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Comunicati stampa, Teatro

TRASTESTORIE DE’ PIAZZA, dal 15 al 27 settembre 2020 alle ore 21-Rassegna di Spettacoli dal vivo

trastestorie

Avviso ai Soci

COMUNICATO STAMPA

Associazione Culturale Teatro Trastevere

in collaborazione con

il MUNICIPIO ROMA I CENTRO

Progetto Ripa frati minori Lazio Onlus

Trastevere Attiva

Il Ventriloco

presenta

TRASTESTORIE DE’ PIAZZA

Dal 15 al 27 settembre 2020 alle ore 21

Rassegna di Spettacoli dal vivo

#festivalteatralesottoilcielo

INGRESSO GRATUITO

L’ Associazione Culturale Teatro Trastevere è lieta di presentare, nella limitrofa Piazza San Francesco D’Assisi, situata nel famoso Rione di Trastevere, due settimane di spettacolo dal vivo gratuite in favore di alcuni progetti di solidarietà e animazione culturale destinati al quartiere e alle realtà associative che ne fanno parte. Partner di questa iniziativa artistica sono:

Il Progetto Ripa frati minori Lazio Onlus

che ogni anno accoglie più di 60 persone senza famiglia, dimora e lavoro, nell’edificio presente proprio su Piazza San Francesco d’Assisi, dove ogni sabato, all’interno dei locali si susseguono serate artistiche sempre all’insegna della socialità e solidarietà. Il Progetto R.I.P.A. (Rinascere Insieme Per Amore) nasce nel settembre 2011 in seguito al discernimento tenutosi durante il Capitolo Provinciale dei Frati Minori del Lazio: l’intuizione iniziale è stata quella di voler condividere la propria vita in fraternità insieme a persone in difficoltà economiche e sociali.

Attualmente l’accoglienza a San Francesco a Ripa è destinata a giovani a rischio di marginalità sociale tra i 18 e i 35 anni, con l’obiettivo di un reinserimento socio-lavorativo: gli ospiti condividono con i frati la vita quotidiana e ricevono supporto umano e, se lo desiderano, spirituale.

L’ Associazione di quartiere Trastevere Attiva

che da anni lavora sul territorio con eventi pubblici, volti alla coesione sociale e alla rigenerazione urbana. Durante il periodo del Corona Virus, il Comitato ha tessuto una fitta rete di relazioni, organizzando la consegna della spesa sociale per i meno abbienti e la consegna di medicine per gli anziani.

Il giornale di quartiere Il Ventriloco

che da più anni ormai opera nel Rione, anche in momenti topici dell’anno come il Natale e la Festa de’ Noantri, promuovendo una vera e propria rinascita culturale di un territorio strettamente legato alla tradizione, allo scopo di contrastare una sempre crescente desertificazione culturale ed esistenziale.

Insieme a queste tre sigle, l’Ass. Culturale Teatro Trastevere, operante da più di 10 anni nel settore del live show, ha creato degli eventi teatrali ad ingresso gratuito, che permetteranno alle varie realtà territoriali di raccogliere offerte per la prosecuzione dei loro nobili scopi, a favore della Comunità. La piazza sarà anche occasione di socializzazione cittadina, della quale mai come in questo periodo c’è necessità: ogni spettacolo vedrà il coinvolgimento del pubblico non solo sul palco ma anche in piazza, nel rispetto delle norme sanitarie previste dalla situazione attuale, ma pur sempre nel nome della festosità, per riappropriarsi del ruolo fondamentale dell’arte, quello della convivialità e della socialità.

PROGRAMMA DEL FESTIVAL

15 Settembre ore 21

Dalla parte della cicala

di Veronica Liberale

con Marco Zordan e Veronica Liberale

Spettacolo biografico sulla vita di Gianni Rodari in occasione del Centenario della sua Nascita. Figura trasversale che sicuramente merita un approfondimento, Rodari ha vissuto e parlato tanto di Roma, tentando, con i suoi racconti, di generare un processo creativo per i bambini ma anche per gli adulti, incentrato su una preziosa rinascita sociale e civile della comunità.

16 Settembre ore 21

SPQR – Trilussa

lettura a due voci

con Danilo Zuliani e Stefano Germani -Associazione Nomen Omen-

Roma e i romani nei versi di una delle sue voci più rappresentative. Una serata in compagnia di Trilussa, poeta romano, ma soprattutto autore  arguto, pungente ed esilarante. Un osservatore attento, capace di fornire la schietta “faccia della realtà” di un periodo storico in constante mutamento. La sua satira trova il perno nella corruzione politica, il fanatismo e gli intrallazzi dei potenti, fino a comprendere il costume, l’ipocrisia della morale, la riflessione sul bene e sul male, tutte tematiche spesso affidate alla favola, rivelandosi così uno dei principali interpreti della cultura non solo romana ma nazionale.

17 Settembre ore 21

Ah se fossi Normale

di e con Lahire Tortora

Giulio, attore teatrale, è in scena con un monologo teatrale. Sembra l’inizio di un normale spettacolo, ma quasi subito scopriamo che le cose non stanno proprio così: quella a cui il pubblico sta assistendo non è che la prova di uno spettacolo in forma di monologo che prima o poi si farà…forse. Il dubbio è d’obbligo, visto che le prove non sembra filino via del tutto lisce: Giulio non sembra affatto contento del lavoro che dovrà interpretare, e così propone strani cambiamenti, suscitando lo sconcerto di Bruno, il regista, e di Massimo, l’autore del testo. Una divertente girandola, con il trittico dei personaggi chiave attore-regista-autore, tutti e tre portati in scena da un unico interprete. Un testo che è al tempo stesso un omaggio al teatro e al suo mondo da parte di Umberto Simonetta, poliedrico e prolifico narratore, drammaturgo e regista teatrale.

18 Settembre ore 21

in scena la Band “Stornavanti”

Stornavanti, anche detto calabrone o vespa crabro, è la più grande delle vespe europee. Stornavanti scrive pensieri e poesie sulle note dell’iPhone. Stornavanti è un insetto prevalentemente carnivoro, predatore di altri insetti. Stornavanti canta quella parte di noi che ci vergogniamo a raccontare. Stornavanti è romantico, ipocondriaco, intollerante forse anche al latte e se beve il caffè non dorme la notte. Gli Stornavanti nascono ufficialmente nel 2018: band cantautorale dal sapore aggressivo e romantico, con contaminazioni Pop-Rock-Rap. Fin da subito si fanno notare nella scena Indie romana suonando in eventi e locali come Spaghetti Unplugged, Martelive, L’asino che vola, Na’Cosetta, Indie panchine, pubblicando il loro primo singolo “Nota Vocale” senza etichetta e in modo indipendente.

19 Settembre ore 21

Ricominciamo!

di e con Emiliano Morana

Partendo dalle ultime vicissitudini durante la Pandemia, Emiliano Morana, comico teatrale e televisivo, prende spunto per un excursus comico sulle abitudini familiari che spesso, ironicamente, accompagnano i rapporti con i nostri cari e compagni/e. Una serata all’insegna della comicità, adatta a tutta la famiglia.

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20 Settembre

ORE 16:30

Se non Erro

Liberamente tratto da “Racconti di saggi nomadi”

di e con Silvia De Luigi

Uno spettacolo intimo e simbolico, legato al ‘racconto’ più antico e originale, quello attorno al fuoco di tutti popoli del Mondo. Un percorso di narrazioni poetiche e leggendarie, tra le popolazioni Nomadi del Mondo, alla ricerca di uno spirito di fratellanza, alla scoperta di universi e poetiche lontane partecipando alle lotte per la sopravvivenza delle realtà tribali.

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20 Settembre ore 21

Applaudi Cretino

di Marco Todisco

con Ornella Lorenzano e Luca Perrone

Una serata all’insegna di voci, improperi, battutacce che valgono quanto stilettate a forma di pernacchia, luci e ombre, tra scena e fuori scena, dedicate a tutti quegli artisti che faticosamente cercano occasioni e situazione per poter creare e dire il proprio sentore artistico. Una serata irriverente che rende giustizia al mestiere artistico, mettendolo a servizio di una causa più grande, quella dell’aiuto a chi è in condizioni peggiori di chi è sul palco.

22 Settembre ore 21

Il Giovane, il Grande, l’Immortale Fellini

di Salvatore Riggi

con Salvatore Riggi, Giorgia Lunghi, Marco Allegretti

In omaggio al centenario della nascita di Federico Fellini, questa pièce teatrale nasce non per conoscere il personaggio, bensì la persona stessa di Federico Fellini, a partire dalla giovinezza romana, periodo in cui strinse amicizia con un giovanissimo Alberto Sordi, fino a terminare nuovamente in compagnia di questo vecchio amico, ormai attore affermato. Niente però può essere spiegato al meglio, se non si analizza prima “il quadro centrale” della sua stessa esistenza: il grande ed inestimabile amore per Giulietta Masina.

23 settembre ore 21

Wondergiggi

di e con Shara Guandalini

Un viaggio semiserio nella vita di una quarantenne di oggi, per ridere di sé, sapendo che l’autoironia è l’unica arma a disposizione, infallibile. Wondergiggi nasce dal blog che ha lo stesso nome. Ha una struttura fissa, con una componente invece che varia a seconda di quello che succede nella vita di Shara Guandalini, la protagonista, autrice e creatrice del blog.

24 Settembre ore 21

Dog Ut Des

Serata di Stand-up comedy con Enrico Vulpiani

Il cane è il miglior amico dell’uomo, l’uomo è il miglior nemico dell’uomo. Famiglia, media, politica, società e trigliceridi cospirano contro la nostra felicità, ma siamo o non siamo nati per soffrire? Al massimo per soffriggere! Un’ analisi travolgente della natura umana per ridere di noi e non con noi, interpretata da Enrico Vulpiani, uno degli autori più folgoranti dell’underground romano.

25 Settembre ore 21

Serenade

di e con Raffaele Balzano

Storia di un eroe romantico, una storia che appartiene ad ognuno di noi, alla perenne ricerca di un amore da vivere e sognare. Peripezie ironiche di un innamorato metropolitano, per uno spettacolo ricco di inserti musicali, capaci di coinvolgere intrattenere e commuovere.

26 Settembre ore 21

Brucia la terra

AUT AUT narrazioni-parole-musica

Un monologo di parole e musica che ripercorre la storia del fenomeno mafioso, dei protagonisti che lo hanno combattuto, attraverso la narrazione delle vicende dagli anni ’80 alla contemporaneità degli ultimi eventi di cronaca giudiziaria. La narrazione si snoda attraverso momenti di prosa e poesia. La musica interagisce con la parola amplificando il portato emotivo dei contenuti. Le due “voci” si intrecciano in un flusso comunicativo senza soluzione di continuità. Sul palco il teatro d’inchiesta si mescola alla satira sociale e politica, al momento lirico, alla critica di costume, proponendo una lettura lucida della realtà che sa ancora ambire all’utopia.

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27 Settembre

ORE 16:30

Plutone e Proserpina

Spettacolo di marionette

di e con Francesco Picciotti, con l’aiuto di Francesca Villa

Compagnia Divisoperzero

C’è stato un tempo in cui gli uomini guardavano con attenzione alla natura ma non riuscivano a capirla: allora per darsi spiegazioni, usavano le favole e i miti. Un signore, allora, con un cappello e una valigia, vi racconterà una storia antica, usando solo qualche oggetto e le sue mani: dalla sua valigia sbucheranno marionette, burattini, cappelli, fiori e fulmini e rivivremo insieme la storia di Proserpina, la bellissima fanciulla che venne rapita da Plutone, finendo per passare sei mesi negli inferi, lasciando la terra al gelido inverno e sei mesi in superficie, con sua madre Cerere. Una delle più antiche storie d’amore di cui si abbia notizia, quella tra il dio delle profondità e la giovane figlia della terra.

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27 Settembre ore 21

Sampietrini: anche le pietre hanno un’anima

jam session teatrale, con Alessandro Marverti e Valerio Di Benedetto

Lettura di testi di autori contemporanei quali Giacomo Ciarrapico e Massimiliano Bruno. Un reading musicale con protagonista la Città eterna, che con lo sguardo dissacrante dei migliori sceneggiatori dell’ultima generazione, assume un aspetto diverso, nuovo, più caldo. Parole che scavano oltre l’apparente freddezza e distrazione della nostra città, per ritrovarci con i nostri “concittadini vicini”…umani, romani, come noi.

Teatro Trastevere

Il Posto delle Idee

via Jacopa de’ Settesoli 3, 00153 Roma

INGRESSO GRATUITO

contatti: 065814004

info@teatrotrastevere.it

#ilpostodelleidee

www.teatrotrastevere.it

https://www.facebook.com/teatrotrastevere/

https://twitter.com/teatrotrast

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Comunicati stampa, Teatro

Trastestorie – Teatro Trastevere

Avviso ai Soci

COMUNICATO STAMPA

L’Associazione Culturale Teatro Trastevere

è lieta di presentare La Terza Edizione di

TRASTESTORIE

Rassegna di Teatro di Narrazione

Persone-Fatti-Cronache

dal 28 gennaio al 9 febbraio 2020

Dal martedì alla domenica ore 21

(Esclusivamente domenica 9 febbraio alle 17:30)

 

Teatro Trastevere a Roma

 

Affabulazioni, Racconti, Fatti di Cronaca, Vissuto Quotidiano.

Trasparenze, Dissolvenze, Esistenze:

Specchi di Vita…Trascorsa, Presente e Futura.

 

Il tutto rappresentato sotto forma di Messa in Scena Teatrale e

Realtà Performative Multidisciplinari.

 

Il Teatro stesso per l’occasione ospiterà mostre fotografiche,

installazioni artistiche sonore e

realizzazioni “sensoriali” immersive, correlate all’interno del proprio spazio,

allestito all’insegna di

STORIE…da NON DIMENTICARE.

 

 

28 e 29 gennaio

MARE

di e con

Francesca Pica

liberamente tratto da “Donne di mare” e “La danza delle streghe”

e “I confini irreali delle Eolie” di Macrina Marilena Maffei

Supervisione di Elena Bucci

Scenografie e Costume di Domenico Latronico

 

In un sogno due donne si incontrano. Miti, simboli e figure arcaiche, ora amichevoli ora minacciose, svelano le Isole Eolie e la loro feroce bellezza, tra storie di majare, pescatrici e serpi con i capelli. MARE, delicato e potente al tempo stesso, porta lo spettatore per mano in un sud in cui realtà e fantasia si confondono, è un gioco di scatole cinesi in cui vita e morte vegliano l’una sull’altra tra le onde in un eterno presente che muta ogni cosa e la lascia com’è.

 

“Ho fatto un sogno. Era Notte, una notte nera come il carbone,

neanche una falce di luna ad illuminarmi.”

 

30 e 31 gennaio

MI CHIAMO GIUSEPPE

di e con

Enrico Vulpiani

 

“Mi chiamo Giuseppe” è la storia d’Italia del secolo scorso, raccontata attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta vivendo la propria vita ed attraverso le emozioni di chi se l’è sentita raccontare. Un viaggio picaresco e inevitabile, attraverso Paesi, persone, eventi privati e storici, a cui è stato necessario prendere le misure, respirando le proprie debolezze, le proprie paure, il proprio incosciente entusiasmo. E’ la storia di una famiglia, un piccolo ma tenace albero genealogico che, pur strapazzato da vento e sole, ha continuato a germogliare, volgendo sempre i propri fiori , fieri, verso l’alto. “La storia di Giuseppe inizia due volte, una nel 17 febbraio 2011, giorno della sua nascita e una il 7 ottobre 1973, nel giorno della mia nascita. La seconda volta nasce e cresce attraverso i suoi racconti, attraverso i miei occhi, attraverso i suoi gesti nei miei confronti, attraverso la sua presenza. Una presenza di gioia e coraggio che ha colmato le mie assenze, che mi ha insegnato ad essere me stesso ed ora ho l’urgenza di restituirvela, questa presenza, perchè nessuno si debba sentire più solo ed inadeguato.”

 

“Peppì! Esci dall’Italia, vai verso Napoli, che qui in Italia ci moriamo di fame”

 

 

 

1 e 2 febbraio

Più DELLA MIA VITA

di Elisa Mascia

Regia

Gabriella Praticò

con

Elisa Mascia, Lucia Ciardo, Gigi Palla

 

1954: Anna e Maria vivono nello stesso palazzone, del quartiere Testaccio di Roma.Non si conoscono. Si incontreranno in manicomio, finite per incomprensione e dimenticate dagli umani  E’ la storia di un incontro, fatto  di intimità, lacrime e risate,  di due donne segnate ma presenti a sé stesse e che giungeranno ad un finale inaspettato.

Elisa Mascia autrice: il progetto nasce da un incontro decisivo, una lunga intervista concessa da Maria Morena,ultima infermiera del Manicomio di Santa Maria della Pietà di Roma e che ha raccontato storie di donne che hanno vissuto in quel luogo di reclusione e di dolore dagli anni 50 agli anni 70. Sono donne che, come tante  ancora oggi,  hanno rinunciato alla propria vita per “amore” degli altri.

Gabriela Praticò regista: ho scelto di creare un  allestimento dalle linee essenziali e incisive  puntando la lente d’ingrandimento, senza distrazioni, sulle due eroiche protagoniste che nonostante tutto hanno saputo dare più della LORO vita.

 

“Non è importante il quanto ma il come.”

 

4 e 5 febbraio

IL DOTTORE E LO SPECIALISTA

di e con Marco Valeri

 

“Il Dottore e Lo Specialista…Metafora di un Disastro” prende le mosse da una lettera che scrissi ai miei concittadini in seguito a un fatto realmente accaduto: un terremoto, nell’Aprile del 2009, a L’Aquila. L’esigenza però era quella di parlare in modo più ampio a chi quella vicenda non poteva conoscerla e comprenderla empaticamente: così è nata l’esigenza di una metafora, di una storia che mettesse al centro l’uomo e che potesse essere diretta, immediata, più vicina ad ognuno di noi. La metafora può essere uno strumento potente e quella utilizzata è una metafora medica dato che proprio nella medicina l’attenzione dovrebbe essere incentrata sulla cura della persona, ma il progredire di tecnologia, scienza, linguaggio ci fa percepire la realtà in modo diverso e quando gli interessi vengono spostati dal fuoco principale diventa difficile capire come quando e a chi affidarsi.

 

“…per fortuna che c’è Mario – dico io – che ha la malattia del secolo, che chi ce l’ha soffre e che nessuno ti può aiutare che sono in pochi ad avere la malattia del secolo: sono in pochi ad avere la…Memoria.”

 

6 e 7 febbraio

I BAFFI DI ANGELICA

di Mosè Previti

Regia

Rosaria Valentina Sfragara ed Enrico Maria Carraro

con

Rosaria Valentina Sfragara

 

Angelica ha i baffi perché è una paladina, una guerriera dell’Opera dei Pupi, una donna, un’attrice. Angelica è un pupo femmina che non ama i fili e che da filo da torcere a chi vuole amarla, a chi vuole comandarla. Il monologo è una riflessione sul ruolo dell’individuo all’interno della società, arte e vita si intrecciano e in un flusso di coscienza dai molteplici registri. Ma non si tratta solo di una riflessione individuale, psicologica. Il testo è anche una riflessione sul potere, sulla costrizione imposta dalle convenienze e da quello che, la vita o la vocazione, impone come legame inscindibile. Angelica ha i baffi perché sono segno della sua forza ma anche della sua ambiguità, tuttavia, il testo non è un lavoro sul “genere”, ma piuttosto sull’essere umano in generale. La donna oggi, forse meglio dell’uomo, incarna quella fitta rete di contraddizioni e di sfide che impegnano l’esistenza come una guerra, una guerra dove la capacità di affrontare il conflitto, accenderlo o domarlo, è decisiva.

 

“Angelica ha i baffi, perchè Angelica è una donna di guerra e prende del mondo tutto, parte femmina che stordisce, parte maschia che massacra. Ma rimango femmina, perchè da qui inizia e da qui finisce il mondo.”

 

8 e 9 febbraio

GLI ARROVESCIATI

di e con

Giorgio Cardinali

Regia

Caterina Mannello con il contributo di Marco Luly

 

Storia di un paese dove si campa di terra e si muore di fame. Storia di uomini al servizio dei baroni locali. Storia di chi immagina il proprio avvenire e lo costruisce. Tra i pochi sogni accarezzati dai pezzenti del paese, c’è quello di una strada diretta alla montagna, una via che aprirebbe nuovi sbocchi commerciali e porterebbe opportunità di sviluppo e di emancipazione dalla sudditanza verso il baronato. Il progetto però, nonostante sia approvato da anni dalle istituzioni, prevede l’attraversamento delle terre del barone, che impone il suo potere impedendone la realizzazione. I contadini disertano il lavoro nella terra del barone, con uno sciopero al rovescio impugnano pale e picconi e si costruiscono la strada. Il racconto, in bilico tra storia e fantasia, è il frutto di numerose ricerche bibliografiche, interviste, raccolta di testimonianze di chi visse in prima persona lo Sciopero a Rovescio del 1950 di un paese nel profondo sud, isolato e dimenticato dallo Stato. In definitiva, quei braccianti “Arrovesciati”, pezzi pregiati di memoria collettiva, raccontano qualcosa di quello che siamo stati capaci di essere e fare, ci interrogano su quello che siamo diventati e stiamo facendo e suggeriscono che per fare la Rivoluzione ci vuole Fantasia, uno slogan che sarà gridato in tutto il mondo, una ventina di anni dopo.

 

“Il lavoro fa bene anche all’amore!”

 

 

Teatro Trastevere

via Jacopa de’Settesoli 3, 00153 Roma

prevista tessera associativa

Dal martedì alla domenica ore 21

(Esclusivamente domenica 9 febbraio alle 17:30)

contatti: 065814004

Biglietti:
12 euro intero
10 euro ridotto
INOLTRE è possibile effettuare mini abbonamenti SCONTATI a più spettacoli.

Abbonamento 3 spettacoli: 20 euro

Abbonamento 6 spettacoli: 32 euro

info@teatrotrastevere.it

www.teatrotrastevere.it

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https://twitter.com/teatrotrast

 

 

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“TRASTESTORIE” Rassegna di Teatro di Narrazione

I baffi di Angelica

Avviso ai Soci

COMUNICATO STAMPA

L’Associazione Culturale Teatro Trastevere

è lieta di presentare La Terza Edizione di

 

TRASTESTORIE

Rassegna di Teatro di Narrazione

Persone-Fatti-Cronache

 

dal 28 gennaio al 9 febbraio 2020

 

Dal martedì alla domenica ore 21

(Esclusivamente domenica 9 febbraio alle 17:30)

 

Teatro Trastevere a Roma

 

Affabulazioni, Racconti, Fatti di Cronaca, Vissuto Quotidiano.

Trasparenze, Dissolvenze, Esistenze:

Specchi di Vita…Trascorsa, Presente e Futura.

 

Il tutto rappresentato sotto forma di Messa in Scena Teatrale e

Realtà Performative Multidisciplinari.

 

Il Teatro stesso per l’occasione ospiterà mostre fotografiche,

installazioni artistiche sonore e

realizzazioni “sensoriali” immersive, correlate all’interno del proprio spazio,

allestito all’insegna di

STORIE…da NON DIMENTICARE.

 

 

28 e 29 gennaio

MARE

di e con

Francesca Pica

liberamente tratto da “Donne di mare” e “La danza delle streghe” di Macrina Marilena Maffei

Supervisione di Elena Bucci

Scenografie e Costume di Domenico Latronico

 

In un sogno due donne si incontrano. Miti, simboli e figure arcaiche, ora amichevoli ora minacciose, svelano le Isole Eolie e la loro feroce bellezza, tra storie di majare, pescatrici e serpi con i capelli. MARE, delicato e potente al tempo stesso, porta lo spettatore per mano in un sud in cui realtà e fantasia si confondono, è un gioco di scatole cinesi in cui vita e morte vegliano l’una sull’altra tra le onde in un eterno presente che muta ogni cosa e la lascia com’è.

“Ho fatto un sogno. Era Notte, una notte nera come il carbone,

neanche una falce di luna ad illuminarmi.”

30 e 31 gennaio

MI CHIAMO GIUSEPPE

di e con

Enrico Vulpiani

 

“Mi chiamo Giuseppe” è la storia d’Italia del secolo scorso, raccontata attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta vivendo la propria vita ed attraverso le emozioni di chi se l’è sentita raccontare. Un viaggio picaresco e inevitabile, attraverso Paesi, persone, eventi privati e storici, a cui è stato necessario prendere le misure, respirando le proprie debolezze, le proprie paure, il proprio incosciente entusiasmo. E’ la storia di una famiglia, un piccolo ma tenace albero genealogico che, pur strapazzato da vento e sole, ha continuato a germogliare, volgendo sempre i propri fiori , fieri, verso l’alto. “La storia di Giuseppe inizia due volte, una nel 17 febbraio 2011, giorno della sua nascita e una il 7 ottobre 1973, nel giorno della mia nascita. La seconda volta nasce e cresce attraverso i suoi racconti, attraverso i miei occhi, attraverso i suoi gesti nei miei confronti, attraverso la sua presenza. Una presenza di gioia e coraggio che ha colmato le mie assenze, che mi ha insegnato ad essere me stesso ed ora ho l’urgenza di restituirvela, questa presenza, perchè nessuno si debba sentire più solo ed inadeguato.”

“Peppì! Esci dall’Italia, vai verso Napoli, che qui in Italia ci moriamo di fame”

 

 

 

1 e 2 febbraio

Più DELLA MIA VITA

di Elisa Mascia

Regia

Gabriella Praticò

con

Elisa Mascia, Lucia Ciardo, Gigi Palla

1954: Anna e Maria vivono nello stesso palazzone, del quartiere Testaccio di Roma.Non si conoscono. Si incontreranno in manicomio, finite per incomprensione e dimenticate dagli umani  E’ la storia di un incontro, fatto  di intimità, lacrime e risate,  di due donne segnate ma presenti a sé stesse e che giungeranno ad un finale inaspettato.

Elisa Mascia autrice: il progetto nasce da un incontro decisivo, una lunga intervista concessa da Maria Morena,ultima infermiera del Manicomio di Santa Maria della Pietà di Roma e che ha raccontato storie di donne che hanno vissuto in quel luogo di reclusione e di dolore dagli anni 50 agli anni 70. Sono donne che, come tante  ancora oggi,  hanno rinunciato alla propria vita per “amore” degli altri.

Gabriela Praticò regista: ho scelto di creare un  allestimento dalle linee essenziali e incisive  puntando la lente d’ingrandimento, senza distrazioni, sulle due eroiche protagoniste che nonostante tutto hanno saputo dare più della LORO vita.

“Non è importante il quanto ma il come.”

4 e 5 febbraio

IL DOTTORE E LO SPECIALISTA

di e con Marco Valeri

“Il Dottore e Lo Specialista…Metafora di un Disastro” prende le mosse da una lettera che scrissi ai miei concittadini in seguito a un fatto realmente accaduto: un terremoto, nell’Aprile del 2009, a L’Aquila. L’esigenza però era quella di parlare in modo più ampio a chi quella vicenda non poteva conoscerla e comprenderla empaticamente: così è nata l’esigenza di una metafora, di una storia che mettesse al centro l’uomo e che potesse essere diretta, immediata, più vicina ad ognuno di noi. La metafora può essere uno strumento potente e quella utilizzata è una metafora medica dato che proprio nella medicina l’attenzione dovrebbe essere incentrata sulla cura della persona, ma il progredire di tecnologia, scienza, linguaggio ci fa percepire la realtà in modo diverso e quando gli interessi vengono spostati dal fuoco principale diventa difficile capire come quando e a chi affidarsi.

“…per fortuna che c’è Mario – dico io – che ha la malattia del secolo, che chi ce l’ha soffre e che nessuno ti può aiutare che sono in pochi ad avere la malattia del secolo: sono in pochi ad avere la…Memoria.”

6 e 7 febbraio

I BAFFI DI ANGELICA

di Mosè Previti

Regia

Rosaria Valentina Sfragara ed Enrico Maria Carraro

con

Rosaria Valentina Sfragara

 

Angelica ha i baffi perché è una paladina, una guerriera dell’Opera dei Pupi, una donna, un’attrice. Angelica è un pupo femmina che non ama i fili e che da filo da torcere a chi vuole amarla, a chi vuole comandarla. Il monologo è una riflessione sul ruolo dell’individuo all’interno della società, arte e vita si intrecciano e in un flusso di coscienza dai molteplici registri. Ma non si tratta solo di una riflessione individuale, psicologica. Il testo è anche una riflessione sul potere, sulla costrizione imposta dalle convenienze e da quello che, la vita o la vocazione, impone come legame inscindibile. Angelica ha i baffi perché sono segno della sua forza ma anche della sua ambiguità, tuttavia, il testo non è un lavoro sul “genere”, ma piuttosto sull’essere umano in generale. La donna oggi, forse meglio dell’uomo, incarna quella fitta rete di contraddizioni e di sfide che impegnano l’esistenza come una guerra, una guerra dove la capacità di affrontare il conflitto, accenderlo o domarlo, è decisiva.

“Angelica ha i baffi, perchè Angelica è una donna di guerra e prende del mondo tutto, parte femmina che stordisce, parte maschia che massacra. Ma rimango femmina, perchè da qui inizia e da qui finisce il mondo.”

 

 

8 e 9 febbraio

GLI ARROVESCIATI

di e con

Giorgio Cardinali

Regia

Caterina Mannello con il contributo di Marco Luly

Storia di un paese dove si campa di terra e si muore di fame. Storia di uomini al servizio dei baroni locali. Storia di chi immagina il proprio avvenire e lo costruisce. Tra i pochi sogni accarezzati dai pezzenti del paese, c’è quello di una strada diretta alla montagna, una via che aprirebbe nuovi sbocchi commerciali e porterebbe opportunità di sviluppo e di emancipazione dalla sudditanza verso il baronato. Il progetto però, nonostante sia approvato da anni dalle istituzioni, prevede l’attraversamento delle terre del barone, che impone il suo potere impedendone la realizzazione. I contadini disertano il lavoro nella terra del barone, con uno sciopero al rovescio impugnano pale e picconi e si costruiscono la strada. Il racconto, in bilico tra storia e fantasia, è il frutto di numerose ricerche bibliografiche, interviste, raccolta di testimonianze di chi visse in prima persona lo Sciopero a Rovescio del 1950 di un paese nel profondo sud, isolato e dimenticato dallo Stato. In definitiva, quei braccianti “Arrovesciati”, pezzi pregiati di memoria collettiva, raccontano qualcosa di quello che siamo stati capaci di essere e fare, ci interrogano su quello che siamo diventati e stiamo facendo e suggeriscono che per fare la Rivoluzione ci vuole Fantasia, uno slogan che sarà gridato in tutto il mondo, una ventina di anni dopo.

“Il lavoro fa bene anche all’amore!”

Teatro Trastevere

via Jacopa de’Settesoli 3, 00153 Roma

prevista tessera associativa

Dal martedì alla domenica ore 21

(Esclusivamente domenica 9 febbraio alle 17:30)

contatti: 065814004

Biglietti:
12 euro intero
10 euro ridotto
INOLTRE è possibile effettuare mini abbonamenti SCONTATI a più spettacoli.

Abbonamento 3 spettacoli: 20 euro

Abbonamento 6 spettacoli: 32 euro

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