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Comunicati stampa, Teatro

TEATRO ELISEO: Gabriele Lavia chiude la trilogia pirandelliana con ‘I giganti della montagna’

I giganti della montagna

Teatro Eliseo

Da mercoledì 13 a domenica 31 marzo 2019

I giganti della montagna - Cast _ ph. Tommaso Le Pera MEDIA

Foto Tommaso Le Pera

 

I giganti della montagna

di Luigi Pirandello

I giganti della montagna - Federica Di Martino, Clemente Pennarella _ ph. Tommaso Le Pera MEDIA

con

Federica Di Martino, Clemente Pernarella, Giovanna Guida, Mauro Mandolini

Lorenzo Terenzi, Gianni De Lellis, Federico Le Pera, Luca Massaro: la Compagnia della Contessa

Gabriele Lavia: Cotrone detto il Mago

Nellina Laganà, Ludovica Apollonj Ghetti, Michele Demaria, Daniele Biagini

Marika Pugliatti, Beatrice Ceccherini – iNuovi: gli Scalognati

Luca Pedron – iNuovi, Laura Pinato – iNuovi, Francesco Grossi – iNuovi

Davide Diamanti – iNuovi, Debora Iannotta, Sara Pallini, Roberta Catanese

Eleonora Tiberia: i Fantocci (personaggi della Favola del figlio cambiato)

Scene Alessandro Camera

Costumi Andrea Viotti

Musiche Antonio Di Pofi

Luci Michelangelo Vitullo

Maschere Elena Bianchini

Coreografie Adriana Borriello

 

Regia Gabriele Lavia

 

 

 

Produzione Fondazione Teatro della Toscana

in coproduzione con Teatro Stabile di Torino, Teatro Biondo di Palermo

con il contributo di Regione Sicilia

e con il sostegno di ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, Comune di Montalto di Castro,

Comune di Viterbo

 

 

La vita è vento, la vita è mare, la vita è fuoco. Non la terra che s’incrosta e assume forma.

Ogni forma è la morte

 

Personaggi e interpreti:

 

LA COMPAGNIA DELLA CONTESSA:

Ilse                        Federica Di Martino

Il Conte                           Clemente Pernarella

Diamante               Giovanna Guida

Cromo                   Mauro Mandolini

Spizzi                    Lorenzo Terenzi

Battaglia                Gianni De Lellis

Sacerdote                Federico Lepera

Lumachi                 Luca Massaro

 

Cotrone detto il Mago     Gabriele Lavia

 

GLI SCALOGNATI:

La Sgricia                        Nellina Lagana’

Quaqueo                 Ludovica Apollonj Ghetti

Duccio Doccia          Michele Demaria

Milordino              Daniele Biagini

Mara-Mara                     Marika Pugliatti

Maddalena             Beatrice Ceccherini – iNuovi

 

I FANTOCCI (personaggi della favola del figlio cambiato)

Luca Pedron- iNuovi

Laura Pinato – iNuovi

Francesco Grossi – iNuovi

Davide Diamanti – iNuovi

Debora Iannotta

Sara Pallini

Roberta Catanese

Eleonora Tiberia

 

Gabriele Lavia, dopo Sei personaggi in cerca d’autore e L’uomo dal fiore in bocca… e non solo, chiude la sua personale trilogia pirandelliana con I giganti della montagna, “l’ultimo dei miti, testamento artistico di Luigi Pirandello, il punto più alto e la sintesi di tutta la sua poetica”. La nuova produzione della Fondazione Teatro della Toscana, in coproduzione con il Teatro Stabile di Torino e il Teatro Biondo di Palermo, debutta al Teatro Eliseo dal 13 al 31 marzo.

Una compagnia di teatranti guidata dalla contessa Ilse arriva alla villa detta La Scalogna, dove vive uno “strano” mago che dà loro rifugio: Cotrone, che dice di essersi fatto “turco” per il “fallimento della poesia della cristianità”.

Scrive Gabriele Lavia nelle note di regia: “Ho sempre pensato che i “ragionamenti” così “appassionati” e “freddi” dei personaggi pirandelliani non fossero che delirio, fuoco. Il suo razionale, costante, lucido rovello fosse calor bianco e la sua dialettica, lucida e distaccata, fosse proprio il ronzio di una “mosca impazzita dentro una bottiglia”.

La trasparenza del vetro rende indecifrabile e incomprensibile la “trappola” dentro cui si è infilata.

L’esistenza di questa piccolissima “bestia” non è altro che un inutile volo ronzante e pazzo: una vita priva di senso. “Siamo rimasti nel mistero e senza Dio”.

È noto che Pirandello, giovane studente all’Università di Bonn, alle domande preliminari per l’ammissione, una delle quali era quale fosse la religione professata, rispose: “Ateo”. Il segretario che redigeva la piccola inchiesta sollevò lo sguardo per qualche secondo. Il giovane Pirandello scrisse, poi, alla sorella: “A Bonn, ogni due abitanti, tre sono bigotti.”

Il “mistero senza Dio”, la bottiglia invisibile che intrappola la Mosca Uomo, è l’“oltre”.

L’“oltre” è qualcosa che non può essere colto, ma che ci coglie. Tutta l’opera di Pirandello ruota intorno a questo “mistero” e si protende verso il mistero dell’“oltre”, trappola trasparente, invisibile, ineludibile, incomprensibile dell’uomo.

La trappola è una famosa novella, appunto, di Luigi Pirandello.

L’irrazionale, l’onirico, il misterioso, il teosofico, lo spiritico, proteso (nel suo modo di ateo) al divino, ma in senso “greco”, sono presenti nella sua opera. E sono la “bottiglia” dentro cui “ronza”, fino a estenuarsi, il suo delirante racconto poetico dell’uomo intrappolato.

La vita è un flusso continuo che noi cerchiamo d’arrestare, di fissare in forme stabili, determinate dentro e fuori di noi, perché noi siamo già forme fissate e la coscienza è una momentanea costruzione di finzioni psichiche oltre le quali c’è un’altra realtà che per noi è inconoscibile: schiavi come siamo della “bestia” che è in noi.

L’“Umorismo”, che il “grande” lo fa “piccolo” (l’uomo è una mosca, la vita è una bottiglia) è, per definizione, quel “sentimento del contrario” che serve per rovesciare e scardinare tutte le certezze e talora infrangere la bottiglia-trappola e trovarsi… “oltre”; magari con “la testa rotta”, ma… “oltre”.

I giganti della montagna è certamente il punto più “alto” di quell’ “oltre”. Oltre l’esistenza sconciata della vita-trappola.

Nella Villa La Scalogna, il cui padrone, non a caso, è il Mago-Cotrone-Pirandello, accadono le magie dell’Arte: straordinari prodigi che non hanno bisogno di mezzi materiali per accadere. Accadono e basta. E “vanno accolti”. Questi eventi sono possibili solo nel mondo dell’”oltre”, della fantasia, della sovra-realtà, ai confini della coscienza, ai margini dell’esistenza, dove finiscono quel gruppo di attori sperduti e disperati (perché senza più un Teatro dove recitare), goffi sacerdoti di un’arte delusa, infelice, incompresa, impoverita com’è diventato il Teatro.

“Tempo e luogo (dice la didascalia) indeterminati, tra la favola e la realtà”.

Ed è in questo “luogo sospeso”… in questo “tempo non misurato… che il Teatro può accadere… nella “finita infinità” che è la solitudine dell’ “anima sola con se stessa”.

Noi sappiamo che Pirandello “sapeva con certezza” di dover morire mentre scriveva i Giganti, il cui titolo iniziale doveva essere I fantasmi.

Al medico che lo visitava aveva domandato, un po’ irritato, (lo era sempre quando non stava bene): “Dottore mi vuol dire che è questo?”. E il dottore gli aveva risposto: “Professore… lei non deve aver paura delle parole…. questo è… morire.”

Pirandello, che stava scrivendo una nuova sceneggiatura del Mattia Pascal, la mette da parte e scrive i Giganti di cui aveva già alcune scene del primo atto.

Alla fine del secondo atto scrive le ultime cinque parole della sua vita e di tutto il Teatro delle maschere nude: “Io ho paura, ho paura…”

È proprio quell’ “Io…” che mi fa pensare che Pirandello sapesse, e con paura, che non avrebbe mai scritto il terzo atto, lasciando I giganti della montagna meravigliosamente compiuti nella perfetta incompiutezza umana.

 

Durata: 2 ore e 15’ intervallo compreso – 2 atti (1 ora e 10 – 45 minuti)

 

Tournée 2019

Dal 27 febbraio al 10 marzo Piccolo Teatro Strehler di Milano

 

 

TEATRO ELISEO

Da mercoledì 13 a domenica 31 marzo 2019

 

Orario spettacoli:

martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00

mercoledì e domenica ore 17.00

 

Biglietteria tel. 06.83510216

Giorni e orari: lun. 13 – 19, da martedì a sab 10.00 – 19.00, dom 10 – 16

Via Nazionale 183 – 00184 Roma

Biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it

Call center Vivaticket: 892234

Prezzo da 15 € a 35 €

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PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO – Il Musical. TORNA NELLA SUA GRANDE VERSIONE AL TEATRO BRANCACCIO DAL 7 AL 31 MARZO 2019

Priscilla

PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO

Il musical

Priscilla 2 - Copia

DI STEPHAN ELLIOTT E ALLAN SCOTT

DIREZIONE MUSICALE FABIO SERRI

REGIA DI SIMON PHILLIPS

REGIA ITALIANA DI MATTEO GASTALDO

UNA PRODUZIONE ALL ENTERTAINMENT


7 – 31 MARZO 2019

……………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Priscilla 4 - Copia

PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO – Il Musical TORNA NELLA SUA GRANDE VERSIONE

A grande richiesta “Priscilla La Regina del Deserto” il musical dei record! torna nei migliori teatri d’Italia e sarà a Roma al Teatro Brancaccio da marzo 2019 nella travolgente versione con orchestra dal vivo!

Tratto dall’omonimo film cult ” Le Avventure di Priscilla La Regina del Deserto” – vincitore di un Premio Oscar e del Grand Prix Du Publique al Festival di Cannes – Priscilla è una travolgente avventura “on the road” di tre amici che, a bordo di un vecchio bus rosa soprannominato Priscilla, partono per un viaggio attraverso il deserto australiano alla ricerca di amore e amicizia, finendo per trovare molto di più di quanto avessero mai immaginato! Un musical sfavillante con oltre 500 magnifici costumi, una sceneggiatura esilarante ed una intramontabile colonna sonora che include 25 strepitosi successi internazionali, tra cui “I Will Survive”; “Finally”; “It’s Raining Men” e “Go West”.

Priscilla Queen Of The Desert the Musical, è il musical australiano di maggior successo di tutti i tempi, visto da più di 6 milioni di spettatori.

Priscilla Un Musical di successo anche in Italia con 350.000 spettatori.

“Vedere Priscilla, la regina del deserto è come tornare arricchiti da un viaggio. Nessuno spettacolo più di Priscilla ci fa riflettere oggi sulle maschere che siamo costretti ad indossare per vivere. Ma non hai il tempo di intristirti perché di colpo Gloria Gaynor riprende a cantare, e cominci così a battere le mani, a commuoverti e a ridere in una catarsi leggera che ti riempe il cuore. E’ la magia del musical. E Priscilla è un grande musical.” Vanity Fair

“Un’apoteosi di costumi e colori. Ecco lo show che ha sedotto il mondo. Sale la febbre di Priscilla.” Oggi

“Il divertimento è assicurato, tra un tripudio di piume, parrucche e hit anni 70-80: la trasgressione c’è, ma è in formato famiglia.” La Gazzetta dello Sport

 

Cast

Manuel Frattini – Bernadette

Mirko Ranù – Adam/Felicia

Cristian Ruiz – Tick/Mitzi

Stefano De Bernardin – Bob

Arianna Bertelli – Diva 1/Cynthia

Natascia Fonzetti – Diva 2

Alice Grasso – Diva 3

Pedro Batista Gonzalez – Miss U/Cover Adam

Lucina Scarpolini – Marion

Alessia Punzo – Shirley

Simone Nocerino – Young Bernadette/Ensemble/Dance Captain

Salvatore Maio – Ensemble/cover Tick/Frank

Jacopo Bruno – Ensemble/Farrah

Robert Abotsie Ediogu – Ensemble/Jimmy

Andrea Riva – Ensemble/Prete/Cover Bob

Simone Aliprandi – Ensemble

Leonardo Lusardi – Ensemble

Lorenzo Pagani – Ensemble

Marco Ventrella – Ensemble

Nadine Guerra – Ensemble

Maira Albano – Swing/Cover

Matteo Perin – Swing/Cover

 

http://www.priscillailmusical.it/

 

TEATRO BRANCACCIO di Roma

VIA MERULANA 244, 00185 ROMA · TEL 06 80687231/2 · TEATROBRANCACCIO.IT

 

ORARI: giovedì 7 marzo ore 20:45, venerdì 8 marzo ore 20:45, sabato 9 marzo ore 17:00 e 20:45

domenica 10 marzo ore 18:00, mercoledì 13 marzo ore 20:45, giovedì 14 marzo ore 20:45,

venerdì 15 marzo ore 20:45, sabato 16 marzo ore 17:00 e 20:45, domenica 17 marzo ore 18:00

mercoledì 20 marzo ore 20:45, giovedì 21 marzo ore 20:45, venerdì 22 marzo ore 20:45

sabato 23 marzo ore 17:00 e 20:45, domenica 24 marzo ore 18:00, mercoledì 27 marzo ore 20:45

giovedì 28 marzo ore 20:45, venerdì 29 marzo ore 20:45, sabato 30 marzo ore 17:00 e 20:45

domenica 31 marzo ore 18:00

 

PREZZI da € 65,00 a € 29,00

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Recensioni, Teatro, Teatro

Recensione Sulla riva di un lago

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Teatro Studio Eleonora Duse, 3 marzo 2019 

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Sulla riva di un lago: Assistendo al saggio degli allievi registi del II anno del corso di Regia a cura di Giorgio Barberio Corsetti c’è da ben sperare per il futuro del teatro italiano.

Presso il Teatro Studio Eleonora Duse, all’interno della rassegna dedicata agli studi degli allievi del II anno del Corso di Regia/Premio di produzione per un regista diplomato dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, è andato in scena Sulla riva di un lago, riduzione de Il gabbiano di Anton Checov.

Nonostante gli elementi perfettibili, la rappresentazione è contrassegnata da una forte identità stilistica e dalla capacità del singolo così come del gruppo di perseguire una via unica e condivisa.

Trattandosi di una riduzione per uno studio, l’adattamento è opera di Michele Mazzone e Luigi Siracusa, quest’ultimo anche regista, lo spettatore non troverà tutto Il gabbiano, per quanto globalmente ben sintetizzato, ma potrà trovare Cechov e, soprattutto, una lettura fedele ai personaggi, ma interpretata con personalità.

Possono essere non condivisibili alcune vie intraprese da certe caratterizzazioni, ma va reso merito alla coerenza del progetto, alla forza interpretativa e all’efficacia rappresentativa.

Nella lunga sala del Teatro Studio colpisce subito la passerella in legno che sparisce nel fondo buio: è il pontile sul lago, ma anche passerella per i personaggi in mostra che attraversano le proprie esistenze e su cui aleggiano le proprie anime. Sono bellissime queste figure che arrivano dal fondo fumoso e vi svaniscono come fantasmi. Fantasmi, anime tormentate tutte abbigliate di grigio chiaro.

Molto bravo Lorenzo Ciambrelli. Il suo Konstia è sufficientemente tormentato e confuso. Forse un po’ troppo declamatorio all’inizio, riesce velocemente ad adeguarsi al riverbero della voce nella sala dagli alti soffitti preservando l’intimità del proprio personaggio. Che bello sentire un attore battere le vocali!

C’è da dire che la corretta dizione e la giusta intonazione sono caratteristiche comuni a tutti quanti gli attori le cui voci sono ben comprensibili da ogni lato della sala.

Caterina Rossi interpreta una Mascia cinematografica, emotivamente distaccata da tutto.

Zoe Zolferino, già diplomata presso l’Accademia, interpreta un’Irina Arkadina forte e orgogliosa. Sebbene il personaggio sia ben condotto seguendo delle linee chiare, manca l’aspetto altezzoso e da diva. Arkadina prima di essere donna e madre è una grande attrice: mantiene sempre la posa da diva enfatizzando ogni evento, emozione e frase. I suoi scatti sono dettati dall’orgoglio che deriva dalla sua fama. Diventa umana, e qui è molto ben delineato, nel momento in cui sta per perdere Trigorin  e quando sembra riappacificarsi con Konstia.

Anche nel litigio, seppur inscenato molto bene, deve essere la diva ad arrabbiarsi, mentre è la madre che si riavvicina per un attimo al figlio.

Carlotta Gamba è Nina. Carlotta è molto pulita. La sua Nina è giusta: passa con disinvoltura dall’amore per il teatro a quello per Trigorin, dall’entusiasmo alla disperazione.

Michele Enrico Montesano è un Trigorin intimista: lo vediamo ripiegato su se stesso con le braccia spesso conserte. Per il suo personaggio gioca molto sulla fascinazione culturale e intellettuale più che su quella fisica (che sarebbe potuta essere un’altra chiave di lettura): qui molto fanno lo sguardo e le espressioni.

Meno efficaci Giovanni Scanu, nei panni di Sorin, di cui però colpisce un guizzo negli occhi e Diego Parlanti in quelli di Medevedenko che sembra non aver centrato in pieno il personaggio.

Parliamo di giovani attori, allievi di una prestigiosa scuola che sapranno trarre singolarmente ognuno i propri insegnamenti da questa esperienza che pure resta altamente soddisfacente.

Piacciono alcune scelte registiche di Luigi Siracusa e alcune dinamiche particolari. Del litigio tra Konstia e Arkadina si è detto; è possibile aggiungere i salti ad effetto di Konstia, il camminare sul filo del pontile, il rincorrersi e lo sfuggirsi dei personaggi.

Concludono l’allestimento la chitarra e i suoni elettrici composti ed eseguiti dal vivo da Luca Nostro e la voce solista di Cecilia Bertozzi che insieme sottolineano i momenti emotivi e i flussi di coscienza.

 

Sulla riva di un lago

Studio da “Il gabbiano” di Anton Cechov

Adattamento Michele Mazzone, Luigi Siracusa

Allievo Regista Luigi Siracusa

con Zoe Zolferino

e gli allievi attori del II anno del Corso di Recitazione

Cecilia Bertozzi, Lorenzo Ciambrelli, Carlotta Gamba, Michele Enrico Montesano, Diego Parlanti, Caterina Rossi, Giovanni Scanu.

Musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Luca Nostro

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