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Recensioni, Teatro

Spettacolo Club 2.7 e serata con ospiti

club 2.7

 

Daniele Pecci, Claudio Insegno, i Jersey Boys e Miriam Bonaccorso

Teatro Brancaccino

3 giugno 2017

TeatroSenzaTempo Produzione Spettacoli Teatrali ha presentato il 3 giugno 2017, al Teatro Brancaccino di Roma, Club 2.7, uno spettacolo scritto e diretto da Mary Ferrara, direttrice dell’Accademia di Arti Drammatiche TeatroSenzaTempo insieme ad Antonio Nobili, con la regia associata di Mattia Di Napoli, responsabile anche dei movimenti coreografici, la direzione artistica di Enrico D’Amore e la direzione musicale di Emiliano Begni con una straordinaria band dal vivo.

Club 2.7 è uno spettacolo che vede protagonisti gli allievi del MIA – Musical Inside Academy – il laboratorio annuale tenuto presso l’Accademia di Arti Drammatiche TeatroSenzaTempo di Roma.

Dopo i precedenti spettacoli di fine anno, Footloose e Musicology, che tanto sono piaciuti al pubblico, Mary Ferrara ha deciso di proporre un lavoro intenso e difficile la cui realizzazione è realmente interdisciplinare: non solo recitazione, ma anche ballo e canto. Un proposito audace per dei giovani che non studiano musical, ma arti drammatiche e per questo maggiormente lodevole.

Uno dei problemi attuali in Italia nel mondo dello spettacolo è quello della settorialità sia nello studio che nel lavoro: in Italia non riusciamo a fare come all’estero, a cui però tanto guardiamo. Ovunque, nel mondo che prendiamo usualmente come riferimento, l’attore è attore completo e a tutto tondo: è recita, canta, balla e, a volte, suona anche.

In Italia, invece, si fa una distinzione netta tra attore di prosa e attore di musical, solo per dirne una.

Questo limite nasce spesso sin dal principio, ossia sin dalle scuole che, anziché mirare a dare una formazione completa ai propri allievi, indirizzano in percorsi specifici.

TeatroSenzaTempo è una di quelle Accademie che, seppur di Arti Drammatiche, cerca di dare ai propri allievi una formazione, almeno di base, globale, consentendo loro di mettersi a confronto con i propri limiti e di poter valutare, nel percorso, a cosa si sentano più vicini.

La scuola, in generale, deve fornire le norme, le regole, le basi, ma anche gli strumenti per utilizzare queste nozioni nel migliore dei modi facendole aderire con la propria personalità.

Discorso che lo stesso Claudio Insegno, ospite della serata con un premio alla carriera, e anche lui direttore, insieme a Marco Simeoli, di un’Accademia di teatro, la CTC – Casa del Teatro e del Cinema, ha tenuto a precisare. Non solo a parole, perché sono testimone diretto del percorso che anche i suoi allievi fanno.

Tornando a Club 2.7, lo spettacolo racconta in chiave drammaturgia e musicale la cosiddetta maledizione del 27, ossia mette in scena la straordinaria coincidenza che ha visto morire alla stessa età, 27 anni appunto, grandissimi artisti del panorama internazionale. A questi personaggi ne vengono aggiunti altri che, per lo stile di vita e le modalità della morte, possono ritenersi affini, nonostante l’età sia diversa.

In un non luogo, in una sorta di limbo nel quale non sanno come sono arrivati né dove potrebbe portare, tutti questi artisti si incontrano e si raccontano l’un l’altro e, forse per la prima volta, a se stessi.

Le loro anime tormentate cercano un po’ di pace, una pace che potrebbe non arrivare mai, perché le loro note, rimaste eterne, portano con sé una sorta di dannazione che sopravvive alla morte fisica.

Con tutto questo si sono dovuti cimentare questi ragazzi, confrontandosi con se stessi, i propri limiti, che ognuno ha superato in maniera diversa e personale, e con la citata interdisciplinarietà.

Inoltre, hanno dovuto affrontare un grande lavoro emotivo sui personaggi e una potente caratterizzazione fisica.

Club 2.7 è uno spettacolo riuscito, in cui ognuno ha raggiunto i diversi obiettivi che si era prefissato. Un grande lavoro di gruppo, in cui la coralità ben utilizzata ha saputo portare vantaggio ad ogni interpretazione personale.

I ragazzi hanno saputo ben rappresentare il mondo interno ed esterno dei propri personaggi, un po’ intimoriti forse dalla prova canora, comunque in generale soddisfacente, che, a volte, li ha portati a “distrarsi” dall’aspetto psicologico che, però, non è mai venuto meno, dimostrando un grande studio dei personaggi e una buona, a volte intensa, partecipazione emotiva.

In scena: Alice Adorni (Rino Gaetano), Davide Colnaghi (Jimi Hendrix), Stefano Di Giulio (Jim Morrison), Matteo Maria Dragoni (Kurt Cobain), Davide Fasano (Luigi Tenco), Virginia Menendez (Amy Winehouse), Serena Piraine (Mia Martini), Chicco Sciacco (Jeff Buckley) e le Anime, Giulia Bonanni e Giulia Capuzzimato. Inoltre la partecipazione di Cristina Frioni nel ruolo di Billy Holiday.

Molto belle le dinamiche di gruppo attraverso le quali questi giovani hanno dimostrato la capacità di occupare uno spazio riempiendolo senza sovrapporsi, riuscendo così a dare valore anche ad ogni interpretazione singola.

Molto bravi nel riuscire a rappresentare il linguaggio figurativo del testo attraverso un uso appropriato e naturale degli oggetti di scena e, soprattutto, attraverso il richiamo degli oggetti simbolo e feticci di ogni personaggio.

Molto bene anche l’aspetto coreografico, curato da Mattia Di Napoli assistito da Alessia Cutigni: i ragazzi sono riusciti a dare fluidità ai propri gesti riuscendo a restituire delle immagini.

Le numerose canzoni sono state eseguite dal vivo e caratterizzate da una forte aderenza al personaggio e al suo modo di muoversi e porsi.

A questo proposito preziosissima la presenza sul palco di una band, diretta dal Maestro Emiliano Begni (pianoforte), Stefano Ciuffi (chitarre), Sergio Tentella (batteria), Toto Giornelli (basso elettrico e contabbasso), Giuseppe Russo (sax baritono, tenore, soprano e flauto traverso), Alessio Ingravalle e Barbara Sperduti (vocalist).

La scaletta della serata ha previsto:

Paint it black – Rolling Stones

Don’t explain- Billie Holiday

Mi sono innamorato di te – Luigi Tenco

Ahi Maria – Rino Gaetano

You know I’m no good – Amy Winehouse

Break on through- Jim Morrison

All along the watchtower- Jimi Hendrix (anche se è di Bob Dylan)

E non finisce mica il cielo (Fossati per Mia Martini)

Lover you should’ve come over- Jeff Buckley

Something in the way, Lithium, Smells like teen spirits- Nirvana (Kurt Cobain)

Hear my train a comin’- Jimi Hendrix

club 2.7 club 2.7 club 2.7 club 2.7 club 2.7

 

Lo spettacolo ha occupato la prima parte della serata a cui è seguita una seconda parte ricca di ospiti.

Il direttore artistico Enrico D’Amore ha voluto invitare alcuni personaggi che con il loro lavoro sono dei punti di riferimento per questi giovani che studiano teatro, affinché portassero loro un messaggio.

Primo ospite è stato Daniele Pecci, che ha parlato dei propri studi e della passione per il Teatro classico e che vedremo questa estate protagonista al Globe Theatre di Roma con Enrico V.

Successivamente Miriam Bonaccorso ha presentato con la sua compagnia un estratto del nuovo lavoro che sta preparando e che avrà come soggetto la vita di Amy Winehouse.

In seguito sono saliti sul palco i grandissimi Jersey Boys, nella formazione composta da Claudio Zanelli, Marco Stabile, Alex Mastromarino e Giuseppe Orsillo.

Infine è stato consegnato un premio alla carriera a Claudio Insegno, attore e regista che in tantissimi anni ha dato tanto alla televisione e al teatro italiani e che la prossima stagione sarà protagonista come regista di tre musical.

 

claudio insegno jersey boys alex mastromarino

 

Club 2.7

scritto e diretto da Mary Ferrara

regia associata Mattia Di Napoli

direttore musicale Emiliano Begni

direttore artistico Enrico D’Amore

aiuto regia Mariella Rotondaro

assistente alla direzione musicale/preparazione cori Alessio Ingravalle

assistenti alle coreografie Alessia Cutigni e Serena Piraine

vocal coach Brunella Platania ed Enrico D’Amore

luci Mary Ferrara

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Musicology. Accademia TeatroSenzaTempo

musicology

Teatro Brancaccino

28 maggio 2016

Sabato 28 maggio, al Teatro Brancaccino si è svolta una serata spettacolo con gli allievi del MIA – Musical Inside Academy, il laboratorio annuale tenuto presso l’Accademia di Arti Drammatiche Teatro Senza Tempo di Roma il cui Presidente è Antonio Nobili e Vice Direttrice Mary Ferrara.

Musicology, questo il nome dello spettacolo, nasce da un format ideato e diretto da Mary Ferrara, con la direzione artistica di Enrico D’Amore, la direzione musicale del Maestro Emiliano Begni e le coreografie di Mattia Di Napoli.

Un format che ha unito la dimensione teatrale a quella dell’evento con un ottimo risultato e che è nato dall’esigenza di affiancare alla prosa, disciplina madre in un’Accademia di Arti Drammatiche, anche una formazione di base nelle altre discipline, quali canto e danza, consentendo così agli allievi di acquisire competenze generali a tutto tondo, di approcciarsi al proprio corpo e alla propria voce in modalità differenti, mettendoli di fronte ai propri limiti, alle proprie paure, alle difficoltà e stimolandoli al superamento di queste.

Lo spettacolo che ne è derivato è stato un amalgama misurato ed equilibrato di questi aspetti, che ha mantenuto un andamento energico e molto omogeneo, con una bella alternanza di monologhi, dialoghi, canzoni, coreografie, miscelati e organizzati in maniera fluida, dosando in giusta misura elementi drammatici con momenti più leggeri.

Altra  prova, per questi giovani, è stata quella di esibirsi di fronte ad un pubblico di attori e cantanti professionisti e di addetti ai lavori, alternandosi sul palco con grandi nomi del Teatro e Musical italiano.

A condurre e animare la serata, il simpaticissimo e poliedrico Alessandro Marino.

Una serata di musica eseguita tutta dal vivo grazie alla preziosa presenza dell’orchestra formata dal Maestro Emiliano Begni (Pianoforte), Stefano Ciuffi (Chitarra), Sergio Tentella (Batteria), Antonio Colaruotolo (Basso) e Giuseppe Russo (Sax).

In scena: Alice Adorni, Stefano Di Giulio, Matteo Maria Dragoni, Virginia Menendez, Mariangela Di Luzio, Serena Piraine, Giulia Bonanni, Alessia Sala, Cesare Ceccolongo.

Coro: Marco Maradei, Valerio Villa, Silvia Magazzù, Chicco Sciacco, Andrea Palmieri, Mariella Rotondaro, Andrea Vito De Luca, Federico Fiordigigli.

Elencare l’intero programma della serata sarebbe troppo lungo. Quello che qui conta è dare merito  a tutti  questi giovani allievi che tanto si sono impegnati durante l’anno e per questa prova finale. Gli elementi che credo vadano sottolineati sono, non solo la grande energia trasmessa e la dimostrazione di una grinta personale, ma anche e soprattutto lo spiccato spirito di gruppo e la bella sinergia espresse nei pezzi corali (Big Spender, Footlose, Totally Fucked, Superstar), coadiuvati dalle belle coreografie di Mattia Di Napoli che ha saputo costruire movimenti che fossero adatti a tutti. Credo che questo aspetto sia molto importante, per questi giovani che, alla ricerca di una propria dimensione artistica, debbono confrontarsi anche con l’altro, interagendo e rispettandone lo spazio.

Alcuni elementi sono emersi più di altri e ritengo sia giusto nominarli, non per creare differenze, ma per rendere merito al lavoro svolto.

In ordine di apparizione cito Stefano Di Giulio, un ragazzo che ho avuto già modo di apprezzare in ruoli drammatici e che dimostra grinta, energia e versatilità tirando fuori qui il temperamento comico, prima come disturbatore del presentatore, poi con la canzone Everybody needs somebody, da The Blues Brothers, interpretata con sicurezza, simpatia e competenza, e sostenuto in scena da Cesare Ceccolongo.

Alice Adorni ha divertito col suo monologo, dando tono e sfumature al personaggio e intenerito col brano Grandma Song.

Matteo Maria Dragoni è un ragazzo di cui si sentirà parlare; basta guardare come il suo viso si trasforma e gli occhi si illuminano quando sta sul palco. Ho avuto modo di vederlo diverse volte e in ruoli diversi e, sebbene dimostri una propensione per il drammatico, ha espresso grande energia comica nel suo monologo e nelle altre brevi apparizioni, dando prova di essersi messo in discussione su tutti i fronti, ballo e canto compresi. L’anno scorso questo bravo attore sembrava fisicamente un po’impacciato, invece ha dato dimostrazione di un impegno costante e diretto su più fronti.

Serena Piraine si porta a casa un bellissimo successo personale con la sua esibizione in Sempre ommo è in cui  ho notato un bellissimo equilibrio tra voce e corpo, interpretazione, espressività e movimento.

A proposito degli intensi momenti corali, a sostenere il gruppo degli attori in scena, un corposo coro di buoni elementi. Non posso non citarne alcuni e spiegherò perché.

Innanzitutto Silvia Magazzù: al primo anno, Silvia è una ragazza che sa fare tutto e che mi ha colpito molto sin dalla prima volta che l’ho vista (Il Diavolo Bianco).

Voglio poi citare Federico Fiordigigli, Andrea Palmieri e Chicco Sciacco, che ho recentemente visto in Il Dracula e di cui non avevo parlato perché mi riservavo di vederli in  altre cose. Hanno attirato la mia attenzione quel giorno e hanno confermato delle buone qualità in questo evento. Penso siano sulla buona strada, mostrando l’atteggiamento giusto.

La serata ha visto anche la partecipazione attiva di alcuni ospiti importanti che si sono esibiti alternandosi ai ragazzi: Chiara Luppi con la grande carica e la voce stupenda ha trascinato la platea con Think di Aretha Franklin; Alessandro Marino ci ha rapiti con la sua interpretazione di Maybe This Time, da Cabaret; Simone Leonardi, si è esibito con un monologo divertente e un po’amaro, interpretando poi, con la sua calda voce, Sand in the Clowns, canzone tratta dal musical A Little Night Music e portata al successo da Frank Sinatra; la bellissima, elegante e bravissima Rosalia Misseri si è esibita in un medley di Zingara/Il Mio Uomo/La Bambola col Velo (tratti da Notre Dame de Paris, Tosca Amore Disperato e I Promessi Sposi); Brunella Platania ci ha incantato con un monologo tratto da Cime Tempestose e con la sua interpretazione sempre intensa e appassionata di In his Eyes, da Jekyll and Hide; Michelle Perera ha concluso la serata con Superstar, da JCS, attorniata da tutti i ragazzi dell’Accademia che si sono esibiti in una  bellissima e precisa coreografia dando un grandissimo effetto di insieme.

Durante la serata è stato consegnato un premio alla carriera al bravissimo Fabrizio Angelini, omaggiato da una coreografia interpretata da Miriam Bonaccorso e Franco Angelini. Ringraziando, Fabrizio ha rivolto parole di incoraggiamento a questi ragazzi invitandoli a studiare sempre, a crederci e a perseverare nonostante le difficoltà e, magari, le insoddisfazioni iniziali.

Musicology è stato un evento spettacolo molto bello e interessante, ma soprattutto utile a questi ragazzi e queste ragazze che aspirano a lavorare in Teatro e che hanno così avuto un’altra occasione per esibirsi su un palco vero con un pubblico composto anche da professionisti del settore.

 

Musicology

Crediti  – Aiuto regia: Martina Milani – Assistente alla Direzione Musicale/Preparazione Cori: Alessio Ingravalle – Assistenti alle Coreografie: Alessia Cutigni/Martina Milani – Vocal Coach: Brunella Platania/Enrico D’Amore – Ufficio Stampa: MFP – Scenografia e Costumi: TsT Produzioni Spettacoli Teatrali – Luci: Riccardo Merlini.

 

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Ti Amo, Sei Perfetto, Ora Cambia 2016

ti amo sei perfetto ora cambia

Teatro Marconi

22 maggio 2016

Dopo un tour italiano lungo e ricco di successi, torna a Roma, per il terzo anno consecutivo, Ti Amo, Sei Perfetto, Ora Cambia, l’adattamento ormai consolidato di Piero Di Blasio del musical da camera di Joe Di Pietro, con le musiche di Jimmy Roberts.

Vincitore del premio Miglior Musical Off agli Oscar Italiani del Musical 2015, Ti Amo, Sei Perfetto, Ora Cambia è una divertentissima commedia, energica e frizzante, che affronta le relazioni tra uomo e donna sotto mille punti vista.

Dal primo incontro al primo appuntamento, passando per il primo bacio, arrivando dal matrimonio fino alla separazione, si raccontano le molteplici declinazioni di cui rapporti di coppia sono suscettibili.

Tra gag esilaranti, esperienze verosimili e canzoni allegre e spiritose si dipana una carrellata di quadri travolgenti che compongono un’unitarietà narrativa molto coinvolgente.

Ho già scritto di questo bellissimo spettacolo; posso solo confermare il mio ampio gradimento e aggiungere la considerazione che, nonostante il tempo passato e le repliche fatte, Ti Amo, Sei Perfetto, Ora Cambia resta sempre una commedia piacevolissima da gustare e riguardare che regala anche momenti di tenerezza.

Il testo è snello, il linguaggio rapido e pungente.

Piero Di Blasio, Daniele Derogatis, Stefania Fratepietro e Valeria Monetti rinnovano dinamiche vincenti che restano sempre fresche.

La partitura musicale, suonata dal vivo dal bravissimo Maestro Emiliano Begni, abbraccia vari generi caratterizzando ogni quadro in maniera precisa e diversa.

Divertentissimi anche i siparietti che si svolgono durante i cambi scena emotivi tra la brava e simpatica Serena Allegrucci e il Maestro stesso, in un’interazione che cresce ad ogni passaggio di scena, costruendo una sorta di secondo percorso narrativo con, inoltre, il grande merito di rendere gli stessi cambi scena dinamici evitando noiosi stacchi e pericolosi bui.

Merito della regia precisa, ma, allo stesso tempo, fluida di Marco Simeoli qui affiancato da Matteo Volpotti come assistente alla regia.

Il disegno luci di Marco Macrini dona valore aggiunto all’intero impianto e una continua sensazione di movimento, piacevole ed utile, soprattutto, nei cambi scena di cui sopra.

Divertenti anche le coreografie di Stefano Bontempi.

Da segnalare che sarà possibile, nelle varie repliche, trovare al piano il Maestro Marcos Madrigal o il Maestro Marco Bosco: può cambiare l’approccio, ma il risultato resta ottimo.

 

“TI AMO, SEI PERFETTO, ORA CAMBIA”

I LOVE YOU, YOU’RE PERFECT, NOW CHANGE

Di Joe Di Pietro e Jimmy Roberts

Adattamento italiano: Piero Di Blasio

Su licenza di Josef Weinberger Limited per conto di R & H Theatricals of New York. Originariamente prodotto a New York da James Hammerstein, Bernie Kukoff e Jonatan Pollard. Originariamente diretto da Joel Bishoff.

Con Daniele Derogatis, Piero Di Blasio,

Stefania Fratepietro, Valeria Monetti

 

ti amo sei perfetto ora cambia ti amo sei perfetto ora cambia ti amo sei perfetto ora cambia

 

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