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Recensioni, Teatro, Teatro

Lino Guanciale verso Itaca

Davide Cavuti con Lino Guanciale IN SCENA IN TEATRO nel 2017

Il viaggio personale, ma condiviso, di Lino Guanciale verso Itaca in Itaca…il viaggio

Teatro di Ostia Antica

3 agosto 2019

 

67769085_2352161088445790_7507185491435847680_n FOTO Lino Guanciale e Davide Cavuti in Teatro

 

Sabato 3 agosto al Teatro di Ostia Antica, per la IV edizione di Ostia Antica Festival 2019 – Il Mito e il Sogno, Lino Guanciale ha ripercorso il suo viaggio verso Itaca sotto un cielo puntellato da milioni di stelle luminose che sembravano indicare la rotta.

In Itaca…il viaggio Lino Guanciale, accompagnato dalle musiche e dalla regia di Davide Cavuti, raccorda monologhi, brani musicali, poesie e parti cantate per parlare di sé, del proprio percorso di crescita e conoscenza, raccontando alcune delle sue “prime volte”.

Uno spettacolo bellissimo e suggestivo assolutamente non autoreferenziale, piuttosto la testimonianza di come certi incontri artistici (letterari, poetici, musicali) possano suscitare la curiosità e la voglia di conoscenza di un giovane alla scoperta del mondo e del proprio posto in esso.

Con spontaneità, ironia e, soprattutto, con grande entusiasmo, l’artista racconta come la scoperta durante l’infanzia e l’adolescenza di certi testi ne abbia influenzato il vissuto personale accompagnandolo con naturalezza in un processo di conoscenza e apprendimento, un viaggio di formazione che ne ha costituito progressivamente l’identità umana e artistica.

I libri, infatti, per Lino Guanciale, sono stati come le isole per Ulisse.

Da qui la voglia di raccontare le “sue prime volte”. Partendo da una dichiarazione di intenti con la poesia di Kavafis, Itaca, appunto, Lino racconta di quando, ancora bambino, lesse per la prima volta la Divina Commedia e di quanto lo avesse rapito, in particolare, l’incontro di Dante con Ulisse nel XXVI canto dell’Inferno.

Passando poi a raccontare dei testi che trovava nella biblioteca di casa e che si appassionava a recitare per la prima volta e ripetutamente, Guanciale propone un’interpretazione molto partecipata de ‘A livella di Totò.

Momenti di grande divertimento e curiosità desta il bellissimo omaggio a Ennio Flaiano, prima con gli aforismi, poi con il catalogo degli strafalcioni di Peppino Amato e, infine, col racconto breve Cristo torna sulla Terra.

In questo percorso di condivisione personale, Guanciale ammette di aver avuto, anch’egli come Ulisse, il proprio Polifemo, incarnato dall’insegnante di storia dell’arte (materia per la quale l’artista era decisamente negato) che nei suoi confronti non nutriva alcuna speranza di successo in quella materia.

Fortunatamente sono esistite nella sua vita anche Nausica e Calipso, ovvero le insegnanti grazie alle quali Lino ha conosciuto autori come Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini.

Del primo recita un pezzo tratto da Quel pasticciaccio brutto di Via Merulana; del secondo racconta quanto da ragazzo lo temesse per la sua carica eversiva ed anticonformista e di quanto invece poi imparò ad amarne la bellezza e la sincerità (fino a interpretare nelle stagioni scorse Ragazzi di vita) e ne recita Il pianto della scavatrice.

Parlando delle poesie più conosciute, quelle imparate a memoria a scuola, Guanciale mette in evidenza come spesso la recitazione, ma anche l’insegnamento delle stesse, avvenga in maniera neutra, senza passione, senza capire cosa si stia realmente dicendo. A questo proposito, magistrale (personalmente il momento più emozionante dello spettacolo, che ha realmente trasmesso i brividi) è stata la declamazione intima e appassionata, calda e fortemente partecipata, di A Zacinto di Ugo Foscolo e de L’infinito di Leopardi.

Infine, da artista intelligente e intellettualmente onesto, Lino affronta il viaggio di Ulisse da un punto di vista completamente diverso (un’altra prima volta) rispetto a quello dell’amato Dante, opposto potremmo dire. Non il punto di vista dell’esploratore o del viaggiatore, ma quello del marinaio, costretto ad andare dove il suo capitano gli ordina.

Lo fa attraverso una versione cantata e recitata della canzone di Lucio Dalla, anch’essa dal titolo Itaca. Attraverso le sue parole, Guanciale porta lo spettatore ad interrogarsi sulla vita del marinaio e su ciò che egli vuole, concentrandosi non sull’emozione del viaggio, ma sul sacrificio che esso comporta. Nonostante tutto, pur esprimendo la propria malinconia per la lontananza da casa e dalla patria, il marinaio non può fare a meno di seguire non solo il proprio capitano, ma il richiamo del viaggio, il richiamo del mare.

Infine il ritorno a Itaca, quel luogo mentale che è partenza, ma anche destinazione, si ha con un brano apparentemente leggero, ma che in realtà appartiene al repertorio delle canzoni sociali o civili, Ho visto un re. Frutto di una ricerca sui canti popolari italiani, qui rappresenta, per estensione, i paesi visitati da Ulisse e le persone incontrate, come quelle che Lino incontra a teatro, con le quali condivide il proprio percorso di formazione e che ogni volta partecipano in coro a questo momento finale.

Ogni viaggio, poi, ha la propria colonna sonora, sia essa costituita da musica o dai suoni e dalle voci circostanti.

In questo fondamentale è la preziosa collaborazione del regista e compositore Davide Cavuti, che con maestria, leggerezza e sonorità raffinate accompagna con la fisarmonica Lino nelle tappe del suo viaggio che diventa un po’ anche il nostro.

Itaca è, in conclusione, realmente un viaggio fantastico: un viaggio personale, ma condiviso, che attraverso il racconto, i brani e le canzoni porta lo spettatore  a immergersi nelle storie raccontate e a incontrare i personaggi evocati, a comprendere la bellezza e il valore delle parole recitate e scritte.

Ha, inoltre, il grande pregio di instillare la curiosità di andare a ricercare i testi citati e magari perdersi in nuovi personali viaggi che quelle pagine potranno regalare ad ognuno.

Lino Guanciale è un eccellente Virgilio, una guida ferma e solida nel cammino, eppure è anche qualcosa di più. A dispetto della razionalità di Virgilio, Lino è un artista appassionato che riesce a trasmettere al pubblico le proprie emozioni, ma si fa anche mezzo, strumento attraverso il quale la poesia scorre verso l’altro suscitando innumerevoli suggestioni a cui ognuno può rispondere in maniera diversa.

Il senso dello spettacolo può essere trovato in questo: il viaggio è la via, il modo di fare esperienza del mondo e degli altri.

Le tappe sono poi qualcosa di personale, lasciato al gusto e un po’ al caso, a quegli incontri casuali che avvengono nella vita sia con le persone che con certi libri, così come i venti a volte sospingono la barca, altre volte sembrano ostacolarne il percorso, mentre semplicemente danno un’altra direzione che può nascondere grandi sorprese.

 

Itaca…il viaggio   

Con Lino Guanciale

Regia Davide Cavuti

Foto di Danilo D’Auria e Roberto Panucci.

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Comunicati stampa, Eventi, Teatro

GRANDE SUCCESSO PER LA QUARTA EDIZIONE DELLA RASSEGNA “OSTIA ANTICA FESTIVAL – IL MITO E IL SOGNO”

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GRANDE SUCCESSO PER LA QUARTA EDIZIONE DELLA RASSEGNA

“OSTIA ANTICA FESTIVAL – IL MITO E IL SOGNO”

Quasi 30000 presenze per il teatro, la musica e la danza al Parco Archeologico.

ostia antica foto roberto panucci 2

Con lo spettacolo “Le parole note” con Giancarlo Giannini si è chiusa la quarta edizione dell’Ostia antica Festival – Il Mito e il Sogno, la rassegna dell’Estate romana organizzata dal consorzio di imprese “Antico Teatro Romano” in collaborazione con il Parco Archeologico di Ostia antica, ATCL e Siae che quest’anno ha registrato quasi 30.000 spettatori.

Soddisfazione per i numeri raggiunti è stata espressa in primis da Mariarosaria Barbera, Direttore del parco archeologico di Ostia antica: “La stagione 2019 è stata arricchita anche dall’inserimento di spettacoli di prosa di alta qualità, il che ha consentito di coinvolgere un ulteriore segmento di pubblico, in aggiunta agli appassionati di spettacoli musicali, che seguono il festival già da qualche anno”.

“E’ stata un’edizione davvero straordinaria” hanno dichiarato gli organizzatori. “Abbiamo incrementato le presenze di un 40%, rispetto allo scorso anno, un pubblico variegato che ha raccolto con entusiasmo le proposte in cartellone. La nostra prima grande soddisfazione è stata quella di aver riportato finalmente sul palcoscenico del Teatro romano, dopo tanto tempo, una rassegna teatrale fatta di attori e spettacoli di grande fascino e attualità, che hanno registrato numeri importanti .

Dai grandi sportivi che hanno fatto sognare, tifare, ridere e commuovere varie generazioni di italiani raccontati da Luca Argentero, al teatro geniale dei Leoni d’Oro Antonio Rezza e Flavia Mastrella ; dall’omaggio all’allunaggio e a uno dei suoi protagonisti, Michael Collins , con la Compagnia dell’Orologio  agli appunti, suggestioni, letture e pensieri  semiseri e tragicomici di Edoardo Leo . E ancora la commedia storica di Pier Francesco Pingitore e un grande classico della drammaturgia shakespeariana come “Il Mercante di Venezia ”  con Mariano Rigillo e Romina Mondello , per concludere con i recital di Lino Guanciale e di Giancarlo Giannini.

Grande successo hanno riscosso anche i concerti  che hanno visto protagonisti i grandi nomi della musica italiana come Negrita, Loredana Bertè, Levante, e internazionale a partire dalla doppia data dei pionieri dell’elettronica Kraftwerk,  al musicista/produttore di culto James Blake, ai Neurosis,  alle sonorità celtiche di Loreena McKennitt, tutti entusiasti (come sottolineato in ogni loro singola intervista) di esibirsi in uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi della loro carrier a.

A questi  risultati  positivi si sommano quelli d e lla grande danza del progetto internazionale Heritart  (che ha l’obiettivo di promuovere e sostenere il patrimonio culturale attraverso lo spettacolo dal vivo  nei siti archeologici, bene prezioso per lo sviluppo culturale dell’Europa ), dei Carmina Burana di Orff,  d e i due progetti speciali  ” Turandot ”  di Europa InCanto e i  ” 60 anni del Cornetto Algida ”  con una platea strapiena di giovanissimi e la serata concerto insieme a Mogol  e Gianmarco Carroccia che hanno raccontato con parole e musica il grande Lucio Battisti.

Visti questi grandi risultati, possiamo affermare che la scelta di creare una rassegna con un’intensa proposta culturale e di intrattenimento ha contribuito in modo significativo alla valorizzazione dell’area e del Teatro romano e la sinergia tra pubblico (Parco Archeologico) e privato (consorzio Antico Teatro Romano) si è confermata, ancora una volta, sana e vincente.”

Il consorzio “Antico Teatro romano”, che cura la direzione artistica e l’organizzazione della rassegna è composto cinque importanti realtà culturali e imprenditoriali come l’Auditorium Conciliazione, una delle strutture più rilevanti del panorama culturale della città, The Base società che si occupa di organizzazione, promozione e ticketing di grandi concerti e manifestazioni tra cui Rock in Roma, Daniele Cipriani Entertainment una delle maggiori società di organizzazione e produzione di prestigiosi spettacoli e eventi di danza, Idea Valore protagonista di un sistema di imprese che progetta e organizza eventi, riqualifica spazi in disuso determinandone una nuova valenza in chiave di culture contemporanee e Progetto Goldstein una delle nuove organizzazioni teatrali più dinamiche a livello nazionale, capace di intercettare i giovani talenti del panorama italiano e di strutturare un sistema di filiera che valorizzi la nuova drammaturgia e regia italiane.

TEATRO ROMANO / OSTIA ANTICA FESTIVAL 2019 – “IL MITO E IL SOGNO – IVa EDIZIONE”

PARCO ARCHEOLOGICO – VIALE DEI ROMAGNOLI 717 – 00119 – OSTIA ANTICA – ROMA

http://www.ostianticateatro.com – info@ostianticateatro.com

Le foto sono di Danilo D’Auria e Roberto Panucci

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Recensioni, Teatro, Teatro

Edoardo Leo in Ti racconto una storia

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Racconto e oralità nel viaggio semiserio di Edoardo Leo in Ti racconto una storia

Teatro Ostia Antica

26 luglio 2019

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In scena nella splendida e suggestiva cornice del Teatro di Ostia Antica per Ostia Antica Festival – Il Mito e il Sogno IV Edizione, Edoardo Leo ha portato in scena lo spettacolo Ti racconto una storia col quale da cinque anni sta riscuotendo successo in giro per l’Italia.

Lo spettacolo nasce per celebrare il racconto e portare al pubblico il valore dell’oralità.

Tutti hanno storie da raccontare, ma non tutti sanno farlo. A ognuno di noi capitano quotidianamente eventi che diventano occasioni di racconto, ma non tutti sanno poi trasmettere un’emozione nel momento in cui li raccontano.

Edoardo Leo parla della voglia e del piacere di raccontare, ma anche di ascoltare le storie. Lo fa partendo da quelle che gli narrava nonno Checco, il quale era bravo a rievocare con le parole le atmosfere dei fatti.

Da qui parte un percorso in alcuni elementi della narrazione orale, attraverso racconti, aneddoti e barzellette di cui delinea poche caratteristiche peculiari. Il materiale messo insieme per questo che non è un vero e proprio spettacolo, quanto più un reading interpretato, è tanto e vario ed è frutto di appunti, ritagli e ricordi che Edoardo Leo ha conservato negli ultimi vent’anni.

Dai ricordi personali si passa a brani e pensieri di Goldoni, Marquez, Baricco, Massimiliano Bruno e tanti altri, compresi alcuni suoi scritti.

Edoardo Leo passa in rassegna brani divertenti, semiseri, alcuni apparentemente leggeri eppure significativi, come il pezzo di Baricco su “Come cambiare un pannolino in dieci mosse”, “Le confessioni di un balbuziente” scritto da lui stesso; Supermarket di Massimiliano Bruno; La minorenne di Goldoni; la lettura di un autentico ed esilarante fax inviato trent’anni fa ad una compagnia di assicurazioni.

Attraverso queste letture, Leo analizza gli elementi del racconto, destruttura gli aneddoti, svelandone l’origine spesso fantasiosa, spiega lo schema della barzelletta e il suo mutare al passo coi tempi.

Tutto questo lo fa con estrema semplicità, incontrando il pubblico allo stesso livello di linguaggio, creando un ambiente familiare.

Ad accompagnare Edoardo Leo in questo viaggio nel racconto la musica e la voce di Jonis Bascir a fare da sottofondo e da interprete delle emozioni che emergono dalle parole recitate.

La scenografia ricostruisce gli ambienti in cui si legge e quindi in cui ci si immerge nelle storie e nei racconti: le lavagne di una classe scolastica, una libreria colma di volumi che può essere sia biblioteca scolastica che casalinga, come fanno pensare le poltrone e le abat jour messe qua e là.

Ti racconto una storia è uno spettacolo che fa sorridere, che racconta di vite semplici e genuine, riservando però anche interessanti riflessioni.

Uno spettacolo che racconta l’oralità, che si fa teatro di parola attraverso racconti e ricordi divertenti e buffi, declinati sempre con amorevolezza e rispetto.

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