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Danza, Musical, Recensioni, Teatro, Teatro

Giudizio Universale

01. GIUDIZIO UNIVERSALE Diluvio

Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel. Un meraviglioso spettacolo immersivo in un capolavoro dell’arte

Ha debuttato il 15 marzo, all’Auditorium Conciliazione di Roma, Giudizio Universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel, lo spettacolo prodotto da Artainment Worldwide Shows con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani.

Il 16 marzo è stata la prima per le scuole, una prima che è stata accolta da un enorme gradimento a cui è stata data voce attraverso espressioni di stupore e meraviglia e uno scroscio inesauribile di applausi alla fine.

Giudizio Universale, infatti, grazie al progetto educativo Artainment@School, sostenuto dalla main partnership della Fondazione Bracco, è un viaggio nelle meraviglie della Cappella Sistina che rientra in un programma nazionale di coinvolgimento delle scuole. Tutti gli studenti a fine spettacolo riceveranno gli ArtKit di F.I.L.A. – Fabbrica Italiana Lapis ed Affini.

Giudizio Universale mira a far conoscere a tutti la Cappella Sistina, raccontandone la storia e mostrandone da molto vicino i particolari, affinché i visitatori possano poi arrivare preparati alla contemplazione reale di questo capolavoro, ponendosi come obiettivo anche quello di suscitare nel pubblico la curiosità di vistare questo luogo dal vivo.

Un progetto educativo e culturale che non è rivolto solo agli studenti, ma all’intera collettività italiana e internazionale. Lo show, infatti, prevede repliche sia in lingua italiana che in lingua inglese e si pone come un evento unico e magnifico di avvicinamento dell’italiano alla ricchezza del proprio patrimonio culturale e dello straniero alla contemplazione di qualcosa di cui siamo unici, esclusivi detentori e di cui dobbiamo essere giustamente orgogliosi.

Giudizio Universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel, finanziato con capitali privati (con un budget di 9 milioni di Euro), si avvale del Patrocinio del Mibact e nasce come progetto a lunga tenitura proponendosi come un nuovo capitolo dell’offerta culturale italiana.

Si tratta di uno spettacolo che vede la contaminazione di diversi linguaggi e diverse forme artistiche: da un lato la fisicità della performance teatrale, dall’altro la magia degli effetti speciali, grazie alla tecnologia più avanzata che consente ai linguaggi visivi di abbracciare e rappresentare l’arte.

Uno show realmente immersivo grazie a delle incredibili e meravigliose proiezioni che circondano lo spettatore a 270° gradi dandogli la reale impressione di trovarsi al centro del capolavoro michelangiolesco e non solo.

Lo spettacolo si apre con dei fotogrammi di Roma che, partendo da oggi, riportano indietro nel tempo fino al 1508: enormi lastre di marmo scorrono sul palco, sgretolandosi mano a mano sotto i colpi di Michelangelo; la materia fredda e inanimata prende forma e diventa capolavoro, svelando ciò che già possedeva in possibilità. Nasce il David.

Michelangelo viene invitato da papa Giulio II a realizzare la decorazione della volta della Cappella Sistina. Gli spettatori assistono al racconto della nascita del capolavoro del Buonarroti, dalla commissione da parte di Giulio II degli affreschi della volta (che si animano) fino alla realizzazione del Giudizio Universale, con una rievocazione della Cappella Sistina anche come luogo dell’elezione pontificia con tanto di fumata bianca.

Lo spettatore non solo si ritrova al centro della Cappella Sistina, ma riesce a notare ed apprezzare tutti i particolari di questa stupefacente opera fino quasi a farne parte oltre che ad avere la sensazione di planare su una Roma antica o di essere al centro di Piazza San Pietro.

Lo show ideato da Marco Balich mette insieme alcuni dei più grandi talenti internazionali del mondo della musica, del teatro, del video per offrire al pubblico un viaggio sensoriale unico, un’esperienza emotiva davvero coinvolgente. Realizzato con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani, lo show si avvale della tecnologia più avanzata applicata al live entertainment: musica, immagini, performance teatrale, rappresentazione, danza, suoni restituiscono la bellezza dell’arte riuscendo anche ad amplificarla.

La regia di questo spettacolo totalmente innovativo è di Marco Balich considerato una delle figure più importanti e innovative nella produzione di Cerimonie Olimpiche e grandi eventi dal vivo, ma non solo: è sua l’idea dell’Heineken Jammin’ Festival e ha creato e prodotto format televisivi per tutti i principali broadcaster italiani e prodotto oltre 300 videoclip per Vasco Rossi, Jovanotti, Laura Pausini, Ligabue e Claudio Baglioni tra gli altri. Per l’Expo 2015 di Milano è stato Direttore Artistico del Padiglione Italia e ideatore dell’Albero della Vita, macchina scenica simbolo dell’Esposizione Universale.

La co-regia è di Lulu Helbek, già direttore creativo di importanti produzioni Balich Worldwide Shows, come Mother of the Nation, realizzato ad Abu Dhabi nel 2016

La supervisione teatrale è stata affidata a Gabriele Vacis, figura di riferimento nel panorama artistico europeo.

Per questo progetto Balich si è avvalso della collaborazione di artisti di indiscussa fama internazionale come Sting, che ha arrangiato e interpretato il main theme song originale. Al tema originale di Sting si aggiungono le musiche di John Metcalfe, figura di riferimento della scena pop-rock contemporanea e arrangiatore e produttore di artisti come U2, Morrissey, Blur e Coldplay.

Lo show si avvale anche del contributo di uno tra i più grandi attori italiani contemporanei: la voce di Michelangelo, infatti, in entrambe le versioni, è di Pierfrancesco Favino.

Le scenografie dello spettacolo non si limitano a riprodurre la Cappella Sistina, ma conducono in un viaggio visivo che è anche quasi tattile riuscendo a ricreare le prospettive originali del Cinquecento. A firmarle sono stati chiamati Stufish Entertainmnet Architects, il team di scenografi già responsabile, tra i tanti, dei palchi di The Rolling Stones, U2, Lady Gaga e Madonna.

A curare i contenuti delle proiezioni, che, ricordiamo, circondano lo spettatore a 270°, è Luke Halls, video designer già al lavoro con Rihanna, Elton John e la Royal Opera House di Londra. Fanno parte del team creativo internazionale che contribuisce alla realizzazione dello show anche Fotis Nikolaou, storico danzatore di Dimitris Papaioannou e coreografo delle Cerimonie delle Olimpiadi di Atene, e Rob Hallowey e  Bruno Poet, light designers di innumerevoli opere teatrali in tutto il mondo, da Oslo a Broadway.

Altri importanti contributi allo show sono il suono di Mirko Perri e i costumi di Giovanna Buzzi.

I performer che fisicamente si alterneranno sul palco sono invece Valentino Infuso, Cristian Ruiz, Francesco Cordella, Pietro Rebora, Rimi Cerloj, Danilo Picciallo, Giacomo Corvaia, Desirè Balena, Danilo Monardi, Federica Scaramella, Manuel William Rapicano.

Per chi è assiduo frequentatore di teatro fa strano vedere artisti di cui conosce il talento esibirsi in una rappresentazione di questo tipo, ma è allo stesso tempo un ulteriore modo di apprezzare le loro qualità artistiche e la loro versatilità, comprendendo la difficoltà di rappresentare senza recitare, riuscendo a comunicare con gesti ed espressioni ciò che le voci dicono o raccontano.

Un linguaggio espressivo fisico, ma anche di interpretazione. Non è teatro e non è cinema: è una forma di comunicazione che resta comunque credibile.

Le voci di Giudizio Universale, oltre a quella di Pierfrancesco Favino per Michelangelo, sono di Sonia Scotti per la versione italiana della voce della Bibbia, Joseph Murray e Luca Biagini per Clemente IV, Ian Thomas Williams e Ennio Coltorti per Giulio II, Julian Hill e Franco Mannella per il Camerlengo.

Una considerazione di parte da chi conosce quali tipologie di danzatori e acrobati sono stati scelti, va fatta riguardo all’aspirazione che venissero utilizzati maggiormente nelle loro qualità. Una maggiore valorizzazione delle loro doti avrebbe allo stesso tempo valorizzato la rappresentazione globalmente.

Giudizio Universale è un’esperienza sensoriale potente in cui vengono coinvolti vista e udito, ma viene sollecitata anche l’immaginazione. Un’esperienza immersiva incredibile in cui corpi, luci, suoni e immagini si fondono. Non è teatro, eppure è un racconto che utilizza una molteplicità di linguaggi, dal tradizionale al più tecnologicamente avanzato, in una fusione che desta continua meraviglia.

La musica accompagna nel viaggio: talvolta dà l’impressione di essere in un film, altre volte di ascoltare ad un’opera sinfonica, altre ancora dà cadenza al dialogo. Sempre si tratta di una musica che si sposa con le immagini, ponendosi al servizio degli affreschi, ma rimanendo sempre moderna.

Giudizio Universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel

Uno show di Marco Balich

Con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani

Tema principale Sting

Voce di Michelangelo Pierfrancesco Favino

co-regia Lulu Helbek

con Valentino Infuso, Cristian Ruiz, Francesco Cordella, Pietro Rebora, Rimi Cerloj, Danilo Picciallo, Giacomo Corvaia, Desirè Balena, Danilo Monardi, Federica Scaramella, Manuel William Rapicano

Si ringrazia l’ufficio stampa Inter Nos nella persona di Malvina Diletti & Valentina Marone

08. GIUDIZIO UNIVERSALE Peccato_originale 02. GIUDIZIO UNIVERSALE Conclave 03. GIUDIZIO UNIVERSALE Separazione_terra_acque 04. GIUDIZIO UNIVERSALE Michelangelo_visioni 05. GIUDIZIO UNIVERSALE MIchelangelo_poeta_sonetto 06. GIUDIZIO UNIVERSALE Papa_Giulio_II 07. GIUDIZIO UNIVERSALE Michelangelo_marmo_David

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Elvis, ascesa e declino di una leggenda

Elvis The Musical

Elvis The Musical, ascesa e declino di una leggenda in uno strepitoso concerto

Teatro Brancaccio

6 marzo 2018. Prima

 

C’era molta curiosità e un po’ di diffidenza verso un titolo così impegnativo e ingombrante: Elvis, il mito indiscusso del rock, la prima grande star macinasoldi e dal merchandising milionario.

Il pensiero era: cosa vorranno raccontare di Elvis? Come lo faranno?

Si apre il sipario e la prima scena è una sorta di presa diretta dall’esterno del teatro dove arriva un’enorme limousine bianca da cui scende, circondato dai bodyguard, Elvis che fa il suo ingresso trionfale in teatro. Canta un brano: poi i telegiornali di tutto il mondo annunciano da più parti la sua morte.  Elvis, il re del rock, è morto, a 42 anni, stroncato da un infarto in una camera d’albergo.

Da qui, poi, un tuffo nel passato e si comincia a raccontare la vita di Elvis Presley sin da quando era un bambino che amava frequentare a Tupelo la comunità afro americana, dalla cui musica era affascinato. Un giovane dotato e ambizioso proveniente da una famiglia povera e con molte difficoltà che ha per lui aspettative molto diverse.

Elvis cresce e, mentre lavora, tenta la strada dei concorsi canori e delle fiere, fino al giorno in cui arriva la sua occasione. Da lì, il resto è storia e Elvis Il Musical la racconta. Sono gli stessi personaggi a raccontarla, mentre dietro, in alto, scorrono immagini di repertorio dei suoi concerti, dei film, delle trasmissioni televisive cui partecipò e anche video di quando era militare.

Viene raccontato Elvis da bambino, da giovane e da adulto. Vengono presentate la sua enorme, smisurata voglia di fare e di farcela, la sua inesauribile energia, la grinta, la tenacia e l’ostinazione, il suo rapporto con la famiglia, con gli amici e con il proprio entourage, il suo rapporto con Priscilla, sua fidanzata conosciuta giovanissima e poi diventata sua moglie e successivamente ex moglie, l’amore assoluto dei suoi fan che spessissimo sfociava in scene di isteria. Vengono ripercorse le tappe di ciò che lo rese leggenda.

Vengono affrontati anche alcuni lati caratteriali e psicologici dell’uomo, con le sue fragilità di cui egli stesso non si rende conto.

La prima parte è forse un po’troppo didascalica, costituita da una serie di quadri spesso troppo frammentati. La storia dell’uomo che diviene leggenda viene infatti più raccontata che  rappresentata. In questo sono fondamentali e mirabili tutti i componenti del cast. La seconda parte, invece, cambia totalmente registro, il racconto si fa rappresentazione ed è puro spettacolo.

Elvis giovane passa la mano ad Elvis adulto che alla fine regala un mini concerto strepitoso. Intorno a lui sempre gli ottimi elementi che compongono il cast.

Soprattutto, poi, per tutto il tempo, la meravigliosa musica suonata dal vivo anima uno spettacolo che diventa happening e ci si può solo rallegrare di vedere la platea di Roma alzarsi e ballare.

Elvis The Musical è un bello spettacolo che colpisce: più cronachistico nella prima parte, ha un secondo atto davvero coinvolgente. Ripercorre le fasi salienti della vita di un personaggio unico ed eccezionale che è diventato un’icona non solo del rock’n roll, ma culturale in genere e un fenomeno di costume fino ad essere considerato leggenda.

Attraverso le canzoni di Elvis, intramontabili successi a partire dagli anni ’50 fino al 1977, e il racconto dei vari personaggi che hanno vissuto intorno a lui, racconta dell’uomo e del cantante, ricordando anche la sua passione per il rhythm and blues, il country and western, il gospel, gli spiritual e il melodico.

Lo spettacolo affronta maggiormente gli aspetti della sua ascesa, del suo successo, della sua consacrazione, rispetto a quelli più intimi dei suoi dubbi personali, dei suoi insuccessi, della depressione e dell’uso e abuso degli psicofarmaci soprattutto dopo la separazione dalla moglie Priscilla. E’ più incentrato sulla sua vita consacrata allo show business, al racconto delle sue stravaganze e al suo rapporto molto stretto con quelli a lui più vicini, che venivano denominati la Memphis Mafia, anche per i supposti contatti con l’FBI.

Eppure il lento declino, la depressione e l’uso degli psicofarmaci non vengono del tutto passati sotto silenzio, piuttosto accennati senza indugiare troppo nella tristezza per dare libero sfogo allo spettacolo.

Elvis The Musical è interpretato da due grandissimi protagonisti: Michel Orlando ( Elvis giovane) e Joe Ontario (Elvis adulto). Entrambi con una vocalità bellissima, potente e suadente, davvero vicina a quella unica e comunque inimitabile di Elvis. Due splendidi cantanti e interpreti che si cimentano anche negli atteggiamenti tipici della leggenda del rock, sia nella mimica facciale, che nell’espressività del corpo con quel movimento di spalle e i tipici movimenti rotatori e oscillatori del bacino che tanto fecero scandalo ai suoi tempi e che resteranno sempre e solo prerogativa di Elvis (come chiunque volesse e sapesse imitare Michael Jackson non riuscirà mai ad essere come lui).

Uno straordinario debutto per Michel Orlando qui al suo primo ruolo importante. Joe Ontario è già una stella, ed è nella top 100 mondiale de “best impersonator” di Presely.

Elvis bambino ha destato la curiosità del pubblico in sala per la bellissima vocalità: in realtà  si tratta della bravissima Silvia Scartozzoni, già apprezzatissima strega Nebbia ne La Regina di Ghiaccio.  Suo anche il ruolo di Marion Kisker, la segretaria che per prima si accorse del talento di Elvis. Altra importante e bella presenza conosciuta nel sopra citato spettacolo è Laura Contardi (fan di Elvis e ensemble)

Bellissima interpretazione per Giancarlo Capito nel doppio ruolo di Sam Phillips, ma, soprattutto, in quelli di Joe Esposito; Valeria Citi è Priscilla, in un bellissimo assolo; straordinaria Elisa Filace nei panni di Gladys, madre di Elvis, Gennaro D’Avanzo è il colonnello Tom Parker, manager di Elvis dal 1955 al 1977, determinante per la sua carriera.

Conclude il cast un bellissimo ed energico ensemble costituito da Maria Sacchi (fan d Elvis), Stefania Bovolenta, Alfonso Capalbo, Isabel Galloni, Linda Fisichella, Christian Maesani, Jacopo Ballabio, Marco di Palma.

Lo spettacolo è suonato dal vivo da una band composta da Davide Magnabosco, direttore musicale e piano; Alberto Schirò, direttore cori e chitarra acustica; Tiziano “Rooster”Galli, chitarra; Max Zaccaro, basso; Alex Polifrone, drums (e D.J. Fontana); Marco Brioschi, tromba.

La regia dello spettacolo di Maurizio Colombi, alfiere dei family show in Italia (Rapunzel, La Regina di ghiaccio, per citare gli ultimi), che anche qui racconta una favola, ossia la storia di un ragazzo che diventa leggenda, una storia vera talmente incredibile da sembrare una fiaba, anche se il finale è triste.

La scenografia di Alessandro Chiti si apre su finestroni tondi che accolgono le scene come quadri e arricchita dai video di cui sopra.

Le coreografie sono dirette da Rita Pivano e sono davvero energiche.

I costumi di Elvis adulto sono molto belli, accurati e vicini al vero e rappresentano quel gusto eccessivo che lo ha sempre contraddistinto; gli altri costumi in genere sono, invece, un poco banali e ingenui.

Assistere a Elvis The Musical è stata un’enorme e graditissima sorpresa: nonostante alcune soluzioni narrative o rappresentative possano non piacere, lo spettacolo è entusiasmante e il concerto finale è stupefacente.

Elvis The Musical Elvis The Musical Elvis The Musical Elvis The Musical Elvis The Musical Elvis The Musical Elvis The Musical Elvis The Musical

Elvis The Musical

una produzione ILCE ITALIA SRL

regia Maurizio Colombi

regista collaboratore Marco Vesica

con Joe Ontario e Michel Orlando

e con Giancarlo Capito, Valeria Citi, Elisa Filace, Gennaro D’Avanzo, Silvia Scartozzoni, Laura Contardi, Maria Sacchi, Stefania Bovolenta, Alfonso Capalbo, Isabel Galloni, Linda Fisichella, Christian Maesani, Jacopo Ballabio, Marco di Palma.

scenografie Alessandro Chiti

coreografie dirette da Rita Pivano

assistente coreografo Francesco Spizzirri

direttore musicale Davide Magnabosco

Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Brancaccio nelle persone di Silvia Signorelli e Monica Menna

 

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“Tutto può accadere se ci credi” Mary Poppins

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“Tutto può accadere se ci credi” anche che il Musical in Italia sia Supercalifragilsitichespiralidoso!

Mary Poppins – Il Musical

Teatro Nazionale CheBanca!

2 marzo 2018

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“Tutto può succedere se ci credi” anche che il Musical in Italia sia Supercalifragilsitichespiralidoso!

E’ il caso di Mary Poppins Il Musical, la nuova produzione di Thomas Schumacher per Disney Theatrical Productions e Cameron Mackintosh presentatata da WEC – World Entertainment Company, basato sulle storie di P.L. Travers e sull’omonimo film di Walt Disney, con le musiche e le canzoni originali di Richard M. Sherman e Robert B. Sherman, libretto di Julian Fellowes, nuove canzoni e musica e parole aggiunte di George Stiles e Anthony Drewe.

La produzione italiana dello spettacolo è curata dal regista Federico Bellone, il supervisore musicale Simone Manfredini e la coreografa Gillian Bruce.

Traduzione e adattamenti sono di Alice Mistroni per il libretto, Franco Travaglio per i testi delle canzoni e Peritas e Amurri per i testi di alcune canzoni del film.

La storia non ha bisogno di essere raccontata: Mary Poppins è la tata più celebre del mondo che giunge a Londra, in Cherry Tree Lane, in aiuto della famiglia Banks, i cui figli, Jane e Michael, sono irrequieti e incontrollabili e hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura di loro. Mr. Banks è troppo impegnato col proprio lavoro in banca e delega tutto alla moglie, la quale, abbandonata la sua promettente carriera di attrice per la famiglia, si trova in bilico tra l’amore di madre e moglie e il rigore che il marito impone in casa. Mary Poppins arriverà a prendere in mano a proprio modo la situazione, facendo vivere ai ragazzi tante magiche avventure che li porteranno a crescere affettivamente e mentalmente. La sua presenza, però, farà bene a tutta la famiglia, che riscoprirà il valore dell’unità e della condivisione.

Mary Poppins Il Musical è uno spettacolo meraviglioso e assolutamente imperdibile, che si avvicina moltissimo agli osannati musical di Broadway o del West End, spesso inopportunamente presi a confronto. Infatti Disney Theatrical Productions e Cameron Mackintosh hanno supervisionato ogni aspetto di questa versione italiana del musical. Lo stesso Mackintosh è volato a Milano per sovrintendere alla messa in scena, intervenendo su alcuni punti e dando il suo pieno avallo a questo straordinario allestimento.

La celebre storia di Mary Poppins viene raccontata e rappresentata in tutta la sua magia. Non manca proprio nulla: sono state inserite nuove parti precedentemente trascurate della storia e creati nuovi personaggi; ci sono tutte le canzoni ottimamente tradotte, più l’inserimento di una decina di nuovi bellissimi brani musicali.

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Quello che colpisce al primo impatto è l’imponenza e la straordinarietà delle scenografie di Hella Mombrini e Silvia Silvestri, davvero incredibili e degne di un grandissimo spettacolo e di un magnifico show di magia. La casa in Cherry Tree Lane 17 esce da sotto il palco e si eleva su quattro livelli girevoli, mostrando ogni volta i diversi ambienti: la cucina, il salotto dei Banks, la camera da letto dei bambini e il tetto.

A fianco al corpo centrale si muovono altri due edifici. Non mancano il parco con la fontana e la statua vivente di Neleo, la giostra e il magico viaggio all’interno di uno dei quadri di Bert. Bellissimo e di grande impatto l’uso diverso dei colori nelle scenografie che sottolinea il divario tra il mondo reale londinese, col suo cielo cupo e piovoso, e i luoghi magici e avventurosi in cui si muovono Mary, Bert, Jane e Michael, dei veri e propri acquerelli formato gigante. Le proiezioni sono solo un’integrazione all’imponente scenografia e alla quale si accompagnano senza imporvisi in maniera prepotente.

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Foto di Alessandro Pinna

Non mancano gli effetti speciali e veri e propri trucchi di magia: prima di tutto, Mary Poppins vola! Poi, sale, da seduta, il corrimano della scala; dalla sua borsa esce fuori di tutto (l’attaccapanni, lo specchio, la pianta…); tavoli e mensole rotti si ricompongono da soli; i fiori escono dal quadro di Bert e i pupazzi e i giochi dei bambini si animano (un po’ inquietante la bambola vicino la porta della camera, ma bellissimo il pagliaccio gigante che spunta sul tetto della casa).

Tra scenografie in movimento, effetti speciali e magie si muovono degli straordinari e bravissimi attori.

Giulia Fabbri è impeccabile nel ruolo di Mary Poppins e, come il suo personaggio, è “praticamente perfetta”. Già apprezzata in spettacoli come Footloose e Grease, qui Giulia ha trovato un ruolo che le appartiene in maniera totale e nel quale riesce ad esprimere pienamente la propria bellissima vocalità e ad interpretare con piglio e simpatia un personaggio che qui è più severo e sprezzante di come viene presentato nel film Disney e in questo più vicino alle storie di P.L. Travers.

C’è da dire che quasi tutti i personaggi del musical hanno una caratterizzazione psicologica più marcata rispetto a come era nel film e questo determina un maggiore impegno da parte degli attori che ha risultati visibili ed eccellenti.

Bert è interpretato dal giovane Davide Sammartano: qui al suo primo grande ruolo da protagonista (dopo Love Story), Davide sostiene brillantemente il proprio difficile ruolo: Bert, infatti, non è solo l’amico di Mary Poppins, ma attraversa l’intera storia come un narratore, una guida che accompagna lo spettatore in un fantastico viaggio e Davide riesce a fare questo dosando molto bene la sua presenza, a volte energica e incisiva, altre più leggera e delicata, ma sempre in maniera giusta e precisa.

Alessandro Parise è George Banks, padre autoritario e severo, dedito solo al lavoro, che avrà il suo momento di ritorno alla famiglia: anche qui un ruolo molto ben interpretato nel segno di un’evoluzione emotiva che si sviluppa gradualmente.

Alice Mistroni, oltre ad aver curato in maniera precisa ed efficace la traduzione e l’adattamento del libretto, è bravissima nel ruolo di Winifred Banks, attraversando con le giuste sfumature i vari passaggi emotivi del personaggio.

Straordinari i giovanissimi attori che interpretano i figli dei Banks: Margherita Rebeggiani (Jane) è straordinaria, un vero talento che chi scrive ha avuto il piacere di vedere in altri ruoli tutti molto diversi tra loro. E’ sorprendente la naturalezza con cui Margherita sembra sempre entrare in ogni personaggio, riuscendo ogni volta a caratterizzarlo e a caricarlo dall’interno, dimostrando una grande preparazione e un grande lavoro sul personaggio.

Suo compagno di viaggio in questo spettacolo è il simpaticissimo e bravissimo Stefano De Luca che infonde una grandissima tenerezza (si fa presente che i ruoli di Jane e Michael sono interpretati alternativamente da tre coppie di giovani dagli 8 ai 13 anni)

Il cast, poi, si avvale della presenza di tantissimi e validissimi artisti: Antonella Morea, è una divertentissima e pungente Mrs. Brill, grazie alla padronanza di tempi comici perfetti; Roberto Tarsi è un imbranato, ma simpatico Robertson Ay; Gipeto veste i panni dell’Ammiraglio Boom e del Presidente della Banca.

Lucrezia Zoroddu Bianco è stupenda nel ruolo di Mrs. Andrew, la terrificante tata di Mr. Banks, personaggio non presente nel film, ma introdotto nel musical originale: lo scontro magico tra Mary Poppins e Mrs. Andrew è carico di energia e sottolineato dal bellissimo contrasto di voci delle due protagoniste.

Lo spettacolo include poi la partecipazione di Dora Romano, nei panni della Vecchietta dei piccioni, in un’interpretazione davvero coinvolgente e la partecipazione straordinaria di Simona Patitucci nel bellissimo ruolo di Mrs. Corry, una donna magica, presentata come la più vecchia del mondo, nonostante l’apparenza non lo dia a vedere, che gestisce un negozio in cui si vendono conversazioni. Un personaggio a dir poco eccentrico caratterizzato in maniera eccezionale e divertentissima da Simona, truccata, acconciata e abbigliata come una vistosa ballerina brasiliana.

Bellissima, divertente e “colorata” la coreografia di Supercalifragilistichespiralidoso.

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Foto di Alessandro Pinna

Protagonista insieme ai protagonisti è un fortissimo ensemble che sprigiona grande carica e perfetto sincronismo nell’eseguire le bellissime ed energiche coreografie di Gillian Bruce che prevedono anche numeri di tip tap. Le scene corali sono tante e sempre molto animate: molto suggestiva, anche a livello visivo, quella in cui gli spazzacamini sembrano uscire fuori in continuazione da dietro il tetto della casa.

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Foto di Alessandro Pinna

Ensemble composto da: Giovanni Abbracciavento, Giorgia Arena, Federica Basso, Nico Buratta, Davide Dal Seno, Tiziano Edini, Felice Lungo, Eriika Mariniello, Marta Melchiorre, Noemi Marta Nazzeccone, Vittorio Schiavone, Andrea Spata, Margherita Toso, Nicola Trazzi.

Bellissimi i costumi di Maria Chiara Donato: austeri e old style, ma anche coloratissimi e fantasiosi.

A rendere poi ancora più meraviglioso questo spettacolare allestimento è l’Orchestra di ventisei elementi diretta dal M°Andrea Calandrini.

Mary Poppins Il Musical emoziona, diverte e coinvolge il pubblico di ogni età per due ore quarantacinque minuti: una durata lunga e rischiosa per un pubblico italiano, che, però, passa con grande piacevolezza.

E’ per il grande impegno e per l’alta professionalità di tutti che a fine spettacolo dispiace che siano davvero poche le uscite per applaudire il fantastico cast che meriterebbe di accogliere l’entusiasmo di tutto il pubblico in sala.

 

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Promo ufficiale

 

WORLD ENTERTAINMENT COMPANY

Presenta

UNA NUOVA PRODUZIONE DI

DISNEY and CAMERON MACKINTOSH’S

MARY POPPINS

IL MUSICAL

 

Basato sulle storie di P. L. TRAVERS e sull’omonimo film della WALT DISNEY

Musica e Parole delle canzoni originali RICHARD M. SHERMAN e ROBERT B. SHERMAN

Libretto JULIAN FELLOWES

Nuove canzoni e Musica e Parole aggiunte GEORGE STILES e ANTHONY DREWE

Co-creatore CAMERON MACKINTOSH

Originariamente prodotto da CAMERON MACKINTOSH e THOMAS SCHUMACHER per

DISNEY THEATRICAL PRODUCTIONS

Questa produzione è presentata grazie a un accordo con MUSIC THEATRE INTERNATIONAL (Europa)

Regia FEDERICO BELLONE

Coreografie GILLIAN BRUCE

Supervisione musicale SIMONE MANFREDINI

DAL 13 FEBBRAIO AL 13 MAGGIO 2018

TEATRO NAZIONALE CheBanca!

 

con

GIULIA FABBRI Mary Poppins DAVIDE SAMMARTANO Bert

ALESSANDRO PARISE George Banks ALICE MISTRONI Winifred Banks

GAIA FORNONI/ CARLOTTA PRANDO / MARGHERITA REBEGGIANI Jane Banks

STEFANO DE LUCA / ALESSANDRO NOTARI / ALESSANDRO PINTO Michael Banks

e con

ANTONELLA MOREA Mrs. Brill

ROBERTO TARSI Robertson Ay

LUCREZIA ZORODDU BIANCO Miss Andrew

GIPETO Ammiraglio Boom/ Presidente della Banca

Ensemble:

GIOVANNI ABBRACCIAVENTO GIORGIA ARENA FEDERICA BASSO

NICO BURATTA DAVIDE DAL SENO TIZIANO EDINI

FELICE LUNGO ERIKA MARINIELLO MARTA MELCHIORRE

NOEMI MARTA NAZZECONE VITTORIO SCHIAVONE ANDREA SPATA

MARGHERITA TOSO NICOLA TRAZZI

con la partecipazione di

DORA ROMANO Vecchietta dei piccioni

e con la partecipazione straordinaria di

SIMONA PATITUCCI Mrs. Corry

Direttore d’orchestra ANDREA CALANDRINI

Traduzione e adattamento del libretto ALICE MISTRONI

Traduzione e adattamento dei testi delle canzoni FRANCO TRAVAGLIO

Traduzione e adattamento dei testi di alcune canzoni del film PERTITAS e AMURRI

Scenografie HELLA MOMBRINI e SILVIA SILVESTRI

Costumi MARIA CHIARA DONATO

Luci VALERIO TIBERI

Suono ARMANDO VERTULLO

Parrucche MARIO AUDELLO

Coreografie GILLIAN BRUCE

Supervisione musicale SIMONE MANFREDINI

Regia FEDERICO BELLONE

 

Si ringrazia l’Ufficio Stampa della WEC nella persona di Cristina Atzori

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