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Comunicati stampa, Eventi

Dopo l’ondata di insulti il Teatro Parioli chiarisce: “Costanzo non registra da noi” e lancia un appello

parioli

Il Parioli chiarisce: “Costanzo non registra da noi”.

E lancia un appello.

In merito alla tempesta social verificatasi in seguito alla messa in onda del Maurizio Costanzo Show del 27 ottobre, il Teatro Parioli si vede obbligato a chiarire che, a differenza di quanto scritto da molte testate giornalistiche, le registrazioni della trasmissione del dottor Costanzo non sono state effettuate presso gli spazi del Parioli.

Inoltre rileviamo che il dottor Costanzo, in seguito a una richiesta di chiarimento da parte di agenzie di stampa riguardo alle condizioni in cui si sono svolte le registrazioni del suo programma, ha invitato i gestori di teatri e cinema a operare come lui, e cioè a effettuare test sierologici al pubblico, a installare plexiglas fra le poltrone, e ad accogliere quindi gli spettatori in sala senza mascherina, addossando in qualche modo la responsabilità della chiusura dei teatri e dei cinema ai gestori di questi ultimi, additandoli fra l’altro come persone che non fanno altro se non “rompere e fare polemiche” (fonte: Repubblica)

Consapevoli che in questo periodo l’Italia e il mondo hanno altre priorità, ricordiamo al dottor Costanzo che Cinema e Teatri sono chiusi per decreto, e non per loro scelta.

A tal riguardo, quindi, ci rivolgiamo direttamente al dottor Costanzo.

Egregio, la ringraziamo per i suggerimenti, ma le cose non stanno come dice Lei.

Se infatti è vero che la legge al momento ci impedisce di aprire, e se è indubbio che nei teatri (anche quando erano aperti) c’era obbligo di mascherina per il pubblico, allora, per favore:

eviti di farci passare pure per fessi agli occhi del pubblico.

Inoltre vorremmo approfittare di questo spiacevole episodio per sottolineare che in questo momento difficile la nostra categoria ha bisogno di supporto e unità, non di equivoci, né di strigliate.

Quel di cui la categoria a cui apparteniamo ha bisogno, invece, sono ristori immediati, basati su parametri elastici, che non lascino fuori nessuno (come invece accaduto con gli ultimi fondi stanziati dal Ministro Franceschini, che hanno lasciato a bocca asciutta moltissimi fra noi).

Ma non è solo alle istituzioni che ci rivolgiamo:

prendendo sempre spunto da quanto accaduto, nel paradosso che ha visto un teatro ricostruito in TV, ci chiediamo se non sia il caso di sottoporre allora proprio agli operatori, ai registi, ai conduttori, e agli autori di programmi televisivi una proposta di solidarietà nei confronti dei teatri privati:

c’è chi vuole portare il teatro in TV.

Noi del Parioli, invece, proponiamo in questo momento emergenziale di portare la TV in teatro.

E proponiamo alla TV di usare, all’interno dei suoi format anche le nostre maestranze (tutte, nessuna esclusa).

Nell’attesa della riapertura (prioritaria, ovviamente, ma purtroppo verosimilmente lontana nel tempo), le strutture teatrali private sarebbero forse onorate di ospitare dirette o registrazioni di produzioni audio-visive.

Questo darebbe respiro e orizzonte anche e soprattutto alle strutture più piccole per dimensioni e più fragili per economie, troppo spesso dimenticate, e che tuttavia rappresentano linfa artistica e creativa per il settore.

Auspichiamo sinceramente che gli operatori del settore TV possano riflettere su quanto proposto, e sostenere in questo modo tutti i teatri privati che non ricevono fondi ministeriali, per aiutarli a sopravvivere.

Perché alle riflessioni fatte va aggiunta anche questa:

Gli spazi pubblici o sovvenzionati sopravvivranno a questa bufera.

I teatri e gli spazi culturali gestiti da privati, senza sovvenzioni, sono condannati a morte o, nel migliore dei casi, a lenta agonia.

Insieme a loro, soffriranno tanti artisti, tanti tecnici, tanti operatori della filiera produttiva.

Infine, a pagare il prezzo più alto sarà la libertà dell’imprenditoria privata e dell’espressione artistica: a reggere alla botta saranno solo coloro che godono di finanziamenti pubblici, e inevitabilmente anche le scelte artistiche del futuro saranno condizionate da questa stortura.

Un aiuto concreto a vantaggio dei teatri privati è indispensabile perché questi ultimi continuino a restare un baluardo di libertà espressiva anche quando la tempesta che li ha travolti sarà finita.

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Comunicati stampa, Eventi

L’attore e regista Patrizio Cigliano nel cast del COLLEGIO 2020 su Rai Due

cigliano

L’attore e regista Patrizio Cigliano nel cast del Collegio 2020

in onda su Rai Due

Ormai è caduto il velo di segretezza sulla 5^ attesissima edizione del Docu/Reality “Il Collegio”, format che ha sbancato gli ascolti del palinsesto Rai delle ultime stagioni, con punte da 4 milioni e mezzo di spettatori e un incredibile 11 % di share, oltre ad un sorprendente seguito sui Social. La 5^ Edizione, a causa della pandemia di Covid19, cambia location e si sposta da Bergamo ad Anagni, splendida città medievale, in provincia di Frosinone, nel Lazio. Le puntate passano da 6 a 8 e alla lista dei nomi dei professori si aggiunge una bella novità.

Rivedremo il Preside Paolo Bosisio, la Professoressa Maria Rosa Petolicchio, e i professori Andrea Maggi, Alessandro Carnevale, David Callahan, Luca Raina e la terribile sorvegliante Lucia Gravante, ma spunta una nuova materia: recitazione, affidata a Patrizio Cigliano.

“Parlare di recitazione e di Teatro, in prima serata, sulla Rai, ad un target di telespettatori molto giovani è già un fatto senza precedenti, di cui va riconosciuto il merito a chi ha voluto inserire questa materia nel Format”_ afferma Cigliano. “Parlarne poi in un momento così infelice per il Teatro, a causa della Pandemia da Covid-19, sembra addirittura una coincidenza (il Format è stato registrato ad Agosto) incredibilmente profetica e preziosa, per trasmettere al pubblico di una Rete generalista, ma di Stato, l’importanza culturale del Teatro e del mestiere dell’attore.”

Cigliano (51 anni, romano) è particolarmente noto in ambito teatrale e nel doppiaggio. E’ attore (Accademia Silvio D’Amico), regista, autore, cantante, doppiatore, direttore di doppiaggio. Sul palcoscenico, in 30 anni di carriera, ha lavorato in oltre 100 spettacoli, con grandi nomi del teatro italiano, da Franco Zeffirelli a Gabriele Lavia, da Luca Ronconi a Giancarlo Sepe, da Marco Carniti a Massimo Venturiello, da Andrea Camilleri a Claudio Insegno, da Arnoldo Foà ad Arturo Brachetti ed Enrico Brignano. Un suo spettacolo (“A Cuore Aperto”, ripetutamente in scena dal 2002) è andato in scena persino a New York. Il suo repertorio spazia da Shakespeare (anche al Globe Theatre di Roma, diretto da Gigi Proietti) al Musical (è stato Mandrake nel Musical “Febbre da Cavallo” del Teatro Sistina di Roma). Ha partecipato a diverse Fiction, tra cui “Carabinieri” e “Provaci ancora Prof.”. Molti i radiodrammi Rai. Come doppiatore, è la voce italiana di Adam Brody, il Seth Cohen protagonista della serie-teen “The O.C.”, ma ha doppiato anche Harvey Keitel, Michael Jackson, Justin Timberlake, Rodrigo De La Serna, Ben Rappaport e il viscido Krakow in “Billions”. Ma è anche “Patamon” nel manga “Digimon” e Matìas nella soap “Violetta”. Ha un ricco palmarès di premi, ricevuti come attore, autore o regista, e insegna recitazione in diverse strutture, sia pubbliche che private. Ha pubblicato diversi libri contenenti le sue commedie e persino un CD da cantante. Insomma: una new entry di tutto rispetto, per questo Collegio 5.

Amatissimo dagli adolescenti, il programma, in onda su Rai Due dal 27 ottobre in prima serata, colloca in un collegio molto severo una ventina di ragazzi di età comprese tra i 14 e i 17 anni, e per un mese li obbliga a regole ferree di studio e di comportamento, per poi raggiungere un esame finale con relativa promozione e/o bocciatura. Non c’è un vincitore, ma molti dei ragazzi che vi hanno partecipato, hanno in seguito intrapreso un cammino da personaggi pubblici: influencer, attori, blogger.

L’inserimento della recitazione, in un format così popolare, potrebbe essere molto interessante, sia per gli immancabili risvolti comici che farà ricadere sugli allievi, sia per la portata culturale inevitabilmente legata al Teatro e al Cinema, per lo più sconosciuti ai giovanissimi, sempre più dipendenti dai loro Smartphone e dalle loro Serie TV. E il difficile momento che tutti i teatranti, e tutti gli operatori del settore spettacolo stanno vivendo, ne rafforza ulteriormente il valore aggiunto. Oltre al meritevole intento, chissà poi se il nuovo Prof. di recitazione ci farà scoprire qualche inatteso enfant prodige tra i ragazzi del Collegio 5.

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Comunicati stampa, Eventi

Teatro cultura #professionistialsemaforo

Nota Stampa

Arriva #professionistialsemaforo, iniziativa libera che nasce con l’intento di unire professionisti dello spettacolo e della ristorazione e valorizzare il nostro patrimonio culturale e le tradizioni culinarie, da sempre fonte di benessere per la mente.

Il 31 ottobre a Piazza Montecitorio un flashmob, in costume di scena o abito da lavoro, che viaggerà anche sui social, per chiedere al Governo di rivedere alcune misure con lo scopo di evitare ulteriori criticità per le categorie, già messe preventivamente in sicurezza.

Attiva anche una raccolta firme, in collaborazione con la storica rivista “Sipario”, su piattaforma digitale.

31 ottobre 2020 ore 12.30 Piazza Montecitorio

Ogni nazione ha il compito di tutelare il proprio patrimonio culturale e valorizzarlo. L’Italia possiede una lunga serie di tradizioni millenarie da preservare. Dalle opere letterarie a quelle cinematografiche e teatrali, senza dimenticare il comparto enogastronomico, altro fiore all’occhiello del Made in Italy. Con lo scopo di evidenziare le nostre eccellenze e chiedere al Governo la possibilità di rivedere il provvedimento che impone la chiusura di teatri, cinema e quella (fissata per le ore 18.00) di locali e ristoranti, nasce l’iniziativa libera #professionistialsemaforo, ideata dalla giornalista Federica Rinaudo, che intende riunire artisti, maestranze, esercenti, liberi professionisti, con il fine di smuovere le coscienze ed evidenziare, dopo vari investimenti fatti per mettersi a norma, che teatri, cinema, locali e ristoranti sono realtà sicure, in grado di osservare e garantire le regole (già messe in atto) relative al previsto distanziamento e ai dispositivi di protezione.

Le attività culturali, di ristoro e divertimento sono necessarie (ora più che mai) per il benessere della mente eppure rischiano di essere penalizzate con gravi ripercussioni e criticità per il futuro dei lavoratori. A tal proposito si propone una petizione http://chng.it/TW4dsJZyKw  da raggiungere tramite piattaforma digitale, in collaborazione con la storica rivista “Sipario” fondata nel 1946, ma anche un messaggio visivo virale per i social per richiedere la mobilitazione ad un flashmob nella giornata dedicata alla festività di Halloween, in collaborazione con Enac, Ente Nazionale Attività Culturali, il polo di aggregazione per tutte le libere associazioni interessate a realizzare progetti in ambito culturale, sportivo e sociale.

Il 31 ottobre 2020 alle ore 12.30 in piazza Montecitorio ognuno potrà decidere di donare pochi secondi del proprio sapere (versi di una poesia, strofe di una canzone, suggerimenti per una ricetta ecc.) in attesa del segnale “verde”…ovvero del via libera al ripristino delle attività nella speranza che l’incubo del Covid -19 non crei più problemi alla salute e all’economia.  In piazza con il costume di scena o l’abito da lavoro, con tanto di cartello “Affittasi liberi professionisti,” per testimoniare la semplice volontà di tornare a lavorare e dare un significato ai sacrifici di una vita evitando la chiusura di attività.  Artisti, tecnici, fotografi, ristoratori, organizzatori e  vari liberi professionisti che operano nelle categorie sopracitate sono tutt’altro che “non necessari”, ma fermano il tempo donando emozioni uniche alla collettività. Simultaneamente, per coloro che fossero impossibilitati a recarsi in piazza Montecitorio, al segnale dei presenti partirà una diretta Facebook, nella quale in egual modo si potrà offrire la propria testimonianza.

Info e dettagli pagina Facebook Professionisti al Semaforo.

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