’impressione che allo stravolgimento della quotidianità dovuto all’isolamento e al distanziamento sociale non corrisponda pienamente una consona trasformazione editoriale dei programmi sulle reti generaliste. Se infatti da una parte si è registrato un incremento delle trasmissioni di informazione e analisi sulla situazione sanitaria del Paese, se Rai Play (che ha bisogno però di una connessione a Internet) ha immesso nuovi contenuti, se Rai3 mette in onda I grandi della letteratura, tutti gli altri format e programmi non hanno tenuto conto in modo significativo delle variazioni del numero degli ascoltatori, del loro stato d’animo e delle loro esigenze comuni. L’apprensione, il disorientamento, l’ansia dei cittadini in permanenza obbligata nelle abitazioni, non possono che trovare un antidoto tanto nella lettura quanto – più specificamente – nella visione di programmi televisivi di qualità. Pertanto ci parrebbe opportuno che il servizio pubblico attuasse una moratoria alle logiche dell’audience e delle inserzioni pubblicitarie e modificasse e adeguasse i suoi palinsesti sulle tre reti generaliste, in modo da dare al Paese l’opportunità di affrontare i disagi di questa Quaresima di quarantena con una più consistente, valida e selezionata offerta di cultura, programmando finalmente i film di ieri e di oggi che hanno reso grande il cinema italiano nel mondo, i grandi concerti di musica classica, di jazz, di pop, i documentari sulla vita e le opere dei grandi pittori, scultori, architetti, la lettura dei testi dei grandi scrittori, il teatro, la poesia, la danza. Va data ai milioni di utenti della Penisola, soprattutto ai bambini, la possibilità di essere indirizzati verso contenuti che non siano di esclusivo intrattenimento.
Ci appelliamo a Voi affinché vogliate promuovere presso la presidenza della Rai questa esigenza collettiva, che altro non è se non una riaffermazione delle qualità più autentiche del servizio pubblico e della loro profonda vocazione civica, educativa e umanistica.
Certi di trovare in Voi degli interlocutori sensibili e pronti ad ascoltare, Vi preghiamo di accettare l’espressione dei nostri più rispettosi saluti.
Francesco Ranieri Martinotti
(Presidente dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici)
Pupi Avati,
Paolo Taviani, Giacomo Scarpelli, Liliana Cavani, Giuliano Montaldo, Laura Morante, Carlo Verdone, Renzo Arbore, Simona Marchini, Alba Rohrwacher, Giuseppe Piccioni, Luisa Ranieri, Pierfrancesco Favino, Lina Sastri, Cecilia Mangini, Angelo Curti, Gian Luca Farinelli, Luca Zingaretti, Roberto Faenza, Gianfranco Pannone, Stefano Accorsi, Giuseppe Gaudino, Italo Moscati, Ruggero Deodato, Massimo Ghini, Paolo Bianchini, Edoardo Leo, Umberto Marino, Giovanna Gagliardo, Carolina Crescentini, Giuliana Gamba, Carolina Rosi, Isabella Sandri, Luca Verdone, Claudia Pandolfi, Angelo Longoni, Silvia Scola, Pasquale Pozzessere, Ferdinando Vicentini Orgnani, Claudia Florio, Franco Brogi Taviani, Isabella Ferrari, Giorgio Pasotti, Eugenio Cappuccio, Francesca Figus, Filippo Nigro, Paolo Calabresi, Giulio Scarpati, Euridice Axen, Marco Bonini, Valentina Bellè, Giovanni Esposito, Claudio Sestrieri, Fabrizia Sacchi, Davide Marengo, Maria Chiara Giannetta, Sabrina Impacciatore, Alessandro Preziosi, Leone Pompucci, Alessandro Roia, Mia Benedetta, Patrizia Fregonese, Valentina Cervi, Luciano Scarpa, Stefano Fresi, Ignazio Oliva, Maria Pia Calzone, Silvia D’Amico, Eleonora Russo, Maya Sansa, Edoardo Natoli, Paola Minaccioni, Steve della Casa, Filippo Luna, Anna Ferzetti, Luca Argentero, Francesca Figus, Francesca De Martini, Serena Rossi, Vittoria Puccini, Giuseppe Manfridi, Alessio Vassallo, Andrea Bosca, Lunetta Savino, Alessia Barela, Emmanuele Aita, Valentina D’Agostino, Caterina Guzzanti, Domenico Centamore, Dajana Roncione, Marina Rocco, Michela Cescon, Marco D’Amore, Marco Cocci, Alessandro Trigona Occhipinti, Maria Letizia Compatangelo Liliana Paganini, Benedetta Porcaroli, Piero Cannizzaro, Maria Luisa Forenza, Antonio Falduto, Daniele Costantini, Sara Ricci, Alessandro Rossetti, Pierpaolo Andriani, Giuseppe Zeno, Enzo De Camillis, Tino Franco, Francesca Cavallin, Conchita Airoldi, Giorgio Gosetti, Marina Marzotto, Gian Luca Curti, Carolina Terzi, Francesca Sartori, Nicoletta Ercole, Enrico Caria, Emanuela Piovano, Piero Montanari, Toni Biocca, Giulia Bevilacqua, Claudia Potenza, Rocco Mortelliti, Luisa Bosi, Giorgia Cardaci, Diane Fleri, Silvia D’Amico, Daniela Scarlatti, Sara Lazzaro, Marina D’Aversa, Susanna Piferi, Marco Bardella, Roberto Chevalier, Nino Prester, Giovanni Romano, Nico Cirasola, Fabrizio Guarducci, Andrea Fornaciari, Agostino Ferrente, Massimo Martella, Stefano Consiglio, Valerio Vestoso, Graziano Diana, Mariangela Barbanente, Laura Delli Colli, Tiziana Aristarco, Riccardo Donna, Antonio Cecchi, Nicola Sani, Alessandro Dionisio, Andrea Gropplero, Edoardo Winspeare, Esmeralda Calabria, Michele Conforti, Wilma Labate, Rocco Papaleo.
27 marzo
Giornata mondiale del Teatro
Il Teatro svolge indubbiamente una funzione di intrattenimento, ma, laddove vissuto con professionalità, intensità, consapevolezza, rispetto, devozione e partecipazione, il Teatro contribuisce a formare l’essere umano, stimola il pensiero nella creazione di una coscienza critica ed educa al Bello.
Oggi, in un momento così grave e di emergenza in cui anche il Teatro è costretto a tacere, si sente forte la necessità di celebrarlo e di ricordare quanto esso sia vitale e fondamentale per l’intelletto e la psiche umani.
La Giornata mondiale del Teatro è stata creata a Vienna nel 1961 durante il IX Congresso mondiale dell’Istituto Internazionale del Teatro su proposta di Arvi Kivimaa a nome del Centro Finlandese.
Dal 27 marzo 1962, la Giornata Mondiale del Teatro è celebrata dai Centri Nazionali dell’I.T.I. che esistono in un centinaio di paesi del mondo.
Ogni anno, durante questa giornata, viene diffuso e letto in tutto il mondo un Messaggio Internazionale tradotto in diverse lingue.
E’ la prima volta in 48 anni che questa Giornata si celebra con tutti i teatri chiusi.
Quest’anno l’autore del Messaggio Internazionale è Shahid Mahmood Nadeem, un premiato giornalista pakistano, drammaturgo, sceneggiatore, regista teatrale e televisivo e attivista per i diritti umani. È stato direttore generale, direttore del programma e vicedirettore della Pakistan Television Corporation.
Nel suo lungo messaggio intitolato “Il teatro come tempio”, egli sottolinea quel rapporto esclusivo e diretto che il teatro crea tra attore e spettatore inconsapevole.
Con parole sincere ed esempi concreti, Shahid Mahmood Nadeem sottolinea la responsabilità dell’attore nei confronti del teatro e del pubblico perché nel momento in cui interpreta il proprio personaggio egli è il proprio personaggio, lo rappresenta in tutto e per tutto e ne rappresenta le idee e i pensieri.
“La performance non è solo un intrattenimento o un’esperienza di stimolazione intellettuale, ma un incontro spirituale capace di rimescolare gli animi” è a questo punto che il teatro diventa un tempio.
Esplorare storie di un certo tipo, come quella che Nadeem prende ad esempio, “può diventare un ponte tra noi, persone di teatro, e un pubblico inconsapevole ma entusiasta. Insieme possiamo scoprire la dimensione spirituale del teatro e costruire ponti tra il passato e il presente, fungendo da guida per un futuro che è il destino di tutte le comunità: credenti e non credenti, attori, anziani e i loro nipoti.”
Continua: “Il teatro ha un ruolo, un ruolo nobile, nel dare energia e spingere l’umanità a risollevarsi dalla sua caduta nell’abisso. Il teatro può trasformare il palcoscenico, lo spazio dello spettacolo, rendendolo qualcosa di sacro”
“È tempo di riguadagnare questa relazione simbiotica tra l’artista e il pubblico, tra il passato e il futuro. Fare teatro può essere un atto sacro e gli attori possono davvero diventare gli avatar dei ruoli che interpretano. Il teatro ha il potenziale per diventare un tempio e il tempio uno spazio dello spettacolo.”
Attendiamo tutti il momento in cui finalmente i teatri potranno riaprire: in quel momento tutti saremo chiamati a partecipare, tornando a riempire quei posti vuoti già da troppo tempo con molto più slancio, con maggiore convinzione, passione e impegno.
I teatri dovranno riempirsi come mai prima, le idee dovranno fluire continuativamente e liberamente, le menti aprirsi e porsi in ascolto reciproco.
Vi invito a leggere il messaggio per esteso perché è una testimonianza sociale, storica, politica, civile, spirituale e artistica molto significativa:
http://www.giornatamondialedelteatro.it/messaggio-internazionale-integrale.html
I.T.T.
L’Istituto Internazionale del Teatro è stato creato nel 1948, per iniziativa dell’U.N.E.S.C.O. e di personalità famose nel campo del teatro, ed è la più importante organizzazione internazionale non governativa nel campo delle arti della scena. L’I.T.I. cerca “di incoraggiare gli scambi internazionali nel campo della conoscenza e della pratica delle Arti della Scena, stimolare la creazione ed allargare la cooperazione tra le persone di teatro, sensibilizzare l’opinione pubblica alla presa in considerazione della creazione artistica nel campo dello sviluppo, approfondire la comprensione reciproca per partecipare al rafforzamento della pace e dell’amicizia tra i popoli, associarsi alla difesa degli ideali e degli scopi definiti dall’U.N.E.S.C.O.”. Le manifestazioni che segnano la Giornata Mondiale del Teatro permettono di concretizzare questi obiettivi.
Il teatro riunisce e la Giornata Mondiale del Teatro è la celebrazione di questa volontà. È un’opportunità per gli artisti della scena di condividere, con il pubblico, una certa visione della loro arte e il modo con cui quest’arte può contribuire alla comprensione e alla pace tra i popoli.
Alla diffusione del messaggio internazionale vengono ad aggiungersi numerosi avvenimenti, dalla manifestazione quasi intima fino alla grande celebrazione popolare.
Ogni anno, una personalità del mondo del teatro, o un’altra figura conosciuta per le sue qualità di cuore e di spirito, è invitata a condividere le proprie riflessioni sul tema del Teatro e della Pace tra i popoli. Questo, che viene chiamato “il messaggio internazionale”, è tradotto in diverse lingue ed è, poi, letto davanti a decine di migliaia di spettatori prima della rappresentazione della sera nei teatri nel mondo intero, stampato nelle centinaia di quotidiani e diffuso da radio e televisione sui cinque continenti. Jean Cocteau fu l’autore del primo messaggio internazionale nel 1962.
Albo degli Autori del Messaggio Internazionale
2019 Carlos Celdran
2018 Simon Mc Burney (Gran Bretagna – Europa)
2018 Sabina Berman (Messico – Americhe)
2018 Were Were Liking (Costa d’Avorio – Africa)
2018 Ram Gopal Bajaj (India – Asia e Pacifico)
2018 Maya Zbib (Libano – Paesi Arabi)
2017 Isabelle Huppert
2016 Anatolij Vasiliev
2015 Krzysztof Warlikowski
2014 Brett Bailey
2013 Dario Fo
2012 John Malcovic
2011 Jessica A. KAAHWA
2010 Judi DENCH
2009 Augusto BOAL
2008 Robert LEPAGE
2007 Sultan bin Mohammed AL QASIMI
2006 Victor Hugo RASCON BANDA
2005 Ariane MNOUCHKINE
2004 Fathia EL ASSAL
2003 Tankred DORST
2002 Girish KARNAD
2001 Iakovos KAMPANELLIS
2000 Michel TREMBLAY
1999 Vigdís FINNBOGADÓTTIR
1998 50th Anniversary of ITI – Special Message
1997 Jeong Ok KIM
1996 Saadalla WANNOUS
1995 Humberto ORSINI
1994 Vaclav HAVEL
1993 Edward ALBEE
1992 Jorge LAVELLI – Arturo USLAR PIETRI
1991 Federico MAYOR, Director General of UNESCO
1990 Kirill LAVROV
1989 Martin ESSLIN
1988 Peter BROOK
1987 Antonio GALA
1986 Wole SOYINKA
1985 André-Louis PERINETTI
1984 Mikhaïl TSAREV
1983 Amadou Mahtar M’BOW, Director General of UNESCO
1982 Lars af MALMBORG
1981 national messages
1980 Janusz WARMINSKI
1979 national messages
1978 national messages
1977 Radu BELIGAN
1976 Eugène IONESCO
1975 Ellen STEWART
1974 Richard BURTON
1973 Luchino VISCONTI
1972 Maurice BEJART
1971 Pablo NERUDA
1970 D. CHOSTAKOVITCH
1969 Peter BROOK
1968 Miguel Angel ASTURIAS
1967 Hélène WEIGEL
1966 René MAHEU, Director General of UNESCO?
1965 Anonymous/Anonyme
1964 Laurence OLIVIER – Jean-Louis BARRAULT ?
1963 Arthur MILLER
1962 Jean COCTEAU
Proseguono con grande successo gli appuntamenti letterari di Gioele Dix sui propri canali ufficiali. Dopo i due appuntamenti con i capitoli della peste ne I Promessi Sposi del Manzoni, Gioele Dix dedica la nuova pillola letteraria alla grande poeta polacca Wislawa Szymborska.
Premio Nobel per la letteratura nel 1996, la Szymborska racconta il mondo attraverso la sua poesia: l’amore per le piccole cose, per la natura, per le coincidenze di ogni giorno. Le sue poesie, pur avendo un peso specifico enorme, appaiono semplici, dirette, fluide.
“Amo da sempre la poesia e mi piace quando si mescola con la vita. Questa volta propongo alcune poesie di Wislawa Szymborska: ovvero come intelligenza, ferocia, ironia e grazia possano combinarsi e trasformarsi in versi.
Se in sottofondo sentite qualche rumore e qualche strillo, non preoccupatevi. Quando si è in famiglia, al chiuso, può succedere.” Gioele Dix
Le pillole letterarie online di Gioele Dix, che tanto seguito stanno avendo fra i suoi fan, sono interpretazioni inedite e personali delle pagine più amate dall’artista che già da tempo non fa mistero della sua passione per la letteratura. Grande riscontro, infatti, aveva avuto il suo libro del 2018 “Dix Librix, La mia storia sentimentale della letteratura”, i Giovedix letterari al Teatro Franco Parenti di Milano sono stati per anni un appuntamento affollato e accolto calorosamente dal pubblico e numerose sono state le partecipazioni di Gioele Dix ai festival letterari più importanti come il “Festival della letteratura di Mantova” e “Tempo di Libri” a Milano.
Premettendo a tutti che in questo periodo di quarantena è importante stare a casa, Gioele Dix coglie l’occasione di condividere con il pubblico che lo segue le proprie passioni letterarie e dà appuntamento sui suoi canali ufficiali. #iorestoacasa
Gioele Dix racconta Wislawa Szymborska
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Gioele Dix legge I Promessi Sposi
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parte 1 – https://youtu.be/paFC5qftmM4
parte 2 – https://youtu.be/NZ3fOQRaPXM
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Canali ufficiali di Gioele Dix:
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