Flaminio Boni - Un posto in prima fila
  • Home
  • Recensioni
    • Musical
    • Danza
    • Teatro
  • Interviste
  • Comunicati stampa
  • Contatti
Flaminio Boni - Un posto in prima fila
Home
Recensioni
    Musical
    Danza
    Teatro
Interviste
Comunicati stampa
Contatti
  • Home
  • Recensioni
    • Musical
    • Danza
    • Teatro
  • Interviste
  • Comunicati stampa
  • Contatti
Danza, Eventi

Marco Rea in Variété, 14 giugno 2015

marcorea

Metti una sera  Roma; metti un barcone sul Tevere, il Lian Club; metti un mattatore del calibro di Marco Rea accompagnato da tanti ospiti; ecco a voi Variété!

Domenica 14 giugno 2015 Marco Rea ha dato vita ad un effervescente One Man Show per celebrare il Varietà con un vasto repertorio di stili e generi diversi.

Monologhi, canzoni e la magia coinvolgente della Tap Dance.

Ad accompagnare Marco in questo evento la potente voce di Fabrizia Scaccia e l’orchestra dal vivo composta da Federico Zylka al pianoforte, Paolo di Girolamo al sax e al clarinetto e Tiziano Cofanelli alla batteria.

Numerosi gli ospiti che hanno arricchito il programma della serata.

Per prime le bambine e le ragazze della MTDA, la Scuola di Musical di Fiumicino: tenerissime e molto professionali si sono esibite. Oltre che in simpatiche scenette con Marco, in un brano tratto dal Musical Shrek.

A seguire i ragazzi della Crazy Gang School e dello Ials si sono esibiti con Marco in bellissimi numeri di Tip Tap.

Tra un passo di tip e uno di tap, il comico Antonio Catalano ci ha fatto ridere ironizzando sui differenti modi di pensare tra uomo e donna.

Grandissimi ospiti della serata, poi, il Maestro Giorgio De Bortoli, mentore di Marco Rea e la ballerina Elisabetta Ventura attrice, cantante e ballerina virtuosa della Tap Dance.

Una piacevolissima serata trascorsa assistendo a bellissimi numeri di una danza che affonda le sue origini nel 1700 e che ha vissuto il massimo splendore negli anni tra il 1900 e il 1950 e che ancora oggi non ha perso il suo travolgente fascino.

 

reaFoto di Luana Belli

 

 

FacebookTwitterPinterestGoogle +Stumbleupon
Danza, Recensioni

Gran Galà di Danza con le Stelle di New York

Stelle di New York

Auditorium della Musica

8 marzo 2015

L’otto marzo 2015, alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium della Musica, si è svolto un evento di eccezionale importanza e bellezza: il Gran Galà di danza con le stelle di New York.

Alcuni dei più bravi danzatori della più prestigiosa delle compagnie newyorkesi di balletto, il New York City Ballet, hanno dato vita ad una serata unica e d’eccezione.

Lo spettacolo, a cura di Danele Cipriani, ha visto esibirsi: Ashley Bouder, Joaquin De Luz, Emilie Gerrity, Joseph Gordon, Spartak Hoxha, Alexa Maxwell, Amar Ramsar, Andrew Veyette e Indiana Woodward.

Un programma speciale per rendere omaggio ai “padri” della grande compagnia newyorkese, George Balanchine e Jerome Robbins; un programma di ampio respiro che ha abbracciato diversi stili di danza di altissimo livello, passando dalla danza statunitense al balletto imperiale russo fino ad arrivare a richiami al mondo di Broadway passando per il repertorio danese. Una commistione di generi e musiche che ha una sua precisa motivazione e ragione negli stretti rapporti che i vari coreografi ebbero tra loro e l’influenza che tutti ebbero sul balletto mondiale.

Il programma si è aperto con Other dances, del coreografo Jerome Robbins, che più di tutti incarna la danza statunitense, la sua vitalità ed esuberanza. Il balletto qui si sposa con la danza folkloristica, qui stilizzata, dell’Europa dell’Est a suon di mazurche chopiniane. Eccezionali i danzatori Ashley Bouder e Joaquin De Luz in un’esibizione che passa da momenti di semplicità a veri e propri virtuosismi; trascinanti nei loro movimenti delicati, fluidi e le loro linee eccelse. Ad accompagnarli al pianoforte, Enrica Ruggiero: superba.

Il programma è proseguito con L’Infiorata di Genzano, coreografata da August Bournonville su musica di Edvard Helsted e danzata da Spartak Hoxha e Alexa Maxwell.

Superbo, divino, emozionante il Pas de deux il Cigno Bianco da “Il lago dei cigni”coreografato da Lev Ivanov e magistralmente danzato dalla formidabile e delicatissima, ma forte Emilie Gerrity e da Andrew Veyette; un passo a due struggente e pieno di pathos.

E’ tornato poi sul palco il meraviglioso, straordinario Joaquin De luz con Five Variations On a Theme, su musica di Bach e coreografia di David Fernandez: una dimostrazione di altissima professionalità e grande virtuosismo.

Spettacolari, poi, Joseph Gordon e Indiana Woodward in Tschaikovsky pas de duex con la coreografia di Geroge Balanchine in contrasto col precedente passo a due; qui la tecnica classica viene distillata da Balanchine per restituirla nella sua pura essenzialità trasmettendoci la russicità del coreografo georgiano.

Infine, una grossa virata di stile avviene con Who cares? con musica del grandissimo George Gershwin orchestrata da Hershy Kay e coreografato da George Balanchine: una carrellata trascinante di brani dei fratelli Gershwin ci trascina nel mondo di Broadway, mostrandoci come Balanchine fosse anche legato alla cultura del suo paese di adozione.

Una emozione unica e pura assistere a tanta bellezza e professionalità; le stelle della danza di New York hanno illuminato il cielo di Roma!

FacebookTwitterPinterestGoogle +Stumbleupon
Danza, Recensioni

LOL (Lots of love), Protein – Auditorium Parco della Musica, 21 febbraio 2015

LOL-blog

 

 

EQUILIBRIO

PROTEIN / LUCA SILVESTRINI

LOL (Lots of love)

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

Ideato e diretto da Luca Silvestrini 

Con l’animazione video di Rachel Davies e la musica originale di Andy Pink,

con Jon Beney

Valentina Golfieri

Parsifal James Hurst

Sally Marie

Stuart Waters

Clemmie Sveaas

 

Lol (lots of love) è un bellissimo spettacolo, acuto, ironico, coinvolgente, espressione di un teatro-danza intenso e spiritoso; è una divertente e coinvolgente riflessione sui rapporti umani in questa società contemporanea dove i social network hanno preso il sopravvento e vengono usati e abusati da milioni e milioni di utenti.

In scena 6 danzatori, tre uomini e tre donne, che interpretano, interscambiandosi continuamente, le infinite sfaccettature e pieghe che le relazioni umane assumono nella comunicazione web e le implicazioni nella vita reale (se qualcosa di reale rimane).

Sullo sfondo, tre pannelli video proiettano immagini di persone intente a confessarsi (?), mettersi a nudo davanti alla propria web cam.

La loro danza, frenetica, veloce, scattante, raffigura e rappresenta le conversazioni che avvengono in chat e sui social in genere tra gli utenti: i corpi mimano il rumore e il ritmo dei tasti, il suono dell’invio dei messaggi, il trillo dei messaggi ricevuti; è come se venissero percorsi dalla stessa scarica elettrica della connessione, se vivessero coi loro corpi l’energia con cui i tasti vengono premuti sulla tastiera del computer, trasferendo fuori di sé le emozioni, i dubbi, la solitudine degli utenti web.

Mentre danzano, i ballerini recitano i testi delle conversazioni via chat, o delle mail, o degli stati Facebook, con tanto di punteggiatura, maiuscole, faccine, like e tutto quello che c’è intorno deridendo in questo modo una conversazione vana, vacua, che nella sua globalizzazione perde il valore intimo e personale della comunicazione tra esseri umani.

La danza è concitata, è come se le parole corressero sul palco, come se venissero vomitate violentemente senza passare per la testa, buttate lì, svuotate di significato.

Elemento simbolico presente dall’inizio alla fine è una matassa di cavi di connessione completamente e inestricabilmente intricati tra di loro che passa di mano in mano tra i vari danzatori, tra queste anime del web che si studiano, si annusano, si cercano, ma non si trovano, si incontrano, ma non si vedono realmente.

E’ la rappresentazione di come nella realtà virtuale ognuno non cerchi realmente l’altro, ma cerchi qualcuno che assomigli all’idea che dell’altro si ha; siamo solitudini che nel web si comportano come automi, pupazzetti, soggetti a delle “regole” non scritte di una comunicazione effimera, superficiale, fatta di misure, età, colore di capelli, dove ci si crea un personaggio non sempre rispondente a quello che siamo.

Al termine della rappresentazione, le fila vengono tirate con sconcertante semplicità con la canzone di John Lennon, Love che riporta lo spettatore alla realtà genuina e umile di quello che l’amore in generale dovrebbe sempre essere. Il confronto tra queste semplici, ma meravigliose e, soprattuto, vere parole, con l’esperienza cibernetica appena vissuta è sconfortante: apre gli occhi sulla solitudine e sulla incomunicabilità delle persone che si rivolgono esclusivamente al web per vivere o fingere di vivere la propria esistenza. Di fronte a queste parole, ogni sovrastruttura, ogni costruzione falsa dell’io cade, ritrovandosi nella propria miseria e affogando in essa.

Love is real, real is love/ Love is feeling, feeling love/ Love is wanting to be loved/ Love is touch, touch is love/ Love is reaching, reaching love/ Love is asking to be loved/ Love is you/ You and me/ Love is knowing/ We can be/ Love is free, free is love/ Love is living, living love/Love is needing to be loved.

lol2

FacebookTwitterPinterestGoogle +Stumbleupon
Page 20 of 21« First...10«1718192021»

CERCA NEL SITO

Canale Youtube

Articoli più popolari

Divo Nerone: oltre al pregiudizio

Divo Nerone: oltre al pregiudizio

L’abito nuovo.Teatro Sala Fontana di M

Un Re Lear senza poesia e senza cuore

Un Re Lear senza poesia e senza cuore

Archivio

  • ▼2021 (18)
    • ▼gennaio (18)
      • Papa' uccidi il mostro - Il cortome …
      • Nasce il Patto per le Arti Performa …
      • Soli, bastardi e sentimentali, il r …
      • Arriva sulla scena capitolina “Pe …
      • La Regina Delle Nevi - 16 gennaio o …
      • Il 25 gennaio PACTA . dei Teatri da …
      • MUSICA LIVE: Su LIVEnow, tornano i …
      • Sono io, il potente cortometraggio …
      • Sono io, grande successo per il Cor …
      • 1.61 Golden sectiON - online ogni s …
      • LIVE STREAMING THEATRE Dall’11 ge …
      • F(T)RAME - “Lunch Atop A Skyscrap …
      • ARRIVA A FERRARA "PERFORMER ITALIA …
      • Manuela Kustermann e Alkis Zanis le …
      • Donatella Pandimiglio in La Voce de …
      • NASCE IL PATTO PER LE ARTI PERFORMA …
      • Intervista a Sabrina Dattrino
      • Teatro degli Arcimboldi - #Facciamo …
  • ►2020 (560)
    • ►dicembre (42)
    • ►novembre (26)
    • ►ottobre (65)
    • ►settembre (56)
    • ►agosto (44)
    • ►luglio (59)
    • ►giugno (32)
    • ►maggio (21)
    • ►aprile (19)
    • ►marzo (35)
    • ►febbraio (84)
    • ►gennaio (77)
  • ►2019 (197)
    • ►dicembre (16)
    • ►novembre (18)
    • ►ottobre (26)
    • ►settembre (21)
    • ►agosto (6)
    • ►luglio (9)
    • ►giugno (16)
    • ►maggio (20)
    • ►aprile (15)
    • ►marzo (19)
    • ►febbraio (12)
    • ►gennaio (19)
  • ►2018 (165)
    • ►dicembre (11)
    • ►novembre (13)
    • ►ottobre (14)
    • ►settembre (11)
    • ►agosto (3)
    • ►luglio (7)
    • ►giugno (9)
    • ►maggio (13)
    • ►aprile (10)
    • ►marzo (27)
    • ►febbraio (22)
    • ►gennaio (25)
  • ►2017 (259)
    • ►dicembre (26)
    • ►novembre (14)
    • ►ottobre (24)
    • ►settembre (21)
    • ►agosto (3)
    • ►luglio (12)
    • ►giugno (23)
    • ►maggio (27)
    • ►aprile (20)
    • ►marzo (35)
    • ►febbraio (29)
    • ►gennaio (25)
  • ►2016 (185)
    • ►dicembre (11)
    • ►novembre (20)
    • ►ottobre (18)
    • ►settembre (11)
    • ►agosto (3)
    • ►luglio (3)
    • ►giugno (11)
    • ►maggio (20)
    • ►aprile (20)
    • ►marzo (18)
    • ►febbraio (22)
    • ►gennaio (28)
  • ►2015 (137)
    • ►dicembre (14)
    • ►novembre (17)
    • ►ottobre (21)
    • ►settembre (13)
    • ►agosto (6)
    • ►luglio (7)
    • ►giugno (5)
    • ►maggio (23)
    • ►aprile (14)
    • ►marzo (6)
    • ►febbraio (8)
    • ►gennaio (3)
  • ►2014 (43)
    • ►dicembre (2)
    • ►novembre (4)
    • ►ottobre (6)
    • ►settembre (1)
    • ►agosto (24)
    • ►luglio (3)
    • ►giugno (2)
    • ►febbraio (1)