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Recensioni, Teatro, Teatro

Vita, Morte e Miracoli di Lorenzo Gioielli

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Teatro della Cometa

14 gennaio 2016. Prima

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Vita, Morte e Miracoli è un racconto emozionante che diverte e commuove, un testo originale scritto da Lorenzo Gioielli e diretto da Riccardo Scarafoni.

Riccardo Scarafoni è anche tra i protagonisti: interpreta Marco, maniaco del controllo, intelligente, sagace e sarcastico. Il suo compagno, Emanuele, Francesco Venditti, è in coma. Nella stanza d’ospedale in cui giace disteso, lo vegliano Marco con la sorella Ilaria, Veruska Rossi e il marito di lei Dario, Fabrizio Sabatucci. Ilaria ha un passato misterioso e travagliato e ha trovato un suo equilibrio grazie a Dario, uomo mite, buono e solido.

Quattro persone in una stanza; tanti segreti che li riguardano che verranno svelati e porteranno la commedia ad un finale imprevedibile.

Quattro elementi diversi a contatto: il dolore, la paura, la forza e l’amore. C’è qualcosa lì fuori che chiama ognuno di loro e al quale in qualche modo essi resistono. E’ solo necessario capire a cosa ognuno sia disposto a credere.

Vita, Morte e Miracoli è davvero un bello spettacolo, un intenso racconto in cui si ride della vita e della morte. Una commedia dolceamara gradevole, piacevolmente scorrevole, che con tono leggero e con intelligenza affronta tanti temi importanti: la famiglia, l’omosessualità, i pregiudizi, i legami, le relazioni, la fede, il tradimento per virare poi nel dramma con delicatezza, ma grande intensità emotiva.

Ottimo testo di Lorenzo Gioielli, ben scritto e strutturato, acuto, che i protagonisti fanno proprio arricchendolo, come dichiarato dallo stesso regista, di colori e sfumature, “pieno di pause e silenzi che sono il concentrato, l’essenza dello spettacolo stesso”.

Pause e silenzi affatto pesanti né stranianti, durante i quali lo spettatore cerca di dare a se stesso delle risposte.

Anche questa è la potenza del testo, unita alla efficace e capace regia di Riccardo Scarafoni: lo spettatore ascolta, rielabora e adatta al proprio vissuto ciò che viene rappresentato in scena, rispondendo a domande che sporgono naturali durante la narrazione.

Gran bella interpretazione di questi quattro attori: primo fra tutti Riccardo Scarafoni, totalmente preso dal suo personaggio, così realisticamente coinvolto da emozionare il pubblico in sala e riuscire a far scendere qualche lacrima dagli occhi di chi scrive.

Veruska Rossi è bravissima nell’oscillare continuamente dal ruolo di brava moglie e mamma attenta a quello di donna fragile che ha paura che il passato torni a farle visita, giocando anche con una ben dosata espressività.

Fabrizio Sabatucci è posato, equilibrato, ma incisivo; i suoi alterchi con Marco mantengono sempre ritmo e tempo.

Francesco Venditti è un Emanuele dolce e sensuale, fragile e premuroso. Nonostante la staticità fisica dettata dal ruolo, non è mai piatto, ma capace di far sentire la propria presenza.

Mi ha piacevolmente colpito immediatamente, ad apertura sipario, una simpatica caratteristica degli abiti di scena di Lisa Sorone: i protagonisti indossano tutti un capo di abbigliamento o un accessorio bordeaux: il camice per Ema, la camicia di Marco, la cravatta di Dario e le calze di Ilaria. Gli abiti, invece, sono tutti sui toni del marrone (bellissimo, elegante e fine quello di Marco).

Vita, Morte e Miracoli è uno spettacolo che lascia un segno, qualcosa su cui pensare; invita a non perdere tempo e a compiere quel gesto in più verso chi ci è vicino, a non lasciare le cose in sospeso e tutto questo lo fa divertendo ed emozionando.

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VITA, MORTE E MIRACOLI
di Lorenzo Gioielli
con
Veruska Rossi, Fabrizio Sabatucci, Riccardo Scarafoni e
Francesco Venditti
Regia: Riccardo Scarafoni
Aiuto Regia: Leonarda Imbornone
Scene: Emanuela Cignitti
Luci: Giacomo Cursi
Scenotecnica: Digitopoli
Costumi: Lisa Sorone
Foto e Comunicazione: Patrizio Cocco

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Comunicati stampa, Teatro

Vita, Morte e Miracoli. Teatro della Cometa, dal 14 al 31 gennaio 2016.

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Teatro della Cometa

Società per Attori

in collaborazione con

l’Associazione Culturale Formi4

presentano

14 | 31 GENNAIO 2016

VITA, MORTE E MIRACOLI

di Lorenzo Gioielli

con

Veruska Rossi, Fabrizio Sabatucci, Riccardo Scarafoni e

Francesco Venditti

Regia: Riccardo Scarafoni

Aiuto Regia: Leonarda Imbornone

Scene: Emanuela Cignitti

Luci: Giacomo Cursi

Scenotecnica: Digitopoli

Costumi: Lisa Sorone

Foto e Comunicazione: Patrizio Cocco

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Sarà in scena al Teatro della Cometa dal 14 al 31 gennaio 2016, uno degli spettacoli di maggior successo della passata stagione teatrale: Vita, Morte e Miracoli, di Lorenzo Gioielli.

Protagonisti: Veruska Rossi, Fabrizio Sabatucci, Riccardo Scarafoni e Francesco Venditti.

Regia: Riccardo Scarafoni

La vita e la morte, viste dai palchi e dalla platea, fanno davvero ridere. È quello il miracolo. Marco, un uomo intelligente e sarcastico, è deciso a non cedere al terrore del momento: il suo compagno Emanuele è in coma. Sua sorella Ilaria ha un passato tanto misterioso quanto evidentemente complicato da cui è uscita sposando Dario, uomo solido e semplice, privo della benché minima pericolosità. Soltanto quattro persone. Eppure verranno svelati molti segreti. Che li riguardano tutti. Che porteranno la commedia a una fine imprevista e imprevedibile.

“Vita, Morte e Miracoli” torna in scena dopo il grande successo raccolto nel 2014 al Cometa Off.

«Uno spettacolo che – dice il regista Riccardo Scarafoni – ancora prima di coinvolgere il pubblico, cattura chi lo recita. Un testo di Lorenzo Gioielli pieno di intensità. Gli avevamo chiesto di scrivere per noi una commedia. E’ andato oltre e ci ha cucito addosso un vestito che obbliga gli attori ad una grande responsabilità. E così, come regista ho chiesto loro di prendersi lo spettacolo sulle spalle, perché è su di loro che regge. Senza artifizi. Senza maschere. Al servizio di un racconto che credo possa emozionare».

«Il teatro è, per definizione, verosimiglianza. ‘Vita, Morte e Miracoli’, invece ha in sé la forza di una verità che non mi aspettavo – dice Lorenzo Gioielli – Merito degli attori che hanno messo nei personaggi non solo la loro storia personale ma anche la loro complicità, la loro amicizia, il loro affetto reciproco. Hanno dato al racconto più colori, più sfumature. Lo hanno reso straordinariamente cinematografico, pieno di pause e di silenzi che sono il concentrato, l’essenza dello spettacolo stesso. Orgogliosamente, posso dire che hanno fatto uno spettacolo più bello del testo».

Marco (interpretato da Riccardo Scarafoni) è il dolore. Maniaco del controllo su tutti e su tutto è lui quello che si trova a perdere di più. Perde l’amore, perde il compagno, perde il controllo sulla vita. E, quindi, perde se stesso perché non gli rimane più nulla. Fa l’antiquario e non è un caso: la sua smania di controllo lo porta ad amare tutto ciò che è cristallizzato.

Marco

Dario (interpretato da Fabrizio Sabatucci) è la forza. E’ forte perché è buono e come tutte le persone buone, che fanno del loro meglio, non sale mai in cattedra per giudicare. Chi è lui per dare un giudizio? Ha un sincero amore per l’umanità, che accetta per quello che è. Non è mai il protagonista in una storia ma è sempre la spalla dell’eroe. Lui c’è. In modo semplice, perché, “è la vita che è semplice”.

Dario

Ilaria (interpretata da Veruska Rossi) è la paura. Lei è lì, ma provvisoriamente, perché c’è qualcosa là fuori che la chiama, che l’attrae. E’ aggrappata a Dario che, però, sa bene che può accoglierla ma non trattenerla. Lo sa perché già una volta è successo. Ilaria sa cosa significhi toccare il fondo e per questo ha paura di rispondere a quel richiamo, perché ha paura di perdere tutto quello che ha, ed è bello, è tanto.

Ilaria

Emanuele (interpretato da Francesco Venditti) è l’Amore. Quello con la maiuscola, quello che è puro sentimento, che deroga dalla sessualità. E’ fragile, è vulnerabile ha una percezione infantile dell’amore. Ama Marco con tutto se stesso e per questo è così dolorosamente attaccato alla vita. Ed è lui, dal suo osservatorio privilegiato sulla morte che chiede ‘tu a cosa sei disposto a credere’?.

Emanuele

Teatro della Cometa – Via del Teatro Marcello, 4 – 00186

Orario prenotazioni e vendita biglietti: dal martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposto),

domenica 14:30 – 17:00 – Telefono: 06.6784380

Orari spettacolo : dal martedì al venerdì ore 21.00, tranne giovedì 21 gennaio unica replica alle ore 17,00. Sabato doppia replica ore 17,00 e ore 21,00. Domenica ore

17.00.

Costo biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 18 euro.

http://www.teatrodellacometa.it/

_____________________________________________

Ufficio Stampa Teatro della Cometa

Agenzia Maya Amenduni – @Comunicazione

Maya Amenduni

+39 392 8157943

mayaamenduni@gmail.com

https://www.facebook.com/MayaAmenduni

_____________________________________________

Ufficio Stampa Spettacolo:

Claudia Maria Ragno – cell: 3481203143

claudiamariaragno@gmail.com

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Recensioni, Teatro

Cattivi Ragazzi con Francesco Montanari

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Teatro Della Cometa

28 ottobre 2015

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I Cattivi Ragazzi sono quelli fuori!

Tema scottante e attuale quello di questo bellissimo spettacolo trattato con incredibile verità senza retorica e buonismo.

In un carcere minorile, sette ragazzi scontano la loro pena. Provengono da città diverse e hanno storie diverse, ma condividono lo stesso angusto spazio e lo stesso presente.

Un giorno arriva il nuovo Professore del carcere, Giuseppe Scianna: uomo onesto, sensibile, sincero e appassionato si troverà a scontrarsi subito con un muro di diffidenza, ostilità e paura.

Il branco, unito contro lo sconosciuto, manca di un leader: nascono così scontri improvvisi tra i ragazzi pronti a sopraffarsi in continuazione l’uno con l’altro, ribelli, scontrosi, strafottenti, contestatori a prescindere perché da sempre privi di una guida e di riferimenti positivi.

Il Romano, il Milanese, il Napoletano, il Siciliano, il Nordico, il Libico e il Rumeno, sette ragazzi, sette storie individuali e universali allo stesso tempo. Sette paradigmi di vite fragili, sbagliate, di errori e colpe da scontare.

Sette adolescenti come tanti cresciuti nel disagio sociale e che ora vivono nella disperazione del carcere. Affreschi crudi e reali di vita raccontati con schiettezza; otto (sette più una) storie in una storia sola. Microcosmo e macrocosmo.

Si entra e si esce dalle vite individuali dei personaggi in una narrazione globale che è storia di uno e di tutti. Privato e pubblico, singolo e società.

Lentamente, con sensibilità, fermezza e tenacia, il Professore cercherà di dare un indirizzo a questi ragazzi perduti, non tanto insegnando loro concetti astratti, quanto tentando di far capire loro i principi di una vita sana e dignitosa, dando loro una possibilità, avendo in loro fiducia e insegnando loro ad avere fiducia negli altri, esortandoli a cercare punti di riferimento puliti e corretti e a coltivare sogni, in una parola, dando speranza.

Il branco si troverà allora a dover fare i conti con se stesso, prendendo in considerazione l’individualità di ognuno, imparando il rispetto reciproco, ma, soprattutto quello per se stessi e il senso di responsabilità.

Unico modo per sopravvivere lì dentro sarà quello di impegnarsi a farsi trovare pronti quando sarà il momento di uscire: i ragazzi impareranno a pensare al futuro che credevano ormai segnato e perso, investendo sulla progettualità.

Cattivi Ragazzi è un bellissimo testo, scorrevole, diretto, ricco di ritmo ed energia. Scritto come un romanzo, ma con i tempi cinematografici; le scene sono rapide come le battute che si rincorrono con ritmo concitato, ma senza confusione.

Un testo vero, forte, che fa riflettere sul degrado di certi ambienti sociali e sulle condizioni nelle carceri, sulla funzione che dovrebbero avere non di detenzione o repressione, ma di rieducazione e riabilitazione, soprattutto per le vite fragili di adolescenti deboli, senza per questo essere pesante o retorico e strappando anche molte risate sincere.

Francesco Montanari, attore teatrale e cinematografico di indubbio talento, incarna la passione del professore non tanto per l’educazione culturale, quanto per quella alla vita, l’attenzione alle persone. Impeccabile, credibile, reale è attore tra gli attori.

Il livello di questi ragazzi della compagnia Omnes Artes è altissimo. Bravissimi, naturali, diretti e spontanei; non c’è nulla di artefatto o forzato. Un grande impegno per loro che calcano le assi del palcoscenico da professionisti.

Grande impegno e grandissimo risultato per degli adolescenti romani che recitano in dialetti diversi senza mai calare o sporcare.

A completare il quadro di uno spettacolo perfettamente confezionato, l’ottima colonna sonora di Gemitaiz e Frenetik & Orange, forte e asciutta, e una scenografia efficace col palco diviso in due piani, classe e celle, giorno e notte, luce e ombra.

Lo spettacolo possiede un doppio cast che si alternerà nelle repliche. Oltre al Professore e ai sette ragazzi, si sottolinea anche la presenza di un’ottava attrice che interpreta la fidanzatina del napoletano, una sorta di tenero grillo parlante; un ruolo piccolo, ma carinissimo, dipinto e rappresentato in maniera completa in pochi tratti essenziali: dolcezza, comprensione, fermezza, coscienziosità.

 

Cattivi Ragazzi

Scritto e diretto da Veruska Rossi e Guido Governale

Musiche originali Gemitaiz e Frenetik & Orange

Con Francesco Monatanari

E con Andrea Amato, Veronica Benassi, Federico Bizzarri, Francesco Buccolieri, Giovanni Crisanti, Ileana D’Ambra, Manfredi Di Placido, Niccolò D’Ottavio, Gabriele Berti, Daniele Felici, Riccardo La Torre, Giovanni Nasta, Alessio Selli, Diego Tricarico, Lorenzo Vigevano, Lorenzo Zurzolo (doppio cast a rotazione).

Fino all’8 novembre al teatro Della Cometa.

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