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Eventi, Recensioni

Il debutto discografico di Maurizio Di Maio

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DiMaio – Evento Zero

DiMaio, al secolo Maurizio Di Maio, è il primo sopranista italiano ad eseguire le più belle arie del repertorio Barocco in chiave elettronica.

Domenica 18 dicembre 2016, nella elegante e suggestiva cornice della Sala Pio XII, DiMaio si è esibito nel suo concerto di esordio, eseguendo dal vivo capolavori del repertorio classico di Vivaldi, Händel, Giordani, Giacomelli reinterpretati in chiave elettronica.

Una proposta innovativa e decisamente emozionante: DiMaio, dotato di una voce da sopranista unica, eccezionale, che richiama alla memoria i mitici cantanti castrati vissuti tra il XVI e XVIII secolo, uno fra tutti il grandissimo Farinelli, mette la sua eccezionale vocalità al servizio del repertorio Barocco contaminato, però, dalle sonorità elettroniche di matrice nord europea, grazie ai formidabili arrangiamenti di Dario Faini, in arte Durdust, riconosciuto come uno dei primi pianisti e compositori neoclassici in grado di unire minimalismo pianistico ed elettronica con effetti fascinatori.

L’eccelsa e conturbante vocalità di DiMaio e i coraggiosi ed efficacissimi arrangiamenti di Durdust, raccolgono passato e presente creando un ponte tra realtà e immaginazione, riuscendo a preservare l’eleganza e il rispetto del testo originale.

Il risultato è un canto ammaliante e fortemente espressivo che  fa vibrare le corde più intime, toccando l’anima.

Il programma della serata, organizzata di Union4Actions e presentata da Tosca D’Aquino, è stato costituito da alcune delle arie più belle e affascinanti della musica classica barocca, tra le quali la delicata Caro Mio Ben di G. Giordani e la emozionante Sposa Non Mi Conosci dall’opera La Merope di G. Giacomelli, per concludersi con la presentazione del video di Lascia Ch’Io Pianga, dall’opera Rinaldo di G.F. Händel, un meraviglioso brano interpretato con passione, delicatezza e sentimento da DiMaio la cui potenza espressiva crea turbamento e commozione.

Maurizio Di Maio ha mosso i suoi primi passi artistici grazie alla cura e alla dedizione della grande Maria Grazia Fontana, presente tra l’altro alla serata: è grazie al percorso che  Maurizio fa con lei che nascono le prime collaborazioni televisive e produzioni discografiche come corista di grandissimi artisti italiani e stranieri (Giorgia, Zero, Dalla, Vanoni, Simply Red, De Crescenzo, Bolton, Halliwell).

Più in là, un altro importantissimo, fondamentale incontro fu quello col premio Oscar Luis Bacalov che lo notò nel suo stesso spettacolo Estaba La Madre – Misa Tango. A lui Maurizio deve il coraggio di aver intrapreso la carriera di sopranista (o controtenore).

Infine, altro importante contributo alla formazione di Maurizio Di Maio, è arrivato dall’incontro e lo studio con il suo vocal coach degli ultimi anni, il cantante lirico Giuseppe Nicodemo, ovviamente anch’egli presente a questo magico ed emozionante evento.

Ora Maurizio è al suo debutto discografico con la Inri Classic ed è stato scelto recentemente come portavoce della label fortemente voluta dalla comunione d’intenti tra l’etichetta torinese Inri e la Warner Music Italy.

DiMaio – Evento Zero è stato un evento unico e formidabile. L’eccezionale vocalità di Maurizio, che è espressione diretta della sua enorme sensibilità umana e artistica, insieme agli arrangiamenti “avanguardisti” di Dario “Durdust” Faini, tra l’altro suo produttore artistico, ha colpito, emozionato, coinvolto e commosso il pubblico presente.

E’ essenziale citare anche il direttore artistico Michele Marinelli.

Ad accompagnare DiMaio l’essenziale e magico contributo di un quintetto d’archi: primo violino, Vincenzo Tedesco; secondo violino, Alessandro Vece; viola, Franco Gonzàles Bertolino; violoncello, Simone Sitta; contrabbasso, Simone Giorgini.

Infine, l’atmosfera onirica e suggestiva creata dal light designer Pietro Cardarelli.

Io vi consiglio di ascoltare il bellissimo ed emozionante brano Lascia Ch’Io Pianga e di sostenere questo giovane e brillante artista e il suo incredibile progetto acquistando il brano e facendolo conoscere ai vostri amici e contatti.

Vi lascio il link di youtube dove potrete ascoltare il brano.

https://m.youtube.com/watch?v=EF900GG7uVw&feature=youtu.be

 

Le foto sono di Luana Belli

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Giuseppe Nicodemo, Maria Grazia Fontana e Maurizio Di Maio

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Maurizio Di Mao e Korlan Madi (protagonista femminile del video di Lascia Ch’io Pianga)

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Musical, Recensioni, Teatro, Teatro

Georgie Il Musical. Prima nazionale

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Teatro Orione

20 maggio 2016

Ha debuttato a Roma, il 20, 21 e 22 maggio, in Prima Nazionale al Teatro Orione, Georgie Il Musical, lavoro tanto sognato e desiderato da Claudio Crocetti, autore dell’adattamento teatrale e produttore.

Appassionato alla cultura dell’Anime (cartone animato giapponese) e in particolare di Georgie, Claudio Crocetti si è ispirato, per questo suo lavoro, al soggetto del  Manga Lady Georgie del 1983, novella scritta dal nipponico Mann Izawa e vero e proprio romanzo giapponese.

Un progetto nato nel 2009, quando Claudio cominciò a scrivere l’adattamento del Manga e che ha avuto una lunghissima gestazione: nove mesi solo per ottenere le autorizzazioni da Mann Izawa, poi la scelta degli autori che lo avrebbero accompagnato in questo viaggio, il Maestro Tiziano Barbafiera per le musiche e Diego Ribechini per testi e libretto.

Un progetto sicuramente audace e molto rischioso, completamente originale, quindi senza precedenti a cui rifarsi e che ha per questo richiesto un enorme sforzo creativo. Progetto coraggioso anche per la scelta di ispirarsi al manga e non al cartone animato, che lo porta ad essere un prodotto lontano da un certo circuito commerciale quale potrebbe essere quello dei family show oggi tanto in voga.

Georgie Il Musical mantiene elementi originari del romanzo giapponese che lo rendono più interessante ad un pubblico adulto, piuttosto che molto giovane: drammaticità, sensualità, cattiveria pura vengono rappresentati con veridicità e senza mezze misure.

Il grande rischio è quello di non trovare una fascia di pubblico vasto interessato: escludendo il family show, infatti, si dovrebbe andare a coinvolgere quella porzione di pubblico intorno ai quarant’anni che ha visto e amato il cartone animato giapponese, impresa difficile considerando il mutare nel tempo degli interessi in quella fascia d’età e anche il fatto che il cartone, comunque, fosse più rivolto ad un pubblico femminile. Quello che sicuramente questo spettacolo potrebbe fare, è coinvolgere i veri appassionati del manga giapponese e del soggetto stesso, nonché quella vasta categoria composta dagli appassionati di Cosplay.

Quello che al momento si avverte, purtroppo, è l’assenza di una direzione chiara e precisa.

C’è da dire che lo stesso regista, Marcello Sindici, durante la conferenza stampa  espresse parole caute sull’allestimento, presentandolo come un esperimento audace e una sfida impegnativa, sicuramente suscettibile di rimaneggiamenti e aggiustamenti, ma forte di un cast artistico di grande valore.

Da quella conferenza stampa ho abbracciato questo progetto con grande curiosità e con entusiasmo per il soggetto e per l’idea originale; ho ascoltato diverse volte il cd e ho avuto la possibilità di assistere alle prove e intervistare quasi tutti i protagonisti, apprezzando il grande impegno e la serietà con cui hanno affrontato questo cammino e affezionandomi a tutti, e tutto questo, oggi,mi rende più difficile scrivere questa recensione.

Sì perché, problemi tecnici a parte, Georgie non era forse ancora pronto per andare in scena, avrebbe richiesto maggior tempo nella preparazione. E’ anche vero, però, che certe cose, certi aspetti li vedi solo quando sei sul palco e ti confronti direttamente col pubblico in sala, vedendo e valutandone le reazioni. E’ solo in quel momento che puoi capire veramente cosa funziona e cosa no.

D’altronde si tratta di uno spettacolo grande, una storia impegnativa: ispirandosi al romanzo ci sono moltissime scene e tantissimi colpi di scena che non è facile rappresentare dal vivo. La storia di Georgie è lunga e complessa dal punto di vista narrativo e il problema maggiore credo sia quello di donarle fluidità e continuità.

In effetti Georgie Il Musical ha sofferto per un andamento un po’ lento e discontinuo, con una netta differenza narrativa, tra l’altro, tra primo e secondo atto. E’ la struttura stessa del romanzo che prevede un crescente declinare verso una drammaticità e una cupezza sempre maggiori, affrontando temi complessi che vanno oltre alla semplice storia d’amore: la ricerca delle proprie origini, l’amore “incestuoso”, il vizio, la lussuria, la degenerazione del potere.

Georgie è un prodotto acerbo, che ha bisogno di tempo e cure per maturare; alcuni quadri sono veramente belli (Il Tango del Destino, Ti Basta un Solo Sì, Il Potere che Avrò), ma, obiettivamente, manca un collante, una continuità narrativa. Alcune scene vanno alleggerite e alcuni passaggi non sono di facile comprensione, soprattutto per chi non conosca affatto la storia.

Dal punto di vista musicale ho apprezzato molto la partitura che mantiene uno stile epico per tutto il tempo, fatti salvi alcuni brani più ritmati nelle scene corali (La Ferrovia, La Grande Festa); i testi sono semplici e suscettibili di accomodamenti.

Sicuramente su molte cose si deve lavorare per modificare, sistemare, tagliare e alleggerire; alcune parti cantate potrebbero essere risolte a livello narrativo e, soprattutto, è necessario curare i passaggi da una scena all’altra rinunciando a certe soluzioni che si sono rivelate un po’ azzardate e compensando i frequenti buchi di scena e momenti troppo bui.

Difendo, però, pienamente il valore umano e artistico di tutti i componenti di questo grande gruppo di lavoro. Ognuno ha dato il meglio di sé mettendosi a disposizione della storia e seguendo le indicazioni del regista e ognuno ha lasciato un’impronta personale.

Sebbene il recitativo abbia risentito dei problemi tecnici e della tensione di una prima, peccando a volte di poca incisività e mancanza di personalità e ritmo, dal punto di vista vocale mi sento solo di fare i complimenti a tutti.

E’ innegabile la bravura e la partecipazione emotiva di Brunella Platania che interpreta Mary Buttman, la madre incattivita che respinge questa figlia non sua per poi pentirsi fino a morire di dolore.

Intensa l’interpretazione di Elisabetta Tulli nonostante appaia in una scena di pochi minuti nei panni di Sophie Gerald, la madre naturale di Georgie.

Claudia Cecchini (Georgie) ha una vocalità che a me piace molto e ha dimostrato grande presenza e costanza essendo in scena per tutto il tempo della rappresentazione.

Dario Inserra è un attore che ho conosciuto due anni fa e che mi aveva colpito: oggi conferma l’idea che mi ero fatto di lui dimostrando una crescita personale soprattutto nella vocalità ampia e pulita. Posso dire che, a differenza di quello che ho visto nelle prove, ho trovato il suo Arthur caratterizzato come un ragazzo immaturo, rendendolo poco credibile. Avrei preferito fosse mantenuta la linea precedente in cui i due fratelli, seppur diversi per temperamento, si muovevano su livelli espressivi paralleli.

Enrico D’Amore (Abel) è una conferma continua, soprattutto vocalmente. Il suo personaggio richiede, però, maggiore attenzione nei movimenti scenici.

Flavio  Gismondi (Lowell) e Claudio Zanelli (Conte Fritz Gerald, padre naturale di Georgie) sono vocalmente ineccepibili, ma anche loro hanno sofferto un po’ per mancanza di naturalezza e difficoltà a gestire lo spazio scenico.

Strepitoso Maurizio Di Maio (Irwin Dangering). La scena della prigionia di Arthur nelle segrete oltre ad avere una grandissima potenza espressiva e a sprigionare grande sensualità, è impreziosita dalla calda e avvolgente voce di Maurizio che ne dà un’interpretazione meravigliosa.

A seguire, in rapida successione, un elogio alla potenza e fermezza vocali di Paolo Barillari (Duca Dangering), alla grinta di Stefania Paternò (Jessica) nel Tango del Destino, alla precisione vocale di Rosy Messina (Elise), alle capacità di Nico Di Crescenzo (Eric Buttman e zio Kevin), alla bellissima coppia di bravissimi interpreti che sono Massimiliano Lombardi e Arianna Milani (Dick e Emma), al tumultuoso ed energico Roberto Fazioli (Comandante delle Guardie e bandito), alla versatilità di Stefano Colli (Governatore/Kenny/Bandito), al coraggio e alla bravura di Pietro di Natale (Deegeery Doo), alla foga interpretativa di Melania Di Giorgio (Catherine).

Altro aspetto che ho apprezzato di questo spettacolo sono state le coreografie curate da Marcello Sindici e Simona Mastrosimone: belle, energiche, diversificate negli stili ed eseguite con grande trasporto da un bel gruppo di ballerini/e. Li voglio ricordare: Serena Mastrosimone

Cristian Cesinaro Linda Gorini Raffaele Oliva Isabel Pelagatti Sergio Nigro Elena Malisani Manuel Bartolotto Maria Izzo Simone Giovannini

Una nota, infine, va fatta per l’ensemble che si è prodigato a dar vita alle scene corali con impegno e passione: Alessandro Angelini, Valeria Borsellini, Giuseppe Carvutto, Simona Foschetti, Cristina Giachi, Federica Graziani, Umberto Marcucci, Francesco Miniaci, Federico Pizzicannella, Valentina Simonetto.

Bellissimi e curati senza ombra di dubbio i costumi di Veronica Crocetti.

Interessante la scenografia anche se lascia un’idea di incompletezza; dovrebbe essere supportata maggiormente dalle installazioni video e dalle proiezioni animate che già esistono, ma su cui si dovrebbe puntare di più.

Georgie Il Musical è uno spettacolo nuovo, inedito e sicuramente rischioso da cui molti hanno imparato qualcosa; un esperimento audace, magari avventato che, però, è stato gradito dal pubblico pagante e di questo bisogna tenere conto.

Gli va riconosciuto il merito di aver voluto osare, di allontanarsi dalla ordinarietà di alcuni spettacoli attuali per presentare al pubblico qualcosa di diverso, anche se ancora grezzo e da ripulire. Credo che produttore e regista abbiano valutato il rischio puntando proprio sul carattere innovativo di questa produzione.

Ognuno poi sarà libero di valutare i risultati in base alle proprie categorie e ai propri punti di riferimento.

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Interviste, Musical, Teatro, Teatro

Georgie Il Musical – Interviste al cast

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Teatro Orione

20-21-22 maggio 2016

Continua il viaggio alla scoperta dei personaggi e dei protagonisti di Georgie Il Musical, che debutterà a Roma, al Teatro Orione, il 20 maggio 2016.

 

Claudia Cecchini – Georgie

Debutta giovanissima nella prosa, proseguendo i suoi studi, poi, all’Accademia SDM – Scuola di Musical di Milano. La sua formazione vanta pure studi di canto lirico.

Claudia interpreta qui la protagonista: Georgie.

Ecco cosa ci racconta: “Quello di Georgie è forse uno dei ruoli più difficili che mi sia mai capitato di dover interpretare. Un ruolo complesso per l’evoluzione da bambina a donna che subisce nel corso dell’opera. Lo spettacolo parte infatti nel momento della primissima adolescenza della ragazza, quando la spensieratezza scandisce le giornate della piccola Georgie nella sua amata terra australiana. Ma ben presto, ombre dal passato ed eventi traumatici cambieranno radicalmente la sua vita, facendola crescere velocemente e rendendola quella donna ferita, ma forte, che ritroverà se stessa alla fine dello spettacolo.

Nell’approccio attoriale ho cercato di tenere come costanti delle caratteristiche fondamentali del ruolo, come la dolcezza, la spontaneità e la forza d’animo, che identificano sempre Georgie, dall’inizio alla fine della sua storia. 

Poi mi sono data modo di crescere con lei, accentuando i lati più puerili e fanciulleschi nella prima parte, ed enfatizzando invece quelli più drammatici dopo, coerentemente con gli eventi che accadono sulla scena.

La sfida è grande: un ruolo importante e complesso da portare in scena, con una psicologia articolata e per niente lineare. Ma l’ho accettata e non vedo l’ora di calcare il palco del Teatro Orione nei panni di Lady Georgie!”

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Foto di Anna Rita Barbarossa e Laura Fazzi

 

Massimiliano Lombardi – Dick e cover di Lowell

Massimiliano si è diplomato all’Accademia professionale di musical  “Darec Academy” diretta dal M° Gino Landi . Ha studiato canto con Adriano Scappini, Enrico D’Amore, Giò di Tonno e Simone Sibillano e pianoforte, teoria musicale e recitazione. Conta numerose esperienze nel  Teatro musicale.

Massimiliano interpreta Dick ed è cover di Flavio Gismondi per il ruolo di Lowell.

Leggiamo cosa ha da dirci.

“Dick è uno spazzacamini di Londra, giovane e bello. Classica persona affidabile e sincera che si farebbe in quattro per aiutarti. E’proprio quello che fa con Georgie, Lowell, Arthur e Abel. Rappresenta la parte più pura, senza maschere, dell’uomo del popolo che senza pensarci sa sempre dove schierarsi, al servizio della giustizia e della pace. La prima apparizione è alla festa del suo matrimonio con Emma, ragazza del popolo anch’essa e lo vediamo circondato da amici, in strada, che canta, balla e beve in allegria. Apre le porte del suo cuore e di casa sua a due sconosciuti in difficoltà senza mai  chiedere nulla in cambio. Lui ed Emma sono principe e principessa del popolo! Per loro è un amico sincero e prezioso, un punto di riferimento in mezzo a tanta falsità e tanto “male”!!!!

Mi piace moltissimo questo personaggio perché appunto rappresenta i valori di cui parlavo prima. Cerco sempre di essere il più sincero e diretto possibile, per trasmettere verità e fiducia. Seppur non molto sviluppato come personaggio, spero di riuscire a farlo arrivare al pubblico e, perché no,magari a farlo anche amare!”

Tu hai preparato anche il personaggio di Lowell. Cosa ci dici di lui?

“Lowell è il nipote del governatore, un nobile di origine e di famiglia. Promesso ad Elise, perfida e arida¸ è combattuto tra la sua alta posizione e Georgie, per la quale rinuncerebbe ad ogni cosa, materiale e non. Si ammala gravemente di tisi, malattia che lo renderà ancor più debole e fragile. Nonostante la sua fermezza nel lasciare Elise per Georgie ed il suo tentativo di fuggire con lei non risulta proprio un cuor di leone e alla fine, per curarsi, perderà definitivamente Georgie seguendo così Elise e la possibilità economica di salvarsi la vita che solo quest’ultima può assicurargli.

Per interpretarlo sicuramente bisogna curare anche l’aspetto fisico, quindi adottare una postura ed un “tono” decisamente più nobiliari, cercando di portare sempre una certa eleganza nei movimenti e nell’atteggiamento. Essendo un ragazzo abituato alla compostezza, cerco di comunicare con gli occhi, lo sguardo e il sorriso ciò che sente piuttosto che con il corpo come fa Abel.”

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Foto di Anna Rita Barbarossa e Laura Fazzi

 

Stefano Colli – Governatore/Kenny/Bandito

Stefano si avvicina al mondo del musical durante gli anni del Liceo. A nemmeno trent’anni vanta già numerosissime esperienze musicali importanti come cantante. Nel 2011 si aggiudica il Premio speciale della Critica al Festival degli autori di Sanremo con il brano inedito “E giro pagina”. Vincitore del 1° Concorso Internazionale di Canto Musical Moncalvo In Canto, nel 2013 trionfa nella categoria Big al Solarolo Festival. Poi arriva il Musical: “Messer Filippo”, “Riunione di Compagnia”, “Sogno di una notte di mezza estate”.

Pubblica con etichetta SanLuca Sound il suo primo singolo Indifferente  che ottiene ottimi riscontri sul circuito indipendente. Viene selezionato tra i 10 finalisti della 58° edizione del Festival di Castrocaro esibendosi in diretta su Rai1 in prima serata.

In Georgie, Stefano è una grande presenza. Facciamocelo dire da lui.

“In Georgie – Il Musical mi è stato affidato il compito di interpretare 3 ruoli molto diversi tra loro. Ho cercato di dare ad ognuno una precisa caratterizzazione, lavorando anche sulla postura fisica e il timbro di voce. Nel primo atto sarò il Governatore che inaugura la nuova ferrovia, evento importantissimo e rivoluzionario per l’epoca. In un certo senso sarò il responsabile del primo bacio tra Georgie e Lowell: la giovane protagonista se lo guadagnerà  in una sfida a colpi di boomerang. E’ autorevole, maturo, ma anche l’unico personaggio rassicurante e positivo che andrò a interpretare nello spettacolo.

Subito dopo vestirò i panni del capociurma Kenny, uomo di mare infimo e meschino, un mercenario senza scrupoli che viene “arruolato” da Jessica per uccidere Georgie, che gli viene presentata nei panni del marinaio Joe Buttman. Secondo la visione che mi sono fatto di Kenny, ha avuto una storia con Jessica e comunque è abituato a fare affari con lei. Tra loro esiste una perfida complicità, è falso e doppiogiochista, ma alla fine dei conti questo suo atteggiamento gli si ritorcerà contro.

Nel secondo atto sarò il perfido scagnozzo di Irwin Dangering al fianco del bravissimo Roberto Fazioli, con il quale è scattata dal primo giorno di allestimento una grande complicità. Stiamo lavorando insieme sulle diverse personalità di questi due banditi, che sono in realtà molto diversi tra loro: io tra i due sono certamente quello più sadico e viscido, disposto ad assecondare ogni capriccio del perfido Dangering, anzi quasi compiaciuto nel farlo, ai danni del povero Arthur. Insieme al regista Marcello Sindici abbiamo deciso di dargli comunque un’impronta quasi disneyana, nonostante siano perfidi e grotteschi, risultano anche impacciati, goffi e divertenti: per darvi un riferimento, “Pena e Panico” di Hercules, ve li ricordate? Solo un pò più dark!”

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Foto di Anna Rita Barbarossa e Laura Fazzi /Stefano Colli e Roberto Fazioli)

 

Maurizio Di Maio – Irwin Dangering

Cantante attore Bari-Tenore e sopranista, vanta varie collaborazioni televisive in qualità di corista in trasmissioni Rai e Mediaset, accompagnando grandissimi artisti. Numerose esperienze teatrali. Collabora artisticamente per note produzioni discografiche con O. Vanoni, R. Zero, Giorgia. Canta e doppia il film La sposa cadavere di T. Burton. Attualmente e’ nel cast del musical Appuntamento al buio nel ruolo di Alex con la regia di Piero di Blasio.

Maurizio interpreta Irwin Dangering.

“Per la prima volta mi trovo ad interpretare il ruolo del “cattivo”, un ruolo complesso che ho dovuto studiare a fondo leggendo attentamente il manga originale da cui è ispirato questo musica. Un carattere complesso, infido, viscido, subdolo, ma allo stesso tempo anche fragile, vittima del suo stesso potere, segnato da un percorso complesso e da una famiglia aristocratica troppo austera, troppo rigida, che non apprezzerebbe mai la sua vera natura, né una personalità intimamente così debole. E’ questo che porta Irwin a costruirsi una maschera da cattivo che gli serve per difendersi dalle sue fragilità, per sostenere la sua inquietudine tirando fuori il peggio di sé fino ad abusare del suo potere per ottenere un amore impossibile.”

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Foto di Anna Rita Barbarossa e Laura Fazzi

 

Stefania Paternò – Jessica.

Inizia il suo percorso artistico all’età di 12 anni con un lungo iter di studi. Nel 2005 entra a far parte della scuola del Teatro Biondo Stabile di Palermo.

In qualità di attrice di prosa prende parte a vari spettacoli. Successivamente si trasferisce a Bologna, dove frequenta la Bernstein School of Musical Theater (BSMT) dove, in qualità di triple performer, prende parte a vari musical.

Nel 2016 prende parte come attrice in due corti teatrali, alla rassegna  Short Lab presso il teatro Cometa Off,  a marzo debutterà con il musical Il libro della Giungla.

Stefania in Gerogie interpreta Jessica.

“Jessica è una donna di facili costumi che s’innamora di Abel, a cui allieta molte notti che il giovane trascorre fuori casa nel tentativo di dimenticare Georgie.

Quando scopre la verità sui sentimenti del giovane non esita a chiamare un ”killer” per uccidere la rivale.

Jessica è un personaggio molto interessante, intensa, sofferente, con mille sfaccettature che la rendono cattiva, ma al tempo stesso di una fragilità disarmante.

Jessica era molto legata al padre la cui morte genera in lei un profondo tormento ( il padre muore tragicamente in nave ), è quindi costretta a crescere molto velocemente e a costruirsi una corazza per sopportare tutto il dolore provato, è una donna sfacciata, apparentemente forte, ribelle, arrogante, provocante e sicura di sé. È la proprietaria di un pub frequentato da gente poco raccomandabile, lei stessa lavora come prostituta all’interno del locale gestendo a sua volta altre prostitute. È una donna arrabbiata con la vita e con un disperato bisogno d’amore. Quando incontra Abel se ne innamora perdutamente idealizzandolo moltissimo, è affascinata dalla sua bellezza, dalla sua forza, dal suo temperamento e dal suo coraggio.

Jessica vive con grande dolore l’abbandono da parte di Abel, rivivendo il trauma della perdita del padre, perde la lucidità e il controllo, ed è costretta a trovare un colpevole, ovvero Georgie.

Sto vivendo molto intensamente questo personaggio, in qualche modo la comprendo, diventa cattiva per il dolore che ha dentro seppur mantenendo una grande dignità.

Ma come spesso accade preferisce far ricadere la colpa di tutto sugli altri piuttosto che guardarsi dentro veramente…

Scoprirsi davvero, accettarsi e perdonarsi è la cosa più difficile ma anche la più bella che ognuno di noi possa riuscire a fare e Jessica sicuramente accecata dalla rabbia e dalla sete di vendetta non ha gli strumenti adatti per poterlo fare, quindi rimane sola vittima del suo stesso rancore e delle sue stesse paure.”

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Rosy Messina – Elise Dangering

Diplomata in teoria e solfeggio presso l’Istituto Vincenzo Bellini di Catania, e in danza classica e moderna, ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento della didattica musicale presso la scuola popolare Donna Olimpia. Numerose esperienze nel mondo della musica e del teatro. Nel 2015 è stata direttrice corale dell’’evento “Oscar del Musical Italiano” per la regia di Marco Simeoli, musiche del M. Dino Scuderi e le coreografie di Stefano Bontempi.

In Georgie Rosy intepreta Elise.

“Elise è la nipote del Duca Dangering e promessa sposa di Lowell. La presenza di Georgie scatena il peggio di lei, ovvero rabbia, ostilità, competizione che la spingono ad organizzare piani diabolici per far allontanare Lowell da Georgie, soprattutto quando si rende conto che questi è davvero innamorato di lei.

Il personaggio di Elise, però, ha un colpo di scena. Il brano che canterò “Il vuoto intorno” è’ un momento particolare della storia: Lowell, quasi in fin di vita, torna da Elise che dimostra di essere, dietro quella corazza dura piena di superficialità e freddezza, una ragazza fragile e con un desiderio. Anche lei avrebbe voluto conoscere l’amore, perché, anche se troppo tardi, si rende conto che sarebbe stata capace di amare.

Ho affrontato il personaggio con grande difficoltà perché è molto lontano da me. Io sono molto passionale ed istintiva al contrario di Elise che non si scompone mai e nonostante il colpo duro che riceve da Lowell non lascia trasparire alcun segno di sconfitta. Grazie all’aiuto della nostra acting coach Brunella Platania, ho lavorato molto sulla razionalità, la lucidità, la freddezza del tono, mi ha praticamente ripulito di qualsiasi emozione (e non è stato per niente facile) per poi far progredire il personaggio e farlo arrivare colmo di sentimenti repressi nel brano che canta con Lowell tra le braccia.

Spero davvero che il pubblico possa capire questo personaggio; lo dico con il cuore perché io per prima ho imparato una cosa: niente è’ come sembra! Anche chi appare asciutto emotivamente in realtà, in fondo a tutti quei panni, soprattutto se sono nobili, nasconde un cuore che batte. La nostra Elise è proprio così: c’è tanta sofferenza dentro di lei. Non ha avuto una famiglia che gli ha regalato affetto né amore, solo potere e una vita piena di ricchezze e Georgie le si presenta come la dimostrazione che forse tutta quella ricchezza non avrebbe mai colmato il vuoto che aveva dentro. Soltanto una cosa avrebbe potuto farlo: l’amore!!!”

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Foto di Anna Rita Barbarossa e Laura Fazzi

 

Paolo Barillari – Duca Dangering

Divide la propria attività artistica in tre principali filoni: canto e musica,  recitazione e attività di autore compositore e paroliere. Suoi numerosi brani del Musical “Rapunzel” con Lorella Cuccarini. Nel 2014 è tra gli otto vincitori del concorso “AREA SANREMO”.

Dall’Ottobre 2015 porta in scena un musical inedito dal titolo “Diglielo a tutti” di cui è autore, e di cui cura la regia e debutta al Teatro di Milano il 2 ottobre 2015. E’ tuttora docente di canto, chitarra e recitazione, sia privatamente, sia in numerose scuole e accademie.

Paolo ci racconta il suo personaggio in Georgie: il Duca Dangering.

“Il Duca Dangering è un personaggio molto bello, fin dalla sua costruzione nel romanzo. Con lui si butta un occhio sulla problematica clamorosa dell’ottocento, quando in Inghilterra cominciano ad arrivare le droghe pesanti. Lui è uno dei primi importatori e spacciatori di droga, un nobile che usa il suo titolo per traffici illeciti di materiali dalle colonie inglesi, tra cui la droga che spacciava. In questo modo poteva mantenere un alto tenore di vita che era già considerevole essendo lui un  nobile.

Il Duca di Dangering è un uomo assetato di potere; il brano solista è una celebrazione dell’amore per il denaro e per il potere. Il Duca quando vede il denaro ne resta come ipnotizzato, mentre si incattivisce per raggiungere il potere. E’ come diviso in due:da una parte è una persona normale che ama il denaro, dall’altra sa diventare cattivissimo per la brama di potere.

Il Duca è un uomo di grande potere a Londra, tanto da avere l’autorità di coprire le azioni malvagie del nipote Irwin. Nonostante questo non condivide le intenzioni del nipote che usa il potere per seviziare i ragazzetti chiusi nelle segrete del castello mentre lui non concepisce la cattiveria fine a se stessa, ma la intende finalizzata ad accumulare denaro e potere.

Il Duca è un personaggio di una cattiveria totale, una cattiveria disneyana. Il cattivo disneyano è stereotipato: denaro/potere-potere/denaro, bianco e nero, anche per renderlo facilmente fruibile dai bambini.

Irwin, invece, è un cattivo più interiorizzato, ha molte più sfumature. Irwin è un cattivo vizioso: a causa delle droghe e attraverso le droghe sevizia; ha una cattiveria più complessa e scandalosa.”

Come hai affrontato questo personaggio?

“C’è da dire che mi danno sempre o ruoli comici o da cattivo, o simpaticone o bastardo. Mi diverte perché il Duca ha una doppia faccia, in società appare tutto bravo, poi si rivela essere di una enorme crudeltà.

Ho una canzone che mi piace tantissimo. Il Potere che Avrò è un pezzo molto comodo sulle mie corde.

Io sarei un tenore, il pezzo è da baritono, però ha quei sol diesis e quei la che sono note che un tenore può permettersi di spingere e che, non essendo particolarmente alte, possono essere colorate e sporcate. Così gioco sul personaggio: quando parla emetto un suono acuto e pulito, quando invece manifesta la sua brama di potere e cattiveria la voce diventa più sporca. E’ un personaggio che mi permette di giocare su queste differenze.

Quello che spero di evitare è di renderlo comico, perché pur essendo un personaggio disneyano deve inquietare e questa è la sua difficoltà.”

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Foto di Anna Rita Barbarossa e Laura Fazzi (Maurizio di Maio e Paolo Barillari)

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Foto di Anna Rita Barbarossa e Laura Fazzi

Potete leggere anche:

http://www.flaminioboni.it/georgie-il-musical-conferenza-stampa/

http://www.flaminioboni.it/georgie-il-musical-cast-creativo/

http://www.flaminioboni.it/georgie-il-musical-cast-artistico/

 

 

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