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Musical, Recensioni, Teatro, Teatro

La febbre del sabato sera, regia di Insegno

febbre

Teatro Olimpico

7 febbraio 2017. Prima

 

Foto di copertina di Luana Belli.

 

la febbre del sabato sera

 

In occasione del 40° anniversario dall’uscita del celebre film, Teatro Nuovo di Milano  presenta la nuova produzione italiana de La Febbre del Sabato Sera.

Saturday Night Fever, questo il titolo originale, considerato uno dei più celebri film nella storia del cinema, è un film forte e impegnativo, nonostante la colonna sonora, composta per lo più dai celebri brani dei Bee Gees e divenuta il maggior successo discografico di quegli anni, possa far pensare diversamente per la grandissima presa che fece sulle masse di tutto il mondo.

La storia, infatti, tratta tematiche serie ed affronta problemi giovanili oggi molto attuali, per noi europei forse più attuali oggi di allora, come l’emigrazione, l’uso di stupefacenti nelle discoteche, il razzismo, la violenza tra bande, la violenza fisica e psicologica sulle donne fino allo stupro di gruppo.

Questo adattamento, nonostante l’eccessivo uso di parolacce, ha il grande merito di alleggerire molto la storia originale, decisamente più drammatica, senza però smarrirne il senso e il messaggio.

Il musical, come il film, è un omaggio alla disco music ed al glam dominante degli anni’70, ma non perde di vista la dimensione sociale, che viene comunque tratteggiata con riferimenti chiari, ma meno espliciti.

L’allestimento è grandioso e di grande impatto. Una scenografia pazzesca, composta dall’abbinamento di proiezioni su videowall ad altissima definizione e arredamenti di scena pratici e funzionali, accoglie il pubblico, sorprendendolo e catapultandolo all’interno delle scene. Le proiezioni ricreano gli ambienti interni con nitidezza, precisione e profondità, e i magnifici esterni di New York coi suoi grattacieli e i giganteschi ponti. Un enorme impianto visivo cinematografico di grandissimo effetto, voluto dal regista Claudio Insegno. Sul palco, pedane e pannelli movibili fanno il resto ricostruendo ogni volta i diversi ambienti in cui le scene si svolgono, compreso il ponte di Verrazzano!

Le scene sono opera di Roberto e Andrea Comotti, e la video scenografia di Francesca Del Cupolo & Erika Dolci.

I meravigliosi costumi di Graziella Pera ci riportano indietro nel tempo, a quei magnifici anni ’70, facendoci rivivere la moda del tempo e desiderare di indossare uno di quei capi, belli, colorati e luccicanti, almeno una volta.

La colonna sonora, con la supervisione musicale di Angelo Racz ed eseguita dal vivo da un’orchestra diretta dal M° Massimo Carrieri, fa rivivere le celeberrime musiche di quegli anni, con l’esecuzione e la reinterpretazioni dei successi disco in voga allora, tra cui spiccano le canzoni originali dei Bee Gees come Stayin’Alive, How Deep Is Your Love, Night Fever, You Should Be Dancing, ma anche di brani famosi tutt’oggi quali Symphonie No 5, More than a woman e Disco Inferno.

Su queste magnifiche musiche si innestano le bellissime coreografie originali di Valeriano Longoni eseguite con grandissima energia, grinta, partecipazione e pulizia nei movimenti da tutto il cast.

La regia è di Claudio Insegno che instancabile, reduce dallo strepitoso successo di Jersey Boys, presto in scena per quattro mesi a Parigi in francese, ha messo su una enorme macchina che colpisce e cattura, ma che non sviluppa al massimo le enormi potenzialità.

Sarà probabilmente per le difficoltà di condensare una storia così pregna di elementi narrativi, sarà per la conseguente e invitabile durata eccessiva dello spettacolo, sarà per i testi non esattamente brillanti e alcuni dialoghi a tratti monotoni, ma la resa è stata un po’faticosa, sia nelle realizzazione globale che nella fruizione da parte del pubblico.

Sul palco un foltissimo gruppo di artisti che dimostrano grandissimo affiatamento, intenzione, grinta, partecipazione, coinvolgimento, passione e determinazione con picchi di eccellenza.

Giuseppe Verzicco è qui protagonista nei panni di Toni Manero. Giuseppe conferma le proprie doti di grande ballerino, con delle belle linee e dei bellissimi movimenti e dimostra di aver lavorato sulla recitazione, nella quale risulta più presente e più pulito, e nel canto, in cui rivela un maggiore controllo della voce, soprattutto negli acuti. Sicuramente è un inizio, ma non è ancora abbastanza; mi sarei aspettato qualcosa di più dopo diversi ruoli da protagonista importanti.

Sicuramente Tony Manero è un personaggio difficile, in bilico tra un atteggiamento immaturo e i modi da gradasso, con frequenti cambiamenti di umore. Un personaggio che va sostenuto, supportato e Giuseppe non ha ancora una struttura adeguata.

Gli va anche riconosciuto, però, il risultato di un lavoro fisico che lo sta aiutando ad essere più credibile nei panni del latin lover.

Inoltre, ho apprezzato la sua esibizione in Tragedy, rimodulata su corde più intime.

FB_IMG_1486637368087Foto di Luana Belli

Anna Foria, interpreta Stephanie Mangano, la ragazza di Brooklyn in cerca di emancipazione e riscatto sociale, con cui Tony intreccerà una difficile relazione. Anna aveva già dato dimostrazione delle sue qualità di ballerina in Grease, dove vestiva i panni di Cha Cha di Gregorio. Qui abbiamo modo di apprezzarla in un ruolo che le permette di esprimersi a tutto tondo in un’interpretazione in cui canto, ballo e recitazione sono perfettamente equilibrati.

Le scene di ballo in coppia con Verzicco/Manero sono bellissime.

FB_IMG_1486637371190 FB_IMG_1486637392824Foto di Luana Belli

Gli amici di Tony sono interpretati da Samuele Cavallo (Joey), Francesco Lappano (Gus), David Negletto (Double J) e Luca Spadaro (Bobby C): un bel gruppo eterogeneo per caratteristiche personali, ma omogeneo nella resa finale. Ognuno definisce il proprio personaggio senza sovrapporsi all’altro, ma creando una buona sinergia.

FB_IMG_1486637338248Foto di Luana Belli

Giada D’Auria è Annette, l’ingenua amica innamorata di Tony e da lui respinta, la ragazza che frequenta il gruppo di ragazzi dai quali è trattata sempre con scarsa considerazione e molto poco rispetto. Giada riesce a colorare il proprio personaggio delle vari sfumature emotive ed esegue un assolo che richiama un grandissimo e meritatissimo applauso del pubblico.

FB_IMG_1486637361401Foto di Luana Belli

Mentre la storia principale prosegue tra balli, scontri tra bande e relazioni sentimentali complicate, intorno, su binari paralleli e non secondari, ruotano il mondo familiare di Tony e il mondo esterno dei ragazzi dell’Odissey 2001, la discoteca dove tutti vanno a ballare il sabato sera.

Alessandra Sarno e Gaetano Ingala sono rispettivamente Flo e Frank Manero, genitori di Tony, autoritari e spesso in contrasto tra loro. Due eccellenti ed esilaranti interpretazioni per due grandissimi attori che qui si prendono in giro con grandissima serietà.

A far ballare i ragazzi dell’Odissey 2001 sono le potenti e strepitose voci di Gianluca Sticotti e  Giovanna D’Angi, nei panni del Dj Monty e la cantante Candy.

Gianluca costruisce un doppio personaggio pazzesco: il suo Monty, infatti, di notte fa il dj e di giorno dà improbabili lezioni di danza a sventurate allieve. Divertentissimo, Gianluca crea un personaggio trascinante, di grande energia, giocando su modulazioni della voce sia nel cantato che nel recitato. Ogni nota, movimento, gesto e cenno sono perfetti e catturano l’attenzione scatenando l’entusiasmo del pubblico.

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Foto di Luana Belli

Giovanna D’Angi è altrettanto straordinaria. Voce bellissima, calda, potente, ma controllata e grandissima presenza scenica. Insieme a Gianluca forma una coppia perfetta in cui è evidente l’affiatamento e splendido l’accostamento delle voci. Per Giovanna, poi, assoli pazzeschi.

FB_IMG_1486637375681Foto di Luana Belli

Completano il cast Alex Botta (Frank Junior), Monica Ruggeri (Linda Manero), Arianna Galletti (Pauline) e un magnifico ensemble composto da Fabio Gentile, Ilaria Leone, Camilla Lucchini, Carolina Mollo, Jessica Falceri, Marco Ventrella, Eneris Veidia, Janer Veranes.

Tra questi spiccano Marco Ventrella, bravissimo ballerino che raggiunge l’apice nella gara di ballo con la magnifica partner Ilaria Leone, con cui forma la coppia dei ballerini portoricani e i bravissimi Janer Veranes ed Eneris Veidia, altra favolosa coppia di ballerini.

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Foto di Luana Belli

la febbre del sabato sera la febbre del sabato sera la febbre del sabato sera la febbre del sabato sera la febbre del sabato sera la febbre del sabato sera

Teatro Nuovo Milano

presenta

La febbre del sabato sera

basato sul celebre film di Paramount/RSO e sulla storia di Nik Cohn

adattamento al teatro di Robert Stigwook in collaborazione con Bill Oaks e di Sean Cercone & David Abbinanti per il Nord America

con le canzoni dei The Bee Gees

regia: Claudio Insegno

con Giuseppe Verzicco, Anna Foria, Giada D’Auria, Luca Spadaro, Samuele Cavallo, David Negletto, Francesco Lappano, Alessandra Sarno, Gaetano Ingala, Gianluca Sticotti, Giovanna D’Angi, Alex Botta, Monica Ruggeri, Arianna Galletti

ensemble Fabio Gentile, Ilaria Leone, Camilla Lucchini, Carolina Mollo, Jessica Falceri, Marco Ventrella, Eneris Veidia, Janer Veranes

coreografie Valeriano Longoni

supervisione Musicale Angelo Racz

direzione Musicale Massimo Carrieri

scene Roberto e Andrea Comotti

costumi Graziella Pera

disegno audio Simone Della Scala

disegno luci Valierio Tiberi

video scenografia Francesca Del Cupolo & Erika Dolci

assistente alla regia Simone De Rose

assistente coreografo Erika Simonetti

direzione musicale e tastiera 1 Massimo Carrieri

tastiera 2 Stefano Damiano

chitarra Simone Rozza e Paolo Ballardini

batteria Marco Campagna

basso Daniele Catalucci

tromba Marcello Ronchi

reed Alessio Zanovello

trombone Pietro Spina

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Recensioni, Teatro

Torna a Roma Grease e la Greasemania!!! 2016

grease

Al Teatro Brancaccio

4 maggio 2016

A distanza di un anno esatto dalla prima romana (era il 6 maggio 2015), dopo una tournée che ha riscosso enorme successo, torna a Roma Grease, musical tra i più longevi in Italia (debuttò il 4 marzo 1997).

Già l’anno scorso pubblicai la mia recensione, che vi invito ad andare a leggere; quest’anno vorrei approfondire alcuni aspetti.

Che si parli del film o del musical (tralasciando una lunga serie di distinzioni che non possono essere analizzate in questo contesto), Grease è un cult, un classico della filmografia musicale e del musical nel panorama internazionale.

L’allestimento presentato dalla Compagnia della Rancia è spettacolare: bellissime le scenografie, realizzate da Gabriele Moreschi; molto curati i coloratissimi costumi di Carla Accoramboni; coinvolgenti e accattivanti le coreografie di Gillian Bruce, interpretate con rinnovata energia dall’intero gruppo; pazzesco il disegno luci di Valerio Tiberi; ormai ampiamente collaudata la regia di Saverio Marconi; molto riuscite le nuove (rispetto alle edizioni precedenti quella dell’anno scorso) canzoni di Franco Travaglio.

Alto il livello artistico: mi ha fatto molto piacere constatare l’enorme crescita che questo spettacolo ha fatto durante un anno di repliche.

Mi sento di affermare che l’elemento caratterizzante di questo Grease è la coralità: tutti sono protagonisti. Ogni personaggio ha una sua caratterizzazione e proprie peculiarità e il grande affiatamento sul palco si traduce in una realizzazione piacevolissima. I momenti più forti e trascinanti, fatte salve alcune esibizioni singole entusiasmanti, sono proprio quelli in cui tutti cantano e ballano sprigionando un’incredibile energia.

Parlando della crescita dello spettacolo, sono molto contento di poter fare i miei complimenti a Beatrice Baldaccini, Sandy. In questo ultimo anno Beatrice ha fatto enormi progressi, arrivando a questo nuovo debutto romano con una grinta e una carica interpretativa rinnovate. E’ evidente un percorso formativo condotto con impegno e costanza che ha dato ottimi risultati: non solo Beatrice è diventata più sicura nel canto e padrona della sua voce, peraltro già molto bella, ma, soprattutto, è notevolmente migliorata nella recitazione divenendo più centrata e presente.

Peccato non possa dire lo stesso di Giuseppe Verzicco. Bravissimo ballerino, vocalmente non è adeguatamente preparato, non possedendo, tra le altre cose, controllo della voce che esce sempre troppo “sparata”.

Anche a livello interpretativo Giuseppe non è adatto al ruolo: non ha quella sensualità che ci aspetteremmo da Danny Zuko; tra tutte le faccine che rivolge al pubblico non c’è mai quell’espressione maliziosa e un po’ strafottente che dovrebbe conquistare e nemmeno quell’ingenuo imbarazzo proprio di quell’età.

Capisaldi e pezzi forti dello spettacolo sono la coppia Kenickie e Rizzo, ovvero Gianluca Sticotti e Floriana Monici: due fuoriclasse. Preparazione, talento, professionalità, presenza scenica  sono solo alcune delle loro qualità.

Gianluca è un giovane artista completo e molto preparato; carica e grinta arrivano filtrati e modulati da tecnica e interpretazione confezionando ogni volta scene di grande impatto. Canto, ballo e recitazione si fondono in lui in un amalgama perfetto. In Greased Ligthning, poi, uno dei miei pezzi preferiti da sempre, è eccezionale.

Floriana è una grande professionista. Ogni volta la sua Rizzo regala un colore diverso, una sfumatura nuova. Sempre precisa e puntuale, pur interpretando il personaggio psicologicamente più impegnativo e più forte a livello emotivo, non eccede e non prevarica mai.

Le scene più energiche e coinvolgenti sono quelle corali in cui domina armonia di corpi e voci;  così Rama Lama Lama (We Go Togheter), di cui adoro la coreografia, e la scena della gara di ballo alla Rydell’s School con Sha Na Na- BornTo Hand Jive, per dirne un paio, sono trascinanti.

Merita qui una citazione la bravissima Anna Foria nei panni di Cha Cha.

Senza davvero nulla togliere a quelli che non citerò, voglio evidenziare alcune esibizioni di particolare valore.

Roberto Colombo è grande nel suo Vince Fontaine e supera di tanto il suo storico predecessore Amadeus (bel complimento considerando che lui era un dj).

Nel discorso della crescita generale dello spettacolo rientrano le bellissime interpretazioni di Gioacchino Inzirillo (Doody) in Magiche Note, Vincenzo Leone, Roger, con Mostravo il Culo, Andrea Rossi nel doppio ruolo di Teen Angel e Tom e Luca Peluso in quelli di Eugene.

Nel complesso, quindi, Grease è un musical che non delude mai e che, nonostante sia già stato ampiamente rappresentato, torna a Roma con un’energia e una grinta rinnovati che continuano a renderlo uno spettacolo che non passa mai di moda.

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