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Comunicati stampa, Teatro

Galleria Sciarra, sabato 26 settembre, “Fino alle stelle”

stelle

sabato 26 settembre ore 20.30
FINO ALLE STELLE
omaggio ad Alberto Sordi nel centenario della nascita
libermente ispirato a “Polvere di stelle”
di e con Tiziano Caputo e Agnese Fallongo
regia di Raffaele Latagliata

collaborazione creativa – Adriano Evangelisti
elementi scenografica – Andrea Coppi
costumi – Giorgia Marras
accompagnamento musicale – Tiziano Caputo
movimenti coreografici – Annarita Gullaci

“E mica ti cade dal cielo, sai? La felicità, quella… te la devi conquistare!”

Così Tonino, cantastorie siciliano dall’animo poetico, musicista istrionico ed affabulatore, convincerà Maria, fanciulla dal temperamento apparentemente mite ancora ignara del suo straordinario talento, a seguirlo in un’impresa a dir poco improbabile: scalare l’intero stivale alla ricerca di fama e gloria per arrivare… FINO ALLE STELLE!

Un sogno ardito e un po’ folle, soprattutto considerandone il punto di partenza: la strada. Soprattutto negli anni 50. Soprattutto in Sicilia. Soprattutto senza un soldo in tasca.

Ma quanto può incidere la volontà nella vita di un essere umano? Quanto è appannaggio del proprio volere e quanto invece del caso e della sua squisita sregolatezza? Ebbene, la risposta corretta è quella che ognuno sceglie di darsi.

Così, Tonino e Maria, piombati casualmente l’uno nella vita dell’altra, scoprendosi legati da un’intesa artistica impossibile da ignorare, decidono di intraprendere il viaggio.

Un viaggio dentro loro stessi e lungo tutta la penisola, attraverso regioni, dialetti ed eventi musicali dal sapore tipicamente nostrano; un viaggio reale e metaforico insieme fatto di momenti privati, piccoli dissapori e comiche gelosie; un viaggio alla ricerca della grande occasione che possa cambiar loro la vita, un’ occasione che forse non arriverà mai o forse sì? Magari non proprio come se l’erano immaginata…

RAFFAELE LATAGLIATA

Direttore Artistico della Fondazione “U. Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo e della compagnia teatrale Ars. Creazione e Spettacolo.

Tra le esperienze più importanti ricordiamo quella con il Living Theater di New York, dove recita al fianco di J. Malina nello spettacolo La Guerra di Piero, testo di Fernanda Pivano e quella nel grande Progetto Ligabue, dedicato alla figura del pittore Antonio Ligabue, per la regia di Mario Perrotta, che vince il Premio Ubu 2015, come miglior progetto artistico.

E’ protagonista della commedia fantastica in musica Concha Bonita, scritta da Vincenzo Cerami e musicata da Nicola Piovani, per la regia di Alfredo Arias (che vince il premio Olimpico nel 2005 come miglior spettacolo dell’anno.

Parallelamente al lavoro di attore inizia ad affiancare alla regia prestigiosi registi come Gianfranco de Bosio, Pino Manzari e Gabriele Lavia. E’ aiuto regista di Daniele Salvo nel Funambolo di Genet al Festival del Teatro di Napoli e di Daniele Pecci nell’Amleto e nell’Enrico V di Shakespeare.

Infine arriva a firmare la regia di diversi spettacoli di prosa tra cui La Grancontessa, tratto dall’omonimo romanzo di Edgarda Ferri; L’Esecuzione di Giorgio Celli; Virgilio e l’Amore di Jean de Hauteseille; La donna alata, tratto dal romanzo “Notti al circo” di Angela Carter; Quando passa Nuvolari di e con J. Pagliari; L’amore ai tempi dell’ikea; Metamorfosi…il viaggio, da Ovidio. Pianoforte vendesi, tratto dal romanzo di Andrea Vitali e di alcuni spettacoli musicali originali, in cui collabora anche alla drammaturgia, tra cui ricordiamo Buon Natale Babbo Natale e Babbo Natale e la pozione delle 13 erbe, Il Magico Zecchino d’oro realizzato in occasione della celebrazione dei 60 anni dello Zecchino d’oro, in collaborazione con Antoniano di Bologna; Favole al telefono tratto dall’omonima raccolta di Gianni Rodari e prodotto da Fondazione Aida di Verona e il Centro servizi Culturali Santa Chiara di Trento.

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Interviste, Teatro, Teatro

Agnese Fallongo, Tiziano Caputo e Adriano Evangelisti

AgneseTiziano

Agnese Fallongo, Tiziano Caputo e Adriano Evangelisti parlano di Panni Fritti Fatti In Casa il loro prossimo spettacolo al Teatro della Cometa con la regia di Raffaele Latagliata

Agnese Fallongo e Tiziano Caputo sono due giovani e talentuosi  attori che rendono bello il Teatro e fanno ben sperare per il suo futuro.

I loro spettacoli, Letizia va alla guerra, la sposa e la puttana, poi approfondito ed elaborato da Letizia va alla guerra la suora, la sposa e la puttana e Fino alle stelle sono esempio di forza creativa e di un approccio serio e impegnato al mestiere di teatrante.

Insieme ad Adriano Evangelisti e Raffaele Latagliata, con cui hanno formato da tempo un gruppo di lavoro coeso e collaborativo che offre sempre grandi risultati, Agnese e Tiziano, paralizzati come tutti nel loro lavoro dall’emergenza sanitaria causata dal Cornonavirus, hanno saputo trasformare questo terribile momento di fermo totale in una opportunità, continuando a lavorare su un testo la cui elaborazione era partita già prima del lockdown.

panni

Si tratta dello spettacolo Panni fritti fatti in casa, che sarà interpretato dalla coppia artistica Agnese&Tiziano e Adriano Evangelisti, una produzione Nove Teatro prevista, se tutto andrà bene, a novembre al Teatro della Cometa di Roma.

Ho fatto una bella chiacchierata con Adriano, Agnese e Tiziano e ne è uscita questa bella intervista.

Panni fritti fatti in casa – Una famiglia quasi normale è il titolo del vostro prossimo spettacolo. La drammaturgia è di Agnese Fallongo, le musiche originali di Tiziano Caputo, coordinamento creativo Adriano Evangelisti e la regia di Raffaele Latagliata. Da dove è nata l’idea?

Agnese

 Mi sono dapprima ispirata alla storia della mia famiglia: mio padre è toscano, mia mamma sarda, io sono cresciuta a Roma e mi è sempre mancata l’appartenenza ad una terra.

Sono partita dalle persone a me più vicine e poi ho allargato il raggio di osservazione a più ampio spettro. 

Di cosa parla Panni fritti fatti in casa?

Adriano

 E’ la storia di una famiglia che si muove sul filo dei ricordi. Il mio personaggio fa un excursus della propria storia familiare evocandone i vari protagonisti.

Protagonista è la famiglia Mezzalira (il nome già dice molto), persone umili che cercano un riscatto alle difficoltà della propria esistenza e il riscatto sociale può arrivare solo con lo studio e avendo il coraggio di cambiare.

C’è un primo evento scatenante da cui deriva un’ulteriore propagazione di eventi, come quando getti il sasso nello stagno e da esso si propagano onde concentriche. 

Agnese

 Nella famiglia Mezzalira esistono segreti e tabù che mettono in circolo una serie di eventi che, come diceva Adriano, si allargano mano a mano come le onde provocate dal sasso nello stagno. L’unica risposta è fermare la valanga di quegli eventi che dilagano e portano una famiglia molto unita a deflagrare. Ci vuole coraggio; cambiare, a volte, è un atto eroico.

Ognuno è figlio di qualcuno; non si può scegliere dove nascere e da chi nascere: da qui si dipana una matassa che non si può svelare, il nodo che deve essere sciolto. 

Panni fritti fatti in casa è un testo che affronta molti temi: la famiglia, la ricerca di un’identità, il concetto di migrazione.

fallongo

Agnese

 C’è una migrazione fisica, reale, effettiva perché la famiglia Mezzalira si trasferisce dal sud, e una migrazione metaforica, ossia un percorso di ricerca di soluzioni che non siano valide solo per se stessi, ma per tutti.

Inoltre, migrazione è anche quel processo necessario attraverso il quale i membri della famiglia si affrancano necessariamente gli uni dagli altri. 

Adriano

 Le cose possono cambiare solo se ognuno fa un piccolo cambiamento verso gli altri, non solo verso se stesso. Il cambiamento è possibile solo con l’apertura verso l’altro. 

La vicenda non si svolge in un luogo e in un tempo precisati.

Agnese

 No, infatti. La storia avviene in un luogo/non luogo e in un tempo/non tempo.

Lo scopo è quello di parlare del presente partendo dal passato. Inoltre, in questo modo, vogliamo sottolineare l’universalità della storia. Costringerla in un luogo e in un tempo significherebbe dare un’identità di tempo e spazio, mentre l’idea è proprio quella di renderla universale. 

Nei vostri spettacoli c’è sempre un grande studio anche del linguaggio con cui voi sapete giocare benissimo; fate spesso uso dei più diversi dialetti, ogni volta presentati con grande precisione, cura e una spiccata caratterizzazione di grande effetto. Anche qui sarà così?

fino alle stelle

Agnese

 Questo sarà un lavoro diverso dagli altri anche dal punto di vista del linguaggio.

Mentre prima avevamo circoscritto lo spazio con l’uso dei dialetti e un certo tipo di musica che permettesse di riconoscerne il luogo di origine, ora la sfida è quella di inventare un linguaggio popolare, ma universale, così come vorremmo che fosse la storia.

Non un dialetto specifico, ma un dialetto inventato dal sapore nostrano che possa coinvolgere tutti, in cui ognuno possa riscoprire un suono familiare.

Sono partita dal presupposto che noi siamo sempre al sud di di qualcun altro. 

Il Sud come stato d’animo insomma. Dal punto di vista narrativo e registico (anche se magari è presto per valutarlo).

Agnese

 Possiamo dire che si tratta di un racconto “in assenza”: l’intera vicenda familiare si articolerà sulla scia di ricordi rivissuti dal protagonista.

Immaginiamo di creare in scena uno stacco tra il narratore e i personaggi.

Il passato rievocato dal narratore verrà incarnato nel presente non necessariamente seguendo una coerenza spazio-temporale. 

In Panni fritti fatti in casa ci sarà spazio anche per la musica.

caputo

Tiziano

 Certo, anzi la musica in questo spettacolo ancora più che negli altri  inglobata all’interno del dialetto e nel ritmo della narrazione.

Non ci sarà uno strumento a guidarci, ma saremo noi continuamente attori, strumento, suono, voce, rumore e movimento.

Questo spettacolo, sia dal punto di vista drammaturgico che musicale, è un po’ un ritorno alle origini: ho pensato all’aria dello spettacolo come alla matrice di tutti i suoni, un canto che richiama le origini, l’amore per la terra lontana, pensando ai canti di chi lavorava nei campi o sulle navi e ai rumori della natura.

Tutto questo inserito in quel lavoro di creazione di un nuovo dialetto universale. Dovranno essere una timbrica, una ritmica e una sonorità di un dialetto universale di un qualsiasi sud del mondo.

La volontà è quella di proporre qualcosa di diverso: il ritmo e la sonorità saranno dati dalla voce come strumento. 

Agnese è autrice della drammaturgia, Tiziano delle musiche originali e delle sonorizzazioni. Come si è svolto il processo creativo?

Agnese

 Essendo un testo inedito, si è trattato di un lavoro enorme: si scrive, si pensa, si cambia, si cancella in continuazione.

Adriano, poi, è una persona molto generosa. Si è messo completamente a disposizione dando consigli. 

adriano

Adriano

 Uno dei pregi di Agnese è l’ascolto. Agnese ascolta molto, si confronta; è umile e disponibile a mettere in discussione il proprio lavoro.

Inoltre, nella sua scrittura, è molto più generosa verso degli altri che verso se stessa. Non mette mai avanti il proprio personaggio a quello degli altri. 

Tiziano

 Agnese lavora con la consapevolezza che il fine di tutto è lo spettacolo, non l’individuo. 

Agnese

 Questo ci riguarda tutti, siamo tutti così.

Ci deve essere sempre apertura verso gli altri, siamo un gruppo di lavoro creativo e il lavoro deve essere un comune e continuo confronto. 

Tiziano

 Le interpretazioni non vengono fuori da uno solo, ma dal confronto delle idee.

Il nostro lavoro di gruppo è come il rapporto tra Geppetto e Pinocchio: Agnese sa come modellarmi addosso un personaggio, io so farlo con lei e Adriano e Raffaele (Latagliata, il regista)  sanno farlo con noi. 

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Recensioni, Teatro, Teatro

…Fino alle stelle! Scalata in musica dello Stivale

fino alle stelle

…Fino alle stelle

Teatro della Cometa

10 dicembre 2019

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…Fino alle stelle! Scalata in musica lungo lo stivale è il nuovo spettacolo di e con Tiziano Caputo e Agnese Fallongo in scena al Teatro della Cometa.

Dopo lo straordinario successo di Letizia va alla guerra i due giovani e talentuosi artisti tornano in scena con uno bellissimo spettacolo dal taglio musicale che rievoca i grandissimi Alberto Sordi e Monica Vitti in Polvere di stelle.

Maria e Tonino si ritrovano sul ponte di una nave: lei vuole farla finita, e pure lui. “E’ tutto sbagliato” sospira amaramente Maria e, dopo un piccolo afflato affettuoso, i due cominciano a litigare, come in passato. Entrambi pensano di dover perdonare l’altro, ma nessuno sente di avere colpa. Da lì prende avvio il racconto degli eventi passati che hanno portato Maria e Tonino a ritrovarsi sul ponte di quella nave, sotto le stelle.

Tutto ebbe inizio in una calda estate palermitana del ’54. Maria, ragazza all’apparenza ingenua e ancora inconsapevole del proprio talento, incontra Tonino, cantastorie siciliano dall’animo poetico. Tra i due nascerà immediatamente un’intesa artistica e Tonino convincerà Maria a formare un duo musicale e cercare il successo scalando l’intero stivale per arrivare …Fino alle stelle!

Un sogno coraggioso che porterà i due giovani, sempre senza un soldo, a viaggiare per l’intera Penisola rincorrendo ogni tipo di ingaggio.

Nel loro lungo e difficoltoso viaggio affrontato senza grandi mezzi, ma con sogni e passione enormi, dopo ragni, tarante, tarantelle, briganti, spari e fughe, i due si ritrovano finalmente a Roma. Da lì poi, partiranno per quello che per loro è “l’estero”, proseguendo il viaggio per tutte le altre regioni italiane arrivando fino al confine con la Svizzera. Arrivati alla fine del loro viaggio, o quasi, (il Molise!), sarà il sogno di Hollywood a dividere i due giovani artisti, che nel frattempo si sono innamorati, e a farli ritrovare, inconsapevoli l’uno dell’altro, sul ponte di una nave, sotto milioni di stelle.

…Fino alle stelle è una bellissima, romantica, nostalgica e divertente scalata dello stivale attraverso storie, leggende, canzoni popolari e dialetti. Un viaggio nelle canzoni popolari tradizionali di ogni singola regione alla scoperta delle origini, della terra, e alla riscoperta dei dialetti, della loro ricchezza linguistica e del loro potere di creare immagini.

…Fino alle stelle è anche un viaggio intimo, personale. Un viaggio che i due personaggi fanno dentro se stessi fatto di compromessi, gelosie, dissapori, ma anche dolcezza e amore. Parallelamente al tour dell’Italia in musica ripercorriamo la storia d’amore semplice e genuina di Maria e Tonino.

…Fino alle stelle è uno spettacolo che si interroga su quanto nella vita conti la volontà e quanto sia da imputare al caso e agli inciampi durante il percorso, ricordando che l’importante è saper ricominciare, perché la felicità non cade dal cielo, ma te la devi conquistare.

La musica di Tiziano Caputo, in cui dimostra ancora una volta grandissima versatilità, passando dalla chitarra, alla fisarmonica, al pianoforte, e la voce di entrambi, con l’intensità e le bellissime seconde voci di Agnese Fallongo, regalano uno spettacolo musicale davvero suggestivo.

Le canzoni si fanno testo e, nel ricordo di canti popolari e tradizionali, sono espressione della ricchezza della tradizione italiana, delle sue molteplici sottoculture. Molto bella e divertente la reinterpretazione di alcuni brani in chiave swing e jazz.

In una scenografia che richiama i temi del viaggio e degli spettacoli anni ’50 e ‘60, Agnese e Tiziano utilizzano con abilità e praticità gli oggetti di scena che diventano strumenti e simboli.

Bravissima la Fallongo nella scena con l’impermeabile in un bellissimo esempio di mimo teatrale. Entrambi lavorano benissimo con l’espressività e la gestualità restituendo le emozioni e reazioni dei personaggi.    I due giovani artisti danno ancora una volta prova di grande creatività e talento dimostrando un’agilità sorprendente nel passare da un dialetto all’altro.

La regia di Raffaele Latagliata regala uno spettacolo molto piacevole da seguire, fluido, in cui ogni scena cade nell’altra come in un sistema di vasi comunicanti.

Tiziano Caputo e Agnese Fallongo sono due giovani artisti che sanno fare teatro. Hanno conoscenza e consapevolezza della materia che plasmano con soluzioni personali. Guardano ai grandi, ma non imitano, bensì elaborano, personalizzano, tracciando un proprio percorso artistico personale e di grandissimo pregio.

…Fino alle stelle! 

Scalata in musica lungo lo stivale

di e con Tiziano Caputo e Agnese Fallongo

regia Raffaele Latagliata

arrangiamento e accompaganmento musicale dal vivo Tiziano Caputo

movimenti coreografici Annarita Gullaci

coordinamento creativo Adriano Evangelisti

elementi scenografici Andrea Coppi

costumi Giorgia Marras

Nove Teatro in collaborazione con Ars Creazione e Spettacolo presentano

Foto di Manuela Giusto

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