Romeo e Giuletta, Ama e cambia il mondo – Prologo
Per chiunque vada a vedere Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo per la prima volta, emozione e stupore sono i primi sentimenti che si provano.La vista del “librone” su cui è narrata la storia degli innamorati di Verona e sul quale poi viene scritto il loro nome, come inciso su pietra; il vento che lo sfoglia, la comparsa dei fraticelli che leggeri girano per il teatro, stupiscono e incuriosiscono lo spettatore.
Anche per chi già conosce lo spettacolo, il prologo è un momento emozionante: segna l’inizio della magia e del sogno.
In penombra, dietro a un velo su cui viene proiettato col laser il profilo di Verona, ballerini Montecchi e Capuleti ci presentano la storia alla quale assisteremo.
Una storia di odio di cui non si ricorda più l’origine corrode due famiglie, ma da queste nasceranno due innocenti che legheranno per sempre i loro destini per una delle più belle e struggenti storie d’amore, “lasciando scritto in Terra, Ama e cambia il mondo”.
Romeo e Giulietta, Ama e cambia il mondo
Ama e cambia il mondo
E’ il brano più romantico dello spettacolo; è il momento in cui i due innamorati convolano segretamente a nozze e con il quale si chiude il primo atto.
Romeo e Giulietta si scambiano una dichiarazione d’amore dolcissima e potente, dal significato universale, un grande messaggio di forza e speranza.
Ama e cambia il mondo, grida la tua presenza, ama e ferma il tempo, ama, dai luce al pianto. Contro tutto, contro tutti, ama e cambia il mondo.
Perché l’Amore può tutto, l’Amore supera ogni ostacolo.
E’ diventato il motto di tutti i fan di questo meraviglioso spettacolo; ci siamo sentiti chiamati ad una missione: Amare e cambiare il mondo.
Mi viene in mente un’altra frase meravigliosa che è il sunto di un musical che adoro: la cosa più grande che tu possa imparare è amare e lasciarti amare (Moulin Rouge).
L’Amore può davvero tutto.
L’Amore può davvero tutto?
Romeo e Giulietta, Ama e cambia il mondo – Chi pagherà
Romeo, accecato dalla sete di vendetta, ha ucciso Tebaldo e ora il Principe vuole indagare su chi sia l’assassino.Gli astanti, tutti tranne Lady Montecchi e il Principe, indicano Romeo là in alto che fa la sua disperata confessione.
“Non avrei voluto mai fare ciò che ho fatto a lui, la vendetta non so cos’è, eppure sì è esplosa in me, non puoi tacere se un amico muore”.
Non puoi tacere se un amico muore; quanto dolore, quanto strazio, quanta verità. Come tacere davanti ad un’ingiustizia, davanti ad un grande torto, davanti all’omicidio del tuo fraterno amico. La vendetta, però, Romeo, no, la vendetta no.
La legge avrebbe dovuto punire l’assassino, non la mano dell’uomo.
“Dico a voi chi siete mai, chi vi dà l’autorità, non siamo che bambini noi, la morte la inventate voi, noi siamo burattini, qui nelle sue mani. No no!”.
Quanta verità in queste parole. L’odio dell’uomo, l’odio degli adulti ha contagiato questi che sono poco più che bambini e li ha resi assassini, vittime e allo stesso tempo carnefici. La morte (per omicidio, per odio, per vendetta) l’ha inventata l’uomo adulto, i giovani sono solo burattini che seguono l’esempio di coloro che dovrebbero essere adulti, ma che tali non sono.
Davide riesce a caratterizzare così bene il dolore di Romeo, un ragazzino disperato, pentito, inerme di fronte ad un omicidio compiuto in preda alla furia della vendetta e, allo stesso tempo quasi spaventato dal suo stesso gesto.
Il pianto, la voce strozzata, il grido disperato: Nooo! Nooo!
Romeo viene esiliato, crede Giulietta morta e si uccide: ogni azione ha delle conseguenze e queste, a volte, possono essere enormi. Pensiamoci.
Romeo e Giulietta, Ama e cambia il mondo – Verona
Dopo la lite in strada tra Montecchi e Capuleti, si apre una tra le scene più forti: il principe di Verona, grande, imperioso, col suo fare minaccioso che infonde paura e incute rispetto, ci racconta la sua città e l’odio che la scuote.
Si rivolge al pubblico degli astanti, il popolo di Verona, ma si rivolge anche al pubblico in sala che è un’estensione del popolo stesso.
“Se voi non vi stupite più di vizi osceni e di virtù”, se ormai siete abituati a qualsiasi nefandezza, non pensate che Verona sia diversa dalle altre città (“Lo so che qui è come fuori, non si è peggiori né migliori”).
Questa è Verona, bella città dove regnano l’odio e la follia e da cui tutti dovrebbero scappare; qui regna il disordine (“non c’è posto per un re”), le due famiglie egemoni comandano le sorti della città, inutile schierarsi, è già tutto deciso.
Verona, “sensuale e tragica città, nel sangue suo si specchierà”. Sembra un Paradiso questa città: abbellita dai fiori, addolcita dalle belle donne, ma, in realtà, è un inferno per chi la conosce e ci vive.
Verona, città meravigliosa di arte, cultura, buon cibo e buon vino, nasconde agli altri il suo lato più oscuro, tetro e tragico: l’odio che la percorre e la farà affogare nel proprio pianto.
Si delineano subito due aspetti fondamentali dell’Opera: il sentimento tragico (Romeo e Giulietta di Shakespeare è una tragedia) e il ruolo della Provvidenza. Tutto è affidato al caso, al fato, alla Provvidenza, spesso ingiusta e lontana dalla logica umana. Il concetto di individuo ancora non esiste: il soggetto non è mai considerato come singolo, ma sempre in relazione alla comunità di cui fa parte e a cui è strettamente vincolato. Non c’è l’individuo, ma il gruppo, il “clan”, la famiglia.
Si spiegano meglio così le parole del Principe “ voi che stasera siete qua forse per fatalità”; “non puoi schierarti con chi vuoi, è già deciso anche per noi”; “sensuale e tragica città nel sangue suo si specchierà”; “straziante e magica città, dentro il suo pianto annegherà”.
Un avvertimento, quasi una “profezia”: e non è l’unico all’interno dell’opera.
R&G Gli uomini combattono, i temporali scoppiano
“GLI UOMINI COMBATTONO, I TEMPORALI SCOPPIANO”…questa frase mi ha sempre colpito: gli uomini sono sempre stati in lotta tra loro per le più svariate ragioni racchiudibili in un’unica parola IL POTERE.Queste parole rappresentano l’ineluttabilità del male: il male è inevitabile se le stesse famiglie lo coltivano e lo insegnano ai propri figli.
La storia è piena di esempi di lotte fratricide per qualsiasi motivo, qualunque sia il vessillo sotto al quale esse si compiano: l’acqua, il petrolio, il controllo territoriale, la religione, i diritti negati….
Così, come è inevitabile che i normali cambiamenti climatici diano vita ai temporali più forti, le vicissitudini umane porteranno sempre allo scontro.
Davvero il male è inellutabile? Davvero dobbiamo vivere credendo che ogni cosa vada tolta all’altro con la forza?
Dalle origini ad oggi sembra essere stato sempre così nonostante siano molti coloro che si sforzano di Amare e cambiare il mondo.
Non smettiamo mai di farlo, non arrendiamoci. Il male fa più clamore, ma il bene vince su tutto, l’Amore vince su tutto (Omnia vincit Amor, Virgilio).