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Comunicati stampa, Teatro

MNEMOSINE A SPAZIO DIAMANTE

Comunicato Stampa stagione 2019 | 2020

Spazio Diamante

4 | 5 marzo 2020

MNEMOSINE

Spettacolo vincitore del Premio del pubblico al Festival inDivenire
di Doron Cochavi, Luigi Saravo
con Cristian Giammarini, Daniele Santoro, Doron Cochavi, Claudia Vegliante, Chiara Felici, Beatrice Olga Valeri
regia Luigi Saravo

PRODUZIONE SAN CARLINO di Vitiello Cristina

Mercoledì ore 21:00 – Giovedi ore 21:30

Sarà in scena a Spazio Diamante mercoledì 4 e giovedì 5 marzo, MNEMOSINE, spettacolo vincitore del Premio del pubblico al Festival inDivenire, di Doron Cochavi, Luigi Saravo. In scena: Cristian Giammarini, Daniele Santoro, Doron Cochavi, Claudia Vegliante, Chiara Felici, Beatrice Olga Valeri. Regia di Luigi Saravo.

MNEMOSINE è uno spettacolo sul tema della perdita e del lutto che utilizza la Shoah come nucleo generativo.

Il lavoro è partito dall’incontro tra me, Luigi Saravo, regista italiano, e Doron Kochavi, attore e fotografo isrlaeliano.

Trovandoci a lavorare insieme su un progetto legato ai rifugiati chiamato Exodos, abbiamo cominciato a condividere idee e suggestioni sul tema della Shoah. Abbiamo indagato i ricordi della nonna di Doron, ebrea polacca, sopravvissuta ad Auschwitz tuttora viva e residente in Israele e alcune memorie infantili che mi riguardano attinenti al tema della perdita e del lutto.

Il nostro obiettivo è stato di costruire un percorso a partire dai meccanismi fisiologici della memoria mettendoli in relazione al concetto del lutto e alla sua elaborazione utilizzando come contesto narrativo la Shoah.

La storia su cui si centra la scrittura dello spettacolo riguarda una famiglia di quattro persone, padre, madre, figlio maggiore, figlia minore, nella quale il figlio maggiore scompare nel gorgo nazista.

Da qui la famiglia si trova a dover elaborare questa perdita all’interno di una dimensione di trauma che rende difficile comunicare alla sorella minore, al tempo della scomparsa ancora piccolissima, del fratello scomparso.

Nei nostri percorsi esplorativi ci è più volte capitato di imbatterci in racconti che fanno capo a un grande non detto all’interno delle famiglie ebraiche. Senza addentrarci nei complessi meccanismi sociologici e psicologici dell’elaborazione di una tragedia collettiva come la Shoah abbiamo voluto concentrarci su questi casi e su come abbiano risposto alle condizioni che si erano andate a creare.

Il linguaggio di cui lo spettacolo si compone è essenzialmente visivo e si snoda attraverso una serie di quadri collegati tra loro da nessi narrativi. Nel lavoro ci siamo chiesti quale taglio dare alla nostra narrazione. Se seguire un percorso narrativo lineare che potesse essenzialmente dar conto dei fatti o se dare forma al modo in cui i meccanismi della memoria funzionano. Abbiamo scelto di seguire questa seconda strada e ci siamo trovati in un contesto compositivo dove il passato e il presente dialogano costantemente tra loro, dove i sentimenti del momento modificano le sensazioni e le strutture d’immagini del passato e dove, quindi, la memoria si costituisce come un processo plastico, profondamente radicato nel linguaggio simbolico.

È a questo linguaggio che abbiamo dato forma, mirando, quindi, ad un coinvolgimento più intuitivo e associativo dello spettatore.

D’altronde l’utilizzo di immagini sceniche capaci di reclutare un approccio intuitivo ed empatico nel fruitore, lo spogliare i riferimenti del loro realismo storico, la costruzione di uno spazio rappresentativo astratto abitato da corpi, situazioni ed oggetti quotidiani, si sono rivelati elementi centrali nella nostra ricerca, già nel precedente progetto Exodos e quindi supponiamo che il nostro approccio nasca da un’attitudine a esplorare il reale a partire da una storia psichica anziché cronachistica.

Abbiamo infine compreso che il rapporto con la memoria come esperienza umana fondamentale sia essenzialmente il rapporto con la perdita, con ciò che non è più o non si presenta più nella medesima forma. E che questo rapporto sia il nucleo essenziale della percezione del reale. Se, quindi, nel nostro cervello i ricordi possono essere modificati, perduti, resi opachi da nuove esperienze e costruzioni mentali e se allo stesso modo i luoghi fisici e la loro storia possono subire la medesima mutazione e, infine, se questa dinamica si riconnette costantemente con il momento presente, è possibile dire che la mutazione del reale, del suo senso e della sua interpretazione è costantemente in evoluzione.

Questa questione apre anche, però, la possibilità di manipolare la percezione del reale per creare nuovi collegamenti tra eventi storici e realtà interiore soggettiva sollevando scenari di grande complessità.

Supponiamo quindi che il nostro lavoro sia un inizio di percorso nell’indagine di questa complessità e nella ricerca di un linguaggio capace di darne conto in termini scenici.

#spaziodiamante #avampostoculturaledienergiacreativa #alessandrolongobardi

SPAZIO DIAMANTE
Via Prenestina 230B – tel. 06 27858101

CENTRALINO OPERATIVO PER INFO E PRENOTAZIONI: lunedì-venerdì h. 12:00/19:00, sabato h 14:00/19:00, domenica h 14:00/18:00

Info e prenotazioni: botteghino@spaziodiamante.it – WhatsApp 345 9409718

Orario Spettacoli

Giovedi ore 21:00 – Venerdì ore 21:00 – Sabato ore 21:00 – Domenica ore 17:00

Prezzo biglietti

PROSA Intero € 18,00, Ridotto (Universitari, Under 30, Over 65, Residenti Municipio V) 15 euro

Orario spettacoli: dal giovedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 17.00

Di seguito gli orari del botteghino Sala Umberto e Brancaccio

Sala Umberto:

APERTURA AL PUBBLICO: martedì-venerdì h. 12:00/19:00 – sabato h 14:00/19:00 – domenica h 14:00/18:00

lunedì chiuso

La biglietteria, dopo le 19, resterà aperta fino ad inizio spettacolo per le operazioni riguardanti lo stesso

Teatro Brancaccio:
Orari martedì – venerdì h. 11.00/13.00 – 14.00/19.00

sabato h. 14.00 – 19.00 / domenica h. 14.00 – 18.00

lunedì chiuso

CENTRALINO OPERATIVO PER INFO E PRENOTAZIONI

lunedì – venerdì h. 11.00/13.00 – 14.00/19.00

sabato h. 14.00 – 19.00 / domenica h. 14.00 – 18.00

Trasporto Pubblico

Con l’autobus 150F, N12 – Fermata Prenestina/Conti

Con il Tram 5 / 14 / 19 – Fermata Prenestina/Conti

Con l’automobile è possibile parcheggiare sulla via Prenestina e strade adiacenti.

Taxi Stazione taxi Largo Preneste

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Comunicati stampa, Teatro

Nuovo Appuntamento con Shakespeare in wine

Avviso ai Soci

COMUNICATO STAMPA

L’ Associazione Culturale Teatro Trastevere

in collaborazione con Le Chat noir

e la cantina Cincinnato

presenta

Shakespeare in wine

#aperitivoconspettacolo

un format di Annabella Calabrese

PROSSIMO APPUNTAMENTO 8 Marzo ore 21.00

SHAKESPEARE IN WINE: Il gioco degli equivoci

(tratto da “La commedia degli errori”, “Sogno di una notte di mezza estate”

e “La Dodicesima Notte” di William Shakespeare)

Regia di Annabella Calabrese

con

Annabella Calabrese, Giovanna Cappuccio, Leonardo D’angelo, Roberto Giannuzzi,

Irena Goloubeva, Andrea Iarlori, Chiara Laureti e Andrea Standardi.

Bicchiere di vino + spettacolo: 16 euro intero; 14 euro ridotto

Per info e prenotazioni: shakespeareinwine@gmail.com

“Noi altro non v’offriamo che un sogno.

Della vostra indulgenza abbiamo bisogno”

W. Shakespeare

La compagnia Le Chat Noir reduce del grande successo de “Le Fiabe del Castello” nel Castello di Santa Severa e dello spettacolo “Shakespeare in wine: L’amor tra furor e sospiri” nel Palazzo Doria Pamphilj di San Martino al Cimino torna a Roma e, nello specifico, al Teatro Trastevere per allietare chi desidera festeggiare la festa della donna con uno Shakespeare in wine a sessi invertiti, nel quale le donne interpreteranno i personaggi maschili e gli uomini quelli femminili.

Shakespeare in wine è l’unico evento che miscela scene tratte dal repertorio Shakespeariano con degustazione di ottimo vino offerto dalla cantina Cincinnato e ad allietare il pubblico del prossimo “Shakespeare in wine: il gioco degli equivoci” saranno i personaggi delle opere più famose di Shakespeare su scambi di persone, di sesso e di coppie.

Ed è così che per gli spettatori diventa possibile bere un buon vino in compagnia dei più amati personaggi Shakespeariani, di chiacchierare con Antifolo, della Commedia degli errori, o di assistere ai litigi tra le amiche-nemiche Ermia ed Elena del Sogno di una notte di Mezza Estate, lasciandosi cullare dalla poesia di un tempo.

Non tutti sanno, infatti, che all’epoca di William Shakespeare la concezione del Teatro era decisamente diversa rispetto a quella dei giorni nostri e che, invece, fosse più una sorta di luogo di ritrovo dove ci si godeva lo spettacolo, bevendo, mangiando e chiacchierando con il proprio vicino.

Il format Shakespeare in wine, ideato dall’attrice e regista Annabella Calabrese e portato in scena dalla Compagnia Le Chat Noir, nasce proprio dalla volontà di riportare ai giorni nostri l’atmosfera dell’epoca, coniugando la rappresentazione di diverse scene shakespeariane, riadattate e rivisitate in chiave moderna, con il momento dell’aperitivo, il tutto all’interno del caratteristico e scenografico Teatro Trastevere, situato nell’omonimo celebre quartiere.

Ed è così che gli spettatori potranno sorseggiare un buon bicchiere di vino all’interno del Teatro, mentre gli attori si muoveranno improvvisando attorno a loro. Lo scopo è quello di far arrivare allo spettatore di oggi la poesia e le emozioni del grande teatro di ieri, invitandolo a divenire parte attiva all’interno delle scene che si svolgono attorno a lui. È così che i personaggi prendono improvvisamente vita e si muovono e agiscono in un contesto ibrido, che ha un’atmosfera magica, a metà tra quella di un Teatro e quella di un Wine Bar.

Lo spettacolo è diviso in due parti: una dedicata all’improvvisazione, che si svolge mentre il pubblico può bere un bicchiere di vino, nella quale i personaggi interagiscono in maniera diretta con gli spettatori, e una dedicata alla messa in scena vera e propria, nella quale gli attori interpretano scene alternate tratte da varie opere di Shakespeare e legate tra loro da temi comuni come la magia, l’amore o la corruzione. La messa in scena è estremamente moderna e interattiva e le azioni non si svolgono sul palco ma in mezzo alla platea.

La selezione vinicola è a cura di Cincinnato, celebre cantina fondata nel 1947 sui Monti Lepini, la cui storia da sempre racconta di Nero Buono e Bellone.

L’8 Marzo alle ore 21, dunque, le donne, protagoniste della giornata, ma anche gli uomini ovviamente, potranno festeggiare al Teatro Trastevere di Roma godendosi “Shakespeare in wine: il gioco degli equivoci”, dove a muoversi tra il pubblico saranno i personaggi più famosi delle commedie di Shakespeare interpretando scene tratte da “La commedia degli errori”, “La dodicesima notte” e “Sogno di una notte di mezza estate” in una versione a sessi invertiti in pieno stile Shakespeariano accompagnata dalle bollicine dello spumante brut della Cantina Cincinnato.

L’ideazione e la regia di ciascuna serata è a cura di Annabella Calabrese, ideatrice del format, nonché interprete al Cinema del recente successo con Diego Abatantuono e Massimo Ghini “Un nemico che ti vuole bene” (regia di Denis Rabaglia). Con Annabella Calabrese, sulla scena, Giovanna Cappuccio, Leonardo D’angelo, Roberto Giannuzzi, Irena Goloubeva, Andrea Iarlori, Chiara Laureti e Andrea Standardi.

Teatro Trastevere

via Jacopa de’Settesoli 3, 00153 Roma

prevista tessera associativa

contatti: 065814004 info@teatrotrastevere.it

www.teatrotrastevere.it #ilpostodelleidee

https://www.facebook.com/teatrotrastevere/# https://twitter.com/teatrotrast

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Comunicati stampa, Teatro

La molto tragica storia di Piramo e Tisbe al Filodrammatici

Teatro Filodrammatici di Milano

Dal 3 all’8 marzo 2020

La molto tragica storia di Piramo e Tisbe che muoiono per amore

liberamente tratto dal Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare

testo e regia Renato Sarti

con Federica Fabiani, Marta Marangoni, Rossana Mola, Elena Novoselova,

Milvys Lopez Homen, Michael Habibi Ndiaye e con Renato Sarti

scene Carlo Sala

musiche Carlo Boccadoro – canzoni originali Cochi Ponzoni e Flavio Pirini

produzione Teatro della Cooperativa

Il leone non fa male, non è mica un animale, il leone è Pot Pourrì, più sfigata di così!

Dal 3 all’8 marzo al Teatro Filodrammatici va in scena La molto tragica storia di Piramo e Tisbe che muoiono per amore di Renato Sarti.

Quando si parla di comicità, spesso ci si dimentica del contributo fondamentale − per intelligenza e ironia − apportato da attrici del calibro di Franca Valeri, Franca Rame, Ave Ninchi e Tina Pica. Le scene degli artigiani che rappresentano la tragedia di Piramo e Tisbe durante le nozze dei signori nel Sogno di una notte di mezza estate sono un appuntamento costante del teatro comico, e tanto più i maldestri interpreti cercano di essere tragici e di commuovere il pubblico, quanto più esilarante è il risultato ottenuto.

Alcuni anni fa il Teatro della Cooperativa mise in scena un’originale versione del capolavoro di Shakespeare, firmata da Renato Sarti, in cui anche le scene dei comici furono reinventate: la sgangherata compagnia amatoriale non era composta da artigiani che facevano i mestieri tipici del tempo, ma dalle dipendenti di una moderna e multietnica cooperativa di pulizie.

Sulla spinta del successo a dir poco travolgente di quelle scene è nato uno spettacolo che vede sul palco lo stesso straordinario gruppo di attrici insieme al loro datore di lavoro afro – leghista e a Renato Sarti, qui nelle vesti di regista di teatro d’avanguardia che si presta a presiedere la giuria di un concorso di teatro amatoriale…

“Nel momento in cui ho deciso di adattare questo testo ero conscio del rischio in cui potevo incorrere, ossia quello di attirarmi le più feroci critiche da parte degli addetti ai lavori e di quegli spettatori legati al testo originale da una sorta di rispetto reverenziale, e direi quasi devozionale. A sostenermi, però, c’era la convinzione che Shakespeare riusciva a coinvolgere il pubblico perché nelle sue opere non affrontava solo i grandi temi universali della vita e dell’uomo, ma anche perché parlava, in modo diretto e vivo, dei problemi legati al quotidiano. Quando questo non avviene, nel migliore dei casi si rischia di fare un teatro museale.”

Renato Sarti

ORARI DI RAPPRESENTAZIONE: mar., giov. e sab. ore 21.00 | mer. e ven.  ore 19.30 | dom. ore 16,00

BIGLIETTI: Intero: 22.00 euro | ridotto convenzionati: 18.00 euro | ridotto under 30: 16 euro | ridotto over 65 e under 18: 11 euro | NOVITÀ giovedì: 15 euro

www.teatrofilodrammatici.eu tel. 02 36727550

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