Flaminio Boni - Un posto in prima fila
  • Home
  • Recensioni
    • Musical
    • Danza
    • Teatro
  • Interviste
  • Comunicati stampa
  • Contatti
Flaminio Boni - Un posto in prima fila
Home
Recensioni
    Musical
    Danza
    Teatro
Interviste
Comunicati stampa
Contatti
  • Home
  • Recensioni
    • Musical
    • Danza
    • Teatro
  • Interviste
  • Comunicati stampa
  • Contatti
Danza, Recensioni, Teatro, Teatro

L’eccezionale danza di Parsons Dance!

parsons

Al Teatro Brancaccio torna l’eccezionale danza di Parsons Dance!

Teatro Brancaccio

10 febbraio 2018

Foto di copertina di Massimiliano Fusco

Torna al Teatro Brancaccio Parsons Dance, la compagnia americana conosciuta e amata in tutto il mondo per l’eccezionale danza che accosta alla grandissima preparazione e all’altissima tecnica una vitalità unica e travolgente.

Nata dal genio creativo dell’eclettico coreografo David Parsons e del light designer Howell Binkley, Parsons Dance è una compagnia le cui esibizioni sono sempre molto attese riscontrando un enorme gradimento da parte del pubblico mondiale.

Già questo universale gradimento la dice lunga sulla qualità artistica e tecnica di questi fantastici danzatori e sulla straordinaria bellezza delle coreografie che ogni volta presentano al pubblico.

Parsons Dance unisce la danza all’acrobatica in uno stile post moderno unico che miscela tecniche e stili diversi creando forme nuove di espressione del corpo e dando vita ad uno spettacolo che riesce a diventare anche teatrale.

E’ linguaggio della musica e del corpo certo, ma anche immagine: questi danzatori non sono solo esecutori di coreografie, ma sono interpreti in senso globale. Riescono a creare, grazie all’uso armonioso ed elegante dei propri corpi, veri e propri disegni nell’aria e a raccontare, per merito di un’espressività molto forte, storie di cui non si odono le parole. Solo musica e passi creano suggestioni incredibili.

Corpi bellissimi che sono visibilmente allenati con cura e dedizione assoluta: forti, muscolosi eppure così delicati e avvolgenti, si muovono sinuosi e leggeri oppure scattanti ed energici ogni volta entusiasmando e creando qualcosa di stupefacente.

Vedendoli fare quello che fanno con quella loro disinvoltura e leggerezza, sembrerebbe quasi di potersi alzare dalla poltrona e poter fare lo stesso: per loro danzare, eseguire quelle coreografie, sembra naturale come per noi è naturale fare due passi.

Eppure dietro a tutto questo c’è uno studio enorme, un allenamento duro e costante che permette loro di avere una resistenza fisica incredibile e di danzare e “saltare” per un’ora e mezza senza mai perdere fiato, senza accusare alcuna mancanza di ossigeno e mantenendo sempre una grande eleganza.

La danza di Parsons Dance ha una forza dirompente che esprime energia, carica e positività  rimanendo sempre elegante.

In scena al Teatro Brancaccio le coreografie originali tratte dal grande repertorio che spaziano dalla musica classica, al jazz, al samba, come Wolfgang, tributo a Mozart; Kind of Blue, omaggio a Miles Davis; Nascimento, sulle musiche del compositore e chitarrista brasiliano Milton Nascimento; Upend.

Non poteva mancare la celebre Caught, brano del 1982 che David Parsons creò per se stesso, incredibile assolo su musiche di Robert Fripp nel quale il danzatore sembra sospeso in aria grazie ad un gioco di luci stroboscopiche. Ad interpretarla con grandissima energia, grinta e forza è stata Elena D’Amario, eccezionale danzatrice italiana della quale dobbiamo essere molto orgogliosi. Una potenza della natura che incarna bellezza, talento, tecnica, comunicazione ed espressività

Parsons Dance è danza che si fa spettacolo rimanendo pura; danza che contamina i generi senza rimanere contaminata; è talento, passione, tenacia, tecnica, espressività, gioia, esuberanza.

In una parola: Arte.

PARSONS DANCE

Artistic Director

DAVID PARSONS

General Manager

REBECCA JOSUE

Resident Lighting Designer

HOWELL BINKLEY

Dancers

ELENA D’AMARIO

GEENA PACAREU

EOGHAN DILLON

ZOEY ANDERSON

JUSTUS WHITFIELD

DEIDRE ROGAN

SHAWN LESNIAK

HENRY STEELE

REBECCA JOSUE, Stage Manager

CHRISTOPHER CHAMBERS, Lighting Supervisor

FABRIZIO CAPUTO, Production Manager

Si ringrazia l’ufficio stampa di Silvia Signorelli

FacebookTwitterPinterestGoogle +Stumbleupon
Recensioni, Teatro

DUE. Teatro Manzoni di Milano

DUE_Raoul Bova e Chiara FranciniRfabiolovino (2)

8 febbraio 2018

Recensione di Carlo Tomeo

foto carlo

La commedia, al secondo anno di successo, è recitata prendendo alla lettera il titolo e racconta il rapporto di unione classica che possono vivere, nel corso della loro vita, un uomo e una donna, in questo caso Marco e Paola.

Scena fissa con ai lati sagome rappresentanti i vari personaggi come potrebbero diventare nel corso della loro vita, ma anche altre figure a essi legati e che rappresentano il passato.

La commedia inizia svolgendosi al tempo presente, con Marco che sta montando un letto matrimoniale presumibilmente comprato all’Ikea e Paola che lo prende bonariamente in giro con battute un po’ velenose, ma si comprende che sono dette per fare la saccente, considerando le difficoltà che ha l’uomo nel montare il letto, specie quando si accorge di aver montato la spalliera al contrario.

Il matrimonio tra i due avverrà tra una settimana e Paola comincia a farsi venire dei dubbi: ma perché sposarsi, dopo diversi anni di felice convivenza,  quando potrebbe andare bene la continuazione di quell’unione così come è stata condotta per gli anni passati? Una convivenza che potrebbe durare poco o tanto o per tutta la vita?. E’ chiaramente una provocazione per mettere alla prova l’idea di Marco in proposito, ma l’uomo non la raccoglie, le risponde invece che da tempo avevano deciso di compiere il “grande passo” e così tende  a fugare i dubbi, veri o finti che siano, della sua compagna. L’uomo continua il suo lavoro di montaggio del letto ricominciando daccapo, per porre la spalliera nel punto giusto, mentre la donna continua a enumerare i suoi dubbi e saggiare così la pazienza di Marco nell’ascoltarla.

La donna ricorda il passato che hanno vissuto insieme, nel bene e nel male, e inizia a prevedere come potrebbe essere la loro vita futura. E questo è il fulcro della commedia, dove quello che vediamo in scena non è rappresentato dal solo presente ma anche da ciò che è accaduto nel passato e ciò che accadrà nel futuro. Con questo accorgimento noi possiamo assistere a quello che potrebbe succedere in futuro nella vita della coppia: Paola conviene che i due hanno già superato la fase dell’innamoramento che può durare al massimo un anno (lei parla di sette mesi) e che ora stanno vivendo la fase dell’amore. Ma quanto potrà durare questa fase? Fondamentali sono le sagome poste nella scena, e la donna si rivolge a queste per rievocare il passato e soprattutto a quella che rappresenta Marco, già invecchiato, e parla con lui come potrebbe farlo in futuro.

Paola sembra essere sempre dubbiosa: in realtà la sua è solo costituita dalla paura che non vivrà più una storia com’è allo stato attuale. Marco si fa meno problemi, e, per tranquillizzare la sua compagna, le da un bacio che la donna è in grado di contarne la durata: 6 secondi e 70 centesimi appena. Una premessa negativa a quello che potrebbe essere il loro futuro?

La storia di una intera vita di coppia vissuta nella mente della donna e realizzata su un  palcoscenico dove sembra che il tempo si sia fermato all’oggi e invece è solo un luogo fisso dove accadono cose che sono avvenute nel passato e che potrebbero avvenire  in seguito  e non c’è un’indicazione precisa del momento in cui si vede lo scorrere del tempo, essendo i vestiti indossati dagli attori sempre gli stessi e anche l’azione di Marco che continua a montare il letto, salvo un momento in cui si mette a fare alcune flessioni sul pavimento.

Il letto che viene montato, smontato e rimontato per tutta la pièce è l’ennesimo simbolo dello scorrere del tempo e rappresenta le varie fasi che attraversa la vita di ciascuno di noi: momenti sì e momenti no

È questa la trovata più eclatante del regista Luca Miniero: sta al pubblico captare i vari momenti temporali descritti dalla commedia. I dialoghi sono apparentemente semplici nella loro esposizione, ma in realtà sono stati scelti accuratamente perché siano la riproduzione di quanto accade nel comune parlare, senza contare che, specialmente quelli di Paola, sono frizzanti e  particolarmente divertenti.

Raoul Bova dà modo di provare, con la sua recitazione, di essere un ottimo attore di teatro, oltre che di cinema: una prova, questa, superata alla grande.

Chiara Francini è irresistibile nei momenti del suo maggiore “sproloquiare” e a lei sono riservate forse le battute più sagaci e divertenti, ma questo dipende dalla tipologia del personaggio che interpreta.

Insomma un successo a tutto tondo che ha divertito il pubblico  che si è prodotto in una lunga serie di applausi.

Due

di Luca Miniero e Astutillo Smeriglia

regia Luca Miniero

con Raoul Bova e Chiara Francini

aiuto regia Paola Rota

disegno luci Daniele Cipri

costumi Eleonora Rella

scenografia Roberto Crea

compagnia Enfi Teatro

produzione Michele Gentile

Si ringrazia la Sig.ra Manola Sansalone dell’Ufficio Stampa del Teatro

In scena al Teatro Manzoni fino al 25 febbraio

FacebookTwitterPinterestGoogle +Stumbleupon
Recensioni, Teatro, Teatro

Si ride a teatro con That’s Amore

that's amore

Teatro Marconi

9 febbraio 2018

Quella di sabato è stata la centoquarantesima replica (non consecutiva) di That’s Amore, il divertente spettacolo scritto e diretto da Marco Cavallaro e interpretato, oltre che dallo stesso Cavallaro, da Ramona Gargano e Marco Maria Della Vecchia.

That’s Amore è tra le commedie più riuscite di Marco Cavallaro: racconta una storia semplice e lo fa in maniera semplice, riuscendo a divertire tantissimo.

Gino (Marco Cavallaro) è un uomo debole e insicuro, dall’aspetto trasandato, che non è mai riuscito a prendere una decisione, ma ha sempre lasciato che fossero gli altri a decidere per lui. Manuela (Ramona Gargano) è una ragazza affascinante e intelligente, decisa e determinata a fare l’attrice, senza, però, scendere a compromessi.

Lui soffre di narcolessia, lei è un’ansiosa cronica che assume calmanti. Gino è stato lasciato e si ritrova sbattuto fuori di casa. Manuela ha lasciato e si ritrova anche lei sbattuta fuori di casa.

Per un caso si ritroveranno ad aver affittato lo stesso, povero appartamento al quindicesimo piano di una palazzina senza ascensore e saranno costretti a trascorrere insieme il fine settimana nell’attesa che il lunedì successivo riapra l’agenzia immobiliare che ha gestito le pratiche.

Ovviamente nessuno dei due ha intenzione di lasciare l’appartamento e i rapporti si faranno sempre più tesi fino a che, a complicarli, o, forse, a far sì che le cose prendano un’altra piega, arriva un terzo, Marcelo (Marco Maria Della Vecchia), un tipo strano che parla solo con i testi delle canzoni di Julio Iglesias e al quale è stato dato in affitto lo stesso appartamento.

Ne deriverà un vortice di situazioni inverosimili e di equivoci che daranno vita ad esilaranti gag senza interruzione.

That’s Amore è una commedia frizzante e genuina, in cui si ride bene, tanto e di gusto. La storia è divertente ed è arricchita da alcuni inserti musicali che danno ulteriore movimento all’insieme. Uno spettacolo che, senza pretese didascaliche, parla dell’amore e del bisogno di volersi bene.

Bravissimi i tre protagonisti: grandissima sintonia, ottimi tempi sia nelle battute che nei frequenti e veloci scambi di entrate ed uscite.

La commedia è bella, scritta bene, ottimamente interpretata e molto divertente. La musica, poi, aggiunge colore al tutto. Nella sua semplicità dimostra di essere costruita su elementi pensati e ben innestati tra loro: lo stato emotivo dei personaggi, l’equivoco che spiazza, le reazioni che creano situazioni divertenti che si susseguono in continuazione, il terzo elemento “disturbante”, la presa di coscienza dei propri sentimenti. Come già scritto, ad aggiungere colore al tutto ci sono gli innesti musicali, con le musiche originali di Piero Di Blasio.

A far funzionare tutto sono poi la bravura,  la sinergia e la spontaneità dei tre protagonisti che si divertono divertendo il pubblico.

That’s Amore è una commedia consigliata per una divertente serata in allegria.

that's amore

THAT’S AMORE

una commedia musicale di Marco Cavallaro

con Ramona Gargano, Marco Cavallaro

e la partecipazione di Marco Maria Della Vecchia.

musiche originali Piero Di Blasio

arrangiamento Priamo Di Biase

scene Federico Marchese

FacebookTwitterPinterestGoogle +Stumbleupon

CERCA NEL SITO

Canale Youtube

Articoli più popolari

Divo Nerone: oltre al pregiudizio

Divo Nerone: oltre al pregiudizio

L’abito nuovo.Teatro Sala Fontana di M

Un Re Lear senza poesia e senza cuore

Un Re Lear senza poesia e senza cuore

Archivio

  • ▼2021 (25)
    • ▼gennaio (25)
      • LE FIABE DELLA NOSTRA INFANZIA - 30 …
      • Sibylla Tales in scena domenica 24 …
      • Lumière-Nuovi Contenuti, stesso... …
      • Manuela Kustermann e ospiti a sorpr …
      • DONATELLA PANDIMIGLIO nel videoclip …
      • Mercoledì 20 F(T)RAME la fotografi …
      • Intervista a Cyro Rossi, attore, re …
      • Papa' uccidi il mostro - Il cortome …
      • Nasce il Patto per le Arti Performa …
      • Soli, bastardi e sentimentali, il r …
      • Arriva sulla scena capitolina “Pe …
      • La Regina Delle Nevi - 16 gennaio o …
      • Il 25 gennaio PACTA . dei Teatri da …
      • MUSICA LIVE: Su LIVEnow, tornano i …
      • Sono io, il potente cortometraggio …
      • Sono io, grande successo per il Cor …
      • 1.61 Golden sectiON - online ogni s …
      • LIVE STREAMING THEATRE Dall’11 ge …
      • F(T)RAME - “Lunch Atop A Skyscrap …
      • ARRIVA A FERRARA "PERFORMER ITALIA …
      • Manuela Kustermann e Alkis Zanis le …
      • Donatella Pandimiglio in La Voce de …
      • NASCE IL PATTO PER LE ARTI PERFORMA …
      • Intervista a Sabrina Dattrino
      • Teatro degli Arcimboldi - #Facciamo …
  • ►2020 (560)
    • ►dicembre (42)
    • ►novembre (26)
    • ►ottobre (65)
    • ►settembre (56)
    • ►agosto (44)
    • ►luglio (59)
    • ►giugno (32)
    • ►maggio (21)
    • ►aprile (19)
    • ►marzo (35)
    • ►febbraio (84)
    • ►gennaio (77)
  • ►2019 (197)
    • ►dicembre (16)
    • ►novembre (18)
    • ►ottobre (26)
    • ►settembre (21)
    • ►agosto (6)
    • ►luglio (9)
    • ►giugno (16)
    • ►maggio (20)
    • ►aprile (15)
    • ►marzo (19)
    • ►febbraio (12)
    • ►gennaio (19)
  • ►2018 (165)
    • ►dicembre (11)
    • ►novembre (13)
    • ►ottobre (14)
    • ►settembre (11)
    • ►agosto (3)
    • ►luglio (7)
    • ►giugno (9)
    • ►maggio (13)
    • ►aprile (10)
    • ►marzo (27)
    • ►febbraio (22)
    • ►gennaio (25)
  • ►2017 (259)
    • ►dicembre (26)
    • ►novembre (14)
    • ►ottobre (24)
    • ►settembre (21)
    • ►agosto (3)
    • ►luglio (12)
    • ►giugno (23)
    • ►maggio (27)
    • ►aprile (20)
    • ►marzo (35)
    • ►febbraio (29)
    • ►gennaio (25)
  • ►2016 (185)
    • ►dicembre (11)
    • ►novembre (20)
    • ►ottobre (18)
    • ►settembre (11)
    • ►agosto (3)
    • ►luglio (3)
    • ►giugno (11)
    • ►maggio (20)
    • ►aprile (20)
    • ►marzo (18)
    • ►febbraio (22)
    • ►gennaio (28)
  • ►2015 (137)
    • ►dicembre (14)
    • ►novembre (17)
    • ►ottobre (21)
    • ►settembre (13)
    • ►agosto (6)
    • ►luglio (7)
    • ►giugno (5)
    • ►maggio (23)
    • ►aprile (14)
    • ►marzo (6)
    • ►febbraio (8)
    • ►gennaio (3)
  • ►2014 (43)
    • ►dicembre (2)
    • ►novembre (4)
    • ►ottobre (6)
    • ►settembre (1)
    • ►agosto (24)
    • ►luglio (3)
    • ►giugno (2)
    • ►febbraio (1)