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Comunicati stampa, Teatro

Nella mia testa – Teatro Ivelise

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COMUNICATO STAMPA

TEATRO IVELISE E’ LIETO DI PRESENTARE IL PRIMO SPETTACOLO DI STAND – UP COMEDY NELLA STORIA DELLE SUE STAGIONI TEATRALI: “NELLA MIA TESTA” DI GIORGIO CONESE

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Giovedì 15 novembre alle ore 21.00, Teatro Ivelise vedrà in scena il primo spettacolo di stand – up comedy nella storia della sue stagioni teatrali: “Nella mia testa” di Giorgio Conese.

L’opera di satira sociale lascia spazio ai pensieri, senza veli né filtri ed è consigliato ad un pubblico adulto.

Il giovane Giorgio Conese, attore proveniente dall’Accademia di Massimiliano Bruno, debutterà con un suo testo, o meglio, con i suoi pensieri, infrangendo la quarta parete in modo diretto e spietato.

Sinossi:
Giorgio Conese sale per la prima volta sul palco dell’Ivelise con uno spettacolo comico, ricco di osservazioni feroci e crude. Niente camicia, né filtri, né problemi. In questa epoca folle, dice le cose come stanno, cercandone il lato divertente. Non importa che tu sia potente o vulnerabile, entrando nella sua testa ti sarà difficile uscirne.

Vi aspettiamo per una data one shot, prima assoluta di “Nella mia testa”.

Per informazioni:
tel: 06 8952 7016

www.teatroivelise.it – www.facebook.com/teatroivelise

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Comunicati stampa, Teatro

Il Teatro Kopó presenta Diamoci del tè scritto e diretto da Mariaelisa Barontini

Diamoci del te _ Locandina

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Comunicato stampa

Diamoci del tè

Diamoci del te _ Locandina

Il Teatro Kopó presenta Diamoci del tè scritto e diretto da Mariaelisa Barontini con Mariaelisa Barontini, Alessandro Giova e Valerio De Angelis, in scena sabato 17 novembre alle 21 e domenica 18 alle ore 18.

Siamo nella Londra del 1929. Lord Bradshaw è inquieto a causa di una strana lettera che giunge a turbare la calma apparente della sua esistenza. Chi è il mittente della misteriosa missiva? Un creditore? Un lontano parente? Inizia così una concatenazione di situazioni che, senza dubbio, conduce ad un’ulteriore, divertente e incontrollabile serie di eventi. Verranno così alla luce segreti e misteri troppo a lungo taciuti. Nella sua elegante casa londinese, Lord Bradshaw non è solo, poiché al suo fianco c’è il fedele Higgins, contabile, legato da un antico  rapporto di fiducia con tutta la famiglia dell’aristocratico signore. A complicare la situazione contribuisce l’arrivo della enigmatica Lady Isabel, nipote di Lord Bradshaw, che riaprirà la casa al tè, passione atavica dello zio, e non solo alla bevanda emblematica della cultura inglese. L’affascinate signora venuta dall’Oriente cerca lei stessa una lettera che si trova a casa dello zio, senza che a noi sia dato conoscere la ragione di tanto interesse attorno a questo scritto. Il mistero sarà finalmente dipanato e da questa serie di intrighi verrà fuori la possibilità concreta di tirare fuori tutta la famiglia Bradshaw dalle difficoltà. La critica ha apprezzato particolarmente la regia, poiché cura tutti i dettagli della scena: i costumi e la scenografia, le luci che cambiano in scena, cambiando le scene. Insomma, sono molti gli ingredienti di un infuso di mistero, amore e ironia che condurrà i protagonisti inesorabilmente alla scoperta di mille verità di sé e… mille varietà di tè!

Per informazioni e accrediti, potete rivolgervi a

E-mail: stampa@teatrokopo.it;

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Comunicati stampa, Teatro

Teatro Ciak “La parola ai giurati” debutto 15 novembre

foto la parola ai giurati corretta

Il Teatro Stabile del Giallo

in collaborazione con Ubik Produzioni e Politeama srl

presentano

DAL 15 NOVEMBRE AL 2 DICEMBRE

Dal Giovedì al Sabato ore 21.00

Domenica ore 17.00

La parola ai giurati

di Reginald Rose

regia di Raffaele Castria

con

Paolo Romano

Gianni Franco

Alessio Caruso

Massimiliano Buzzanca

Sergio Mancinelli

Massimiliano Giovanetti

Enrico Ottaviano

Matteo Micheli

Diego Casalis

Rocco Piciulo

Livio Remuzzi

e con la partecipazione di Gianni Garko

traduzione: Giovanni Lombardo Radice,

Scene e Costumi: Susanna Proietti

Musiche: Alessandro Molinari

Disegno Luci: Marco Catalucci

Aiuto Regia: Clarissa Bottacci

Assistente costumista: Valentina Bazzucchi

Scenotecnica: Scenarredo

Sartoria: D’Inzillo Sweet Mode

Service Luci e fonica: Gianchi Italia srl

Note di Regia

“Un uomo è morto, la vita di un altro è in gioco”.

Così comincia “La parola ai giurati,” titolo originale “12 uomini arrabbiati”.

Dodici personaggi che sono solo numeri senza nome, diversi per età ed estrazione sociale, sono rinchiusi in una afosa, soffocante stanza di tribunale mentre un’imperdibile partita di baseball incombe.

Devono decidere, all’unanimità, la sorte di un sedicenne ispanoamericano di un quartiere degradato che, tutto sembra indicare, si vendica delle violenze del padre uccidendolo.

I giurati si trovano ad esercitare “la cosa più notevole della democrazia”: la responsabilità.

Ma non sono affatto pronti. Il loro giudizio non riesce a prescindere dalle loro idee, dai loro pregiudizi, dalle discriminazioni razziali più o meno inconsce, dalle meschinità egoistiche e assume quindi il sapore di una rivalsa personale sulle proprie sconfitte e bassezze, sulla difficoltà di separarsi dalle proprie certezze.

Tutto scritto? No. Un miracolo si insinua sotto forma di un piccolo, timido dubbio da parte di uno di loro che chiede ancora una riflessione, “tanto la partita non comincia che alle 8.”

Così poco alla volta, pezzo dopo pezzo, l’intera vicenda comincia ad essere riscritta.

Testo dal valore etico trascinante, i cui temi: la discriminazione e la difficile integrazione razziale, la pena di morte, la necessità dell’ascolto degli altri, dell’uso dello strumento del dubbio e della ragione nei giudizi, sono oggi incredibilmente attuali.

Attraverso dialoghi eccezionali e perfetti,  tutti i personaggi mettono a nudo le loro celate verità.

La Parola Ai Giurati, inchioda alla poltrona perché la narrazione fluisce senza un attimo di pausa; perché quei “dodici uomini arrabbiati” siamo tutti noi; perché “la parola” , scritta a livelli difficilmente eguagliabili, qui è un vero, grande spettacolo.

Breve storia del Teatro Stabile del Giallo

Il Teatro Stabile del Giallo nasce nel 1986 da un’idea di Giancarlo Sisti e Susanna Schemmari. Il progetto di creare uno spazio dedicato alla sola messinscena di gialli è il risultato di tre anni di ricerche artistiche e di mercato, che rivelarono un’enorme mole di materiale teatrale e teatrabile, nonché un settore di pubblico possibile. Nel novembre 1986 viene inaugurata la prima stagione con “Trappola per topi” a cui seguono autori di irresistibile richiamo, talvolta mai messi in scena in Italia, come: Rex Stout, Dashiell Hammett, Georges Simenon, Ellery Queen, Stephen King, Tarantino, Harris, oltre naturalmente alla regina del giallo Agatha Christie e sir Arthur Conan Doyle. L’innovativa proposta artistica, nella programmazione e nella realizzazione, e l’dea del dopo-teatro, raggiunsero rapidamente il successo. Il pubblico cominciò ad affluire sulla via Cassia, facendo la fila per assistere alle gesta dei Poirot o degli Sherlock Holmes, oppure sedotto dalle avvincenti trame o dalle torbi- de atmosfere dei maestri del giallo. Nel 2000 la Direzione Artistica del Teatro è stata assunta da Raffaele Castria ed è subentrata la gestione di un gruppo di artisti. Dal 2001 il vecchio storico teatro non c’è più. La compagnia fu sfrattata per far spazio a un nuovo supermercato. La vicenda all’epoca ebbe grande risalto sulla stampa e si formò un “Comitato Amici Teatro Stabile Del giallo” di cui facevano parte personaggi pubblici come Rita Levi Montalcini, Ettore Scola, Mario Monicelli, Diletta Gassman, e tanti altri. Il comitato presentò una petizione all’Amministrazione del Comune di Roma, che prese atto della situazione e assegnò alla compagnia un nuovo spazio, di nuovo tolto nel 2016. Con il Teatro Ciak lo Stabile del Giallo ha finalmente trovato una casa veramente “Stabile”.

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