Flaminio Boni - Un posto in prima fila
  • Home
  • Recensioni
    • Musical
    • Danza
    • Teatro
  • Interviste
  • Comunicati stampa
  • Contatti
Flaminio Boni - Un posto in prima fila
Home
Recensioni
    Musical
    Danza
    Teatro
Interviste
Comunicati stampa
Contatti
  • Home
  • Recensioni
    • Musical
    • Danza
    • Teatro
  • Interviste
  • Comunicati stampa
  • Contatti
Danza, Musical, Teatro, Teatro

Peter Pan è tornato nell’Isola Che Non C’è. Omaggio a Manuel Frattini.

manuel

manuel3

Lutto nel mondo dello spettacolo: muore Manuel Frattini, l’eterno Peter Pan del Musical italiano.

Abbiamo pensato tutti si trattasse di una bufala, di una fake news di pessimo gusto, ma chi mai avrebbe potuto fare una cosa del genere nei confronti di un uomo e di un personaggio che ha dato tanto amore e rispetto a tutti?

Dopo aver verificato la notizia on line, ribattuta e rilanciata da una testata all’altra, lo sconforto e il dolore fino ad allora trattenuti sono tracimati in uno stato di prostrazione e incredulità.

Non è possibile credere che Manuel Frattini, danzatore, acrobata, coreografo, cantante e attore, uno dei protagonisti del Musical italiano, sia morto improvvisamente e prematuramente all’età di 54 anni.

E’ successo il 12 ottobre a Milano. Manuel stava partecipando ad uno spettacolo di beneficienza insieme a molti suoi amici e colleghi. Era appena tornato in camerino quando un improvviso aneurisma cardiaco non gli ha lasciato scampo, nonostante i soccorsi tempestivi.

Nato a Corsico (Milano) nel 1965, Manuel muove i primi passi come primo ballerino e coreografo in numerose produzioni Rai e Mediaset. Arriva al teatro nel 1991, con la Compagnia della Rancia, diretta da Saverio Marconi, nel ruolo di Mike Costa nel musical A Chorus Line. Nella stagione 1996/1997 è Cosmo Brown in Cantando sotto la pioggia’. La consacrazione arriva nella stagione 1998/1999 con il musical Sette spose per sette fratelli, nel quale interpreta, al fianco di Raffaele Paganini e Tosca, il ruolo di Gedeone.

Da lì in poi è una collezione incredibile di personaggi di successo tutti rimasti nel cuore dei tantissimi fan: Seymour ne La Piccola Bottega degli Orrori; Pinocchio; Peter Pan; Robin Hood; Aladin…

A breve avrebbe ripreso il tour di Priscilla – La regina del deserto nel difficile ruolo di Bernardette, una nuova grande sfida in un ruolo che Manuel era riuscito a cucirsi addosso con eleganza.

Manuel era un uomo dolcissimo, espansivo e divertente. Grande professionista, era sempre sorridente e disponibile con tutti. Ciò che colpiva anche chi non lo conosceva bene era proprio quella sua inclinazione al sorriso, quel dedicare a ogni persona che incontrava sulla sua strada un’espressione sempre felice, radiosa e il suo sguardo solare dentro il quale ci si poteva immergere. Gli occhi di Manuel erano sempre trasparenti, riflesso di un’anima bella.

Questa tristissima e dolorosa occasione dimostra tutto l’amore che Manuel era capace di dare a chi gli stava intorno e che ora sta tornando indietro sotto forma di messaggi disperati e accorati di incredulità e dolore sincero.

E’ piacevolmente impressionante l’onda di amore che si sta diffondendo on line e non solo nei suoi confronti: un fiume di affetto, amore e solo belle parole per l’uomo che regalava a tutti un sorriso.

Migliaia i messaggi di cordoglio sui social. Fra tutti, quello del suo padre artistico, Saverio Marconi: “Manuel ho perso un figlio e per un padre è il dolore più grande”.

Manuel Frattini è morto facendo la cosa che più amava al mondo. Ora è solo il momento di piangere, ma resta la certezza che Manuel vivrà nel cuore e nei pensieri di tutti quelli che lo hanno amato, seguito e applaudito e la speranza che tutto questo amore non vada perso e possa continuare a permeare tutto il mondo dello spettacolo.

FacebookTwitterPinterestGoogle +Stumbleupon
Musical, Recensioni, Teatro, Teatro

Aladin – Il Musical geniale. Un divertente spettacolo per tutta la famiglia, con un cast di professionisti. Teatro Brancaccio, 9 ottobre 2019. Prima

Z06_8027

Z06_8267 Z06_8019 Z06_8322 Z06_7433

Foto di Massimiliano Fusco

Ha debuttato mercoledì 9 ottobre, al Teatro Brancaccio, Aladin – Il Musical geniale, il nuovo effervescente spettacolo di Maurizio Colombi che con Alessandro Longobardi, direttore artistico del Teatro Brancaccio, torna per un nuovo grande family show con l’intento di replicare il grande successo di Rapunzel, Peter Pan e La Regina di Ghiaccio.

Aladin – Il Musical geniale è liberamente ispirato ad una delle più celebri novelle orientali de Le mille e una notte e ripercorre le avventure di Aladino e del genio della lampada, ma non è l’omologo teatrale del film di animazione della Disney.

Accanto ai personaggi classici della fiaba (non del film), troveremo personaggi inediti. Così, insieme ad Aladin e a sua madre, a Jasmine, a il Genio della lampada e al Genio dell’anello, al Sultano e al primo visir Jafar, avremo l’ancella di Jasmine, Aisha, Abdul, amico di Aladin, Coco, la scimmietta ammaestrata, Skifus, l’assistente di Jafar, molto lontano dallo Jago del film di animazione, e poi guardie e concubine.

Aladin – Il Musical geniale è uno spettacolo molto divertente e adatto a tutta la famiglia. Un family show creativo, comico e irriverente che gioca a confondere in un’atmosfera di magia e avventura.

Una storia che può essere vissuta da diversi punti di vista. Protagonisti sono Aladin e Jasmine, ma anche i due simpaticissimi geni; oppure si potrebbe vivere lo spettacolo dal punto di vista della tenera e sorprendente scimmietta Coco; o, perché no?, vivere l’amicizia tra Aladin e Abdul e il loro modo diverso di relazionarsi con le due splendide fanciulle, Jasmine e Aisha; oppure, ancora, appassionarsi al gioco segreto di queste ultime.

Il cast è di grande livello. Leonardo Cecchi è un giovane che si muove molto bene sul palco e dimostra di essere ben preparato nel canto e nella recitazione, anche se ancora un po’ troppo disneyana. Inoltre ha dimestichezza col proprio corpo e soprattutto grande elasticità nei movimenti tanto da prodigarsi in salti ed evoluzioni.

Emanuela Rei, oltre a essere una bella ragazza, è raggiante e riesce a dare al proprio personaggio un carattere ambivalente: indifesa all’apparenza, ma in realtà determinata. Ottima prova.

Sua compagna sulla scena è la bravissima Gloria Miele nei panni di Aisha che, nonostante la maggiore esperienza e sicurezza sulla scena, riesce a fare molto bene il suo, senza però oscurare Jasmine, anzi riuscendo a lavorare in sottrazione eseguendo un’ottima performance, ma lasciando in risalto Emanuela.

Renato Crudo gioca a fare Abdul e giocando si diverte e diverte il pubblico. Molto piacevole.

Maurizio Semeraro è uno strepitoso Jafar: riesce a creare un personaggio cattivo, ma allo stesso tempo accattivante e sul palco è sempre una certezza.

Daniele Derogatis trascina col personaggio del Sultano colorandolo di toni e atteggiamenti sempre molto accesi.

Raffaella Alterio dà un’interpretazione eccezionale della tenera scimmietta Coco, dimostrando anche una notevole resistenza fisica.

Jonathan Guerrero è un divertentissimo Skifus.

Menzioni speciali. Nonostante lo spettacolo sia intitolato ad Aladin, non si può non sottolineare la bravura e la simpatia dei due geni: Sergio Friscia e Umberto Noto. Friscia indomabile e travolgente nel ruolo del Genio dell’anello, arriva sempre a “disturbare” con una carica comica trascinante enfatizzata dalla cadenza siciliana. Umberto Noto, il Genio della lampada, è un’altra certezza del musical italiano. Un vero talento dalla voce pazzesca, che sa dosare un registro diverso di comicità per essere perfetto completamento in scena del collega Friscia.

La scenografia di Alessandro Chiti, tutta di ambientazione medio-orientale, salta immediatamente agli occhi: in ventiquattro cambi scena, grazie anche all’uso della tecnologia, ai contributi video di Claudio Cianfoni e al disegno luci di Christina Andreazzoli, si sveleranno paesaggi fantastici, il palazzo del Sultano, le case e il mercato della città, il balcone di Jasmine e la grotta del tesoro.

Non mancano poi grandi sorprese, come una camminata sopra le teste del pubblico, né, tantomeno, il volo dei due innamorati sul tappeto magico. Ci sono grandi effetti speciali, curati da Erix Logan, tra i quali le apparizioni e le sparizioni dei due geni e le trasformazioni di Aladin.

Le musiche sono decisamente ammiccanti: Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari (autori delle musiche di Rapunzel e de La regina di Ghiaccio) hanno composto quattordici dei diciassette brani musicali previsti.  I restanti brani editi spaziano dalla musica pop rai di Cheb Khaled a medley di successi internazionali.

L’impatto iniziale è un po’ disarmante perché ci si aspetterebbero delle musiche più adatte ad una favola, invece, a parte un paio di brani romantici, le musiche originali, gli arrangiamenti musicali e le coreografie sono una contaminazione di generi tra cui spiccano lo stile bollywoodiano e latinoamericano. Alla lunga, però, la cosa piace molto, diverte e coinvolge il pubblico.

Numerose e a volte sfacciate, e per questo ancora più divertenti, le citazioni musicali e cinematografiche.

Molto belli, come sempre, i costumi di Francesca Grossi: ricchi, colorati e scintillanti.

Le coreografie di Rita Pivano sono fresche e leggere, non impegnative, in linea coi generi musicali. Si può più parlare di un ensemble che di un vero e proprio corpo di ballo.

Qualche perplessità rimane sui dialoghi e sui testi di alcune canzoni che non sempre scorrono facilmente, ma nel complesso Aladin – Il Musical geniale è uno spettacolo che fa divertire grandi e piccini.

foto gruppo aladin -8162 copia

 aldin Z06_8274 Z06_8051 Z06_8188 Z06_8259

Foto di Massimiliano Fusco

su gentile concessione del Teatro Brancaccio

Aladin – Il musical geniale

Ideato e diretto da Maurizio Colombi

Musiche originali e arrangiamenti musicali

Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo barillari

Con Leonardo Cecchi, Emanuela Rei, Sergio Friscia

E con: Raffaella Alterio, Renato Crudo, Daniele Derogatis, Jonathan Guerrero, Fulvia Lorenzetti, Gloria Miele, Umberto Noto, Maurizio Semeraro.

Ensemble: Jessica Aiello, Raffaele Cava, Cristina Da Villanova, Imma De Santis, Francesco De Simone, Anna Gargiulo, Stefano Martoriello, Alfonso Mottola, Eleonora Peluso

Scene Alessandro Chiti

Costumi Francesca Grossi

Disegno luci Christian Andreazzoli

Disegno suono Emanuele Carlucci

Direzione musicale e arrangiamenti Davide Magnabosco

Arrangiamenti vocali e vocal coach Alex Procacci

Coreografie Rita Pivano

Effetti speciali Erix Logan

Contributi video Claudio Cianfoni

Produzione alessandro longobardi per officine del teatro italiano

In collaborazione con viola produzioni

FacebookTwitterPinterestGoogle +Stumbleupon
Danza, Interviste, Musical, Teatro, Teatro

Un’eccellenza italiana all’estero! Intervista esclusiva a Elia Lo Tauro

image1

Elia Lo Tauro: attore, cantante e ballerino, uomo e artista ricco di talento, carismatico, sempre entusiasta e con una voce travolgente, Star del teatro londinese.

Siciliano di origini, Elia viene scoperto dal M° Gino Landi e comincia  a lavorare come solista nelle commedie musicali di Garinei e Giovannini al Teatro Sistina di Roma. Lascia prestissimo l’Italia per lavorare all’estero in grandi produzioni: nel 2001 è l’unico artista italiano nel musical Saturday Night Fever, in scena per 1 anno a Colonia e poi in tournée in Gran Bretagna.

Il debutto nel West End di Londra  arriva nel 2004 con The Lion King (Lyceum Theatre) e da lì, poi, una lunga serie di spettacoli di enorme successo. Gli ultimi importanti ruoli in ordine di tempo sono Simone Zelota in Jesus Christ Superstar, col quale ha girato l’Europa tornando anche, per nostra fortuna, in Italia; Cacambo in Candide; Hook in Neverland.

Attualmente è impegnato nel West End di Londra (Coliseum Theatre – ENO) e a breve UK tour  in On Your Feet in cui interpreta il ruolo di Jose’ Fajardo, padre di Gloria Estefan (di cui parleremo dopo).

Di fronte all’eccezionalità di una tale carriera, fortissimo è il desiderio di scambiare qualche parola con Elia, non solo per conoscerlo meglio, ma anche per capire qualche cosa di più sul Musical nazionale e internazionale.

Elia, da siciliano custodisci un attaccamento molto forte alla tua terra. La Sicilia è una meravigliosa regione, come è stato lasciare la tua terra e il tuo Paese e muoversi prima in Germania e poi in Gran Bretagna?

Non è stato per niente facile. Sono molto legato alla mia terra, ai suoi colori, al sole ed al mare e in particolar modo alla mia famiglia. Sapevo però che per realizzare i miei sogni avrei dovuto sacrificare qualcosa, ma mi è costato molto sacrificare ciò che ho di più importante. Ho dovuto  lasciare i miei cari e la mia casa, ho fatto le valigie e sono partito. Arrivato in Germania e poi in Inghilterra mi si è aperto un  mondo tutto nuovo. Ho cominciato a pensare e vedere le cose in maniera diversa, adattandomi ad una nuova cultura, e un nuovo  modo di vivere . Ho scoperto una nuova dimensione di me stesso, sono cresciuto e ho fatto esperienze a 360 gradi. Inizialmente con difficoltà, poiché non è sempre facile riuscire a cambiare se stessi, ma quando devi farlo velocemente il processo fa meno male.

Hai lasciato casa giovanissimo e sei partito per l’estero: hai studiato, faticato e lavorato moltissimo. Vogliamo ribadire quanto il mestiere di performer di Musical richieda passione, dedizione, impegno e sacrificio?

Non c’è dubbio, non è un mestiere semplice, tutt’altro. E’necessario rimboccarsi le maniche, essere pronti a far fronte a tanti sacrifici e sopratutto a lavorare su se stessi e studiare tanto. Io ho iniziato a studiare alla tenera età di sei anni, prima danza, poi canto e solfeggio, pianoforte e recitazione e a tutt’oggi mi aggiorno, faccio nuovi corsi di studio per migliorare me stesso. Non bastano solo i 3 anni di corso  in una scuola di Musical, ma bisogna approfondire, specializzarsi, studiare diverse tecniche teatrali,  mantenere in costante allenamento  la mente e la parola. Ho investito un vero capitale per i miei studi durante la mia carriera e continuo a farlo e mia madre ne è stata il grande  sostegno economico e morale.

Ho fatto anche il cameriere per mantenermi certi corsi teatrali o lezioni private con  insegnanti altamente qualificati e competenti in Uk e non solo.  Non si  smette mai di crescere, conoscere, imparare sia come artista che come persona. Questo ovviamente  richiede una grande capacità e forza di volontà oltre che una grande sensibilità e spirito di sacrificio. Chi pensa di essere già arrivato o di non aver bisogno di imparare o di crescere, non è un vero artista, ma solo una versione mediocre di se stesso.

Ci sono mai stati momenti in cui hai pensato basta? Cosa o chi ti ha salvato in quei momenti?

Ricordo che a volte  era tanta la nostalgia di casa, piangevo e mi sfogavo con mamma al telefono. Ma era proprio lei, mia madre, a darmi la forza. Mi ricordavo dei grandi e tanti sacrifici che ha sempre fatto per me, per il mio futuro e per la mia carriera. Non avrei mai potuto  deluderla. Ciò che sono adesso come artista e come uomo lo devo a lei.

Ogni volta che in Italia si propone un musical, molti storcono il naso e fanno subito confronti con le produzioni del West End o di Broadway.  In grandi linee, cosa è che veramente non va in Italia nei confronti del settore? Perché non si riescono a produrre spettacoli clamorosi (salvo rarissime eccezioni che sono per lo più produzioni straniere che vengono in Italia)?Cosa veramente manca in Italia?

In Italia purtroppo manca una vera e profonda conoscenza del  Musical o Teatro Musicale come  genere teatrale, poiché  nasce a Broadway e nel West End di Londra. Non è qualcosa  che ci appartiene o che fa parte della nostra cultura e tradizione italiana. Il Musical “made in  Italy”  è ben lontano sia per qualità che per contenuti dal vero Musical americano o inglese. Non ci si può improvvisare a creare  qualcosa che non si conosce perché non è credibile e non può funzionare. Grande errore della maggior parte di quei registi italiani (o di chi si considera tale) che pensano erroneamente di poter creare nuovi Musicals senza conoscerne a pieno  la struttura e le fondamenta. Basterebbe solo che si limitassero a rispettare  il format originale, tra l’altro già di comprovato  successo nel resto del mondo, dei Musicals sia americani che inglesi così come sono stati scritti dai loro grandi autori, come succede nel resto d’Europa. Chissà perché solo  in Italia ci si arroga il diritto di alterare sempre tutto a proprio piacimento e spesso  con scarsi risultati. Ci sono ovviamente pochissime eccezioni, basti pensare al successo ottenuto da Mary Poppins di F. Bellone che infatti rispecchia la versione originale West End. Se ne dovrebbe forse seguire l’esempio…

Altro tassello ahimè mancante nel Musical italiano è la drammaturgia, dovuta alla carenza di una attenta e competente  direzione registica ed artistica. Uno spettacolo senza drammaturgia è uno spettacolo senza anima, sconnesso. Oltre al fatto che mancano in Italia autori qualificati e specializzati nel genere Musical. Gli unici autori di Teatro Musicale in Italia  degni di nota  risalgono al periodo della commedia musicale di Garinei e Giovannini, proprio perché era un genere  teatrale tutto italiano che rispettava i canoni del vero teatro, legato alle nostre tradizioni e adatto ad un pubblico italiano, oltre al fatto che era creato e diretto da professionisti del mestiere e non da improvvisati tali. Un altro problema è la mancanza di richiesta di mercato  per i Musicals in Italia che durano solo pochi mesi per non dire settimane. Gli unici spettacoli che hanno avuto un successo duraturo in Italia sono spettacoli meramente cantati come NotreDame de Paris, che ahimè purtroppo  non è un prodotto   italiano, ma Francese. A questo proposito vorrei menzionare un grande produttore e professionista David Zard, che ha saputo introdurre in Italia una nuova maniera di fare spettacolo.

Elia, tu puoi vantare una carriera quasi ventennale nel rinomato West End di Londra in cui hai ricoperto ruoli diversi in tanti spettacoli differenti. L’unico Italiano credo a poter vantare un simile curriculum e tanto successo. Molti dei nostri talenti ed artisti lasciano l’Italia per trovare lavoro e successo all’estero. Cosa sta succedendo in Italia? Perché non si riescono a valorizzare i nostri artisti, né c’è attenzione verso i tanti italiani che fanno spettacolo all’estero a livelli eccezionali?

Perché in Italia purtroppo, e lo dico con estremo rammarico, non c’è  più rispetto per gli artisti, per la nostra  professione ed il nostro lavoro, ne’ tanto meno per il teatro in generale. Oltre al fatto che c’è molto poco lavoro e raramente quel poco lavoro che c’è in giro è di qualità o può garantire il sostentamento di un artista. Si viene sottopagati e molto spesso non pagati e nessuno dice o fa nulla perché altrimenti perdi anche quei pochi lavori che ci sono in giro. Chi decide di ribellarsi a tale sistema ingiusto e vizioso viene fatto automaticamente fuori.

Ci sono poche audizioni ed i pochi ruoli spesso vengono assegnati a chiamata diretta. E’ un sistema elitario ed esclusivo per i “fedelissimi”che non necessariamente sono sempre  i più meritevoli. Conosco colleghi molti bravi  che restano a casa e sono costretti a cambiare lavoro o a darsi all’insegnamento, poiché non viene data loro alcuna possibilità. Ho avuto  diretta esperienza in merito: due anni fa’ decisi di ritornare a lavorare in Italia, per la voglia di respirare “aria di casa” e stare un po’nel mio Paese, purtroppo è stata la delusione più grande della mia carriera! Ho incontrato produzioni che non mi hanno pagato, con cui sono ancora in causa da anni; altre invece che non mi hanno mai presentato un contratto al momento di inizio lavoro per cui ho dovuto abbandonare.

Altre ancora che mi hanno offerto il lavoro, ma quando si doveva parlare di paga si sono dileguate. Altre produzioni  invece in cui sono stato bullizzato e preso in giro poiché avevo un’etica professionale consolidata in Uk, ma “diversa” dalla loro: “… le cose qui vanno così” mi si diceva. Una realtà disastrata e senza regole. Basta pensare che in Italia non abbiamo  nemmeno un ente che, come accade invece in Uk con “Equity”, tuteli gli artisti italiani da tali abusi  e soprusi.

A volte penso con tanta nostalgia agli inizi della mia carriera  al Teatro Sistina di Roma quando 18enne lavoravo per Garinei e Giovannini, il Maestro Landi e Trovaioli, e venivo strapagato e rispettato.  Il dottor Garinei era un uomo immenso, il suo ricordo lo tengo gelosamente stretto al mio cuore. Penso a quanto sono stato fortunato a lavorare con questi grandi nomi del Teatro italiano di allora. Mi strugge solo il pensiero che la nuova generazione di performers italiani, ignara di tutto questo, sia costretta a sottostare a questo sistema ingiusto, poiché appunto non ne conosce uno migliore.

Non mi stupisco se i più meritevoli e talentuosi decidono di scappare all’estero (Germania, Francia, Spagna, Olanda, Svizzera) in cerca di un futuro ed una carriera migliore. Dal mio canto ho avuto la fortuna di lavorare da venti anni nei migliori teatri del West End ed internazionali  e con i migliori registi, e coreografi ed autori (ArleenPhilips, Karen Bruce, Elton Jhon, Julie Taymor, Nithin Sawhney, Jerry Mitchell, Sergio Trujillo, Lulu Aertgeerts, Thea Barnes, Jeff Clarke, Eleanor Bergstein, Martino Muller, Clay Ostwald ed adesso la mitica Gloria Estefan) e sono grato all’Inghilterra per avermi offerto una carriera così ricca  e piena di successi.

In Gran Bretagna è ancora davvero tutto così meraviglioso come tutti dicono o sta cambiando qualcosa anche lì? Non c’è il rischio che la Brexit possa causare problemi per gli stranieri che lavorano nelle produzioni del West End? 

La Brexit sicuramente introdurrà delle restrizioni e nuove regole per coloro che decideranno di andare a lavorare in Inghilterra. Chi già lavora qui ed e’ inserito nel sistema inglese non ha nulla da temere. Gli altri dovranno essere meritevoli e professionisti per poter accedere al Regno Unito. Ci sarà più burocrazia e maggiori controlli, ma resterà inalterato il rispetto e la grande considerazione che le istituzioni e i grandi produttori inglesi hanno per il Teatro, per i  propri artisti, per il talento nazionale ed estero e per i lavoratori dello spettacolo che  sono parte integrante e fondamentale del così chiamato “showbiz” inglese. Qui esistono regole che vengono rispettate, esiste un contratto nazionale equo, esiste un sindacato efficiente, esiste la meritocrazia, esiste domanda e mercato che produce lavoro, ma  soprattutto c’è una grande cultura e rispetto per il Teatro e per coloro che fanno questo mestiere.

Hai ricoperto molti bellissimi ruoli e sempre riscuotendo enorme successo e grandi consensi da pubblico e stampa. Il DailyMail parla di te, così come il The-Times, What’sOnStage, LTR e altre testate nazionali inglesi. C’è un ruolo a cui sei più affezionato, quello a cui pensi con maggiore tenerezza o soddisfazione?

Mi affeziono molto  a tutti  i personaggi che interpreto, ognuno di loro possiede una grande parte di me e della mia sensibilità come attore e come uomo. Devo dire che però il ruolo di Cacambo in Candide di Bernstain, che ho interpretato la scorsa estate all’Iford Arts Theatre Festival, ha rubato un pezzetto più grande del mio cuore. L’ho sentito molto vicino al mio modo di essere e concepire la vita… Sempre cercando di vedere le cose con positività ed  “Ottimismo”. Chi ha letto e conosce il racconto filosofico di Voltaire puo’capire in pieno a cosa mi riferisco.

Mi diverto molto anche quando interpreto personaggi più leggeri ed eccentrici  come fu per Banzai in The Lion King  ed ultimamente Hook in Neverland.

IMG_3167

Elia nel ruolo di Hook in Neverland

foto Ernest Sarino Mandap

FullSizeRender

Elia nel ruolo di Cacambo in Candide

foto di Mitzi De Margary

IMG_2305

Elia nel ruolo di Simon in Jesus Christ Superstar

foto di Barbara Rea

Ora sei impegnato con uno spettacolo clamoroso, On your feet, che è già diventato una hit nel West End e tra poco partirete con un tour Inglese ed internazionale per poi ritornare  a Londra nel 2020. Lo spettacolo racconta la vita, la carriera e la storia d’amore di Emilio e Gloria Estefan, dai loro primi giorni a Cuba fino a quando raggiungono la celebrità. Tu interpreti Josè Fajardo, il padre di Gloria Estefan. Raccontami qualcosa dello spettacolo, del tuo ruolo e di come sia lavorare fianco a fianco con una celebrità come Gloria Estefan.

Screenshot_20190913_213746

Locandina On Your Feet

foto di Johan Persson

Lo spettacolo viene direttamente da Broadway dove ha avuto 3 anni di grande successo. Abbiamo iniziato nel West End al Coliseum Theatre e lo porteremo nelle migliori città inglesi. Il nostro  regista è il grande Jerry Mitchell (Kinky Boots, Legally Blonde) ed il nostro  coreografo è Sergio Trujillo vincitore del Tony Award 2019 come migliori coreografie. Il libretto è scritto da Alex Dilenaris (The Bird, The Bodyguard) con la supervisione musicale di Clay Oswald, compositore  e pianista dei Miami Sound Machine.

Per me è un onore  poter ritrarre sulla scena  la storia della famiglia Fajardo e di Gloria  Estefan. La sua musica ha accompagnato la mia adolescenza fino ad oggi. Lavorare accanto ad un’artista del suo calibro è un’emozione indescrivibile. Ricordo quando sentivo  in discoteca “Conga” ed adesso la stessa canzone la canto ogni sera sul palco dei migliori teatri inglesi. Gloria Estefan ci è stata molto vicina durante tutto il periodo delle prove. Mi ha raccontano personalmente di suo padre e di quanto fossero uniti. Jose’Fajardo era un ufficiale di polizia del governo Battista a Cuba. Con l’arrivo di Fidel Castro dovettero scappare e rifugiarsi  a Miami. Dopo poco tempo José partì volontario per la guerra del Vietnam. Al suo ritorno si ammalò gravemente di sclerosi multipla e trascorse il resto della sua vita su una sedia a rotelle. Gloria con  sua madre lo accudirono fino a che non si spense alla giovane età di 47 anni.

Il racconto sulla scena della sua vita rispecchia la realtà dei fatti  senza invenzione alcuna. La loro vita a Miami come immigranti; la lontananza dal padre che combatte in Vietnam; il rapporto difficile con sua madre Gloria Fajardo; il suo grave incidente stradale; la scalata al successo fino alla sua premiazione agli American Music Awards.

Lo spettacolo è ricco di musica e canzoni (le più famose della Estefan), ma ci sono anche momenti molto delicati ed emozionanti, tanto che è difficile a volte riuscire a trattenere le lacrime. Il pubblico apprezza molto lo spettacolo e alla fine sono tutti in piedi, letteralmente come dice il titolo… On Your  Feet!

Non solo tantissimo musical per te, ma anche cinema e televisione. Hai interpretato anche un ruolo nel film 007 Skyfall dove eri uno degli scagnozzi di Javier Bardem, poi hai recitato per la BBC1 nella serie TV pomeridiana Doctors in cui interpretavi Angel Catini, un italo-britannico. Cosa desidereresti ancora per te?

Desidero di continuare a lavorare e vivere la mia vita con onestà e dignità così come ho sempre fatto ed avere accanto le persone che amo e che mi vogliono bene.

IMG_20190913_224250

Elia nel ruolo di José Fajardo

foto di Johan Persson

IMG_20190913_223221

Elia nel ruolo di José Fajardo

foto di Johan Persson

IMG_20190913_222946

On Your Feet

foto di gruppo di Johan Persson

La foto di copertina è di John Goodwin

FacebookTwitterPinterestGoogle +Stumbleupon
Page 3 of 52«12345»102030...Last »

CERCA NEL SITO

Canale Youtube

Articoli più popolari

Divo Nerone – Opera Rock. Oltre al pregiudizio e alle polemiche c’è lo spettacolo.

Divo Nerone – Opera Rock. Oltre al

A Christmas Carol: il cast della nuova produzione della Compagnia dell’Alba

A Christmas Carol: il cast della nuova p

L’abito nuovo.Teatro Sala Fontana di Milano, 15 marzo 2017.

L’abito nuovo.Teatro Sala Fontana di M

Archivio

  • ▼2019 (862)
    • ▼dicembre (21)
      • Uno spettacolo che incanta: Charlie …
      • Mamma balli con me? Teatro de'Servi …
      • Teatro Argot Studio / Debutto roman …
      • Bucefalo il Pugilatore e la tragedi …
      • 6 dicembre: "chi è Stato?-performa …
      • "Storie straordinarie di Donne ordi …
      • “AN IRISH CHRISTMAS TALE” - Acc …
      • Corviale Buskers Festival, oltre 20 …
      • PICCOLO ELISEO: ‘L’operazione …
      • Dino Lopardo con Trapanaterra a Spa …
      • Lucrezia Lante della Rovere e Luca …
      • ASSASSINIO A CASA CHRISTIE di Jacop …
      • La piccola bottega degli orrori 2.0 …
      • UN VECCHIO COMICO DI VENT'ANNI. AR. …
      • KINKY BOOTS 2019/2020 - TEATRO NUOV …
      • Recensione di Non farmi perdere tem …
      • 7 Psicosi ¿ Teatrosophia dal 6 all …
      • 6-8dic_OffOff Theatre_L'uomo che ca …
      • BRANCACCIO, PRISCILLA LA REGINA DEL …
      • FATTORIA (Liberi di essere Schiavi) …
      • BRANCACCINO, ANNA CAPPELLI dal 5 di …
    • ►novembre (101)
    • ►ottobre (105)
    • ►settembre (81)
    • ►agosto (12)
    • ►luglio (55)
    • ►giugno (51)
    • ►maggio (66)
    • ►aprile (91)
    • ►marzo (94)
    • ►febbraio (77)
    • ►gennaio (108)
  • ►2018 (929)
    • ►dicembre (75)
    • ►novembre (79)
    • ►ottobre (103)
    • ►settembre (74)
    • ►agosto (20)
    • ►luglio (46)
    • ►giugno (30)
    • ►maggio (80)
    • ►aprile (76)
    • ►marzo (108)
    • ►febbraio (104)
    • ►gennaio (134)
  • ►2017 (1118)
    • ►dicembre (100)
    • ►novembre (109)
    • ►ottobre (128)
    • ►settembre (67)
    • ►agosto (13)
    • ►luglio (39)
    • ►giugno (50)
    • ►maggio (91)
    • ►aprile (95)
    • ►marzo (169)
    • ►febbraio (122)
    • ►gennaio (135)
  • ►2016 (907)
    • ►dicembre (80)
    • ►novembre (139)
    • ►ottobre (109)
    • ►settembre (61)
    • ►agosto (14)
    • ►luglio (36)
    • ►giugno (57)
    • ►maggio (78)
    • ►aprile (90)
    • ►marzo (90)
    • ►febbraio (80)
    • ►gennaio (73)
  • ►2015 (259)
    • ►dicembre (42)
    • ►novembre (44)
    • ►ottobre (44)
    • ►settembre (30)
    • ►agosto (14)
    • ►luglio (16)
    • ►giugno (11)
    • ►maggio (26)
    • ►aprile (14)
    • ►marzo (6)
    • ►febbraio (9)
    • ►gennaio (3)
  • ►2014 (47)
    • ►dicembre (2)
    • ►novembre (4)
    • ►ottobre (6)
    • ►settembre (1)
    • ►agosto (28)
    • ►luglio (3)
    • ►giugno (2)
    • ►febbraio (1)