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Comunicati stampa, Eventi

40 in Musical – Il Concerto. Teatro Greco, domenica 20 dicembre 2015.

simonemartino

LOCANDINA CONCERTO 40 IN MUSICAL FINALE STAMPA_ext

Domenica 20 Dicembre 2015 alle ore 21:00 il Teatro Greco di Roma in via Ruggero Leoncavallo, 10 presenta: “40 in Musical – il Concerto“. Uno Show evento all’insegna di musica d’autore, ballo, poesia e solidarietà. Il Maestro Simone Martino festeggia il quarantesimo compleanno insieme alle grandi voci del Musical Italiano, ripercorrendo una selezione di brani tratti dalle sue Opere più note: “ Roma Opera musical scritta insieme ad Ermanno Sebastiano “, “ Beatrice Cenci Opera Drammatica Libretto scritto insieme a Giuseppe Cartellà, vincitore del concorso: Domani, forse Broadway“, “Robin Hood il valore della giustizia” e un anteprima del nuovo spettacolo “Canto di Natale“. Il corpo di ballo e il Coro dal vivo completano questo grande evento diretto da Marcello Sindici.

In scaletta ospiti d’Eccezione che hanno accettato l’invito alla festa, ispirata e dedicata alla Associazione volontari Onlus di Progetto Insieme, una piccola realtà, animata da grandi persone unite dalla profonda e vissuta convinzione che il muro della diversità e della discriminazione possa essere abbattuto. Perché insieme si può.

Ecco tutti i partecipanti alla serata 40 in MUSICAL.

– REGIA: MARCELLO SINDICI
– COREOGRAFIE: MIRIAM BONACCORSO

Cantanti:
– BRUNELLA PLATANIA
– MARIAGRAZIA DI VALENTINO
– LUCA MARCONI
– ENRICO D’AMORE
– PAOLO GATTI
– MICHELANGELO NARI
– LORENZO TOGNOCCHI
– SHARON ALESSANDR
– GIOVANNI DE FILIPPI
– VALENTINA ARENA
– MASSIMILIANO LOMBARDI
– ARIANNA MILANI

Attori:
– MARCO SIMEOLI (Poesia Roma Opera Musical)
– PAOLA LAVINI (Poesia Beatrice Cenci)
– KIARA TOMASELLI (Poesia Canto di Natale)
– ALESSIO LAPICE (Poesia Robin Hood)

Narratore:
– ANTONIO D’ONOFRIO
——–
13 CORISTI
8 BALLERINE

Info e prevendita www.teatrogreco.it” tel 06/ 86.08.047

Prezzo Biglietto intero 15,00€, prezzo biglietto Ridotto: 10:00 € l’incasso della serata sarà devoluto interamente all’Associazione Onlus Progetto Insieme www.volontariato.lazio.it/progettoinsieme/

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Recensioni, Teatro, Teatro

Niente è Come Sembra. Teatro Ambra alla Garbatella, 17 dicembre 2015.

Niente è come sembra

di Rosario Galli
Con Sara Sartini, Valentina De Giovanni
Regia di Gabriele Galli

valentinadegiovanni

Luna e Maya sono due donne completamente divergenti.

Luna è alta, magra e bionda; Maya è morbida e insicura.

Luna è egoista, aggressiva e intollerante; Maya è tenera, ma logorroica e ai limiti della nevrosi.

Luna usa gli uomini per il proprio piacere, Maya sta fuggendo da un fidanzato violento.

Una sera Luna si ritrova Maya davanti la porta di casa che le chiede rifugio; lei, controvoglia, glielo concede, solo per qualche ora.

Le ore diventano giorni e poi mesi; le due ragazze cominciano a conoscersi, tra screzi, tentativi di avvicinamento e bruschi allontanamenti.

Luna e Maya sono due donne sole, due solitudini che si incontrano e si usano per colmare ognuna il proprio vuoto.

La loro conoscenza sarà un percorso che le porterà a conoscere se stesse prima di tutto, a prendere consapevolezza del proprio mondo interiore, abbandonare il passato e affrontare il futuro.

Non si tratta di vincere o perdere una battaglia con se stesse, ma di imparare a rispettarsi.

Luna e Maya finiranno per stringere un legame forte a cui non è necessario dare un nome; l’importante è amare, senza dare etichette. Un amore fatto di incontro, scontro, sostegno e stimolo; un amore che è mutuo soccorso. L’importante è continuare ad amare, nonostante il dolore.

Il racconto è delicato, la narrazione è progressiva; durante lo spettacolo lo spettatore viene condotto a conoscere le due donne, a penetrarne l’intimità tentando di intuirne i pensieri.

Il percorso psicologico dei personaggi è graduale e ben delineato. Nel corso della storia i personaggi si definiscono sempre di più e i ruoli arrivano ad invertirsi, perché, in fondo, niente è come sembra.

Qua e là sono inseriti dettagli che incuriosiscono e si riallacciano ad altri, acquistando nuovi e drammatici significati.

Con questo andamento regolare si arriva alla svolta finale preparati, ma non completamente istruiti. Resta qualcosa di non svelato che non è scontato, e questo è un bene.

Sara Sartini e Valentina De Giovanni, si dividono il palco con capacità e padronanza degli spazi. L’interpretazione è molto buona e realista; l’interazione è efficace e credibile.
Le due brave attrici interpretano con trasporto ansie, dolori, paure e frustrazioni delle due protagoniste.

Incisiva e pungente Sara Sartini nei panni di Luna, trasformista e poliedrica Valentina De Giovanni che interpreta le varie sfaccettature di Maya, passando con disinvoltura dai momenti divertenti a quelli drammatici, dall’insicurezza di un carattere debole alla presa di coscienza di se stessa e del proprio valore di donna e persona.

La regia è snella e sobria; si sarebbe potuto giocare di più su alcuni elementi, quali, per esempio, la stanza segreta presente nella casa di Luna, che crea un alone di mistero e giallo nella storia, ma è poco sfruttata. Alcune scene di Luna si sarebbero potute ambientare dietro quel velo che è ricordo e simbolo.

Il testo stesso si basa su una serie di elementi non visti a cui si rimanda, parole non dette, evocazioni e il velo sarebbe perfettamente funzionale nell’accennare senza svelare, creando maggiore tensione.

Forse, però, l’intenzione del regista Gabriele Galli è quella di focalizzare l’attenzione sul percorso psicologico dei due personaggi , concentrandosi più sul presente, la vita che viene rappresentata sul palco, che sul passato, celato dietro a un velo.

 

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Musical, Recensioni, Teatro

Sister Act. Teatro Brancaccio, 16 dicembre 2015, Prima e 18 dicembre 2015.

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Teatro Brancaccio     Viola Produzioni     Alessandro Longobardi

in collaborazione con Compagnia della Rancia

presentano

SISTER ACT
IL MUSICAL

musiche ALAN MENKEN
liriche GLENN SLATER
testo CHERI STEINKELLNER e BILL STEINKELLNER
dialoghi aggiunti DOUGLAS CARTER BEANE
basato sul film Touchstone Picture “Sister Act” scritto da Joseph Howard

traduzione e liriche italiane FRANCO TRAVAGLIO
direzione musicale STEFANO BRONDI
coreografie RITA PIVANO
scene GABRIELE MORESCHI
costumi CARLA ACCORAMBONI
disegno luci VALERIO TIBERI
disegno suono EMANUELE CARLUCCI

regia SAVERIO MARCONI

CAST
BELIA MARTIN nel ruolo di Deloris Van Cartier

e con la partecipazione di
PINO STRABIOLI nel ruolo di Monsignor O’Hara

*SPECIAL GUEST*
SUOR CRISTINA nel ruolo di Suor Maria Roberta

FRANCESCA TAVERNI nel ruolo della Madre Superiora

Felice Casciano Curtis
Marco Trespioli Eddie
Claudia Campolongo Suor Maria Lazzara
Manuela Tasciotti Suor Maria Patrizia
Veronica Appeddu Suor Maria Roberta (la Novizia)
Silvano Torrieri Joey
Vincenzo Leone De Niro
Renato Crudo TJ

Brian Boccuni – Giancarlo Capito – Giulia Dascoli – Jessica Francesca Lorusso – David Marzi
Marzia Molinelli – Valentina Naselli – Elena Nieri – Rosa Odierna – Marco Pasquini – Helen Tesfazghi

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La presente recensione è stata integrata a seguito di una seconda visione che mi ha permesso di mettere a fuoco elementi e dettagli che non ero riuscito a focalizzare la prima volta. Qualcosa nel modo in cui io avevo percepito lo spettacolo non mi aveva convinto e avevo bisogno di rivederlo. Anche questa è l’ONESTA’ INTELLETTUALE di cui parlo spesso.

 

Un tripudio di risate, urla di consenso e applausi ha accolto la prima ufficiale di Sister Act al Teatro Brancaccio di Roma ed è un successo che si ripete ogni sera.

Alessandro Longobardi, direttore artistico del Teatro Brancaccio, dopo il successo ottenuto con Rapunzel, avvia questo nuovo progetto firmato da Viola Produzioni in collaborazione con la Compagnia della Rancia, per realizzare questo bellissimo spettacolo!

Tratto dall’omonimo film del ’92, Sister Act si avvale di un cast artistico e tecnico eccellente.

Attrici e attori eccezionali con vocalità strepitose, voci pure e pulite ognuna diversa dall’altra, ma perfettamente amalgamate nei momenti corali. Ottima scelta quella di un cast di altissimo livello, in cui ogni voce è personale, non ce n’è una uguale all’altra e anche per questo non si può preferire un artista all’altro, perché ognuno è unico.

Un bellissimo cast, affiatato e davvero in parte, che vi farà fare molte risate. Un gruppo meraviglioso sul palco che trasmette l’idea di armonia e coesione anche fuori dal palco.

Meravigliose le scenografie di Gabriele Moreschi, precise e curate, attente ai dettagli, che si alternano con naturalezza e dinamismo. I cambi scena sono rapidi ed efficaci, non creano mai cesure nette o buchi.

Bellissimi i costumi di Carla Accoramboni sia dei gangster che delle suore nelle varie versioni gospel. Colorati e variegati quelli degli uomini, molte varianti cangianti per le donne. Incredibile il cambio d’abito di Marco Trespioli/Eddie in uno dei suoi momenti da solista in cui sogna l’affermazione personale.

Ho rivalutato ad una seconda visione le coreografie di Rita Pivano, a metà tra il Varietà anni ’80 e Las Vegas, realizzate in perfetta sincronia. La scena del primo concerto in chiesa è trascinante e mette voglia di ballare: l’ensemble è stratosferico, preciso nei movimenti, un gruppo di veri professionisti.

Molto efficace anche il disegno luci di Valerio Tiberi che non trascura alcuna sfumatura.

Eccezionali i protagonisti.

Belia Martin è pazzesca nei panni della protagonista Deloris Van Cartier; ha una voce incredibile ed è molto convincente anche nel recitativo.

Simpaticissimo e perfetto Pino Strabioli che interpreta Monsignor O’Hara.

Straordinaria Francesca Taverni nel ruolo della Madre Superiora. Artista di consolidato e meritato successo, oltre a vestire i panni della Madre Superiora che dirige con sacrificio e abnegazione il convento, dà un po’ l’idea anche di essere il punto di riferimento di questo grandissimo e coeso gruppo di lavoro (come potrebbe non essere vista l’enorme esperienza di questa donna unita ad una grandissima umanità).

Sorprendente Suor Cristina nel ruolo di Suor Maria Roberta, la novizia: una voce e una potenza incredibili.

Non da meno è  Veronica Appeddu che si alterna con Suor Cristina nel ruolo della novizia. Non c’è alcun confronto da fare: si tratta di due talenti diversi, entrambi eccezionali. Suor Cristina canta la propria vita in questo spettacolo con indubitabile capacità, Veronica incarna esattamente la novizia timida in attesa della propria chiamata ed è dotata di una bellissima voce.

Bravissimo Felice Casciano nel ruolo di Curtis, il gangster, dalla voce profonda e anche sensuale; bravissimi i tre scagnozzi di Curtis, Silvano Torrieri/Joey, Vincenzo Leone/De Niro e Renato Crudo/TJ. Quest’ultimo mi ha particolarmente colpito non solo per la simpatia del personaggio e la bravura con cui lo interpreta, ma anche per la voce che muta tonalità senza mai un inciampo.

Bravissimi tutti a seguire, senza eccezioni: grandissime interpretazioni da parte di protagonisti ed ensemble.

Grandissima grinta ed energia da parte di tutti; grinta ed energia che esplodono con fragore nelle scene corali, ovviamente più coinvolgenti, trascinanti e davvero divertenti.

Altro punto forte la traduzione e le liriche italiane di Franco Travaglio: numerose scene posseggono battute esilaranti interpretate con piglio, sicurezza e trasporto.

La grandezza di questo cast è determinata da un’altissima professionalità. A me basta considerare questo: Sister Act non è in scena da moltissimo. La prima replica che ho visto era di mercoledì 16, la seconda venerdì 18. In soli due giorni ho notato differenze importanti. La prima impressione era stata di eccessiva staticità nel primo atto e una certa flemma nei momenti da solisti che rappresentano attimi di introspezione e riflessione personale. Già alla seconda visione molta di quella lentezza è svanita e le scene erano collegate con maggiore fluidità.

Sicuramente è fisiologica una certa lentezza, perché è necessario dare tempo alla storia di svolgersi e ovviamente il secondo atto è più energico perché prevede molte più scene corali e gli eventi sono più concitati e coinvolgenti, ma quei momenti di calo che mi sembrava di aver percepito la prima volta, nonostante l’eccellente interpretazione del cast, non posso ora confermarli.

Resta l’idea che alcune canzoni da solista che rappresentano momenti di riflessione personale andrebbero alleggerite.

Nel complesso Sister Act è un grandissimo spettacolo con artisti eccezionali che deve essere visto e deve essere portato in giro.

 

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