La Prima. 29 settembre 2015
Teatro Golden
E’ andata in scena ieri, 29 settembre 2015, al Teatro Golden, la Prima dello spettacolo scritto e interpretato da Cinzia Leone e Fabio Mureddu con la regia di Fabio Mureddu ed Emilia Racasoli, Disorient Express.
L’idea di fondo è quella del disorientamento generale del tempo in cui viviamo dove, tra televisione, social network e app siamo continuamente bombardati da informazioni di tutti i tipi e da notizie che si susseguono velocemente smentendosi a vicenda.
Così, se un minuto prima ci dicono, dati alla mano, che la crisi economica è finita e il Paese è in ripresa, un minuto dopo ci sarà qualcuno che smentirà, con altri dati, la notizia riportandoci nel baratro.
Nello spettacolo Cinzia interpreta se stessa, un’attrice che sta facendo uno spettacolo; un tipo di spettacolo dinamico, che viene aggiornato in tempo reale a seconda delle informazioni che arrivano dall’esterno.
A comunicarle queste informazioni sarà l’autore, Fabio Mureddu, che, entrando in scena, modificherà gli argomenti dello spettacolo aggiornando di volta in volta le notizie.
Accadrà che l’informazione data precedentemente verrà categoricamente smentita un attimo dopo per sostenere esattamente il contrario.
Così con intelligenza e arguzia Cinzia ironizza sui vari aspetti del nostro vivere quotidiano e sulle assurde incongruenze della nostra società. Partendo dal mondo del lavoro che ci costringe ad accettare, laddove si trovi il lavoro, contratti improbabili, quali uno stage che per un gioco di parole con l’inglese hostage o per semplice assonanza fonetica si traduce nell’essere in ostaggio del lavoro, si arriva ai contratti occasionali che sono quelli in riferimento ai quali qualsiasi altra occasione si trovi è sicuramente meglio e va presa al volo, per arrivare ai contratti a Termini, ossia quelli proposti da chi ti porta alla Stazione Termini con la speranza che tu te ne vada per poi poterti dire: “Peccato che vai via, volevo farti un contratto!”.
Lo spettacolo propone spesso contributi video di pubblicità di prodotti alimentari in cui ad essere mostrati sono solo i prodotti e non le persone, ormai a loro volta consumate da un meccanismo contorto che le vorrebbe sì consumatori, ma che non garantisce loro la possibilità di acquistare e consumare, finendo a constatare che ormai esistono solo i prodotti, ma non più i consumatori, diventati ormai invisibili agli occhi del mondo.
Incalzata dalle continue incursioni dell’autore, Cinzia si trova poi a parlare e a ragionare su altri grandissimi temi di enorme portata e rilevanza sociale quali il parcheggio, il traffico, il mito (da smitizzare) dell’amore e delle frecce di Cupido fino ad arrivare alle televisione, ormai contenitore vuoto di contenuti e talmente scialbo e greve da poter essere solo un prodotto di Belzebù che va esorcizzato, idealizzando una Tv del silenzio a fronte di orde di persone, personaggi e personcine che cantano e cucinano ormai su ogni canale.
Disorient Express è uno spettacolo ironico, intelligente, sagace, arguto, esilarante, irresistibile e a tratti geniale in cui Cinzia dà il meglio di sè divertendosi essa stessa; soprattutto è uno spettacolo che in maniera divertente fa riflettere su quanto la comunicazione odierna sia cambiata, su quanto siamo ormai presi dal sensazionalismo, dal rincorrere ed enfatizzare una notizia per poi, un attimo dopo, sostenere esattamente il contrario solo perché qualcuno in televisione o su internet ci ha detto che non è più così.
Uno spettacolo dove tra le più grandi risate lo spettatore viene invitato a riflettere sull’abuso della parola condivisione, ormai snaturata dal suo significato originale, e sul valore del silenzio, perché non è necessario esprimere la propria opinione o il proprio dissenso su tutto soprattutto se non ci viene rivolta una domanda diretta e specifica.
Il messaggio di fondo che viene portato alla platea, tra gag, risate e battute a raffica, è quello di non prendersi mai troppo sul serio; oggi siamo pronti a credere a tutto e al contrario di tutto. La democrazia è diventata la possibilità per tutti di parlare, anche se non si ha niente da dire. Abusiamo tutti del diritto di parlare ed esigiamo ci venga riconosciuto il diritto ad essere ascoltati e cerchiamo continue conferme alle nostre parole non nelle persone vicine a noi, ma nell’immenso mondo mediatico.
Ecco perché la realtà, vista così, appare destabilizzante e allo stesso tempo comica, perché le contraddizioni che viviamo la rendono invisibile. Più ci illudiamo di vivere la realtà più questa ci diventa invisibile e da qui nasce il nostro disorientamento: “siamo proprio come treni che viaggiano su un binario e non sanno dove andare”.
Vorrei da ultimo sottolineare l’enorme e inesauribile partecipazione emotiva di Cinzia allo spettacolo, pronta a interagire col pubblico e a ridere con lui.
Disorient Epress sarà al Teatro Golden fino al 25 ottobre: non fatevelo scappare!
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