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Comunicati stampa, Teatro

SALA UMBERTO – SANTO PIACERE di e con GIOVANNI SCIFONI dall’8 ottobre

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SALA UMBERTO

ALESSANDRO LONGOBARDI PER OTI – OFFICINE DEL TEATRO ITALIANO PRESENTA

GIOVANNI SCIFONI

 

SANTO PIACERE

Dio è contento quando godo
SCRITTO DA GIOVANNI SCIFONI

SUPERVISIONE ARTISTICA DANIELE MONTEROSI

REGIA VINCENZO INCENZO
DANZATRICE ANISSA BERTACCHINI

8 – 27 OTTOBRE 2019

 

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Non c’è sesso senza amore è solo il riff di una canzone o una verità assoluta?

Come la mettiamo con il VI Comandamento?

Tutti dobbiamo fare i conti con la nostra carne e troppo spesso i conti non tornano.

Anima e corpo sono in guerra da sempre, alla ricerca di una agognata indipendenza. Come in tutte le guerre, nel tempo mutano le strategie e i rapporti di forza. Ma noi, credenti, bigotti o atei incalliti, continuiamo ad inciampare nelle nostre mutande, tra dubbi e desideri.

Scifoni ha un piano: porre fine all’eterno conflitto tra Fede e Godimento e fare luce su una verità definitiva e catartica, dove l’anima possa ruzzolarsi sovrana nel sesso e il corpo finalmente abbracciare l’amore più puro, in grazia di Dio.

Sequestra così il pubblico e lo pone al centro di un esperimento unico e irresistibile, avventurandosi tra vizi, ragioni e sentimenti della fauna umana, oscillando come un esilarante pendolo tra gli estremi del sesso e della Fede, in metamorfosi continua tra i suoi personaggi, il morigerato Don Mauro, schiavo di un catechismo improbabile, e l’illuminato Rashid, pizzettaio musulmano modernista.

In un flusso di coscienza tempestoso e irresistibile, alto e comico al contempo, Scifoni fa rimbalzare Papi e martiri, santi e filosofi, scimmioni primitivi e cardinali futuribili, anni ’80 e Medioevo, dribblando continuamente la tentazione di un meraviglioso e furastico corpo femminile che incombe sulla scena a intervalli regolari per saggiare l’effettiva disintossicazione da sesso del pubblico.

Liberandosi di pregiudizi, luoghi comuni e vestiti, Scifoni ci trascina seminudo a riva con l’ultimo sorprendente quadro, che sembra mettere finalmente d’accordo Piacere e Santità: un ballo lento degli affetti e dei ricordi che ci farà uscire, dopo tante risate, con le lacrime della commozione.

 

Vincitore del Premio “I Teatri del Sacro” 2017

 

 

SALA UMBERTO

Via della Mercede 50

Prezzi da 17 a 28 euro

Dal martedì al sabato ore 21, sabato 12 e 19 ottobre ore 17 e ore 21, domenica ore 17, mercoledì 23 ottobre ore 17

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Comunicati stampa, Teatro

Dialoghi/Platone scritto e diretto da Giovanni Franci e con Paolo Graziosi. Off/Off Theatre, dall’11 al 20 ottobre 2019

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Dall’11 al 20 ottobre 2019

VIA GIULIA, 19, 20, 21 – ROMA

DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA

 

Spettacolo d’Apertura

DIALOGHI/PLATONE

Scritto e diretto da Giovanni Franci

con PAOLO GRAZIOSI

e con Gianmarco Bellumori, Alberto Melone, Riccardo Pieretti e Fabio Vasco

 

elaborazioni digitali Nuvole Rapide Produzioni, assistente Fabio Del Frate

 

SPETTACOLO PRODOTTO DA FONDAMENTA Srl

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MANIFESTO DELLA LIBERTA’ DI PENSIERO. ELOGIO ALLO SCANDALO. UN FATTO TUTT’ALTRO CHE CASUALE. “DIALOGHI/PLATONE”, CORTOCIRCUITO TRA TEATRO E FILOSOFIA, IL NUOVO SPETTACOLO DI GIOVANNI FRANCI INAUGURA LA TERZA STAGIONE IN VIA GIULIA

 

 

Venerdì 11 ottobre alle ore 21.00 si apre il sipario sulla terza stagione dell’OFF/OFF Theatre, gioiello di cultura e architettura che torna ad accendere Via Giulia, con un intenso cartellone firmato da Silvano Spada, direttore artistico del nuovo teatro romano, sempre più crocevia di volti protagonisti del dello spettacolo, della politica e della società.

Sarà la pièce Dialoghi/Platone, scritta dal drammaturgo Giovanni Franci (autore di opere di successo come L’Effetto che fa, Spoglia-toy e Roma Caput Mundi), a dare il via alla stagione di Via Giulia, che ospiterà trentotto spettacoli fino a maggio 2020 e che, dall’11 al 20 ottobre, vedrà sul palco il saggio Paolo Graziosi nelle vesti di Socrate, seguito dai giovani attori under 30 Gianmarco Bellumori, Alberto Melone, Riccardo Pieretti e Fabio Vasco, impegnati nella messa in scena di uno spettacolo manifesto della libertà di pensiero, un elogio dello scandalo per niente casuale, in cui si ride di ogni cosa e non si tace su niente.

 

LO SPETTACOLO

 

Cinque attori, decisi a portare in scena per la prima volta i Dialoghi “socratici” di Platone, si accorgono fin dalle prime battute del testo, che la storia che stanno accingendosi ad interpretare li riguardi nel profondo, intuiscono come per istinto, quanto quelle parole facciano già parte del loro dna culturale e sentimentale, etico, morale e politico. Paolo Graziosi, l’attore protagonista, è chiamato ad interpretare un Filosofo. Non un Filosofo qualsiasi, ma il Filosofo per eccellenza: Socrate. Padre della filosofia occidentale, primo grande martire della società civile, primo grande perseguitato per la causa della libertà di pensiero. Colui che ha distrutto ogni falsa certezza ed ogni pregiudizio servendosi di una sola arma: l’ironia. Un personaggio così complesso e carico di allusioni che ogni epoca della storia umana ha ritrovato in lui qualcosa che le appartenesse. Prototipo dell’intellettuale moderno, contestatore instancabile della società in cui vive e per questo, condannato a morte, assassinato da quella stessa società. Gianmarco Bellumori interpreta Eutifrone, un ragazzo che denuncia il proprio padre di un reato gravissimo. Fabio Vasco è Critone, migliore amico del filosofo. Riccardo Pieretti è Alcibiade, incarnazione stessa dell’erotismo. Alberto Melone, Fedone, descriverà gli ultimi istanti di vita del filosofo. Un cortocircuito tra teatro e filosofia, tra realtà e rappresentazione, tra vero e falso. Teatro e Filosofia, in fondo, condividono la stessa utopia, come il primo cerca di rendere visibile l’invisibile, la seconda vorrebbe dimostrare l’indimostrabile. I cinque attori ripercorrono quindi il processo e la messa a morte di Socrate come fosse una passione laica.

 

NOTE DI REGIA a cura di GIOVANNI FRANCI

In tutti i miei precedenti lavori, anche quando mi è capitato di affrontare la commedia, ho sempre cercato di dare luce ai sentimenti più bui dell’uomo, alle sue manie, ai suoi tormenti, in DIALOGHI/PLATONE, invece, cerco di raccontare l’uomo alle prese con i suoi sentimenti più alti, più belli e valorosi, non c’è spazio per meschinità, paure, violenza e alienazione. La parola, il discorso lontano da qualsiasi intento demagogico, la contestazione faccia a faccia (non dietro lo schermo di un computer o di uno smartphone) le grandi domande dell’uomo (quelle a cui Google non può rispondere) sono il motore di questa commedia.  “Dialoghi/Platone” è un manifesto della libertà di pensiero/è un’elegia in elogio dello scandalo/è una commedia in cui quattro ragazzi incontrano un filosofo/è una commedia filosofica in cui cinque attori portano in scena i Dialoghi di Platone/è uno spettacolo in cui ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti non è affatto casuale/è un dramma in cui si può ridere di tutto perché non si ha paura di tacere niente. Dante, nel Paradiso Terrestre, sulla cima del monte del Purgatorio, beve dalle acque di Lete per cancellare la memoria degli affanni terreni, poi dalle acque di Eunoè per vivificare lo spirito e prepararlo alla visione del Cielo. Affrontare i Dialoghi di Platone è come bere da entrambi i fiumi, essi ci liberano dai limiti della nostra esistenza e ci aprono la via ad una visione ideale dell’uomo e del mondo.

 

 

OFF/OFF THEATRE

Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma / DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA

Costo Biglietti: Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€;

Dal Martedì al Sabato h.21,00 – Domenica h.17,00

Info e Prenotazioni: +39 06.89239515 – offofftheatre.biglietteria@gmail.com

SITO: http://off-offtheatre.com/ – FB: https://www.facebook.com/OffOffTheatreRoma/ – IG: https://www.instagram.com/offofftheatre/?hl=it

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Danza, Recensioni, Teatro, Teatro

Recensione di Non si uccidono così anche i cavalli?

giuseppe zeno

Una trascinante e disperata corsa per la celebrità 

Teatro Sala Umberto, 1 ottobre 2019

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Vivi lo spettacolo, canta lo spettacolo, paga lo spettacolo, guarda lo spettacolo con la dancing marathon!

Vincitore del Premio Camera di Commercio Riviere di Liguria al 52° Festival Teatrale di Borgio Verezzi torna a Roma, al Teatro Sala Umberto, Non si uccidono così anche i cavalli? lo spettacolo tratto dal romanzo di Horace McCoy del 1935 da cui nel 1969 fu prodotto l’omonimo film diretto da Sidney Pollack.

Lo scenario creato da McCoy potrebbe considerarsi antesignano dei reality dei nostri giorni. La storia, che si svolge nella California dei primi anni trenta, in piena Grande depressione, racconta di una folle maratona di ballo dove i partecipanti, spinti dal desiderio di riscatto da una misera vita e dalla brama di celebrità, ballano per giorni e notti senza interruzioni, diventando oggetto di scommesse da parte del pubblico, sotto gli occhi di curiosi, ma anche di registi e produttori, con la speranza di vincere il premio in denaro in palio o di essere scritturati.

Le regole sono rigidissime: le coppie in gara devono ballare ininterrottamente potendo usufruire solo di una pausa di dieci minuti ogni due ore, nei quali dover fare tutto: riposare, mangiare, bere…

A condurre lo sfiancante evento, un vero e proprio gioco al massacro, è Joe (Giuseppe Zeno), presentatore ammaliatore e cinico che tira i fili dei destini dei concorrenti, ma a sua volta è vittima del giro d’affari che alimenta lo spettacolo.

Le coppie in gara partecipano con la speranza di poter cambiare la propria vita, ma vengono fagocitati dalle spietate dinamiche dello spettacolo fino a restarne annientati. Tra di loro c’è Gloria (Silvia Salemi), unico altro personaggio “parlante” oltre a Joe, una donna sconfitta dalla vita che cerca disperatamente un riscatto che sembra essere senza speranza.

Tradotto da Giorgio Mariuzzo, adattato e diretto da Giancarlo Fares, Non si uccidono così anche i cavalli? è uno spettacolo emozionante che con toni drammatici e ironici mette in risalto i sacrifici che molte persone sono disposte a fare per rincorrere il successo e le tante esasperazioni in cui spesso si cade, mostrando un ampio spettro di tipi umani disperati e grotteschi.

Lo spettacolo trascina in una folle corsa per la celebrità, in una dancing marathon, una maratona della vita tanto coinvolgente da far mancare il fiato.

Lo spettatore impara a conoscere le coppie in gara attraverso le parole di Joe, ma, soprattutto, attraverso gli sguardi dei protagonisti, quegli occhi grandi e illuminati dalla speranza, aperti sulle possibilità, che mano a mano perdono luce, si riempiono di lacrime e rischiano di spegnersi, e i loro gesti, prima così ampi, precisi ed energici e poi sempre più infiacchiti e avviliti dalla stanchezza e dagli eventi che accadono intorno.

Non si uccidono così anche i cavalli? è uno spettacolo tutto concentrato sulla maratona danzante che questi splendidi attori portano in scena con energia, grinta, tenacia, forza, resistenza fisica e passione, riuscendo a raccontare la storia di ognuno solo attraverso gli sguardi, i gesti e i passi, rendendo con potente carica espressiva le passioni e i drammi che i personaggi vivono. Passo passo si conoscono i vari personaggi grazie all’empatia che i giovani attori e le giovani attrici riescono a suscitare nel pubblico, che finisce per parteggiare per l’uno e provare antipatia per l’altra.

Meriterebbero ognuno/a un encomio personale per la straordinaria capacità di coinvolgere e stravolgere senza dire una parola, ma solo con l’agilità e la bellezza dei movimenti e le doti espressive: Riccardo Averaimo, Alberta Cipriani, Vitoria Galli, Alessandro Greco, Salvatore Langella, Martin Loberto, Elisa Lombardi, Maria Lomurno, Francesco Mastroianni, Matteo Milani, Piefrancesco Scannavino, Lucina Scarpolini, Viviana Simone.

A dirigere questa matassa umana, questa bolgia di corpi e anime disperate, è Joe, interpretato dallo straordinario Giuseppe Zeno. Bravissimo, coinvolgente e pienamente in parte, restituisce un personaggio complesso: affabulatore e magnetico, dapprima si conquista il favore del pubblico e dei concorrenti come un bravo presentatore, per trasformarsi strada facendo in un feroce e cinico Caronte che trascina questi ultimi sull’orlo dello sfinimento fisico e psichico per poi abbandonare le loro anime a vagare tra le nebbie del fiume.

Suo contraltare è Gloria interpretata dalla bravissima cantante Silvia Salemi che per la sua prima prova attoriale si cimenta con un ruolo molto difficile in cui è chiamata a recitare e ballare. Il suo personaggio, che dovrebbe fare appunto da contraltare a quello di Giuseppe Zeno, non restituisce la medesima potenza espressiva, rimanendo un poco sullo sfondo. Nonostante l’intensità dei due brani cantati, il ruolo è complesso e destinato ad un’attrice di esperienza. Per quanto la sua interpretazione sia stata gradevole e personale, l’impressione è che Silvia resti un po’ troppo inserita nel gruppo quasi a cercarne la protezione, mentre il personaggio di Gloria deve staccarsi da tutti gli altri e risaltare per la storia che racconta. Indubbiamente il tempo e l’esperienza l’aiuteranno a raggiungere la maturità che il personaggio richiede.

Su tutto regna la regia lucida e attenta di Giancarlo Fares che riesce a mettere in risalto l’emotività e l’intimità dei personaggi.

Altra protagonista dello spettacolo è la musica eseguita dal vivo dai cinque bravissimi elementi della band Piji Electroswing Project: Piji (voce e chitarra) Egidio Marchitelli (elettronica, chitarra e cori) Dario Troisi (pianoforte) Saverio Capo (basso e cori) Andy Bartolucci (batteria). Musiche in stile swing, elettro-swing e jazz manouche composte appositamente per lo spettacolo da Piji, e bellissimi e famosi brani rielaborati in un processo di metamorfosi molto efficace.

Elemento fondamentale dello spettacolo sono le bellissime coreografie di Manuel Micheli, ogni volta diverse per ognuna delle sette coppie in scena ed eseguite contemporaneamente. Da segnalare poi i bellissimi costumi di Francesca Grossi.

Brani in ordine di esecuzione

Primo atto

Dancing Babylon (Piji)

Maniac

Balla Ballerino

Ne Resterà (Piji)

La Quadrille

Voglio vederti Danzare

Disco Labirinto

Secondo atto

Lurido tango (Piji)

I don’t feel like dancin’

Dancing in the dark

Al ballo mascherato

Crying at the discoteque

Dance me to the end of love

I sogni di Gloria (Piji)

Non si uccidono così anche i cavalli? (Piji)

Ballo Ballo

CAVALLI ZENO E PIJI A75-310 ok

Non si uccidono così anche i cavalli?

Traduzione Giorgio Mariuzzo

Adattamento Giancarlo Fares

Tratto dall’omonimo romanzo di Horace McCoy

Regia Giancarlo Fares

Con Giuseppe Zeno, Silvia Salemi, Riccardo Averaimo, Alberta Cipriani, Vittoria Galli, Alessandro Greco, Salvatore Langella, Martin Loberto, Elisa Lombardi, Maria Lomurno, Francesco Mastroianni, Matteo Milani, Piefrancesco Scannavino, Lucina Scarpolini, Viviana Simone

Coreografie Manuel Micheli

Con la partecipazione live del Piji Electroswing Project

Canzoni originali Piji

Band: Piji (voce e chitarra) Egidio Marchitelli (elettronica, chitarra e cori) Dario Troisi (pianoforte) Saverio Capo (basso e cori) Andy Bartolucci (batteria).

Scene Fabiana Di Marco

Costumi Francesca Grossi

Disegno luci Anna Maria Baldini

Assistente alla regia Claudia Fontanari

Alessandro Longobardi per Oti – Officine del Teatro Italiano

Foto di Massimiliano Fusco

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